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Friday, 22 August 2025

HP Indigo PIP Girl


Using HP Indigo consumables scrap I gave life to a new recycling art called the PIP Girl.
This was a project that I already announced with a previous post: "nuovo progetto HP" and it's part of a wider series.
Some weeks ago I presented my HP Indigo World Map also created with the same materials (PIPs and Blankets, mainly).
This time this is an art work realized for the Sylvain Faligand, vice president of HP
Let's see what there's next...




Monday, 24 June 2024

future tarot by MP


Ecco la mia versione dei tarocchi, in tema futuristico, creata con l'aiuto dell'intelligenza artificiale.

(in sequenza inversa, come il lancio di un razzo nello spazio!












Friday, 28 April 2023

neologismo-132

persona che vuole avere successo nelle reti sociali e che si impegna per ottenere un grande impatto mediatico, attraverso post studiatissimi e video frequenti, ma che alla fine non è seguito da nessun follower, risulta essere totalmente patetico e gli unici like che riesce ad ottenere sono quelli della sua famiglia.

ININFLUENCER

esempio: "quel ragazzo è da mesi che cerca di sfondare nelle reti sociali, ma proprio non ci riesce: bisogna ammettere che è proprio un vero ininfluecer!"


Tuesday, 4 April 2023

scenario fantascientifico

Idea per uno scenario per una storia fanta-scientifica.

Premessa: 

Gli uomini sono affascinati dalle cose che lo circondano. Da questi elementi che gli stanno attorno elabora nei millenni delle religioni.

All'inizio, suggestionato da animali, elabora religioni di esseri zoomorfi e di bestie mitiche sacre.

Secoli dopo aver scoperto la scrittura, ecco che inizia l'era dei libri sacri, delle teorie kabalistiche e delle rune magiche.

Dopo pochi secoli dell'impatto tecnologico nella nostra vita, ecco che cominciano ad apparire già religioni stile scientology e altre teorie di creazioni genetiche aliene della vita nella terra.

Nel futuro il culto della tecnologia sarà la normalità.

Scenario del romanzo:

La religione tecnologica di questa nuova era punta a liberare l'uomo dalla morte fisica.

Già da qualche secolo le nuove tecnologie erano riuscite finalmente a mantenere in vita un essere umano attraverso macchinari ed apparati complicatissimi (forse alcuni umani, tre, per esempio, ma poi altri erano morti e ne era rimasto solo uno). 

L'umano mantenuto in vita dalla tecnologia (all'inizio soltanto come mero esperimento medico) si era, nei secoli, tramutato nella promessa di una vita eterna per tutte le genti. Da qui lo sviluppo di una religione tecnologica che promette vita eterna per tutti.

Paradossalmente il "messia", il "prescelto", il "mai-morto" è soltanto un corpo ormai rinsecchito e totalmente incosciente da secoli (probabilmente con un cervello ormai marcito) che si dedica soltanto a respirare e a pompare sangue aiutato da complessi apparati e mix farmaceutici costantemente adattati in base a costanti monitoraggi medici.

Il corpo (o meglio, quell'agglomerato di cellule umane mantenute in vita artificialmente) è divinizzato e idolatrato da masse di disperati che sperano che il dio tecnologico porti vita eterna per tutti. Il "messia" è soltanto il primo, la promessa di un futuro immortale imminente.

Un giorno si rialzerà, cosciente e felice, come primo successo dell'immortalità divina-tecnologica.

Il paradosso:

Il mondo nei secoli futuri, a causa di sconvolgenti cambi climatici e geo-politici, si trova in una profonda crisi energetica ed economico-sociale.

La scomparsa di una tecnologia "amica" nella vita quotidiana di tutti a causa dei problemi economici genera un mito dell'età dell'oro che tornerà.

Allo stesso tempo tutto l'apparato tecnico- organizzativo che sta attorno al "messia" esige ogni anno più risorse e più energia (un po' per le esigenze tecniche sempre più complesse con il passare del tempo per mantenere in vita il corpo di quell'uomo, un po' a causa della crescente importanza simbolica di questo corpo e per l'importanza religiosa sulle masse disposte a tutto nella loro cieca devozione).

L'umanità (finalmente unita in una sola fede, in questo futuro) adesso si trova però nella paradossale situazione di spendere più della metà delle sue risorse planetarie per spese correlate al mantenimento di questa struttura religiosa. E quanto più miserabile la situazione (quasi feudale/schiavistica) che vivono le popolazioni per cercare di generare le risorse, più il sogno e il mito di una vita libera dalla morte e dalle pene del corpo prende forza.

