è certo che in tutte le culture del mondo ci sono stati degli individui eccezionali che si sono lanciati alla scoperta di terre remote, inimmaginabili, fantastiche o anche totalmente improbabili.
siamo spesso abituati a immaginare gli esploratori solo come europei che si lanciarono tra le onde dell'oceano, verso occidente, oppure sulla via della seta, verso oriente. circumnavigatori ossessivi e folli kamikaze ossessionati dalla scoperta di isole del pacifico o di luoghi come eldorado o timbuctù.
è facile da capire che questo è un altro vizio della nostra storiografia euro-centrica.
si sa per dati storici certi che i fenici si lanciarono alla circumnavigazione dell'africa, i greci navigavano fino alle isole britanniche, i vikinghi avevano scoperto la groenlandia (e forse l'america del nord) i cinesi commerciavano già in tempi medioevali con l'africa (e avevano forse già scoperto l'america del nord! anche loro!?), ibn batuta aveva viaggiato in lungo e in largo per il vecchio mondo e i polinesiani avevano colonizzato in tempi storici tutte le isole del pacifico e anche il madagascar.
la storia è piena di esploratori meno conosciuti (come chi ha esplorato la siberia e i mari artici), ma anche, e sicuramente, di esploratori anonimi, dimenticati, persi nell'oblio degli eventi non riportati dalla storia ufficiale, scritta.
a volte può sembrare difficile immaginare perché un esploratore si debba lanciare alla scoperta di nuovi luoghi e nuove genti, ma così è sempre successo e non solo in europa, ma in tutte le culture.
è quindi interessante immaginare per esempio in tempi alto medioevali o classici un qualche esploratore africano che si lanciasse alla scoperta della siberia o di chissà quale altro luogo del mondo.
possiamo essere sicuri che questo è successo, non soltanto per una semplice ragione statistica, ma anche e soprattutto considerando che i popoli bantú o i nilotici, tanto per fare un esempio, sono popoli che hanno generato grandi migrazioni e che gli africani ancora al giorno d'oggi sono genti molto mobili geograficamente.
non dimentichiamo poi che in fondo tutti gli uomini presenti attualmente sul pianeta terra sono discendenti diretti di homini sapiens provenienti dall'africa, quindi in qualche modo siamo tutti figli di esploratori africani di terre davvero sconosciute e disabitate (non come le americhe dove c'erano già gli americani... disabitate davvero!).
quindi la prossima volta che pensate agli esploratori, non pensate solo a Colombo, Cook e Magellano, ma pensate a tutti, africani, amerindi e polinesiani...
veri pionieri.
veri eroi della scoperta di nuovi mondi
siamo spesso abituati a immaginare gli esploratori solo come europei che si lanciarono tra le onde dell'oceano, verso occidente, oppure sulla via della seta, verso oriente. circumnavigatori ossessivi e folli kamikaze ossessionati dalla scoperta di isole del pacifico o di luoghi come eldorado o timbuctù.
è facile da capire che questo è un altro vizio della nostra storiografia euro-centrica.
si sa per dati storici certi che i fenici si lanciarono alla circumnavigazione dell'africa, i greci navigavano fino alle isole britanniche, i vikinghi avevano scoperto la groenlandia (e forse l'america del nord) i cinesi commerciavano già in tempi medioevali con l'africa (e avevano forse già scoperto l'america del nord! anche loro!?), ibn batuta aveva viaggiato in lungo e in largo per il vecchio mondo e i polinesiani avevano colonizzato in tempi storici tutte le isole del pacifico e anche il madagascar.
la storia è piena di esploratori meno conosciuti (come chi ha esplorato la siberia e i mari artici), ma anche, e sicuramente, di esploratori anonimi, dimenticati, persi nell'oblio degli eventi non riportati dalla storia ufficiale, scritta.
a volte può sembrare difficile immaginare perché un esploratore si debba lanciare alla scoperta di nuovi luoghi e nuove genti, ma così è sempre successo e non solo in europa, ma in tutte le culture.
è quindi interessante immaginare per esempio in tempi alto medioevali o classici un qualche esploratore africano che si lanciasse alla scoperta della siberia o di chissà quale altro luogo del mondo.
possiamo essere sicuri che questo è successo, non soltanto per una semplice ragione statistica, ma anche e soprattutto considerando che i popoli bantú o i nilotici, tanto per fare un esempio, sono popoli che hanno generato grandi migrazioni e che gli africani ancora al giorno d'oggi sono genti molto mobili geograficamente.
non dimentichiamo poi che in fondo tutti gli uomini presenti attualmente sul pianeta terra sono discendenti diretti di homini sapiens provenienti dall'africa, quindi in qualche modo siamo tutti figli di esploratori africani di terre davvero sconosciute e disabitate (non come le americhe dove c'erano già gli americani... disabitate davvero!).
quindi la prossima volta che pensate agli esploratori, non pensate solo a Colombo, Cook e Magellano, ma pensate a tutti, africani, amerindi e polinesiani...
veri pionieri.
veri eroi della scoperta di nuovi mondi
No comments:
Post a Comment
Note: only a member of this blog may post a comment.