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Tuesday, 11 February 2020
Monday, 14 January 2019
Wednesday, 29 August 2018
di che hai paura veramente?
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Wednesday, 1 February 2017
Ghigliottina sì, ma a scelta
È senz'altro triste e ingiusto, deplorevole e inumano, che l'1% della popolazione mondiale detenga più della metà della ricchezza del pianeta e che questa tendenza stia oltretutto accelerando.
So che non è bello essere radicali e violenti, ma ritengo che di fronte a cotanta ingiustizia una soluzione radicale di decapitazioni allo stile della rivoluzione francese sarebbe una cosa addirittura auspicabile.
In fondo che è più violento? Mantenere questa situazione attuale con milioni di morti all'anno per guerre di potere, denutrizione e altre ingiustizie globali reali oppure decapitare pochi responsabili di questi disequilibri sociali immani e garantire una vita degna alla popolazione del mondo rimanente?
OK, so che sto turbando le coscienze di alcuni lettori con queste frasi dure e violente (anche se l'inerzia e il silenzio è altrettanto violento), ma proprio per queste persone che non amano la cruenta visone del sangue e delle teste che rotolano per terra in piazza, ho ideato una soluzione soft alternativa:
La ghigliottina a scelta!
Ammettiamo per esempio che si arrivi a una seconda rivoluzione francese permanente nel quale il popolo pianta le ghigliottine in ogni piazza ed è ad ogni momento pronto a tagliare la testa ai ricchi. Bene, i ricchi ci sono e le ghigliottine anche, ma è pur sempre bene dare un'ultima possibilità a tutti, no? Allora facciamo così: si parla con il signor riccone, possessore di millemila trilioni di macrodollari, e gli si dice che ha la possibilità di evitare la ghigliottina in caso si accontenti di una parte piccola del suo patrimonio e che regali tutto il resto alla società civile, al popolo insomma.
Per non essere vendicativo inoltre io proporre i le seguenti regole non del tutto umilianti per il riccone di turno:
- mantenere una ricchezza di un milione di euro.
- ricevere una pensione mensile vitalizia di 10mila euro al mese per lui, 8mila per il coniuge, 6mila per i figli, 4mila per i nipoti e 2mila per 25 persone a scelta parte dei suoi amici.
- scegliere una delle proprie case e mantenerla come propria residenza. Tutte le altre proprietà passano alla popolazione.
- tutte le attività produttive sono confiscate e nazionalizzate a favore del popolo, ma non viene vietato al riccone di ricominciare una nuova attività lavorativa nel caso avesse intenzione di dedicarsi a questo.
Mi sembrerebbe sufficientemente dignitoso come compromesso, che ne dite? E anche se sembra molto il denaro da investire pubblicamente su questo soggetto e tutto il suo entourage, in realtà questo sarebbe soltanto una percentuale minuscola del patrimonio originale di quel riccone e quindi un grandissimo profitto per la collettività.
Ma occhio però! Non finisce qui!
Abbiamo concesso al riccone una chance, ma non significa che le ghigliottine si smontino: restano là in piazza, pronte a tagliare la testa di chi voglia essere più ricco di quanto descritto là sopra.
Percui il riccone che perseveri in voler superare la quota di 1 milione di euro verrà di nuovo sottoposto alla stessa scelta.
Una, due, tre, quattro, cinque volte.
Dopo la quinta però... Te la vai proprio a cercare! La decenza non ti basta? Vuoi l'opulenza a scapito della collettività? Beh, siamo pur sempre sotto una rivoluzione! E quindi... Decapitato!
Zak!
So che non è bello essere radicali e violenti, ma ritengo che di fronte a cotanta ingiustizia una soluzione radicale di decapitazioni allo stile della rivoluzione francese sarebbe una cosa addirittura auspicabile.
In fondo che è più violento? Mantenere questa situazione attuale con milioni di morti all'anno per guerre di potere, denutrizione e altre ingiustizie globali reali oppure decapitare pochi responsabili di questi disequilibri sociali immani e garantire una vita degna alla popolazione del mondo rimanente?
