questa notte ho sognato una storia che mi veniva raccontata.
la storiella é di una coerenza formale incredibile.
uno strano evento, quasi un messaggio diretto del mio inconscio direttamente al mio cervello.
per questa sua eccezionalità, la metto qua in rete, tra le cose che mi passano per la testa.
è un sogno, ricordate.
(scusate la ridondanza stilistica e gli errori grammaticali. é stato scritto tutto d'un getto)
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la storiella é di una coerenza formale incredibile.
uno strano evento, quasi un messaggio diretto del mio inconscio direttamente al mio cervello.
per questa sua eccezionalità, la metto qua in rete, tra le cose che mi passano per la testa.
è un sogno, ricordate.
(scusate la ridondanza stilistica e gli errori grammaticali. é stato scritto tutto d'un getto)
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c'era un tipo che mi stava seguendo come
un padre o un datore di lavoro, un maestro. io stavo indaffarato in una
attività tipo smontare una radio o qualcosa del genere
allora lui di colpo mi raccontó questa
storia
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C’era un mercante che vendeva lettere.
Lettere dell’alfabeto.
In ogni lettera ci metteva tutto ció che
aveva vissuto. tutte le cose piu importanti. quell'alfabeto era per lui, tutta
la sua vita.
Ad esempio nella lettera “A” aveva messo
tutti i battiti del cuore dell’Amore, tutti i minuti dell’Attesa, tutte le
carezze dell’Affetto, tutti gli Abbracci degli Amici e via dicendo.
Lo stesso per le altre lettere
dell’alfabeto.
Quell’alfabeto era il suo vissuto e il suo
piú grande tesoro.
Era peró un mercante e stava vendendo
quelle lettere miracolose che racchiudevano cosi tanta magia.
A volte qualcuno si avvicinava alla sua
bancarella ed era attratto dalla sua mercanzia, prendeva la lettera
"A" in mano e cominciava a valutarla.
A volte il potenziale acquirente dava uno
sguardo a quella lettera non ne capiva il valore e l’importanza e
frettolosamente la gettava via o la rompeva, per poi andarsene da un’altra
bancarella a comprare qualcos’altro. In quel caso il mercante soffriva perchè
aveva perso una parte di sè e tornava lentamente a ricostruire la lettera di
nuovo... ricominciando quel lungo processo che richiedeva ognuna di quelle
opere.
Ma c’era anche chi scopriva il valore di
quella miracolosa opera d'arte e che da subito amava cosí tanto quella
meraviglia che appena vista la “A” decideva di comprarsi tutto l’alfabeto. In
quel caso peró il mercante diceva di no: non voleva vendere tutto di colpo a
una persona qualsiasi che magari non sapeva apprezzare in pieno tutta
quell'opera e forse non voleva neanche trovarsi senza piu niente di quella
meravigliosa fatica, le lettere erano in vendita solo singolarmente: erano
tutta la sua vita, ognuna aveva un’importanza speciale, non si poteva metterle
in un mucchio e via.
Anche quel potenziale acquirente allora
veniva mandato via dalla bancarella. Comprare tutto l’alfabeto di colpo non si
puó, non era rispettoso per la fatica che il mercante ci aveva messo a
realizzare quell'opera.
É cosí mentre il mercante passava le
giornate ricostruendo lettere rotte oppure rifutando chi invece le apprezzava,
vedeva che gli altri mercanti vendevano le loro mercanzie: cose tutte d’un
pezzo, o prendere o lasciare.
Alla fine c'era sempre qualcuno che le
prendeva davvero, in un solo accordo, e tutti se ne andavano soddisfatti.
Il mercante si sentiva di aver sbagliato
tutto... forse non era il caso di rifiutare cosi tante persone che volevano in
fondo comprare tutto il suo alfabeto. doveva decidersi a rischiare e buttarsi,
con il rischio di sbagliare di acquirente e di sprecare per sempre tutto il
lavoro della sua vita.
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A quel punto il mio maestro-padre-datore
di lavoro citava questa storiella per farmi capire l’errore del mercante:
È come quella storiella buddhista che dice
che se devi cercare acqua nel deserto non puoi scavare cento buche poco
profonde perchè ti stanchi subito di non trovar acqua e cambi posto. Se vuoi
sperare di trovare l’acqua devi ad un certo punto scegliere un punto e
cominciare a scavare in profondità.
a quel punto mi sembró chiaro che il mercante aveva sbagliato a non avere il coraggio di buttarsi e che doveva mettersi in gioco, rischiare. vendere tutto.
il maestro-padre peró a quel punto mi disse: "hey, vuoi sapere poi come é andata a finire la storia del mercante di lettere?"
a quel punto mi sembró chiaro che il mercante aveva sbagliato a non avere il coraggio di buttarsi e che doveva mettersi in gioco, rischiare. vendere tutto.
il maestro-padre peró a quel punto mi disse: "hey, vuoi sapere poi come é andata a finire la storia del mercante di lettere?"
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Il mercante, si sentiva che doveva dire di
si a chi gli chiedeva tutto l’alfabeto insieme.
Un giorno peró dalla bancarella del
mercante arrivó una ragazza.
Prese in mano la lettera “A” e le piacque
da morire.
La volle comprare e il mercante stavolta era rassegnato a cedere tutto l'alfabeto se glielo avesse richiesto la ragazza, ma lei prese soltanto la lettera "A" e tutta contenta se la portó via.
Il giorno dopo prese anche la lettera “B”
la guardó in tutti i modi e lo convinse a farsi dare anche quella. non chiese nessun'altra lettera, soltanto prese la "B" e la portó via con sé.
Poi venne anche l'indomani per cercare la lettera “C” e compró anche quella. solo quella.
Poi la “D”, la compró. E via dicendo.
Una ad una, la ragazza compró tutte le lettere.
tutta l'opera del mercante era adesso in buone mani.
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