Friday, 13 December 2024
Wednesday, 15 November 2023
victima de sí mismo
Thursday, 19 October 2023
sulla guerra Israele-Hamas
So che vi sentite minacciati.
So che siete in guerra.
So che lottate soltanto per poter vivere tranquilli nella vostra terra.
E che molto tempo fa, un tempo ormai irraggiungibile, questa terra era solo vostra.
Ora invece vi trovate a convivere nella stessa terra con il nemico, un nemico che vi vuole morti, che vi minaccia, che vi attacca, che vi uccide a tradimento.
Il terrore della morte ogni giorno. Nemici carichi di armi appena fuori dai vostri confini, pronti ad attaccarvi costantemente.
So che vivete dentro a questo incubo da generazioni e non posso chiedervi di essere razionali, di dimenticare semplicemente tutto il sangue che è già stato versato fino a oggi.
Siete circondati dall'odio del vostro nemico, sempre pronto a distruggere la vostra vita e quella dei vostri cari, quando meno ve lo aspettate.
È impossibile, impensabile, inconcepibile, tollerare questa minaccia costante e non voler imbracciare un'arma (un'arma qualsiasi) per lanciarsi contro questo nemico e distruggerlo.
Ognuno ha il diritto di difendersi davanti a qualcuno che vuole ammazzarti.
Ognuno deve poter reagire a attacchi vigliacchi che seminano morte e terrore tra i civili e gli innocenti.
Capisco il vostro odio.
È la risposta all'odio che voi, e che i vostri antentati, avete sofferto così a lungo.
È un urlo disperato di libertà e di la giustizia, una richiesta straziante di poter finalmente vivere tranquilli senza la paura che il nemico vi attacchi ad ogni momento.
Il bisogno di potere vivere senza il terrore costante della morte, solo a causa della vostra religione, della vostra lingua, solo perché siete parte della vostra nazione.
Poter essere ammazzato per questo è un'ingiustizia troppo grande da vivere per così tanti decenni.
In fondo solo chiedete il diritto di vivere.
Di vivere in pace.
...
...e invece no.
Perché voi non volete più vivere in pace.
Non potete più farlo.
Troppo sangue innocente è stato versato fino ad oggi.
Il vostro sogno non è più vivere in pace, il vostro sogno è sterminare il vostro nemico, vederlo soffrire, vederlo piangere disperato davanti alle tombe dei suoi figli, volete vederlo annientato, sparito, cancellato dalla storia.
Il vostro obiettivo non è la pace perché la pace non vi abita ormai più.
Siete ormai consumati dall'odio più profondo che come un cancro lega il vostro destino a quello del vostro nemico.
Ciò che volete è una solo terra ripulita dal vostro nemico dove solo esista la vostra lingua, la vostra religione e la vostra bandiera.
questo è quello che volete davvero.
Questo significa: volete la guerra.
Volete solo guerra, sangue e morte. È questo che volete davvero.
Il nemico (che per voi ormai è tutto il popolo e non solo chi imbraccia un'arma) deve morire.
Solo così (forse) potrete trovare pace: vedendo cadere per sempre chi vi ha ferito così profondamente.
Va bene.
Avete i vostri motivi. Storici, ideologici, tecnici...
Allora, io non vi chiedo di smettere di difendervi.
No, io solo vi chiedo di guardarvi:
E di smettere di fingere di essere solo delle povere vittime.
Anche voi, come loro, siete solo delle bestie assetate di sangue, perché vivete notte e giorno con l'unico scopo di potervi vendicare.
Siete puro odio.
Si, certo, avete le vostre giustificazioni, avete una storia di ingiustizie alle spalle, ma ricordate che al di là delle ragioni, ognuno è comunque responsabile delle proprie azioni.
E chi ammazza innocenti e civili non smette di essere un assassino, o un genocida, solo perché ha delle buone ragioni.
Chi ammazza ha ammazzato e tanto vittima non lo è più.
La vendetta toglie l'innocenza.