OK, so che sto turbando le coscienze di alcuni lettori con queste frasi dure e violente (anche se l'inerzia e il silenzio è altrettanto violento), ma proprio per queste persone che non amano la cruenta visone del sangue e delle teste che rotolano per terra in piazza, ho ideato una soluzione soft alternativa:
La ghigliottina a scelta!
Ammettiamo per esempio che si arrivi a una seconda rivoluzione francese permanente nel quale il popolo pianta le ghigliottine in ogni piazza ed è ad ogni momento pronto a tagliare la testa ai ricchi. Bene, i ricchi ci sono e le ghigliottine anche, ma è pur sempre bene dare un'ultima possibilità a tutti, no? Allora facciamo così: si parla con il signor riccone, possessore di millemila trilioni di macrodollari, e gli si dice che ha la possibilità di evitare la ghigliottina in caso si accontenti di una parte piccola del suo patrimonio e che regali tutto il resto alla società civile, al popolo insomma.
Per non essere vendicativo inoltre io proporre i le seguenti regole non del tutto umilianti per il riccone di turno:
- mantenere una ricchezza di un milione di euro.
- ricevere una pensione mensile vitalizia di 10mila euro al mese per lui, 8mila per il coniuge, 6mila per i figli, 4mila per i nipoti e 2mila per 25 persone a scelta parte dei suoi amici.
- scegliere una delle proprie case e mantenerla come propria residenza. Tutte le altre proprietà passano alla popolazione.
- tutte le attività produttive sono confiscate e nazionalizzate a favore del popolo, ma non viene vietato al riccone di ricominciare una nuova attività lavorativa nel caso avesse intenzione di dedicarsi a questo.
Mi sembrerebbe sufficientemente dignitoso come compromesso, che ne dite? E anche se sembra molto il denaro da investire pubblicamente su questo soggetto e tutto il suo entourage, in realtà questo sarebbe soltanto una percentuale minuscola del patrimonio originale di quel riccone e quindi un grandissimo profitto per la collettività.
Ma occhio però! Non finisce qui!
Abbiamo concesso al riccone una chance, ma non significa che le ghigliottine si smontino: restano là in piazza, pronte a tagliare la testa di chi voglia essere più ricco di quanto descritto là sopra.
Percui il riccone che perseveri in voler superare la quota di 1 milione di euro verrà di nuovo sottoposto alla stessa scelta.
Una, due, tre, quattro, cinque volte.
Dopo la quinta però... Te la vai proprio a cercare! La decenza non ti basta? Vuoi l'opulenza a scapito della collettività? Beh, siamo pur sempre sotto una rivoluzione! E quindi... Decapitato!
Zak!
Thursday, 4 September 2014
il contro-pieghevole
direttamente dal 2003 un pieghevole da inserire dentro la custodia di un CD, un dépliant che rappresentava la condizione del team di lavoro dello studio ZeroUno a Mestre (Venezia).
un delirio d'altri tempi.
un vero reperto storico, riesumato dopo più di 10 anni per voi.
ecco a voi il contro-pieghevole, opera del sottoscritto e di Ivan Mattaliano, un genio, un artista!
et voila.
un delirio d'altri tempi.
un vero reperto storico, riesumato dopo più di 10 anni per voi.
ecco a voi il contro-pieghevole, opera del sottoscritto e di Ivan Mattaliano, un genio, un artista!
et voila.
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Wednesday, 12 February 2014
riforma radicale del tempo
Quando finalmente diventerò imperatore dell'universo, dopo aver imposto la mia prima riforma già spiegata nel post Barcelona Verda, proseguirò con i miei editti radicali e fanatici.
la seconda serie di nuove imposizioni insensate e invise alle popolazioni di tutto il pianeta riguarderà una riforma radicale della misurazione del tempo.