Questa è l'ambientazione della novella.

Monday, 31 May 2021

i cani salveranno il mondo

Avete notato come si stanno diffondendo sempre più i cani da appartamento trattati come veri e propri membri della famiglia?

A mio parere questo non è un caso, ma ha a che vedere con una situazione ben più profonda della nostra società.

la "moda" del cane come oggetto principale dell'attenzione e dell'affetto si sta diffondendo trasversalmente soltanto nel nostro mondo occidentale, che è la cultura egemone del periodo, una cultura che si diffonde e si sparge in tutti i paesi globalizzati e soprattutto nelle aree urbane.

L'umanità è ormai da qualche tempo più urbana che rurale e la globalizzazione del capitalismo e della tecnologia sta ormai omologando grandi strati della società di ogni contesto mondiale allo stesso stile di vita, di lavoro e di ideologia esistenziale.

La società occidentale è una società che si fonda sul concetto di individuo (spesso degradando nell'estremo dell'individualismo o dell'egoismo) e per questo è difficile per gli individui assumersi il peso del compromesso. Inoltre la precarizzazione del lavoro e le aspirazioni di felicità personali rendono difficile il servizio verso la società e verso l'altro.

Non dimentichiamo che i tempi rigidi e stressanti del nostro modello di vita e l'eccessivo peso della pianificazione del futuro in modo controllabile e prevedibile rende davvero complicato pianificare l'impegno pluridecennale di occuparsi di un figlio come si deve.

Risulta che in tutte le popolazioni che adottano lo stile di vita occidentale è sempre più raro sposarsi e avere figli. La popolazione decresce.

Questo però non significa che sia sparito un istinto di occuparsi di qualcuno in modo spassionato e di amare un essere disinteressatamente.

È in questo contesto che, ora come non mai nella storia, il cane (o il gatto) è diventato non solo un compagno, ma addirittura un elemento fondamentale delle famiglie, un essere che riceve tutte le attenzioni più affettuose.

Il cane offre un amore incondizionato e fedele disponibile ad ogni momento ed è quindi più semplice, più gestibile, più economico e più facile da trattare che un bebè (o che un adolescente, per esempio).

Non offendetevi se faccio questo parallelismo, è una opinione personale e nessuno dovrebbe sentirsi svilito per offrire il proprio amore agli esseri che più desidera. Non c'è giudizio di valore tra questi due tipi diversi di affetto che pero possono compensare uno l'assenza dell'altro in parte.

A qualcuno potrebbe sembrare un po' bizzarro ritenere che la decrescita della popolazione vada associata all'estendersi della presenza delle mascotte in casa, fatto sta che secondo me il cane compensa in molti casi l'impossibilità odierna di impegnarsi al 100% e con tranquillità a un figlio, o a un figlio in più. 

Ma non è questo il punto, questo è solo l'assioma!

Secondo me infatti questo surrogato di prole che è occuparsi di un animale potrebbe rendere in qualche modo stabile questa tendenza storica di decrescita della popolazione.

Su larga scala l'umaità potrebbe alle lunghe smettere di crescere esponenzialmente ogni 30-40 anni e forse questo potrebbe darci una chance nel nostro futuro come specie evitando, forse, un'auto-estinzione che, altrimenti, sarebbe piuttosto ineluttabile.

Se questo fosse vero, sarebbe incredibile come una simbiosi nata centinaia di migliaia di anni fa tra l'uomo e il lupo abbia generato un animale quadrupede orfano del suo branco che chiede attenzione e affetto, un'attenzione che finalmente l'uomo ha deciso di considerare e di onorare.

L'ominide finalmente adotta davvero il lupo orfano.

E questa dedicazione limita a livelli più gestibili l'esponenziale crescita della popolazione umana.

E alla fine... i cani salvano il mondo dall'auto-distruzione!


Saturday, 11 April 2020

eolic-city


Perché riempire le nostre campagne di pale eoliche quando è la città che ha principalmente bisogno dell'energia prodotta da queste eliche?
Non si potrebbe direttamente innestare questa tecnologia pulita sulle alte strutture dei grattacieli presenti ormai in tutte le principali città del mondo?
Ve la immaginate una città piena di pale eoliche, come se ogni edificio alto fosse una specie di gigantesco mulino a vento. Parte del fabbisogno energetico degli stessi edifici sarebbe fornito da questa tecnologia incorporata negli stessi grattacieli.
Ve lo immaginate poi uno di quei grattacieli stile Dubai o Kuala Lumpur con una serie di 10 o 15 pale eoliche una sopra l'altra?
Un giorno Eolic-City nascerà! Ne sono sicuro.