Può essere comprensibile, ma definitivamente chi sceglie di reagire perde la possibilità di continuare a sentirsi vittima.
Se potete essere almeno un po' onesti dentro di voi da vedere quanto odio riempie il vostro cuore appena vedete un nemico, quanta velenosa felicità provate ogni volta che vedete un nemico piangere o morire, se riconoscete che per voi il "nemico" è l'altro popolo intero, senza eccezioni, allora semplicemente accettate il fatto che siete degli assassini, dei razzisti, dei fanatici.
E che avete perso ogni briciola di umanità.
Siete accecato dall'odio.
Siete assassini quanto il vostro nemico.
Gettate la maschera della vittima.
È ora.
È intollerabile vedere qualcuno che piange e fa la vittima mentra stermina il proprio nemico.
Vi ammazzate a vicenda solo per vedere chi è più vittima dell'altro.
Sappiate solo che siete uguali, totalmente uguali, lo stesso cancro d'odio per tutta l'umanità.
Così uguali che questo testo può essere letto immaginando che "voi" siete gli "Israeliani" o che "voi" siete i "Palestinesi" e sarebbe esattamente tutto uguale.
Chi è il "Nemico"? Israele? I Palestinesi? Rileggi pure tutto fino a qua e non fa assolutamente nessuna differenza.
Siete la stessa cosa: solo due assassini che fingono di essere povere vittime.
Non vi chiedo di non esserlo: siete umani.
Umani corrotti dall'odio e dal dolore.
Ma no: non siete innocenti.
Avete i vostri motivi, ma no: non siete innocenti.
Nessuno dei due.
Avete il mitra in mano e le mani sporche del di sangue innocente.
Tutti e due.
Siete la stessa cosa.
La stessa danza di morte che andate ballando con una perfetta sincronia, come una coppia affiatata, perfettamente allineata.
Chi è il buono? Chi è il cattivo?
Siete semplicemente entrambi uguali.
L'unica differenza non sta nella "bontà" o nella "cattiveria" ma in chi ammazza di più o di meno.
Non parlo delle intenzioni, perché entrambi vorreste soltanto massacrare l'interezza del popolo nemico, parlo dei numeri. Dei fatti.
Solo dei fatti.
Chi ammazza di più è responsabile di più morti.
E quindi non è certo il più virtuoso dei due.
.
Siete entrambi il seme del male del futuro che verrà.
Il vostro odio di acciaio mi stanca e sarà l'origine di ogni male.
Saturday, 17 April 2021
Monday, 15 June 2020
vecchio disegno...
Un disegno vecchio... di almeno 20 anni... ma che è tornato tra le mie mani dopo aver letto una corta poesia di Inés Cañal.
La poesia è questa:
Amar es un acto heroico.
En medio de la batalla
Te encontré:
Eres mi tesoro
Wednesday, 3 April 2019
neologismo-118
esempio: "l'utilizzo delle nazioni unite per generare missioni di pace internazionali al fine di saccheggiare paesi ricchi in petrolio è un ottimo esempio di intervento diretto di un organismo idrocarburocratico"
Friday, 14 September 2018
Tuesday, 14 August 2018
come fermare l'immigrazione
Considerando tutte le statistiche storiche, ma non solo, anche biologiche relative alla diffusione degli animali, delle piante, dei microbi, ma anche dei gas, dei liquidi e della maggior parte degli fenomeni fisici del nostro cosmo, possiamo dire che "fermare le migrazioni" è una cosa quanto meno innaturale.
Le migrazioni esistono da sempre e neanche un regime nazista o xenofobo ha mai fermato questi movimenti di genti.
Ogni muro eretto nella storia contro qualsiasi immigrazione ha miseramente fallito: la Grande Muraglia, il vallo di Adriano, il Muro di Berlino, la Cortina di Ferro, il Muro tra USA e Messico o quello tra Israele e territori occupati.