1- riforma del calendario! (ci hanno già provato quasi tutti: Napoleone; Giulio Cesare altresì detto Julius Augusus e cioè Luglio Agosto; Papa Gregorio, etc etc) sto calendario così com'è non piace a nessuno è ovvio.
e infatti vi ricordate quando da piccoli dovevate ricordarvi i nomi dei mesi, se erano di 30 o 31 giorni, o di 28 ma anche 29? insomma... ma che è sta roba? ste complicazioni senza senso? basta! l'imperatore sono io! per cui stabilisco che i mesi non sono più 12, ma 4! ovvero: primavera, estate, autunno e inverno! facile no?
questi mesi si alternano e cambiano secondo i solstizi e gli equinozi, più facile e ovvio di questo!
ogni mese avrebbe approssimativamente 91 giorni.
non ci sono ulteriori complicazioni, il resto delle cose si stabiliscono su base settimanale.
in anni bisestili si aggiunge un giorno (sempre di festa! olè!) tra la fine del "mese d'inverno" e l'inizio del "mese di primavera" quindi prima dell'equinozio di marzo (che sarà il nuovo Capo d'Anno).
ecco fatto! ci voleva tanto?
2- riforma dell'orario! che complicazione sta cosa dei fusi orari, no? e adesso che si viaggia tanto, che ci si sposta o si lavora in connessione con l'altra parte del mondo è proprio pesante stare là a calcolare sempre quante ore in più, quante ore in meno, se scatta o no l'ora legale, l'ora solare... uff... che complicazione.
per fortuna adesso c'è un nuovo imperatore dell'universo che con una facile riforma risolve un sacco di cose.
per esempio: basta fusi orari!
tutto il mondo funziona con la stessa ora. se per esempio adesso qua a barcellona sono le 19:55 allora sono le 19:55 in tutto il mondo!
è ovvio che poi ognuno apre e chiude i propri negozi o si sveglia e va a dormire quando vuole: se io mi sveglio alle 9:00 e vado a dormire all' 01:30 qua in spagna, un australiano di sydney che vivesse con i miei stessi ritmi comunque si sveglierebbe e andrebbe a dormire 9 ore prima di me (e cioè si sveglierebbe alle 00:00 e andrebbe a dormire alle 17:30 del mio stesso orario).
questa cosa non risolve il problema che uno per lavorare con l'altra parte del mondo deve sapere quali sono gli orari del paese in questione (siccome si fa già adesso, si continuerà a farlo anche in futuro), ma risolve invece tutti quei problemi di conversioni di orari tra un luogo e l'altro, cambi di ora atterrando negli aeroporti, calcoli astrusi chiamando a new york o a tokyo, tenendo in conto o no l'ora legale e quella solare.
ebbene basta! il conteggio delle ore d'ora in poi resta fisso per tutto il pianeta e ogni regione sceglie i suoi ritmi sulla base di questo schema.
e infondo che ce ne importa, se in un ipotetico giorno scandito da un orario nuovo dovessimo svegliarci alle 2:00, pranzare alle 7:00 e coricarci alle 19:00 invece che del tradizionale svegliarci alle 8:00, pranzare alle 13:00 e dormire all'01:00?
è solo una questione di numeri e di abitudini.
viva l'imperatore!
la seconda serie di nuove imposizioni insensate e invise alle popolazioni di tutto il pianeta riguarderà una riforma radicale della misurazione del tempo.
1- riforma del calendario! (ci hanno già provato quasi tutti: Napoleone; Giulio Cesare altresì detto Julius Augusus e cioè Luglio Agosto; Papa Gregorio, etc etc) sto calendario così com'è non piace a nessuno è ovvio.
e infatti vi ricordate quando da piccoli dovevate ricordarvi i nomi dei mesi, se erano di 30 o 31 giorni, o di 28 ma anche 29? insomma... ma che è sta roba? ste complicazioni senza senso? basta! l'imperatore sono io! per cui stabilisco che i mesi non sono più 12, ma 4! ovvero: primavera, estate, autunno e inverno! facile no?
questi mesi si alternano e cambiano secondo i solstizi e gli equinozi, più facile e ovvio di questo!
ogni mese avrebbe approssimativamente 91 giorni.
non ci sono ulteriori complicazioni, il resto delle cose si stabiliscono su base settimanale.
in anni bisestili si aggiunge un giorno (sempre di festa! olè!) tra la fine del "mese d'inverno" e l'inizio del "mese di primavera" quindi prima dell'equinozio di marzo (che sarà il nuovo Capo d'Anno).
ecco fatto! ci voleva tanto?
