Friday, 25 December 2009

PASSATO IN PERCENTUALE






è risaputo che la percezione del tempo tra bimbi, adulti e anziani varia radicalmente, per un bambino un anno è una eternità, mentre per un adulto passa rapidamente e per un anziano (a quanto si dice) un anno vola in un batter d'occhio.
ma perchè tutto ciò?

ecco una spiegazione matematica di questo fenomeno!
secondo questa mia teoria, la memoria di ciascuno quando pensa al passato, rappresenta un valore fisso, un 100%, una quantità invariabile che rappresenta l'interezza della vita.
partendo dunque da quesa idea, siccome la vita, lunga o corta che sia, apparirebbe sempre con lo stesso "volume di ricordi e passato" pari all'UNO, ovvero il 100%, è facile capire che, per esempio, per un bimbo di 2 anni un anno rappresenta il 50% del quoziente totale (cioè un "volume di passato" immenso, mezza vita).
un bambino di 6 anni invece già "comprime" la percezione della durata di un anno in modo significativo, essendo quasi un 17% del totale
per un ragazzino di 10 anni già un anno rappresenta il 10%, quindi, comparato con il valore fisso del 100% del passato totale, sembrerà essere trascorso molto piu veloce.
allo stesso modo per un ragazzo di 20 anni è il 5% e così via dicendo.
se il totale dell'impressione del ricordo del passato è sempre 100% ed è invariabile, corta o lunga che sia la vita precedente, è inevitabile che le frazioni di tempo risultino progressivamente più piccole e gli anni diano l'impressione di essere sempre più brevi.

forse questa cosa è logica e ovvia, ma io non ci avevo mai pensato in questi termini!

conseguenze di questa teoria:
paradosso n.1 - nel momento della nascita, o meglio, concepimento, il primo istante è percepito come infinito.
paradosso n.2 - per un ipotetico uomo immortale la precezione degli anni e dei secoli sarebbe più breve e veloce della percezione dei nostri secondi e frazioni di secondo

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