Sunday 26 August 2018

sogno di Luca e della bimba bianca

da un antichissimo sogno della mia biblioteca onirica personale...


sogno di mio fratello grande, luca, senza vederlo.
mi ricordo (come una rivelazione) che da piccolo aveva salvato una bambina bionda estraendola da un cunicolo (quasi una miniera) che stava sotto le scale esterne delle mia vecchia casa di monastier (giusto sopra la stalla).
ricordo la bambina, mi chiedo perché mai me ne fossi dimenticato, voglio sapere come sta e dove sta adesso e cerco di ricordare.
vedo nel ricordo un nuovo sogno. torno indietro nel tempo e ora sotto la scala della mia ex casa c'è della gente che aspetta dei superstiti. é successa una tragedia come quella della bambina bionda, ma sembra che ho pescato il ricordo sbagliato, perché Luca (mio fratello) sta estraendo corpi di bambini piccoli cinesi mezzi nudi dalla stessa galleria della bimba bionda.
sono morti, a uno manca una gamba.
mio fratello é una presenza. non lo vedo mai. so che c'e`, agisce, salva. ma non si vede mai, mai in tutto il sogno, mai stanotte. eppure é il personaggio principale. l'eroe. tra l'altro mi sto rendendo conto che da piccolo era uno che salvava la gente. che quasi lo faceva abitualmente.
esce un altro ragazzino cinese vivo.
la mamma cinese arriva lo bacia in fronte, é contenta, ma spiega di avere tre figli sepolti nella miniera. ma sembra disinteressata al dramma: dice che per ora gliene han dato uno, non é niente male.
i piccoli corpicini dei bambini morti estratti dalla galleria cominciano a svegliarsi e polverosi si alzano.
mi chiedo cosa sta provando mio fratello dentro nell'oscuritá a salvare la gente.
in quel momento quindi chiedo a mia madre.
é cambiato lo scenario, anche se siamo sempre nella casa vecchia, sopra la stalla. io lavoro nel fienile sopra e mia mamma sta nel cortile sotto, non ci vediamo ma parliamo.
chiedo a mia madre se si ricorda della bambina bionda, se ne sa qualcosa, se me ne puo parlare.
lei mi parla, si ricorda, conferma, ma finisce per parlarmi degli altri salvataggi di luca.
io mi guardo attorno, nell'alto fienile (in dialetto tiédha) dal soffitto altissimo. penso che uno spazio cosi grande é tutto diverso dall'angustia del tunnel scuro.
mia madre parla di altre cose e io scendo, adesso siamo nel cortile e parliamo, ma non si riesce a sapere niente della bambina bionda.
passa adesso una punto bianca (era la mia evcchia macchina, che usava anche mio fratello quando viveva a casa) ed é mio fratello (da grande) che la guida, ma io non lo vedo. non riesco a vedere dentro l'auto.
mia madre si lamenta e dice che ha comprato quella macchina perché si andasse piano e invece mio fratello guida "alla maniera del Raval" (che significa che guida male). anzi, aggiunge la madre, guida alla maniera del superRaval! la macchina in realtá va piano e sparisce dietro l'angolo.
mia madre dice che comprando la macchina lei l'ha presa perché le han detto che al 79% faceva tutto la macchina ed é proprio per la tranquillitá che la prese. "a mi manco me fé far e pì contenta son" dice.
dice anche che luca se sapesse di questa strategia si offenderebbe.
cambia la scena.
una stanza regale, bianca luminosissima, una principessa stesa su un letto in sfarzosi drappi. sembra russa. nella stanza regale di sanpietroburgo, l'annoiata principessa guarda la vecchia grassa serva che fa entrare un'altra ragazza che parla a bassa voce con la serviente. (parlano in spagnolo con uno strano accento che dovrebbe essere russo)
penso che la principessa sia la bambina bionda da grande.
la tipa alla porta dice alla serva di essere una massaggiatrice.
si avvicina alla principessa che é indisposta e nervosa. la massaggiatrice prepara delle essenze profumate, sento il profumo, dice che le userá sulla principessa e avvicina le dita pregne di essenze al naso della principessa che si volta schifata.
adesso siamo io e un altro in uno scenario mozzafiato. una scogliera a strapiombo con colonne di rocce alte centiania di metri che escono dal mare, scenario estivo, quasi tropicale, siamo dentro un ambiente scavato in un anfratto della roccia e vediamo il mare dall'altro di centinaia di metri attreverso una apertura sotto la quale sono sedute due belle ragazze.
il mio compagno e la tipa a destra (di fronte al mio compagno) non li vedo, non so chi sono. la tipa misteriosa é bionda (?).
sono indietro nel tempo. lo so.
entro nel discorso che si sta svolgendo e vedo che la tipa a sinistra é Giorgia, presentatrice di MTV (una tipa che piaceva molto a mio fratello).
parlo come se fossimo amici e sono convinto che lo siamo. so di essere nel passato e dico:
Giorgia, dai, chiama col telefonino la Giorgia del futuro cosí le dici che siamo qua!
cambia la situazione e sono sotto la scogliera e vedo l'impressionante spettacolo della scogliera da sotto e delle formazioni rocciose altissime, esilissime sullo sfondo. sto, con il mio amico, su una bassa piattaforma rocciosa, uno scoglio piatto grande giusto lo spazio per starci e non di piu.
ad un certo punto da una strettissima cala che lascia ipotizzare un fiordo segreto comincia a uscire la prua di una nave immensa, alta almeno 200 metri, fatta interamente di una pietra grezza, ruvida.
é cosi imponente che potrebbe schiacciarci in un secondo. la forma stranamente verticale, in cima finisce con una specie di T di pietra.
ci passa a sinistra e riflettiamo sulla sua imponenza.
ecco riapparire la stessa nave (forse un'altra uguale, ma sento che é la stessa, che son tornato indietro nel tempo) e che ci fa ancora piu paura. notiamo come dopo la prua, che lascierebbe presagire un titano dei mari, in realtá la nave finisce quasi subito. é la punta che é incredibilmente grande! (stavolta la nave ci schiva passando a destra).

l'ultima misteriosa scena é dentro uno studio. sto lavorando al buio. sembra un internet café piu che uno studio. é affollatissimo, completamente oscuro e pieno di compiuter e cavi, i tavoli disposti in file in mezzo ad una ipotetica stanza.
sto controllando una pagina di personaggi che assomigliano a animaletti dei manga giapponesi. tipo dei pokemon. hanno un nome assurdo come, diciamo, "buncin" (ma non lo ricordo). si avvicina qualcuno e quindi cerco di chiudere il sito. mentre il tipo mi passa dietro senza dir nulla, il personaggio (rotondo, allungato) dice: "arrivederci, e adesso un altro buncin: berlusconi!" e nel dirlo e nel chiudere la finestra, da dentro lo schermo scivola fuori un ovetto che rimbalza e corre per terra nel buio. 

mi accuccio per cercarlo.

stop

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