Thursday, 28 November 2019

Monday, 26 August 2019

profecías caseras


Quieres un oráculo adivinatorio para obtener misteriosas respuestas del destino a tus preguntas existenciales? Es fácil! despedaza un libro cualquier de manera que las frases se queden cortadas, pon tu pregunta al cielo y escoge un trocito de papel.
Allá te saldrá una respuesta misteriosa y que habrá que interpretar de manera intuitiva seleccionando aquellos mensajes que hagan sentido en tu mente y que vayas reconstruyendo en tu imaginación, mientras te concentras en tu dilema.
Esa es una idea muy vieja, ya la había presentado en el post Papelitos Adivinatorios pero ahora he puesto en práctica la teoría y ya tengo mi cajita de mensajes místicos en casa...
Por ejemplo:


A la ambiciosa pregunta "qué debería hacer yo para ser más feliz en este momento de mi vida?"
La difícil respuesta de la casualidad es:


...de la cual yo saco:

"Él es, en cierto modo.
Madre permanecerá de nuevo.
Lo intenta o también fracasa.
Ulises: siempre con aspecto a intentarlo.
Como es de sultán.
Estás loco!
Vas a casarte con la rei.....(na)...
Caso no se trata de matri.....(monio)... en el tiro con arco.
Ulises no pretende casarse con ella"

En eso yo leo algo relativo a mi pareja, a la sombra de la idea de mi madre, y yo, como un Ulises, intentando algo que.... ya entendí!!

Interesante...
Interesante...


Monday, 24 June 2019

teoria dell'evento calamita


Nella Teoria dell'Evento Calamita (T.E.C.) ogni appuntamento che si aggiunge nell'agenda assume un "peso gravitazionale" che attira altri eventi nella stessa data e nello stesso orario.
Gli impegni dunque hanno la tendenza ad accumularsi tutti nello stesso momento e ad accavallarsi tra loro lasciando abbondante spazio vuoto tra un centro gravitazionale di appuntamenti e l'altro.
Questa tendenza è specialmente visibile nelle agende tendenzialmente vuote di chi, come me, tende a non voler organizzarsi il futuro, mentre chi distribuisce uniformemente eventi nell'arco delle settimane venture ha una gravitazione più diffusa e quindi noterà meno questa tendenza naturale degli appuntamenti ad sovrapporsi.

Se per esempio non voglio mai prendere l'impegno di andare a un meeting, a un corso, a una cena o a un'escursione, puoi stare sicuro che, quando ormai alle corde sarò costretto a fissare un appuntamento nelle settimane seguenti, tutti gli eventi che appariranno nei giorni successivi andranno a collocarsi esattamente sopra questo appuntamento ormai fissato, provocando immediatamente il rimpianto di aver accettato il primo impegno, che ormai impedisce di sfruttare gli altri.
È ovvio che 7 giorni prima e 7 giorni dopo non ci sarà nessun'altra cosa da fare in agenda. Vuoto siderale.

