Saturday, 8 September 2018

la simil-poesia

Questa simil-poesia è stata scritta da un giovane Massimo Pietrobon in un gioco simil-poetico tra lui e un ancor più giovane Alberto Murgo.
Si tratta di un gioco assai interessante: inventare altisonanti versi, in velocità, d'istinto, evocative e poco chiare immagini che sembrino poetiche e vedere dove ti porta l'assurdità del momento.
Il risultato, seppur intrinsecamente falso, non è tutto da buttare, se considerato per quel che è.
E comunque a me fa ridere.
Ecco dunque un raro caso di simil-poesia da me scritto e riesumato recentemente:



FRA LE OMBRE DEI FLUTTI


Vomitando morte certa
Rimestando ancestrali incesti
Sui lunghi mari del lido scuro
Scorgo incerto naufragi funesti

Chi fu mai quel mite ardito
Di scrosci d'onde e spume d'aria
Trafitto al sol dei giorni atroci
Lasciando vita e luce e patria?

Mai più uno spiro nel triste viaggio
Concerti d'ombre, sonagli infausti
Ma ecco il vento oltre la stella
Tradir le vele dei giorni esausti

O' notte, o' mare, da sempre in veglia
Dentro il saper di iridi stanche
Dei mille volti smarriti e spenti
Tra i flutti serbate le lacrime bianche




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