2- riforma dell'orario! che complicazione sta cosa dei fusi orari, no? e adesso che si viaggia tanto, che ci si sposta o si lavora in connessione con l'altra parte del mondo è proprio pesante stare là a calcolare sempre quante ore in più, quante ore in meno, se scatta o no l'ora legale, l'ora solare... uff... che complicazione.
per fortuna adesso c'è un nuovo imperatore dell'universo che con una facile riforma risolve un sacco di cose.
per esempio: basta fusi orari!
tutto il mondo funziona con la stessa ora. se per esempio adesso qua a barcellona sono le 19:55 allora sono le 19:55 in tutto il mondo!
è ovvio che poi ognuno apre e chiude i propri negozi o si sveglia e va a dormire quando vuole: se io mi sveglio alle 9:00 e vado a dormire all' 01:30 qua in spagna, un australiano di sydney che vivesse con i miei stessi ritmi comunque si sveglierebbe e andrebbe a dormire 9 ore prima di me (e cioè si sveglierebbe alle 00:00 e andrebbe a dormire alle 17:30 del mio stesso orario).
questa cosa non risolve il problema che uno per lavorare con l'altra parte del mondo deve sapere quali sono gli orari del paese in questione (siccome si fa già adesso, si continuerà a farlo anche in futuro), ma risolve invece tutti quei problemi di conversioni di orari tra un luogo e l'altro, cambi di ora atterrando negli aeroporti, calcoli astrusi chiamando a new york o a tokyo, tenendo in conto o no l'ora legale e quella solare.
ebbene basta! il conteggio delle ore d'ora in poi resta fisso per tutto il pianeta e ogni regione sceglie i suoi ritmi sulla base di questo schema.
e infondo che ce ne importa, se in un ipotetico giorno scandito da un orario nuovo dovessimo svegliarci alle 2:00, pranzare alle 7:00 e coricarci alle 19:00 invece che del tradizionale svegliarci alle 8:00, pranzare alle 13:00 e dormire all'01:00?
è solo una questione di numeri e di abitudini.
viva l'imperatore!
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Tuesday, 26 March 2013
ESTREMISMO RECICLATIVO
La gente spesso non pensa che un servizio di raccolta rifiuti non è una cosa ovvia e automatica, ma a questo punto c'è un altro punto da considerare ed é questo: ma sará poi cosí vero che la raccolta rifiuti é sempre e comunque una soluzione migliore, un progresso in senso assoluto?
Siam d'accordo certamente che non aver la spazzatura per la strada evita contagi, epidemie e tutta una serie di problemi sociali che conosciamo benissimo (vedasi l'emergenza rifiuti di Napoli), ma questo vantaggio é un vantaggio locale e a breve termine.
Vedendo la questione in un senso piu ampio, la spazzatura la puoi spostare da qui a li, ma alla fine è sempre da qualche parte, non é che sparisca! e l'ecosistema si incarica di farcela ritornare indietro in tutte le maniere.
Il pianeta è un sistema chiuso, spostare il problema fuori dal campo visivo non vuol dire risolverlo.
La questione vera é che la nostra societá si crede molto intelligente a togliere la spazzatura di torno, ma poi che succede? l'idea che fomentiamo inconsicamente é che tolta la spazzatura dalle strade, l'immondizia non esiste piú, sparisce, smette di essere un problema. NON ESISTE PIÚ!
e cosí avere un servizio di smaltimento di rifiuti efficiente non è altro che la scusa perfetta per continuare a produrre una quantitá di spazzatura smisurata, infinita, spropositata, senza nessun ritegno.
tanto poi il civilizzato uomo occidentale é un uomo molto visivo e superficiale e non vede oltre la periferia del proprio paesino, oltre il muretto di cinta che nasconde una discarica, oltre la nuvoletta nera del camino di un inceneritore, oltre al beneficio immediato o a breve termine.