Thursday, 30 May 2019

pianeta vivo

Voglio sottoporvi questa teoria, da un punto di vista teorico, probabilmente possibile:
Immaginate la vita come noi la conosciamo: la nostra vita organica si è generata in un pianeta totalmente morto (per definizione).
I minerali, i metalli, i sali, i gas presenti in questo pianeta morto non solo sono stati e continuano ad essere l'alimento della vita organica, ma ne sono anche il corpo: è ovvio che la struttura della vita viene da ciò che non è vivo.
Detto questo immaginiamo un pianeta dove si sviluppi una vita come la nostra (immaginiamo pure il nostro pianeta Terra, se vogliamo) e adesso andiamo lontano nel tempo con la fantasia: immaginiamo che la vita non rappresenti soltanto un piccolo strato superficiale di esseri viventi che infestano una sfera rocciosa gigante, immaginiamo invece che poco a poco nuovi tipi di batteri si spingano sempre più a fondo nell'interno del pianeta, così come le piante che, cercando solo sole, atmosfera e minerali, alla fine sprofondano le loro radici sempre più a fondo nella crosta del pianeta e giù, giù sempre più giù... modificando il terreno e permettendo ad altre forme di vita, funghi, animali, di seguirle.
Gli animali non si cibano direttamente di minerali, ma invece si nutrono di vegetali e di altre forme di vita e se i vegetali sono abbastanza e anche gli altri animali, si può generare un equilibrio densissimo, in cui gli esseri a contatto l'uno con l'altro, si cacciano, si mangiano, muoiono e si riproducono in strati di esseri viventi uno sopra l'altro...un continuo di riciclo vitale organica che poco a poco si allontana dal nucleo morto del pianeta.
Ma la vita, come dicevamo non ha bisogno di nient'altro che degli elementi minerali, gassosi, liquidi presenti nel pianeta e del Sole. Se la catena alimentare poi diventa infinitamente densa, si può ipotizzare che passati miliardi di anni, poco a poco la vita inglobi nella sua struttura tutta la "mineralità morta" del pianeta e in definitiva tutto diventi una serie di esseri viventi che attraverso il reciproco fagocitarsi continuino a mantenersi in vita.
Questo pianeta potrebbe quindi diventare interamente vivo.
Potrebbe addirittura divenire un essere vivente unico che riceve la luce e il calore dal sole e utilizza tutta l'originaria struttura del pianeta per mantenersi in vita, all'interno di un equilibrio di catena alimentare estrema. Un pianeta dove niente più è morto e tutto è vivo.
Visto da questo punto di vista la nostra Terra dunque è soltanto un embrione di qualcosa che dovrà venire, di un essere sferico completo che, vivo, girerà attorno al Sole, placido e sereno.
Questa potrebbe essere una idea per l'ambientazione di un racconto di fantascienza.

Friday, 24 May 2019

Sunday, 5 May 2019

passato-presente-futuro


Il futuro altro non è che lo specchio del passato.
Ma il passato altro non è che lo specchio del futuro...
...e il presente, là in mezzo, solo dipende dalle immagini che si specchiano l'un l'altra.


Sunday, 17 March 2019

poesia ritrovata-16


hace tiempo ya que el futuro no llega.

sólo amanece el pasado

una y otra vez.


Sunday, 23 December 2018

evolución vegetal-18

L'albero bandiera è un albero molto particolare: presenta un lungo tronco che in alcuni casi può raggiungere i 30 metri d'altezza e ha caratteristica di possedere soltanto una foglia.
La foglia dell'albero bandiera però è davvero gigantesca: ha pressapoco la stessa lunghezza del tronco e può essere larga fino a 3 metri o 3 metri e mezzo. Questa particolarissima foglia cresce sempre ed è molto flessibile e leggera.


In realtà la foglia dell'albero bandiera cresce infinitamente ma siccome essa ondeggia con il vento, finisce per sfregare contro il suolo, contro le rocce o contro altre piante e alla fine le fibre finali si sfilacciano e si consumano.
Questo processo però non è dannoso per la pianta, anzi: fin dalla sua base, la foglia attaccata al tronco, genera dei semi i quali si spostano sempre più verso la fine della foglia con il passare del tempo e il rinnovamento dei tessuti della pianta; quando alla fine il seme si trova all'estremità sfilacciata della pianta, i movimenti a frusta della foglia, dovuti al vento o allo scontro con le varie superfici di sfregamento, fanno proiettare i semi lontano in varie direzioni, letteralmente catapultati da un colpo di coda delle fibre della foglia.


Questo tipo di pianta tende a prosperare in luoghi molto ventosi e sono molto maestosi, visto che spesso la loro grande foglia ondeggia lentamente al vento con movimenti sinuosi.
Vedere un grande bosco di alberi bandiera è davvero un'esperienza unica e le tribù di indigeni locali di solito considerano questi boschi come luoghi magici e spirituali.

Saturday, 17 November 2018

un software per il futuro

ragazzi, mandiamo navi spaziali su marte, creiamo l'intelligenza artificiale, siamo connessi in tempo reale con tutto il mondo e non riusciamo a salvarci dalla nostra distruzione a causa di un mondo assurdo, arcaico, squilibrato a cui nessuno sa far fronte per mancanza di idee e prospettive...

beh, faccio un appello a tutti i programmatori più illuminati del pianeta Terra: unitevi vi prego e create un software, un programmino semplice che metta a sistema una serie di variabili, tipo:

equità sociale
economia
sanità
educazione
uguaglianza di diritti umani
abitazioni
ricchezza prodotta e accumulata
produzione e distribuzione di energia
lavoro
distribuzione merci
trasporti pubblici
geografia del pianeta Terra

e che questo software, seppure schematico, incompleto, approssimato, estrapoli (per favore) il sistema più giusto per il pianeta e l'umanità,  di organizzarsi!
il modo più efficiente! più logico! più funzionale!

e in base a questo semplice schema iniziamo a cambiare il mondo!
o almeno diamo di nuovo al mondo una speranza, una direzione dove puntare, per cercare di ottenere un mondo migliore.


