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Tuesday, 11 June 2024

la Terra, la mia antenata

Se gli antenati sono le sorgenti da cui proviene la mia Vita, se sono coloro che hanno permesso, e mi hanno aiutato, a ricevere la Vita, allora anche una montagna, un albero, un fiume, possono essere miei antenati, se anche loro hanno aiutato la Vita a prosperare e ad arrivare fino a me.

Forse è per questo che l'essere umano è così attaccato, e così geloso, della terra da cui proviene. Perché è un vincolo famigliare, è un vincolo d'amore con chi ci ha permesso di nascere.

Wednesday, 7 June 2023

la resilienza dell'accento

Più che la lingua, le parole, l'idioma, ciò che unisce alle nostre generazioni passate è l'accento.
La lingua non è altro che uno strumento di comunicazione. 
Se per ragioni culturali o storiche diventa utile/necessario cambiare lingua, ogni persona intelligente la cambierà.
Se vado a vivere in Spagna, in Brasile, in Cina o in Guinea, mi sarà conveniente parlare la lingua locale per comunicare e per farmi capire.
Non è un "tradimento" alla mia cultura, semplicemente ho sostituito uno strumento di comunicazione con un altro.

È chiaro che il bagaglio linguistico proprio della Lingua Madre è importante, è identitario, è un regalo creato poco a poco da generazioni e generazioni di comuni antenati radicati alla terra.
Ma se usare una lingua diventa difficile o inutile bisogna riconoscere che essa non è altro che uno strumento per celebrare la vita sociale, per aprirsi al mondo. Deve permettere e facilitare la vita, non intralciarla o complicarla.

Per cui abbandonare una lingua non significa abbandonare le radici.
Significa essere pratico, puntare verso la vita e il futuro.

(Ricordo comunque che nella maggior parte dei casi usare una lingua non significa mai abbandonarne un'altra. Le lingue possono coesistere senza nessun problema, dentro o fuori alle persone).

Ciò che invece spesso non si considera è la questione dell'accento.
L'accento non è un elemento che impedisce l'uso o il cambio di qualsiasi lingua, l'accento è semplicemente il modo locale di pronunciare frasi (in qualsiasi lingua).
L'accento indica la provenienza, indica la comunità da cui vieni, ma si applica a qualsiasi idioma.

Quindi, secondo me, la connessione con le radici, la connessione con la comunità, il rispetto per le proprie origini non viene dalla lingua, ma dall'accento.

Chi porta con naturalità e orgoglio il proprio accento, è connesso alle proprie origini.
Chi se ne vergogna e cerca di nasconderlo, si vergogna delle proprie radici.

È inoltre possibile che l'accento sopravviva come connessione alle origini ben oltre i cambi linguistici (latinizzazioni, arabizzazioni, inglesizzazioni, etc...)
Ipotizzo che certi accenti potrebbero essere il patrimonio sottile di millenni di evoluzione collettiva di certi popoli.

L'accento è più forte.
Se ti senti connesso alla tua terra, conserva l'accento, non necessariamente la lingua.

Saturday, 14 November 2020

raízes profundas


La vida viene de nuestros padres.

No sólo fluyó a través de ellos en el momento de nuestra concepción, sino que sigue fluyendo a través de ellos en todo momento.

Ellos son nuestra fuerza.

No importa si fueron "buenos" o "malos" progenitores: los padres son nuestras raíces.

Unas raíces siempre vivas en nuestro interior.

No siempre es fácil sentir esta conexión profunda y a veces vivimos en conflicto con ellos, pero luchar internamente contra los padres es luchar contra nuestra misma fuerza.

Un árbol que decida cortarse las raíces no va a poder prosperar.

Es conveniente tomar la fuerza de la vida a través de estas raíces fuertes.

Sentir que nuestra existencia es el resultado de un trabajo común.

Quizás difícil, pero común.

Podemos ver las dificultades del pasado como una injusticia personal o, en cambio, vivirlas como el milagro de una planta que nace entre las duras rocas del desierto:

Sus raíces han sido limitadas, la búsqueda de fuerza ha sido difícil, pero si el tronco vive es gracias al esfuerzo constante de estas raíces en un terreno árido.

Si una flor en el desierto es un milagro de la vida, así lo es también la sonrisa de un individuo adulto nacido en una familia en dificultad.

Un tronco no puede verse como un sobreviviente de sus insuficientes raíces y la semilla no tiene la culpa del terreno donde cayó. Si no se pudo sacar mucho del terreno es porque era una tierra difícil, no por incapacidad de las raíces.

Es inevitable agradecer los que nos sustentaron y nos alimentaron y reconocer su labor fundamental, necesaria y espectacular.

El éxito de la existencia no es individual: es un trabajo de equipo.

Si hoy tenemos la posibilidad de sonreír es gracias a todos los que permitieron nuestra vida.