Se la spazzatura sparisce nella mente dell'uomo occidentale solo togliendogliela da sotto gli occhi, allora l'uomo occidentale non metterá mai in discussione se è il caso di produrre meno spazzatura.
E allora, dico io, qual è l'atteggiamento piú intelligente?
Avere i propri scarti per strada e cercare di smaltirli man mano, cercando ovviamente di limitarne la produzione quando la situazione arriva ad essere indecente o pericolosa e andandosene da un ambiente malsano quando la sovrabbondanza di rifiuti è eccessiva oppure semplicemente spostare i propri rifiuti, dimenticarsene, credere che non esiste piu il problema e continuare a produrre infinitamente in modo eccessivo senza preoccuparsene fino al punto in cui il problema si fará troppo grande per essere invisibile e quindi sará troppo tardi?
Beh io ho qualche dubbio sul fatto che la seconda soluzione sia molto piu intelligente della prima.
Quindi la provocazione é questa: estremismo reciclativo!
Evitare di raccogliere i rifiuti per obbligare la societá ad affrontare le proprie contraddizioni e a ristruttrare il proprio sistema di produzione illogico!
e che le cose che ci troviamo in mezzo ai piedi, abbandonate vengano riutilizzate, reciclate spontaneamente invece di produrre e buttare, produrre e buttare, produrre e buttare.
P.S. 1 - una lettura cortissima e come sempre, geniale, è la cittá di Leonia dal libro Le Cittá Invisibili di Calvino.
P.S. 2 - ultima cosa, non crediate che avere le discariche renda tutto piú "decente", "sano" e "pulito" per tutti. lo rende solo per la gente del centro cittá, ma nelle discariche si generano spesso micro societá che vivono (e muoiono) di rifiuti. il fatto che queste cose non si vedano nelle vie della cittá non sigifica che non esistano. un'occhiata alle foto di José Ferreira della Lixeira di Hulene, Maputo, può dare un'idea.
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Monday, 14 January 2013
SMILE ATTACK!
una delle cose che piú mi colpiscono di piú ogni volta che torno in Europa da un viaggio in un qualche posto lontano é il grigiume e l'assenza di colore del nostro mondo!
È uno scontro visivo potentissimo! dal tripudio di colori al grigio costante.
In alcuni posti il colore é la normalitá. dall'India all'Africa, dall'America latina alla Lapponia il colore é un elemento ricercato che impregna ogni cosa umana.

Poi di colpo, teletrasportato da un viaggio in aereo, torno in Europa e tutto é grigio! i maglioni, le case, le macchine, le sciarpe... ogni cosa che l'uomo fa e pensa é grigia!
È uno scontro visivo potentissimo! dal tripudio di colori al grigio costante.
In alcuni posti il colore é la normalitá. dall'India all'Africa, dall'America latina alla Lapponia il colore é un elemento ricercato che impregna ogni cosa umana.

Poi di colpo, teletrasportato da un viaggio in aereo, torno in Europa e tutto é grigio! i maglioni, le case, le macchine, le sciarpe... ogni cosa che l'uomo fa e pensa é grigia!
vabbé sto parlando dell'Europa invernale, è chiaro, in estate non é esattamente cosí... ma in ogni caso lo shock é sempre abbastanza forte e un mondo grigio é oggettivamente un mondo triste.
Un mondo omologato non rischia colori diversi, tant'é che, per esempio, le macchine per le strade e le case hanno tutti colorini smorti e uguali.
Un mondo omologato non rischia colori diversi, tant'é che, per esempio, le macchine per le strade e le case hanno tutti colorini smorti e uguali.
E non c'è dubbio che il nostro mondo sia omologato!
Il colore é vita! credo che una societá colorata sia una societá sana, mentre una societá grigia, nera, monocromatica, sia una societá triste, con qualche problema...