Monday, 12 November 2018

la sovranità appartiene al popolo


L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Da quando esiste la democrazia occidentale moderna non si fa che dire che la sovranità appartiene al popolo.
È un concetto molto bello, ereditato dall'ideologia nata dopo la rivoluzione francese in cui il monarca abdica e il potere deve essere del popolo.

Ottimo, ma di che popolo stiamo parlando?
Di una nazione, forse?

Se si dà il potere a una nazione ovviamente si escludono le altre nazioni da questa sovranità e non esiste stato al mondo che sia monoliticamente uninazionale.
Per cui dare la "sovranità alla nazione" è un concetto razzista, visto che si stabiliscono dei privilegi per un certo tipo di umanità (quella nazionale, con più diritti) su un altro tipo di umanità minoritaria e sfavorita (quella non-nazionale).
Il fatto di dire che uno stato sia "di una nazione" crea dei mostri, perché fa sentire qualcuno più in diritto di esistere rispetto a un altro che allo stesso modo vive e lavora nello stesso territorio, dentro alla stessa società.
Ma non esiste una terra che sia più "di qualcuno" che "di qualcun altro" (salvo unicamente la proprietà privata) .
Una montagna, una città, un fiume, un parco nazionale, una strada non può essere "più mia che tua" solo perché ho un accento o una lingua "migliore" della tua.
La terra è fatta per essere vissuta e percorsa e questo indipendentemente dal luogo di nascita e dalla lingua parlata.
Lo stato è una società fatta di regole, diritti e doveri, non ha niente a che vedere con le lingue e i luoghi di nascita.
Uno stato non è più mio che tuo soltanto perché la mia lingua si parla più della tua.

La nazione è un ibrido grottesco tra la simbologia monarchica dell'unico re e l'uguaglianza teorica di tutti gli esseri umani.
È sostanzialmente un passaggio incompleto tra l'elite e l'emancipamento dell'uomo.

Attraverso la retorica nazionale si applicano valori e concetti nella teoria molto belli a un'umanità che è soltanto un'approssimazione a spanne dell'uguaglianza tra le persone. Dentro a questa approssimazione la maggioranza delle persone ha la sensazione di vivere dentro a una sorta di "giustizia popolare" visto che rientra dentro alla categoria della nazione privilegiata e gli altri, i marginali, vengono silenziati.
Questa retorica "del popolo" sfrutta gli stessi simboli della monarchia a cui è succeduta: la frontiera, la bandiera, lo stemma araldico, l'inno, il grande capo (non più re o imperatore, ma presidente); tutti questi poderosi simboli onnicomprensivi sono soltanto un modo di nascondere la complessità della realtà che c'è dentro a ciascuna società e di creare, attraverso il famoso divide et impera, un gruppo di privilegiati e un gruppo di sfruttati che lottano tra loro.

È assolutamente necessario concludere finalmente il passaggio dalla retorica della monarchia assoluta a quella del popolo, e non rimanere in questa situazione a metà che è lo stato nazionale. Per cui bisogna spingersi oltre questo ibrido che è la nazione (cioè di gruppi umani di lingue diverse che si scannano per l'accento, per il colore della pelle o per la gloria di una frontiera un po' più in qua o un po' più in là).
Il primo passo è stato fatto: passare dalla monarchia alla nazione (cioè da uno a una comunità umana) adesso però ci vuole l'ultimo passo, quello definitivo e cioè passare dalla nazione all'umanità (e cioè da un gruppo a tutti gli individui, ugualmente)!

Niente di ciò che è pubblico può essere "di una nazione", dovrà essere "dell'umanità" (anche nel caso poco auspicabile che gli stati dovessero rimanere entità separate).
È razzista dire "museo nazionale", "istituto nazionale", "lingua nazionale"! si dica piuttosto "museo dell'umanità", "istituto statale" e "lingua locale".

