Tuesday 26 March 2013

ESTREMISMO RECICLATIVO


questa riflessione che vi spiegheró dopo é un po' estrema e provocatoria, ma sorge dall'analisi di certe frasi idiote che spesso ho sentito proferire da certe persone europee o americane davanti alla spazzatura bruciata nelle strade di certe cittadine africane. Essi dicono: "che incivili, bruciano la plastica e la spazzatura per strada! ma non sanno che è tossica?". A costoro con cosí ampia visione del mondo chiedo sempre: "e allora cosa si fa in un posto dove non ci sono cestini, cassonetti e un servizio di raccolta rifiuti? la mangiamo sta plastica? o la gettiamo a svolazzare nei campi?".
La gente spesso non pensa che un servizio di raccolta rifiuti non è una cosa ovvia e automatica, ma a questo punto c'è un altro punto da considerare ed é questo: ma sará poi cosí vero che la raccolta rifiuti é sempre e comunque una soluzione migliore, un progresso in senso assoluto?
Siam d'accordo certamente che non aver la spazzatura per la strada evita contagi, epidemie e tutta una serie di problemi sociali che conosciamo benissimo (vedasi l'emergenza rifiuti di Napoli), ma questo vantaggio é un vantaggio locale e a breve termine.
Vedendo la questione in un senso piu ampio, la spazzatura la puoi spostare da qui a li, ma alla fine è sempre da qualche parte, non é che sparisca! e l'ecosistema  si incarica di farcela ritornare indietro in tutte le maniere.
Il pianeta è un sistema chiuso, spostare il problema fuori dal campo visivo non vuol dire risolverlo.

La questione vera é che la nostra societá si crede molto intelligente a togliere la spazzatura di torno, ma poi che succede? l'idea che fomentiamo inconsicamente é che tolta la spazzatura dalle strade, l'immondizia non esiste piú, sparisce, smette di essere un problema. NON ESISTE PIÚ!
e cosí avere un servizio di smaltimento di rifiuti efficiente non è altro che la scusa perfetta per continuare a produrre una quantitá di spazzatura smisurata, infinita, spropositata, senza nessun ritegno.
tanto poi il civilizzato uomo occidentale é un uomo molto visivo e superficiale e non vede oltre la periferia del proprio paesino, oltre il muretto di cinta che nasconde una discarica, oltre la nuvoletta nera del camino di un inceneritore, oltre al beneficio immediato o a breve termine.
Se la spazzatura sparisce nella mente dell'uomo occidentale solo togliendogliela da sotto gli occhi, allora l'uomo occidentale non metterá mai in discussione se è il caso di produrre meno spazzatura.

E allora, dico io, qual è l'atteggiamento piú intelligente?
Avere i propri scarti per strada e cercare di smaltirli man mano, cercando ovviamente di limitarne la produzione quando la situazione arriva ad essere indecente o pericolosa e andandosene da un ambiente malsano quando la sovrabbondanza di rifiuti è eccessiva oppure semplicemente spostare i propri rifiuti, dimenticarsene, credere che non esiste piu il problema e continuare a produrre infinitamente in modo eccessivo senza preoccuparsene fino al punto in cui il problema si fará troppo grande per essere invisibile e quindi sará troppo tardi?

Beh io ho qualche dubbio sul fatto che la seconda soluzione sia molto piu intelligente della prima.

Quindi la provocazione é questa: estremismo reciclativo!
Evitare di raccogliere i rifiuti per obbligare la societá ad affrontare le proprie contraddizioni e a ristruttrare il proprio sistema di produzione illogico!

e che le cose che ci troviamo in mezzo ai piedi, abbandonate vengano riutilizzate, reciclate spontaneamente invece di produrre e buttare, produrre e buttare, produrre e buttare.


P.S. 1 - una lettura cortissima e come sempre, geniale, è la cittá di Leonia dal libro Le Cittá Invisibili di Calvino.

P.S. 2 - ultima cosa, non crediate che avere le discariche renda tutto piú "decente", "sano" e "pulito" per tutti. lo rende solo per la gente del centro cittá, ma nelle discariche si generano spesso micro societá che vivono (e muoiono) di rifiuti. il fatto che queste cose non si vedano nelle vie della cittá non sigifica che non esistano. un'occhiata alle foto di José Ferreira della Lixeira di Hulene, Maputo, può dare un'idea.

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