Monday, 15 July 2019

lettera a un fascista

Chiedi rispetto disprezzando
e ti senti più forte quando qualcuno ammazza impunemente qualcun altro.
Basterebbe un grammo di cervello per intuire che c'è qualcosa che non quadra.
Il problema non è chi viene da fuori,
il problema vero è cosa viene da dentro. E cosa ti consuma dentro.
Che vergine paurosa!
La vertigine dentro!
L'angoscia. Dentro.
Non ci sono più vie d'uscita dal dentro.
Tu non sai più chi sei, tanta la rabbia che ti rende cieco a tutto.
Non ti vedi più.
Per riconoscerti solo puoi negare il diverso.
Ma quante persone diverse da te ci sono al modo?
Chi è debole ha paura e chi ha paura, attacca. Come fanno gli animali feriti.
E allora sterminiamoli tutti, quelli diversi, è l'unico modo per sentirti protetto, tranquillo, soddisfatto.
Però dubito che poi staresti bene con te stesso
perché il problema ce l'hai in te e lo proteggi con cura.
Anche distruggendo tutti i nemici, non cambierebbe niente.
La tua stessa frustrazione, la tua rabbia, ti autodistruggerà.
E probabilmente questo è quello che vuoi davvero, tanto è il tuo odio verso tutto.
L'odio principale è l'odio verso la tua stessa debolezza.
La debolezza di non poter incendiare tutto con lo sguardo,
con un pugno,
con un urlo, un morso, una bestemmia sbavata al vento.
Sei un odiatore
e, per questo, prima di tutto odi chi ti spiega che odiare è inutile.
Che è sbagliato. Che è stupido.
Perché non te ne frega un cazzo del perché: Tu vuoi solo odiare.
E vuoi infinite ragioni per odiare.
Milioni e milioni di pretesti per odiare.
È questo che vuoi.
Odiare è il tuo obiettivo.
E questo è giusto: perché è la tua valvola di sfogo!
L'unico modo di sputare questo veleno che ti arde dentro.
L'unico modo di lanciare quest'urlo,
di far sciogliere questo pianto,
di vendicarti di questa ingiustizia...
O te o loro.
O devasti te stesso o devasti loro.
È una legge senza pietà questo mondo che ti sei costruito dentro.
Tu volevi solo essere felice e se non lo sei qualcuno dovrà pur pagare!
E l'unico modo che conosci per liberarti è odiando.
Vedendo morire altre persone in TV.
Certo, per te lasciar morire quando puoi salvare, è ben diverso che ammazzare.
Sentiti pure nel giusto e sfoga così la tua frustrata vendetta miserabile.
Tutto un eroe, insomma!
E chi facciamo morire oggi?
Vediamo un po':
Lasciamo morire chi è facile da ammazzare.
Così, per coincidenza, anche oggi come ieri, come domani.
Tu hai bisogno di odiare e di sfogare la tua ira.
Ma non vai certo a muovere guerra ai forti (ai responsabili), cioè a chi potrebbe facilmente difendersi, facendoti pagare il fatto che hai osato alzar la testa.
No, la gente potente meglio non mettercisi contro...
Non avrebbe senso: non sarebbe uno sfogo, ma solo una frustrazione in più e tu lo sai:
Te la farebbe pagare immediatamente! E ti ricorderebbe in pochissimo tempo che sei debole, inutile, insignificante e che non sei capace di cambiare nulla da solo.
I più forti ti dimostrerebbero solo che sei davvero quello schiavo che hai il terrore di essere e ti ributterebbero soltanto nel tuo oceano di frustrazione sbattendoti in faccia il fatto che non sei nessuno.
Nessuno.
Niente.
Un insetto insignificante.
Così indegno e debole e pauroso che tutto, ma proprio tutto, è una minaccia per lui.
Tutto è un nemico.
Il mondo è il nemico.
La tua stessa vita.
Ma calmati, ora.
Chiudi gli occhi al terrore della tua frustrata inutilità.
È troppo dura da guardare negli occhi direttamente.
È più facile chiudere gli occhi.
È più facile odiare.
Odia.
Sentiti forte.
Sentiti così, almeno per qualche minuto.
Sentiti qualcuno.
Continua a sognare.
Sogna un istante questo sogno demente.
Questa dolce fantasia inzuppata di sangue.
Dormi, dormi tranquillo piccolo mio.
Tutto va bene:
Sei tu il più forte.
Sei tu il più temuto.
Sei tu il più rispettato.
E nessuno può più farti male.
E tutti ti rispettano
perché sei tu il migliore
e tutti lo sanno.

Sarebbe così tenero, e così bello, questo tuo sogno infantile, se solo non fosse al prezzo di così tanta gente, esattamente uguale a te.



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