Un Cinese, un Nigeriano o un Marocchino, per esempio, non deve "diventare Italiano": già lo è nel momento in cui risiede e vive in Italia, anche se parla Arabo o Cinese, pur essendo cristiano, indù o mussulmano e anche se conserva le proprie tradizioni di origine.
Non ha senso dire che solo chi parla Italiano può sentirsi Italiano. Un immigrato che viene ad abitare in Italia e che non ha intenzione di parlare l'Italiano, ne ha tutto il diritto! Non parlarlo sarà un problema pratico per lui, nella sua vita sociale, ma la scelta è sua: non potrà mai essere considerato "meno cittadino" (meno uomo) a causa di questa scelta.
La lotta di un Catalano o di un Veneto autonomista per la libertà di parlare la propria lingua materna liberamente è un diritto che deve essere valido allo stesso modo anche per i Cinesi, per i Marocchini e per i Nigeriani che parlano la loro lingua madre in Catalunya o in Veneto.
Uguaglianza!
Non ha senso creare una elite di cittadini con più diritti ereditati per nascita e un gruppo di abitanti che non hanno gli stessi diritti per non avere questi diritti genealogici (non vi ricorda un po' l'idea del diritto della corona in base al sangue? se nasci nella famiglia reale hai certi diritti che gli altri non hanno e basta. Nella nostra società invece hai diritto se nasci in territorio nazionale e basta).

La cittadinanza definisce diritti e doveri sociali che sono parte di una dignità umana che riconosciamo tutti, per questo escludere gente che è parte integrante della nostra società solo per questioni anagrafiche, linguistiche o di colore di pelle è una cosa spregevole e abietta.
Io vorrei che la cittadinanza fosse data istantaneamente e automaticamente a chi risiede nel mio paese! Solo così avremmo una uguaglianza di trattamento per chi è de facto parte della nostra società.

Assolutamente nulla dentro dello stato dovrebbe fare riferimento al concetto di nazione, per non far sentire un gruppo più in diritto di essere abitante di quel territorio rispetto ad altri gruppi, ugualmente presenti e partecipi della società.
La lingua nazionale per esempio deve essere un concetto da cancellare al più presto possibile! È un concetto tossico che crea mostri! L'italia non è solo di chi parla Italiano! Ogni lingua che arrivi, per esempio, a superare un 10% della popolazione DEVE essere AUTOMATICAMENTE una lingua di stato, indipendentemente che piaccia o no a un gruppo privilegiato o a qualche individuo potente.

Non è ammissibile che in un mondo dove gli stati moderni hanno indici di immigrazione pari al 5, al 10, al 15 o al 20% e oltre, tutta questa fetta di popolazione non abbia voce in capitolo nella gestione della società e rimanga senza diritti essenziali, preda di sfruttamenti istituzionalizzati.

È auspicabile una cittadinanza automatica nel momento della residenza (senza che la residenza diventi un procedimento impossibile!) in modo che ci possa essere un partito di immigranti, di fronte alla deriva fascista del paese, partiti di idee nuove, che aprano un dibattito meno puramente difensivo e conservatore nel senso più brutto del termine.

E lasciatemi continuare con la mia utopia: sarebbe ormai necessario non solo svincolare l'idea di nazione dalla retorica di stato, ma proprio cambiare le aree amministrative degli stati in modo che NON ricalchino pressapoco la mappa linguistica di una comunità. Lo stato è amministrativo! non ha nulla a che vedere con una nazione, una religione, un clima, un colore di pelle, orientazione sessuale o un tipo di tradizione culinaria! tutte queste cose sono scelte individuali o fattori totalmente svincolati all'amministrare la società e le libertà degli individui.


Sarebbe bello, ovviamente, anche che, invece di tanti stati in perpetua competizione l'uno con l'altro, ci fosse un'organizzazione globale che non abbia una capitale fissa, perché finirebbe per concentrare il potere, ma nomade, in costante movimento, con scelta della prossima tappa ad estrazione, su tutte le possibili città del pianeta.
I presidenti eletti (anche se in qualche modo un po' più sensato di quello attuale... ci penserò su...), ma non uno, bensì due: un uomo e una donna.
Tutti i ministri, tutti saranno una coppia di persone di sesso diverso.
È importante che siano di due sessi diversi e che non siano un numero dispari per evitare che sempre si vinca solo per maggioranza. Ci deve essere comprensione, intendimento e bisogna arrivare a una risoluzione comune, scendere a patti, fare l'interesse di tutti anche se non è esattamente sempre facile: o si è d'accordo oppure non si fa. si farà dunque più avanti. procediamo con le scelte condivise. cose da fare non mancano.

