La scienza potrebbe essere descritta come una quantificazione dei precessi della natura, specialmente con scopi utilitaristici.
È incredibilmente pratica (dato che questo è il suo scopo principale), ma lungi da essere perfetta o da riuscire a spiegare ogni cosa, non è l'unica lettura sensata del mondo.
Per questo sarebbe opportuno prendere in considerazione anche altre visioni della realtà per integrarle e assimilarle quanto più possibile nella nostra concezione di universo.
Questa influenza di altre visioni del reale va sempre avvaliata con senso critico, con criterio, insomma con il cervello, si capisce (e la scienza non ha l'esclusività dell'uso del cervello, come crede spesso, arrogantemente).
Il modo popolare occidentale di considerare la scienza non è altro che una specie di religione o di superstizione presuntuosa, e non certo di pensiero superiore.
Questo atteggiamento di "credere nella scienza" non ha nulla a che vedere con "usare il cervello" più di quanto si faccia in altri contesti culturali diversi dal nostro.
non voglio dire che la scienza sia sbagliata: mi sembra più che dimostrato che è abbastanza corretta, per dirla in modo pacato; ma la stragrande maggioranza della gente comune (cioè non gli scienziati) che crede nella scienza nè ha mai fatto un esperimeto scientifico, nè si è mai posta delle questioni scientifiche complesse, nè saprebbe interpretare la portata dei risultati di gran parte delle scoperte di cui vanno tanto "intellettualmente" fieri, ma piuttosto dice:
1- La scienza è esatta.
2- Tutto ciò che non è spiegato dalla scienza non è vero.
3- Io sono più intelligente di chi crede in altre cose perchè io credo nella scienza e la scienza è una liberazione dall'ignoranza.
però bisognerebbe sempre considerare che:
1- La scienza per definizione non è esatta e tutti gli scienziati fanno a gara a rovesciare le teorie precedenti che spiegano il mondo (riuscendoci sistematicamente ogni tot tempo). ergo: possiamo assumere come certo che la lettura attuale del mondo che dà la scienza sarà scardinata da una prossima rivoluzione scientifica, quindi la nostra visione è approssimativa e intrinsicamente errata. Questo a causa della scienza stessa e per motivi logici razionali inconfutabili.
2- La scienza studia l'infinito della realtà e per forza di cose osserva fenomeni ancora inspiegabili e misteriosi. La scienza praticamente si nutre di questi fenomeni sconosciuti. Per cui è ovvio che la scienza non spiega tutto, anzi, è per definizione una piccola porzione del reale immersa in una realtà miseriosa e sconosciuta ancora non compresa. Ciò significa che una infinità di fenomeni che non sono ancora spiagati sono potenzialmente reali e una infinità di essi (per motivi statistici) sono reali al 100% e con un po' di fortuna, spiegabili in futuro da future ricerche scientifiche. ma per il momento... rimangono semplicemente reali, ma fuori dalla scienza.
3- Se credi alla scienza solo perchè si tratta di studi complessi che stanno scritti in libri realizzati da persone autorevoli (pensaci bene, in quale altro modo credi alle varie teorie scientifiche? hai forse fatto esperimenti complessi qualche volta, visti con i tuoi occhi e studiati da te?), non c'è nessun salto di qualità in questo atteggiamento rispetto a un bigotto religioso che crede a ciò che c'è scritto nella bibbia perché spiegato da persone autorevoli che ne parlano come se ne fossero assolutamente sicuri.
Attenzione al fanatismo e al bigottismo scientifico-razionale.
manteniamo il cervello aperto al pensiero libero.
È incredibilmente pratica (dato che questo è il suo scopo principale), ma lungi da essere perfetta o da riuscire a spiegare ogni cosa, non è l'unica lettura sensata del mondo.
Per questo sarebbe opportuno prendere in considerazione anche altre visioni della realtà per integrarle e assimilarle quanto più possibile nella nostra concezione di universo.
Questa influenza di altre visioni del reale va sempre avvaliata con senso critico, con criterio, insomma con il cervello, si capisce (e la scienza non ha l'esclusività dell'uso del cervello, come crede spesso, arrogantemente).
