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Friday, 14 May 2021

no te preocupes, confía



Preocuparse por alguien es una manera indirecta de demonstrar nuestro amor.

Cuando nos preocupamos por alguien tratamos de solucionarle un problema.

Sería como decirle “me importa que estés bien”, pero en realidad acabamos luchando contra su situación y su realidad.

Con la preocupación no aceptamos el malestar que nos proviene del otro, nos enfadamos con él. Proyectamos hacia fuera nuestra inquietud y nuestro enojo.

Creemos que estamos expresando amor, pero en realidad nos estamos enfadando con las debilidades del otro.

Esta actitud no suele traer buenos resultados, porque añade presión a una situación ya difícil.

Exigir que el problema acabe no sólo no es ninguna solución, sino que añade presión y subraya la incapacidad de la persona de gestionar sus cosas.

Tener un público de personas que se irrita con tus debilidades hunde tu moral y desempodera tu vida.

¿Cómo se va a sentir esta persona, con el peso de su proprio problema y, además, cargando también con el peso de la preocupación de las personas que quiere?

Normalmente la situación se agrava.

Imaginemos ahora que, en vez de preocuparnos, dejamos fluir un amor más profundo. Respetamos completamente el camino de vida de esa persona, seguros que él sabrá atravesarlo.

Nos ponemos completamente a su lado, disponibles y presentes, pero con confianza en su propia fuerza.

Sostenemos con paciencia nuestra parte de inquietud y tristeza aceptándola con amor silencioso, sin echársela encima al otro.

Reconocemos con nuestra mirada la dificultad y la dureza de la vivencia, sin minimizarla, pero totalmente confiantes que, en su momento, él conseguirá superarla a su manera.

Nuestra ayuda está disponible, pero sólo si él la necesita.

¿Cómo se siente ahora este individuo, rodeado de personas amorosas, presentes, disponibles, que lo acompañan, pero llenas de confianza en él y que lo miran con respeto y seguridad?

Es fácil sentir como ese tipo de ayuda da fuerza.

Mucho, mucho más que la sóla preocupación.

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Conoce las constelaciones familiares

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Sunday, 22 April 2018

tasse mutue!

proposta utopica estrema:
non si pagano più le tasse allo stato!
bella idea no? ...e quindi? ...quindi tutti i servizi sono a pagamento e uno che non riesce a pagarli muore di fame...
beh, quasi: tutto è a pagamento, ma tutti sono un po' più ricchi perché i soldi delle tasse non vanno allo stato, ma (soprattutto) nessuno muore davvero di fame perché si organizzano delle "tasse mutue" tra le persone e ognuno deve pagare qualcosa agli altri...
tranquilli è un'utopia, ma usate per un secondo la fantasia, senza bloccare l'idea con troppa razionalità (giocate un po' con questo sogno):

- ciascuno ha una quantità di denaro e ha l'obbligo ogni anno di dare la metà dei suoi soldi a 5 persone a sua scelta, cinque parti uguali a 5 persone che ha scelto.
non ci sono deroghe, non c'è alternativa: la metà dei tuoi soldi a qualche amico o familiare tuo (non alla tua famiglia diretta però, se no sarebbe come ridarsi i soldi da solo).
- chi ha pochi soldi dà poco e chi ne ha molti è obbligato a darne molti, chiaro.
- l'anno dopo si ricalcola quanto uno ha e in base alle sue ricchezze di nuovo si divide in due l'importo e una metà si divide ancora in 5 parti che vanno a 5 persone a scelta.

immaginate per un secondo che questo esista davvero:
- se hai bisogno di pagare un'operazione chirurgica carissima di sicuro avrai degli amici, dei famigliari e se hai spiegato a loro la tua situazione tutti loro ti destineranno una decima parte del loro capitale. non c'è limite di persone che possano donarti dei soldi quindi sicuramente, se hai amici, moltissimi di loro ti dedicheranno una parte dei loro soldi (che comunque dovrebbero dedicare a qualcuno).
- immaginiamo invece qualcuno che per coincidenza riceva molti soldi, ma davvero tanti senza esserseli sudati. prima di tutto dovrà pur significare che questa persona ha dei meriti sociali per essere stata scelta come destinatario di soldi da così tanta gente, il che premia le persone socialmente migliori, più empatiche, meno conflittive, più umane; poi non c'è da preoccuparsi tanto perché l'anno dopo comunque dovrà pure lui versare la metà dei suoi soldi a qualcuno in ogni caso e non resterà per sempre con quella quantità di soldi per sempre.

in questo modo i soldi sarebbero forzati a fluire socialmente, diciamo, e oltre a non poter ristagnare per sempre nelle mani di pochi individui intoccabili, avrebbero la tendenza di confluire dove ce n'è davvero bisogno e non a chi non ne ha bisogno.
considerate anche che si favorirebbe una società basata su una rete di mutuo appoggio e di favori tra amici (in senso buono), una società che premia chi ha una buona reputazione, una buona maniera, un buon atteggiamento e nessun nemico. si tratterebbe quindi di usare i soldi come collante sociale di una società vera, società nel senso stretto della parola e non un'amalgama di persone individualiste e competitive come la nostra "società" capitalista.
far bene agli altri verrà ripagato.
aver aiutato qualcuno sarà ricordato.
non essere invidioso, individualista e competitivo avrà più valore che il contrario.
le persone false e odiose, le persone razziste e conflittive, le persone che ingannano e si approfittano degli altri avranno necessariamente la tendenza a rimanere ogni anno con meno dinero tra le mani, perché quasi nessuno deciderà di donar loro una decima parte dei loro capitali; e se davvero ad un certo punto diventassero troppo poveri, con un minimo di sforzo di umiltà potrebbero ottenere l'aiuto filantropico di qualcuno o l'aiuto mutuo della propria famiglia per lo meno.
e se proprio nella famiglia e nella società nessuno si preoccupa del fatto che questa persona muoia di fame... beh, una ragione dovrà pur esserci perché questa persona sia così odiata da tutti e sinceramente risepetto alla situazione attuale in cui chi muore di fame sono persone innocenti e potenzialmente splendide, mentre chi vive nell'abbondanza e nel lusso sono tendenzialmente le persone meno umane e positive del globo... beh...preferisco questa utopia.