sì, lo so: mi sono lasciato andare all'utopia, soprattutto alla fine di questo testo, ma è secondo me è proprio questo di cui c'è bisogno adesso!
C'è bisogno di un ideale nuovo, giusto, condiviso al quale si possa finalmente credere e aderire per creare un sistema che sia più giusto e meno in balia degli interessi di pochi sciacalli.
Può sembrare (e lo è) naïf, lo so, ma anche se è così questo non cambia il fato che è urgente riformulare le regole e gli obiettivi del nostro mondo, altrimenti finiremo sempre nel loop dell'autodistruzione e dell'odio tra nazioni.

È importante ritornare a chiedersi "cosa" vogliamo diventare.

Altrimenti prepariamoci per il peggio.


Tuesday, 25 September 2018

riflessioni urbane...

Antiche riflessioni urbane ...o forse soltanto un delirio profetico architettonico...

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Camí de las Àigües

Silenzio.
Tutto il caos, il rumore, il movimento se ne restano laggù.
La città delirante resta schiacciata a terra.
Arrogante, patetica, Barcellona cerca di elevarsi in altezza: lancia in aria grattacieli, allunga i suoi tentacoli di asfalto, ma qui non si sente nemmeno il suo ruggito costante...
...e come se non bastasse: all'orizzonte l'infinità immobile del mare.

Vista così la città sembra piccola.
Da dentro invece i suoi muri infiniti schermano e nascondono la realtà. Ti dicono: "Tutto è artificiale. La natura è dell'uomo".
Ma basta venir qui per rendersi conto del contrario.

Non dubito che un giorno, così come quel serpente della mitologia nordica, anche la città finirà per stritolare e divorare tutto.
Cadrà il Collserola. Sarà circondato e confinato ad essere una riserva indiana di gente che fa footing. Un parco a tema "naturale", un grande mirador.
Ma la vittoria è temporanea.
Come tutte le città anche Barcellona sarà ingoiata dalla terra.



Saturday, 22 September 2018

i miei tarocchi



Ieri (21 settembre 2018) nascono i miei Tarocchi!
I Tarocchi di Marsiglia, disegnati e colorati a mano da me durante il mio studio dei 22 arcani maggiori, ed ora realizzati su materiali di altissima qualità!

Nella parte posteriore, una decorazione mia, un albero che, in modo totalmente personale e astratto, associo all'albero della vita della kabala e ai suoi 10 sefiroth.


Sono molto contento di questa nuova realizzazione che è avvenuta grazie alla formidabile energia di Matteo Antonello! Grazie!
Adesso sono pronto a realizzare infinite letture, grazie alle mie carte personalizzate e dettagliate, studiate e ricopiate come un amanuense nei minimi particolari!


Ieri era il 21/9/18...
L'arcano XXI è la realizzazione del mondo... il raggiungimento di tutto un percorso! La perfezione ideale. un auspicio fantastico!
Il VIIII è l'eremita, la saggezza di capire che un ciclo, quello mentale, cosciente razionale, nella sua perfezione è concluso e che bisogna lanciarsi nel vuoto, con fiducia, la fiducia della propria esperienza e del proprio intuito...
e il XVIII è la perfezione poetica e magica del sogno e dell'inconscio: lasciarsi trasportare dall'ispirazione e, con fiducia, credere nelle forze occulte della creatività...


Che grandi auspici dunque!
Speriamo che i tarocchi ne sappiano bene ciò che stanno dicendo!
Io credo proprio di sì...


Tuesday, 18 September 2018

droni personali

nel futuro non dovremo più portarci a presso il cellulare e altri dispositivi tecnologici che non sappiamo mai dove mettere e che ci dimentichiamo da qualche parte o ci possono essere facilmente rubati: nel futuro ognuno avrà un drone personale che lo segue a poca distanza e a poca altezza, costantemente, facendo foto, video e interagendo con il proprietario costantemente (e a mio parere invasivamente e fastidiosamente)


