invece di considerarci individui dentro a un universo oggettivo, sarebbe interessante ipotizzare che ogni persona sia un universo proprio; simile, collimante, sovrapposto a volte agli altri universi, ma comunque sempre un universo personale, unico ed esistente, con le proprie regole, con il proprio fluire del tempo, tutto.
non si tratterebbe più di vedere il mondo in modi diversi, ma di essere in mondi diversi più o meno coincidenti.
si tratta di una prospettiva molto tollerante poiché non esiste nessuno che ha ragione dentro al mondo dell'altro, al massimo, se gli va bene, può avere ragione dentro del proprio universo personale e basta.
la "realtà oggettiva" quindi diverrebbe soltanto un'approssimazione: la sovrapposizione di universi individuali che ne formano uno collettivo; uno spazio di comunicazione tra più universi, niente di più.
se ci pensate non è poi così pazzo da pensare...
non si tratterebbe più di vedere il mondo in modi diversi, ma di essere in mondi diversi più o meno coincidenti.
si tratta di una prospettiva molto tollerante poiché non esiste nessuno che ha ragione dentro al mondo dell'altro, al massimo, se gli va bene, può avere ragione dentro del proprio universo personale e basta.
la "realtà oggettiva" quindi diverrebbe soltanto un'approssimazione: la sovrapposizione di universi individuali che ne formano uno collettivo; uno spazio di comunicazione tra più universi, niente di più.
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