All'inizio avevo pensato di tracciare addirittura una mappa delle aree del pianeta in cui si preferisce il tripudio di colori (india, africa, messico, etc...) e quella parte di mondo che invece veste o vive principlamente nel monocromatico (china, europa, iran...). ma non so dettagliatamente come funziona questo in tutto il mondo e, ovviamente, l'analisi dell'impatto cromatico nelle varie parti del pianeta é molto complessa e sfaccettata e prima di semplificare bisognerebbe fare un grande studio accurato (inutile, per altro...)
Ma comunque, riassumendo, considero che il nostro é un mondo, l'Europa, sia spesso troppo grigio. e questo lo associo a molti altri difetti della nostra societá: spesso la comunicazione e la solidarietá sono scarsi da noi e spesso la gente si lamenta perché si sente sola. ma chi ci ha insegnato che parlare con gli sconosciuti é pericoloso o maleducato?!?! Il nostro é un mondo un pochino frustrato, la gente non balla e non ride normalmente per le strade, non ci si saluta tra vicini, ma poi, perché? buone maniere? stile ed eleganza? serietà e professionalità?
forse sí, ma poi tutte le cose che ci stiamo reprimendo sono cose di cui sentiamo la mancanza! appena uno puó ballare, si sente liberato, appena uno sorride é un piccolo grande miracolo, un saluto ci fa felici, un fischiettare ci sorprende!
non sará che sono delle cose positive che possono renderci piú felici?????!?!?!?!
forse sí, ma poi tutte le cose che ci stiamo reprimendo sono cose di cui sentiamo la mancanza! appena uno puó ballare, si sente liberato, appena uno sorride é un piccolo grande miracolo, un saluto ci fa felici, un fischiettare ci sorprende!
non sará che sono delle cose positive che possono renderci piú felici?????!?!?!?!
É per questo dunque che vorrei creare una SMILE TASK FORCE!
un gruppo di eroici volontari che si impegnino a girare per le strade attuando un piano rivoluzionario!
1- vestirsi colorati!
2- fischiettare e canticchiare allegri per le strade, in pubblico!
3- salutare la gente che incrocia il nostro sguardo!
4- sorridere e essere di buon umore!
5- al momento giusto, nel caso si presenti l'occasione, ballare o comunque sentirsi liberi di esprimersi corporalmente.
5- al momento giusto, nel caso si presenti l'occasione, ballare o comunque sentirsi liberi di esprimersi corporalmente.
questa task force, data la difficoltá dell'impresa non potrá impegnarsi 24h su 24 nella sua missione, si sa, a tutti girano le balle ogni tanto, in quel caso non serve sforzarsi di fingere di sorridere! ma in quei momenti che uno puó essere felice, bisogna diffondere la felicitá, contagiare la societá civile!
canticchiare e fischiettare é un gesto rivoluzionario!
la gente ne sará scandalizzata! scioccata!
l'obiettivo della task force é ambizioso! risvegliare la comunitá dal suo grigio tepore sonnolento e triste.
ma possiamo farcela!
lotteremo fino alla fine!
SMILE ATTACK!
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Sunday, 13 January 2013
code guerrilla
L'informazione è un'arma formidabile! Gran parte della lotta per un sistema piú giusto si combatte contro la censura, l'oscurantismo, la manipolazione, la propaganda e l'intimidazione mediatica.
La gente in generale non sa le cose perché vengono nascoste o perché ne viene deformata l'informazione.
Ma quando la gente prende coscienza, le cose possono cambiare.
È semplicistico ridurre sempre il discorso alla frase "tanto la gente é stupida e non capisce", l'opinione pubblica esiste, é difficile da smuovere, ma é una forza sovverchiante.
Diffondere l'informazione equivale a combattere l'ingiustizia.
Sempre di piú, le nuove tecnologie riescono ad aprire nuove frontiere dell'informazione indipendente.