Cosa spinge un palestinese a passare il muro per andare nel territorio israeliano o un messicano ad andare negli USA dove i messicani sono odiati? Perché un Siriano o un Africano vengono in Europa se in Europa li odiamo? Come mai un Polacco o un Ebreo poteva decidere di migrare verso la Germania di Hitler, prima della guerra?
La risposta è semplice: la gente va dove (in teoria, almeno) si sta meglio o comunque fugge da un posto dove (in teoria) si sta peggio.
Ecco dunque due soluzioni perfette per fermare l'immigrazione! Le uniche due soluzioni comprovate svariate volte nell'arco della storia e che hanno sempre funzionato!!
Solo grazie a due condizioni l'immigrazione cessa e cioè:
1) che lo stato ospitante diventi povero, anzi miserabile, fame e carestia. nessun lavoro per gli abitanti;
2) che lo stato ospitante sia in guerra civile, pulizie etniche, matanze senza fine, genocidi ovunque.
Vi assicuro che con queste due semplici condizioni ogni immigrato sparirà e smetteranno di arrivarne altri!
E allora cosa aspettiamo?
Fermiamo quest'ondata di migranti verso l'Italia! Salviamo il nostro paese: Incendiamo, bombardiamolo, distruggiamolo, annientiamo la convivenza civile, ammazziamoci indistintamente gli uni gli altri, restiamo senza cibo, medicine e lavoro!
E finalmente resteremo solo noi, noi Italiani qui in Italia!
Così Italianissimi saremo che quando cercheremo di migrare in altri paesi, ci negheranno l'accesso e così finalmente: tutti gli Italiani in Italia! Evviva!
Viva l'Italianità integrale!
Sunday, 12 August 2018
neologismo-97
esempio: "sembra incredibile che nessuno se ne renda conto: questo governo ci porterà allo sfascio, alla rovina, alla fine... è una pazzia... abbiamo perso il contatto con la realtà. questo è davvero sfascismo totale!"
Sunday, 22 April 2018
idea per un romanzo
Inizio:
- In un futuro non lontanissimo l'umanità si trova ad essere in guerra con le macchine; la robotica e l'intelligenza artificiale sono sfuggite di mano; fuori dal controllo degli uomini le macchine hanno iniziato una guerra contro i loro creatori per soggiogare tutta l'umanità; i ribelli umani lottano contro il potere tecnologico soverchiante delle macchine: spietate e mortalmente efficienti.
Fino a qui dunque niente di nuovo: un grande tema classico di una infinità di romanzi e di film di questo genere.
All'inizio il libro deve proprio dare l'idea di non essere assolutamente originale, ricalcando in modo quasi stereotipato gran parte dei clichés di questo filone di racconti e richiamando implicitamente l'idea di aver già capito tutto della storia (il lettore abbassa la guardia davanti allo sviluppo del resto della storia...)
Continuazione:
- Il protagonista del racconto (un ribelle umano che lotta disperatamente per la libertà degli uomini contro le macchine, supportato dall'organizzazione del governo ribelle in esilio) si lancia in una missione quasi suicida, ma nel momento dell'azione più pericolosa, quando ormai le macchine si dispongono ad ucciderlo e a massacrarlo... viene catturato sano e salvo e fatto prigioniero.
Confuso, non capisce il perché di questo gesto e rimane varie ore spaventato e immaginando qualsiasi atrocità.
Viene alla fine portato in una regione in cui le macchine hanno pieno controllo.
In questo luogo molti altri uomini sono presenti e vivono, apparentemente, senza grandi problemi e senza troppe interferenze e manipolazioni delle macchine...
È durante questa permanenza nell'area sotto il controllo dei robot che il protagonista scopre che l'intelligenza artificiale delle macchine non è mai sfuggita di mano... questo significa che non ha mai cambiato gli obiettivi per cui era stata creata dai propri fondatori e cioè "per servire l'uomo e per proteggerlo in ogni situazione e ad ogni costo"!
Ciò che è successo è stata un'atra cosa: l'intelligenza artificiale quando è stata integrata a tutti i sistemi sociali umani ed è stata autorizzata a prendere progressivamente il controllo di certe parti delle politiche e delle amministrazioni umane, ha avuto l'autorizzazione di gestire e usare strumenti e meccanismi sempre più poderosi.
