in questi tempi dove tutti i diritti dei lavoratori vengono smantellati, mi è venuta in mente una proposta forse "non giusta" in quanto tale, ma (potenzialmente) più giusta in termini comparativi: i diritti del lavoratore a scalare.
cosa significa?
significa che più basso è il salario più diritti sociali si danno al lavoratore, mentre più alto è il salario più libertà si dà all'impresa o al datore di lavoro.
so che non è bello considerare i diritti del lavoro come qualcosa di opzionale, qualcosa che si può avere oppure no: i diritti sono diritti! per esempio se una mamma ha diritto alla maternità è un diritto punto e basta! ma in un mondo in cui si tolgono questi diritti a tutti i lavoratori, non sarebbe meglio (o meno peggio) almeno toglierli a chi ha salari alti e lasciare intatti (gradualmente, a scalare) i diritti per chi è in una situazione più difficile, se non addirittura rafforzarli per le categorie più sfruttate?
non è una bella presentazione, ma se davvero tutte le politiche devono dare più libertà e flessibilità alle imprese per garantire più forza nel mercato internazionale, non sarebbe meglio che almeno un'impresa possa scegliere se pagare meno un lavoratore che però presenta un contrappeso di diritti sociali altissimo oppure, se vuole, ridurre tutti questi diritti che bloccano la flessibilità del mercato, ma per farlo almeno che sia costretta ad aumentare lo stipendio all'impiegato?
come potete vedere non sono un economista, però questa idea a me piace.
piace, al meno, a confronto con la tendenza attuale delle politiche sociali del lavoro.
cosa significa?
significa che più basso è il salario più diritti sociali si danno al lavoratore, mentre più alto è il salario più libertà si dà all'impresa o al datore di lavoro.
so che non è bello considerare i diritti del lavoro come qualcosa di opzionale, qualcosa che si può avere oppure no: i diritti sono diritti! per esempio se una mamma ha diritto alla maternità è un diritto punto e basta! ma in un mondo in cui si tolgono questi diritti a tutti i lavoratori, non sarebbe meglio (o meno peggio) almeno toglierli a chi ha salari alti e lasciare intatti (gradualmente, a scalare) i diritti per chi è in una situazione più difficile, se non addirittura rafforzarli per le categorie più sfruttate?
non è una bella presentazione, ma se davvero tutte le politiche devono dare più libertà e flessibilità alle imprese per garantire più forza nel mercato internazionale, non sarebbe meglio che almeno un'impresa possa scegliere se pagare meno un lavoratore che però presenta un contrappeso di diritti sociali altissimo oppure, se vuole, ridurre tutti questi diritti che bloccano la flessibilità del mercato, ma per farlo almeno che sia costretta ad aumentare lo stipendio all'impiegato?
come potete vedere non sono un economista, però questa idea a me piace.
piace, al meno, a confronto con la tendenza attuale delle politiche sociali del lavoro.
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