Monday, 10 November 2014

LA GUERRA TI RENDE UGUALE

Non importa se hai tutte le ragioni per rispondere alle provocazioni. per reagire a violenze e ad attacchi brutali e ingiustificati.
nel momento in cui rispondi con aggressività all'aggressività, sei diventato uguale a colui che ti aggredisce.
che sia l'unica risposta possibile, può essere, ma comunque non c'entra.
la guerra ti rende uguale al tuo nemico.

a partire da quel momento puoi avere le tue motivazioni, le tue ragioni per ciò che fai, ma smetti di essere "migliore", smetti di essere diverso.

è un diventare la stessa cosa che invece di avvicinare allontana.
un essere uguali che apre una distanza infinita.
i due estremi si sentono i due poli più opposti che ci siano e invece non sono altro che il riflesso l'uno dell'altro. 
la stessa identica cosa.



magari un giorno io possa leggere tutto ciò che è successo con i tuoi occhi. 
e tu con i miei.

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povera Palestina... e povero Israele...
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tú también sentiste el golpe de reacciones rabiosas.
tú también sufriste el dolor de frases agresivas dichas en momentos de nervios.
tú también oíste cosas horribles.
tú también leíste palabras terribles que nunca más podrás olvidar.
tú también al estar herida te alejaste en el silencio.
tú también viste al otro no volver a aparecer.
tú también en el silencio y en el dolor cerraste la puerta y te fuiste por otros caminos.
yo también te quise para siempre.
no hay errores, no hay horrores, no hay manipulación, no hay ausencias de amor.
somos lo mismo.
pero a una distancia sideral

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