la praticità di essere sempre seguito da tutto il proprio apparato tecnologico ed avere sempre, live, video e foto da condividere nei social networks farà in modo che questa nuova prassi sia diffusa tra tutti quanti.
il drone personale è controllato dalla voce, segue un chip sottocutaneo ed è comandato da un guanto con il quale il proprietario può decidere varie opzioni per il dispositivo: controllo manuale per farlo volare più su, per farlo atterrare sulle proprie mani, per scattare qualche tipo di foto speciale o per controllare chat e reti sociali.
non immaginatevi droni voluminosi e ingombranti: questo drone è della dimensione di un nostro telefonino standard, forse minimamente più grande, ma non molto. ha dei sensori che gli fanno capire quando è il caso di abbassarsi per superare una porta o per entrare in metropolitana o per attaccarsi magneticamente sulla capotta della macchina, se è più comodo.
gli scontri tra i vari droni non avvengono mai perché ciascuno riconosce la presenza dell'altro.
finalmente si acquisirà la libertà di avere le mani libere, di poter tuffarsi in acqua d'istinto, senza pensarci, senza il rischio di distruggere ogni apparecchio. purtroppo però la libertà personale verrà anche limitata non poco, visto che il sistema (in modo non ufficiale) verrà usato dai governi per avere sempre tutti i cittadini sotto controllo: una telecamera costante per persona ad ogni momento e volontariamente mantenuta funzionante dal cittadino stesso.
una triste ragione in più per pensare che questa invenzione non è fantascienza, ma tra un po' sarà davvero parte della nostra normalità... preparatevi!

Monday, 20 August 2018

evolución vegetal-17

Il triplalbero è un albero che cresce nelle foreste tropicali densissime di vegetazione e dove, pertanto, la crescita deve avvenire velocissimamente per riuscire a superare le chiome degli alberi già alti e poter raggiungere una pezzetto di cielo illuminato dal sole.
A questo fine la strategia adottata da questa pianta è a dir poco sorprendente!
Cominciamo dall'inizio:
Il triplalbero genera dei frutti in forma di tubo, la cui scorza è legnosa e forata in più punti. La particolare conformazione di questo frutto permette il passaggio del vento attraverso i fori e genera un suono armonioso come di flauto.


Anche le foglie hanno una base a forma di fischietto che provoca un sibilo lungo quando il vento ci soffia dentro.
Questi suoni rendono la posizione del triplalbero molto facile da trovare per dei speciali tipi di uccelli che vanno ghiotti della scorza falutiforme e della polpa dei frutti di questa pianta.
a questo punto rimangono appesi ai rami soltanto i semi che sono come delle palline collegate tra loro da un filo.


Anche questa particolare composizione di semi crea una melodiosa sinfonia di piccoli suoni legnosi ogni volta che il vento li muove.
Si tratta dunque di un albero molto musicale, come avrete ormai capito.
Finché restano frutti nel triplalbero gli uccelli prediligeranno nutrirsi della scorza e della polpa, ma quando ormai i frutti scarseggiano o sono finiti, allora cominceranno a mangiare anche gli ultimi semi della catena di palline, che sono più morbidi e saporiti.
Questi uccellini strappano la concatenazione di palline legnose e le portano lontano. mangiati gli ultimi semi più morbidi, scoprono però che gli ultimi 3 semi (sempre uniti da un filamento vegetale molto duro, anche se flessibile) sono immangiabili, perché troppo duri, e li gettano lontano dal loro nido.
A questo punto la strategia vincente del triplalbero entra in azione e cioè "l'unione fa la forza"!
I semi atterrano in qualche parte del terreno in modo diverso, ma essendo legati da un filamento non sono mai troppo distanti.


La possibilità che i tre semi cadano tutti in linea retta è bassissima, è invece praticamente certo che cadono in 3 punti non allineati creando così un triangolo tra di loro.
I semi germogliano e le tre piantine iniziano a crescere in altezza a tutta velocità per raggiungere gli alti fusti degli alberi più grandi che nascondono la luce del sole a livello del suolo.
Alla velocità che questa pianta cresce verticalmente il suo tronco, esile e fino, non potrebbe mai rimanere dritto, arrivando più in alto degli alberi già grandi, è così che i rami di ciascuna pianta sono evoluti in modo da nascere alla stessa altezza delle altre due piante sorelle e fungono da bracci che vanno a cercare, trovano e si uniscono ai bracci degli altri due alberi.
I tre alberi si danno supporto l'un l'altro e grazie alla distanza tra i loro tronchi disposti a triangolo possono crescere esili ma altissimi, creando una struttura reticolata come quelle delle gru da costruzione.



In pochissimo tempo arrivano ad altezze impensabili e raggiungono facilissimamente la luce del sole e finalmente possono ricominciare il loro ciclo musicale di riproduzione.