mentre egizi, babilonesi, aztechi e molti altri fondavano le loro culture su valori immobili, processi lenti, strutture tradizionali, pesanti e tecniche poco pratiche, la nostra civiltá si fonda su valori di velocitá, sovrapproduzione, efficienza, praticitá, leggerezza e rapiditá se non addirittura istantaneitá.
è dunque una scelta nostra, si sa, e coerentemente con questi nostri valori che fondano qualsiasi nostra produzione, la nostra civiltá nel momento in cui cessi di esistere verrá spazzata via dal tempo e cancellata in modo assolutamente veloce, pratico, leggero ed efficiente.
al contrario dei lenti e pesanti resti di civiltá lente e pesanti.
ma se tutto ció è vero, e pur essendo io un famoso catastrofista incallito, credo sarebbe importante e comunque utile (e prima o dopo necessario, se vogliamo lasciare una nostra ereditá), iniziare a pensare a un modo di far perdurare tutta la nostra eccessiva produzione di scienze e assurditá, di sapere e frivolezze, tutto mischiato in un caos di mille informazioni comunque utili e interessanti.
I formati digitali e le tecnologie sofisticate che immagazzinano tutti i nostri dati, è ovvio, in assenza di elettricitá rischiano di portarsi via buona parte di tutta la nostra memoria collettiva.
che resterá di tutto il nostro pensiero in assenza di elettricitá?
se, come sempre nella storia succede, dopo una civiltá seguono lunghi secoli di decadenza e oblio, forse varrebbe la pena dedicare un po' di tempo e soldi a cercare di lasciare qualcosa ai nostri futuri discendenti quando in qualche modo scoprano qualcosa riguardo alla nostra societá.
insomma, propongo un gigantesco back-up di tutta la nostra civiltá.
si dovrebbe trattare di alcuni posti sparsi per il globo, una decina, diciamo, che sotto terra, tipo degli immensi bunker (riconversione di basi militari dismesse?), racchiudano tutte le tecnologie piu avanzate, le piante e le descrizioni meccaniche piu interessanti, montagne e montagne di files immagazzinati in immensi computers, che cerchino di raccogliere il piu possibile tutte le informazioni a nostra conoscenza. questi computers sarebbero alimentati da immensi generatori di energia le cui batterie si metterebbero in moto solo attraverso un gesto concreto (pulsante?) di qualche ipotetico futuro scopritore.
l'autonomia dei generatori deve essere piu lunga possibile.
il tutto riempito a piu non posso di libri, libri, libri.
e foto. mappe. suoni. musiche. tutto ció che possa essere "esplicativo".
temo che ció non verrá mai fatto.
di conseguenza i nostri futuri scopritori di noi conosceranno solo l'immondizia, le scorie radioattive e qua e lá i resti di qualche ponte e qualche diga.
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