Non so sia una cosa che già si fa da qualche parte, ma notando in giro il fiorire dei codici QR, ho pensato che si potrebbero diffondere degli adesivi con "codici QR pirata" a scopi informativi (o contro-informativi) su determinate realtà.
una persona va in una banca e ci mette i propri risparmi. non sa che quella banca é finanziatrice di guerre nel terzo mondo, traffica con il mercato delle armi e che la sua gestione é in mano a un personaggio dalla dubbia onestà. queste informazioni sono "scottanti" per la banca, e vengono sempre occultate. ma se venissero appiccicati dei codici QR che rimandano a pagine dove tutte queste informazioni sono direttamente elencate, magari qualcuno ci penserebbe un po' su prima di depositare lí i propri soldi e magari andrebbe a farlo in una banca etica, un pochino migliore (o forse no, ma per scegliere uno deve sapere!).
altro esempio: campagna elettorale, sulla bella faccia sorridente di un candidato che nessuno conosce e che in genere l'elettore sceglie solo per uno slogan di 3 parole, si mette un codice QR che rimanda al suo curriculum politico, alle conoscenze trasversali con personaggi poco limpidi, alle connessioni con interessi privati molto pericolosi e alla sua fedina penale.
il codice QR puó anche spiegare i crimini di certe multinazionali che candidamente si presentano in allegri cartelloni pubblicitari in ogni angolo della città; il codice rimanderebbe alle politiche disumane di sfruttamento e di ingiustizia sociale o ambientale di queste imprese.
L'informazione sarebbe quindi alla portata di (quasi) tutti e soprattutto, essendo il codice un messaggio criptico ha il vantaggio di essere non immediatamente riconoscibile da chi ha l'interesse di farlo sparire.
per scoprire che quel codice mostra informazioni "non convenienti" bisogna controllarli uno a uno a che pagina rimandano.
un processo lungo che lascia spazio a un lungo periodo di diffusione delle informazioni.
pensando a questa cosa (ammesso che non sia una cosa che non si sta già facendo...) mi chiedo quali strategie possano essere le migliori per diffondere l'informazione nel modo piú ampio e efficace.
mi sono venute in mente 3 modalità (di cui una totalmente utopica).
1- strategia mimetica: nei cartelloni che giá presentano un codice QR, sovrapporne uno che rimandi a una pagina diversa con le informazioni scomode. il "codice pirata" sarebbe piu difficilmente riconoscibile e quindi efficace per più tempo.
2- strategia della visibilitá: attraverso un piccolo logo attorno o a un colore diverso, rendere il codice facilmente riconoscibile come un codice che dà informazioni "non allineate" e quindi diventerebbe un richiamo per chi vuole informarsi un po' al di là della facciata.
appena qualcuno vede il logo o il colore diverso sarebbe invogliato a vedere qual è quell'informazione nascosta che si sta diffondendo in modo clandestino.
3- strategia utopica e iper-tecnologica: questa strategia completamente idealistica è quella di creare un'applicazione, un software scaricabile con il quale tutti i codici esistenti possano essere reindirizzati a pagine pertinenti di informazioni scottanti.
l'utente puo scegliere di vedere la pagina normalmente associata al codice oppure quella contro-informativa collegata segretamente.
questo comporterebbe un lavoro di reindirizzamento di pagine colossale, aggiornare costantemente, nonchè limiterebbe l'informazione a quei cartelloni dove esiste giá un codice QR, ma garantirebbe l'impossibilitá di censurare le nuove informazioni associate a quei codici.
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Tuesday, 23 August 2011
ECO GUERRILLA
questo è il lancio di un nuovo gruppo terroristico ECOINSURREZIONALISTA!
l'ideologia è quella di PIANTARE ALBERI! piantare un albero è un gesto facile, istantaneo a costo zero ed è un gesto d'amore per l'umanitá, per il pianeta e per le generazioni future!
ed è anche un gesto rivoluzionario! hehe
l'Eco-Guerrilla andrá segretamente e con azioni fulminee e imprevedibili a piantare semi nelle zone abbandonate, nelle aree idustriali dismesse, nei terreni improduttivi, ai margini delle strade e ovunque ci siano le condizioni. e se le condizioni non ci sono verranno create! hehehe.
piantare un albero!
un gesto cosí facile e che cosí poca gente fa... un gesto che puó dare una soddisfazione incredibile se si vede crescere la pianta... e se non si vede crescere non importa: ma quale migliore regalo per le generazioni future! per il mondo! per tutti!
la gente si sentirebbe meno inutile se piantasse piú alberi!!!!
replanteemonos nuestro futuro!! replantemos nuestro futuro!!
eco-guerrillaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!