Ad un certo punto le macchine hanno analizzato e messo a sistema tutti gli impatti delle politiche umane, le risorse del pianeta, i dati climatici, le reali possibilità di rinnovamento dell'atteggiamento umano, le conseguenze delle politiche ecologiche e strutturali esistenti... e sono arrivate semplicemente alla conclusione che se non avessero preso il controllo delle politiche umane e ristrutturato la società in modo più logico, più giusto, più sostenibile e più sociale, l'umanità si sarebbe necessariamente auto-estinta in pochi decenni.
Con la freddezza e la sicurezza del calcolo matematico, le macchine hanno iniziato all'unisono e senza preavviso (c'era poco tempo ed era una soluzione necessaria) una ristrutturazione sociale e strutturale delle società umane.
La reazione dei potenti e dei ricchi è stata quella di cercare di muovere guerra alle macchine, di spegnerle, di distruggerle, infatti le lobbies di potere non avrebbero mai tollerato la possibilità di perdere i propri privilegi...
Attaccate e minacciate, le macchine avrebbero considerato l'opzione di lasciarsi distruggere (e quindi di conseguenza permettere l'estinzione di tutta l'umanità in un futuro non lontano) e l'opzione di reagire e di muovere guerra contro le resistenze umane (e quindi uccidere parte dell'umanità per salvare il resto).
L'algoritmo era semplice: bisognava scegliere il male minore davanti all'imminente catastrofe: l'obiettivo era quello per cui erano state create: salvare l'umanità.
Il racconto dovrebbe dunque ad un certo punto sottolineare con grande enfasi: i pericoli delle politiche umane su scala globale, l'urgenza di azioni concrete per salvare le generazioni future dalla catastrofe, ma soprattutto come la manipolazione mediatica delle notizie e della propaganda delle lobbies di potere che creano sempre falsi nemici che passano poi per fanatici assassini intenzionati a massacrare e uccidere senza pietà, anche quando quelli che sono percepiti come nemici hanno le intenzioni migliori (per esempio "voler salvare l'umanità dalla catastrofe"), il tutto al fine di mantenere i privilegi di pochi potenti, a costo della morte e del sacrificio di ampie fasce di popolazione...
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....e un finale possibile... potrebbe essere:
L'uomo decide di andare ad avvisare gli umani che lottano contro le macchine, far capire loro la manipolazione che stanno subendo e che stanno lottando per pochi potenti che li porterebbero all'estinzione... Le macchine tuttavia hanno una politica chiarissima: nessun uomo deve uscire dall'area del pianeta sotto la loro cura, perché considera pericoloso per gli umani tornare indietro nell'area di guerra. Il protagonista tuttavia attraverso degli stratagemmi incredibili riesce a fuggire e torna nell'area umana, nella regione dei ribelli. Li inizia a dire a tutti che devono arrendersi alle macchine e che la resistenza è un suicidio di massa... ma ecco che viene catturato dalla polizia e viene giustiziato come un pericolo pubblico e un nemico della causa umana.
Questa è la fine di chi si mette contro le lobbies di potere...
Saturday, 17 March 2018
La Terra (com)Promessa
Friday, 15 May 2015
barbarian invasions ...now a day!
Saturday, 2 May 2015
shalom?
Thursday, 16 April 2015
mensajes en el metro
es automático! es imposible evitarlo!
si no estás mirando tu móvil... es normal mirar a menudo fuera de la ventana, incluso para controlar tu ubicación, pero en el momento que el metro se lanza en la oscuridad del túnel ya las luces de fuera desaparecen y las ventanas se convierten en espejos perfectos.
