Saturday, 10 January 2009

UN'UNIFORME PER L'UNIFORMITA'

mettiti una divisa, un'uniforme, e la tua individualità ci si nasconderà sotto.

mettiti una uniforme e la tua coscienza ne rimarrà imbavagliata.

un individuo dotato di uniforme si sente autorizzato ad agire in nome del gruppo di cui è immagine e non come persona.
così come una maglietta di un club a volte ti può spingere a far lo stupido, anche una divisa da poliziotto ti autorizza a essere violento o un'uniforme da soldato ti autorizza ad uccidere.

se lo fai non sei tu.
non sei più tu: sei tutti quelli vestiti come te, sei il gruppo, sei il grande corpo.
se hai fatto qualcosa chi l'ha voluto è la grande mente che muove il grande corpo, non tu.

tu non sei più colpevole, nessuna responsabilità, se vesti una uniforme.

rivesti un uomo dei simboli del gruppo e quell'uomo sarà controllato.
il suo volere incatenato.

sarà controllato.

questo è il potere di una cosa standardizzata: omologa la gente
la nostra società di produzione a catena porta per forza di cose alla omologazione delle idee, a una società di massa.

cos'hai addosso, cos'hai tra le mani che non sia prodotto in massa?
cos'è che è solo tuo?

in ogni ambito della nostra vita non si accettano persone che non siano catalogabili in gruppi e mode. dai vestiti alla pettinatura, dalla musica alla politica, dalla religione alla professione, dalle auto agli hobbies... devi sempre essere classificabile e soprattutto comportarti secondo ciò che ci si aspetta da uno che è parte di questo o quel gruppo.

forse una società di oggetti diversi è di per sè una società di soggetti più liberi.

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1 comment:

  1. Così diversi, ma in fondo così simili...
    E' stato veramente un piacere leggerti e scoprirti.
    Grazie di avermi portato fin qui...

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