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Monday, 12 January 2009
Analogia Truffaldina
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Saturday, 10 January 2009
GEORGAFIE ALTERNATIVE
premessa:
sì, sono un fanatico della geografia!
sì, sono un fanatico della geografia!
svolgimento:
le mappe privilegiano sempre una visione del globo su base geopolitica.
per esempio nel nostro caso l'europa è al centro del pianeta (per gli statunitensi non sempre) il nord sta più in alto ed è amplificato grazie alla apertura dei poli, le zone equatoriali sono compresse e appaiono più piccole (tanto ci sono solo stati poveri), il sud sta sempre sotto, una piccola metafora di come vanno le cose nella realtà.
è inoltre interessante notare che la geografia è fatta di tutta una serie di immagini stoereotipate che passano al cervello monoliticamente e che per ovvi motivi di corrispondenza con l'oggetto fisico non si mettono mai in discussione.
la modificazione delle rigide regole di giustapposizione territoriale e della rappresentazione geografica, secondo me, rappresenta molto di più di un gioco fine a se stesso, è una critica al sistema imposto e inamovibile e una surreale messa in discussione dei principi e dei valori su cui si fonda la gerarchia planetaria.
1- una facile geografia alternativa sposta l'ordine di continenti ricchi e poveri, sconvolgendo l'idea della gerarchia del potere o dell'idea di ciò che ci è politicamente e umanamente distante e ciò che invece ci è vicino.
2-ancora, la geografia si analizza (ovviamente) per blocchi, per esempio l'Africa e l'Europa o la penisola anatolica con la penisola balcanica. questo spinge a generare l'idea di blocchi separati. è però interessante notare che si possono tracciare linee che, invece di dividere e definire questi blocchi (mentali), li intersecano e li attraversano rendendo comunque l'idea geografica e unendo zone concettualmente distanti
3- un altro lavoro che vorrei portare avanti è una mappa politica della pangea.
ovviamente l'unione di tutti i continenti e di tutti gli stati rifacendosi a un'epoca primordiale del pianeta è chiaramente una metafora di fratellanza, per così dire, tra tutti gli stati del mondo.
4- in barba alle implicazioni sulla rotazione terrestre e ai vari climi sarebbe interessante anche rappresentare i continenti senza dover per forza sempre "aprire i poli" per stendere la sfericità della terra su una carta piatta.
in questo processo ci rimette sempre il continete antartico, poverino!
perchè dunque non utilizzare dei Poli Est e Poli Ovest che ubicati in mezzo agli oceani permettano di non dover sacrificare per forza sempre un qualche continente da sventrare?
attraverso questa pazzia, inoltre, le classiche deformazioni attraverso le quali la groenlandia sembra più grande dell'australia o le isolette artiche canadesi son più grandi di interi stati equatoriali verrebbero soconquassate e finalmente altri stati potrebbero gioire finalmente delle deformazioni che amplificano i territori, mentre altri, democraticamente si dovrebbero adattare a dover a volte accettare di essere sminuiti un po'.
un piccolo terremoto geopolitico insomma!
una possibile rappresentazione può avere un polo Est a 165°; 15° e un Polo Ovest a -15°,-15°
una seconda opzione (forse più facile) è con Polo Est a 75°,0° e Polo Ovest a -105°,0°
...
5-altra idea geograficamente sovversiva sarebbe per esempio una mappa perfettamente normale ma con tutti i nomi di città, paesi, catene montuose e isole mescolate in modalità random, casualmente e senza preferenze.
se al posto di New York negli Stati Uniti d'America ci fosse Ulan Bator nello stato dello Zimbabwe, alcune idee geopoliticamente cristallizzate sarebbero messe in discussione...
se al posto di New York negli Stati Uniti d'America ci fosse Ulan Bator nello stato dello Zimbabwe, alcune idee geopoliticamente cristallizzate sarebbero messe in discussione...
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