la pubblicità è una manipolazione di massa legale.
si sa, non è una sorpresa per nessuno. tant'è che si sa che i prodotti sono comprati proporzionalmente alla pubblicità che se ne fa e non in base alla qualità (o almeno in minima proporzione).
siccome manipolare il popolo non è bello, bisognerebbe mettere dei paletti a questa pratica.
certo, le pubblicità ingannevoli o subliminali sono il 90% delle pubblicità, percui senza voler essere troppo rivoluzionario da impedire tutto, propongo una ControPubblicità.
si tratta di uno spazio uguale in tempo alla stessa reclam e che segue ogni pubblicità esistente. in questo spazio degli esperti o dei consumatori o degli analisti danno delle frasi informative oggettive, scientifiche o etiche, sul messaggio, sul prodotto o sulle conseguenze di ciò che viene pubblcizzato nella pubblicità immediatamente anteriore.
per esempio, dopo 30 secondi di reclam di mc.donalds o di merendine, sarebbe interessante sentire 30 secondi di opinioni di nutrizionisti a riguardo di ciò che viene presentato.
oppure dopo una pubblicità di una automobile di lusso con donne sexy e lo slogan "sentiti finalmente libero", non sarebbe male qualcuno che smontasse la relazione subliminale tra libertà-sesso-e-automobile focalizzando la differenza tra le tre categorie e l'assenza di relazione assicurata e ovvia tra i tre elementi.
un prodotto per la pelle o per i capelli sarebbe seguito da commenti di medici dermatologi.
una pubblicità sui vestiti potrebbe riportare a seguito informazioni sui metodi di produzione ingiusti della marca che li produce.
reclam su nuovi sistemi tecnologici potrebbero essere affiancati a informative sulla potenziale nocività di certe onde oppure sul pericolo di aumento di ansie e deficienze d'attenzione, oppure anche su effetti ambientali della produzione degli stessi articoli.
insomma, la ControPubblicità non cambierebbe radicalmente il mercato mondiale, ma almeno si permetterebbe una informazione più completa e meno di parte su ogni prodotto.
si sa, non è una sorpresa per nessuno. tant'è che si sa che i prodotti sono comprati proporzionalmente alla pubblicità che se ne fa e non in base alla qualità (o almeno in minima proporzione).
siccome manipolare il popolo non è bello, bisognerebbe mettere dei paletti a questa pratica.
certo, le pubblicità ingannevoli o subliminali sono il 90% delle pubblicità, percui senza voler essere troppo rivoluzionario da impedire tutto, propongo una ControPubblicità.
si tratta di uno spazio uguale in tempo alla stessa reclam e che segue ogni pubblicità esistente. in questo spazio degli esperti o dei consumatori o degli analisti danno delle frasi informative oggettive, scientifiche o etiche, sul messaggio, sul prodotto o sulle conseguenze di ciò che viene pubblcizzato nella pubblicità immediatamente anteriore.
per esempio, dopo 30 secondi di reclam di mc.donalds o di merendine, sarebbe interessante sentire 30 secondi di opinioni di nutrizionisti a riguardo di ciò che viene presentato.
oppure dopo una pubblicità di una automobile di lusso con donne sexy e lo slogan "sentiti finalmente libero", non sarebbe male qualcuno che smontasse la relazione subliminale tra libertà-sesso-e-automobile focalizzando la differenza tra le tre categorie e l'assenza di relazione assicurata e ovvia tra i tre elementi.
un prodotto per la pelle o per i capelli sarebbe seguito da commenti di medici dermatologi.
una pubblicità sui vestiti potrebbe riportare a seguito informazioni sui metodi di produzione ingiusti della marca che li produce.
reclam su nuovi sistemi tecnologici potrebbero essere affiancati a informative sulla potenziale nocività di certe onde oppure sul pericolo di aumento di ansie e deficienze d'attenzione, oppure anche su effetti ambientali della produzione degli stessi articoli.
insomma, la ControPubblicità non cambierebbe radicalmente il mercato mondiale, ma almeno si permetterebbe una informazione più completa e meno di parte su ogni prodotto.
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