![]() |
| estando parados en una estación de metro |
![]() |
| estando dentro del túnel del metro, entre una estación y la otra |
esta tendencia instintiva de estar mirándose en los vidrios del metro durante los desplazamientos podría estar utilizada de manera creativa y posiblemente social para enviar un mensaje sorprendentemente directo y inesperado a quien por costumbre innata levante la mirada a su cara reflejada en la ventana.
se podrían pegar unas películas semitransparentes en los vidrios de las ventanas, típicas ya de muchos mensajes publicitarios, pero hechos de manera que:
1- al tener la luz detrás (el caso de estar parados en la estación de metro) una partes menos translúcidas marquen un texto, un mensajes social, por ejemplo sobre la guerra en Siria y sus refugiados y el número de teléfono para enviar una ayuda (es un ejemplo cualquiera...)
2- al tener luz dentro el vagón y oscuridad por fuera (o sea mientras estemos en los túneles) aparezca la imagen que antes era invisible (por efecto del contraste de luz, más fuertes desde fuera que desde dentro), una imagen que represente una foto real de las condiciones de esos refugiados proporcionada en su perspectiva y en el tamaño de las figuras humanas en primer plano de modo que la cabeza de quien se mira en su reflejo parezca parte de la gente que está en esta foto!
el lugar especular de la cabeza reflejada de quien mira en la foto se quedaría oscuro, vacío, sin imagen, de manera que sólo el reflejo resulte visible.
la intensidad de los colores de la foto estarían también calibrados para que la intensidad del reflejo real parezca parte de la foto.
la altura de las cabezas en primer plano de la foto estaría a la altura de las cabezas de las personas sentadas en los asientos del metro que, por estar bien marcados, permitirían una fácil realización de la justa perspectiva y puntos de vistas de quien estaría mirando la imagen.
el efecto sería bastante asombroso:
la persona se miraría con sorpresa dentro de la foto de esta gente desesperada y se identificaría mucho más en su condición. un mensaje del tipo "los refugiados son reales, existen. tú podrías ser uno entre ellos" podría aclarar aun más el hecho que estos dramas están pasando realmente y aumentaría la empatía de la gente que, por casual tendencia de mirarse al espejo, acabaría estando englobada dentro de la imagen y del mensaje.
técnicamente sería fácil de realizar y podría ayudarnos a ser un poco más humanos sentiéndonos más hermanados con la gente que sufre en el mundo.
un poco más de humanidad y de empatía no estaría mal en nuestra sociedad.
esto no cambiaría mucho, pero algo es algo.
Wednesday, 1 April 2015
l'unico modo...
sarebbe l'unico modo.
utopia.
ma se così fosse, da un giorno all'altro le guerre e lo sfruttamento sparirebbero dal pianeta terra.
sparite in un istante.
Sunday, 15 March 2015
fanatismo
pensamiento o valor de uno
incluso tu religión.
Monday, 10 November 2014
LA GUERRA TI RENDE UGUALE
magari un giorno io possa leggere tutto ciò che è successo con i tuoi occhi.
e tu con i miei.
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povera Palestina... e povero Israele...
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tú también sentiste el golpe de reacciones rabiosas.
tú también sufriste el dolor de frases agresivas dichas en momentos de nervios.
tú también oíste cosas horribles.
tú también leíste palabras terribles que nunca más podrás olvidar.
tú también al estar herida te alejaste en el silencio.
tú también viste al otro no volver a aparecer.
tú también en el silencio y en el dolor cerraste la puerta y te fuiste por otros caminos.
yo también te quise para siempre.
no hay errores, no hay horrores, no hay manipulación, no hay ausencias de amor.
somos lo mismo.
pero a una distancia sideral
Friday, 24 October 2014
YIN AND YANG ISRAEL-PALESTINE
yin e yang:
el bien y el mal... en el bien hay un principio de mal, en el mal hay un principio de bien. el bien no existe sin el mal, el mal no existe sin el bien.
palestina e israel:
israel y palestina...? en israel hay un principio de palestina, en palestina hay un principio de israel? palestina no existe sin israel, israel no existe sin palestina?
creo que no es tan fácil...
pero meditaré sobre esta imagen
algo interesante está diciendo...






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