Wednesday, 15 April 2020

etimologia-48

INTERPRETE

Nel medioevo la maggior parte della gente poteva soltanto occuparsi di lavorare come servi della gleba, partire per le crociate, nascondersi da razzie e saccheggi, cercare di essere risparmiati dalla peste ed evitare di essere messi al rogo per eresia. C'era in somma poco spazio per il divertimento. L'unico svago era quello di andare a messa e vedere il prete che gesticolava e che parlava in una lingua sconosciuta, tutto convinto e infervorato. Questo momento di pausa e relax era vissuto dalla gente del tempo come l'atto di una commedia o comunque come una rappresentazione teatrale, in genere. Quando un prete veniva a mancare se ne doveva trovare subito un altro, ma a volte si tardavano giorni, anche settimane per riuscire a decidere chi sarebbe stato il nuovo prete. Era in quei momenti in cui si rimaneva tra un prete e l'altro che una persona veniva eletta a turno tra il popolo per celebrare comunque la messa. Questa persona non sapeva una parola di latino e doveva soltanto imitare i gesti e i modi del prete, in modo teatrale, fingendo di celebrare la messa.
È a partire da questa usanza che chi recita una parte in un teatro viene definita "interprete" e cioè "inter-prete", ovvero "quello che sta tra un prete e l'altro", visto che per il popolo l'unico esempio di imitazione teatrale era questa figura.
Da notare che, proprio perché questa stessa persona era quella che fingeva che parlava e traduceva fluentemente da una lingua sconosciuta a un'altra, la parola "interprete" è stata poi associata anche al traduttore simultaneo.

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