Il modo popolare occidentale di considerare la scienza non è altro che una specie di religione o di superstizione presuntuosa, e non certo di pensiero superiore.
Questo atteggiamento di "credere nella scienza" non ha nulla a che vedere con "usare il cervello" più di quanto si faccia in altri contesti culturali diversi dal nostro.
non voglio dire che la scienza sia sbagliata: mi sembra più che dimostrato che è abbastanza corretta, per dirla in modo pacato; ma la stragrande maggioranza della gente comune (cioè non gli scienziati) che crede nella scienza nè ha mai fatto un esperimeto scientifico, nè si è mai posta delle questioni scientifiche complesse, nè saprebbe interpretare la portata dei risultati di gran parte delle scoperte di cui vanno tanto "intellettualmente" fieri, ma piuttosto dice:
1- La scienza è esatta.
2- Tutto ciò che non è spiegato dalla scienza non è vero.
3- Io sono più intelligente di chi crede in altre cose perchè io credo nella scienza e la scienza è una liberazione dall'ignoranza.
però bisognerebbe sempre considerare che:
1- La scienza per definizione non è esatta e tutti gli scienziati fanno a gara a rovesciare le teorie precedenti che spiegano il mondo (riuscendoci sistematicamente ogni tot tempo). ergo: possiamo assumere come certo che la lettura attuale del mondo che dà la scienza sarà scardinata da una prossima rivoluzione scientifica, quindi la nostra visione è approssimativa e intrinsicamente errata. Questo a causa della scienza stessa e per motivi logici razionali inconfutabili.
2- La scienza studia l'infinito della realtà e per forza di cose osserva fenomeni ancora inspiegabili e misteriosi. La scienza praticamente si nutre di questi fenomeni sconosciuti. Per cui è ovvio che la scienza non spiega tutto, anzi, è per definizione una piccola porzione del reale immersa in una realtà miseriosa e sconosciuta ancora non compresa. Ciò significa che una infinità di fenomeni che non sono ancora spiagati sono potenzialmente reali e una infinità di essi (per motivi statistici) sono reali al 100% e con un po' di fortuna, spiegabili in futuro da future ricerche scientifiche. ma per il momento... rimangono semplicemente reali, ma fuori dalla scienza.
3- Se credi alla scienza solo perchè si tratta di studi complessi che stanno scritti in libri realizzati da persone autorevoli (pensaci bene, in quale altro modo credi alle varie teorie scientifiche? hai forse fatto esperimenti complessi qualche volta, visti con i tuoi occhi e studiati da te?), non c'è nessun salto di qualità in questo atteggiamento rispetto a un bigotto religioso che crede a ciò che c'è scritto nella bibbia perché spiegato da persone autorevoli che ne parlano come se ne fossero assolutamente sicuri.
Attenzione al fanatismo e al bigottismo scientifico-razionale.
manteniamo il cervello aperto al pensiero libero.
Secondo me fai un po' di confusione fra scienza e teoria scientifica. Diciamo che la scienza è un metodo, non una realtà in sé. Mentre una teoria scientifica è una spiegazione della realtà. Certo che se oggi una teoria dice bianco, domani può arrivare una nuova teoria scientifica che dice nero (e bianco solo in certe condizioni studiate dalla teoria precedente). Certo che bisogna tenere la mente aperta a soluzioni nuove (altrimenti la teoria della relatività chi se la sognava), ma il problema è che negando il valore della scienza (il metodo) allora va bene tutto. Vanno bene anche i creazionisti, perché c'è scritto nella bibbia, vanno bene gli stregoni voodoo (chi dice che la magia voodoo non esista??). Insomma credo che la scienza ha un grande valore e tutti dovrebbero pernsare che una cosa NON è vera (almeno non certamente vera) finché la scienza non la dimostra tale.
ReplyDeleteCompletamente d'accordo con la tua giusta osservazione. Trovo totalmente corretta la tua posizione, ma la trovo anche perfettamente compatibile con quanto scritto sopra.
ReplyDeleteGrazie Luca dei commenti!!!