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Tuesday, 13 September 2016

orto da appartamento

immaginate di vivere in un appartamento urbano. nessun giardino. nessun orto.
ma magari invece, dentro casa, avete lo spazio per un frigo o un armadio.
perchè dunque non usare questo spazio interno per creare un orto domestico?
ecco l'idea, dunque: creare un marchingegno dell'apparenza di un frigo in cui apri le porte e trovi, impilate in modo funzionale, le tue coltivazioni di verdure, erbe aromatiche e ortaggi in genere.
l'orto da appartamento sarebbe una struttura a scomparti differenziati (forse organizzabili a piacimento) riempiti di terra o acqua (in caso di colture idroponiche per esempio) in cui si possa far crescere tutto ciò che si vuole.
ovviamente ogni scomparto è regolabile in luce, umidità, acqua e temperatura. un processore interno gestirebbe in modo esatto i cicli ottimali per far crescere ciascuna pianta.
scomparti freschi, altri più caldi. cicli di luce e ombra come in natura. spruzzate d'acqua diverse per ogni settore darebbero le condizioni perfette per far crescere ogni vegetale e per di più lontano da parassiti (e quindi senza necessità di pesticidi).
programmi pre-impostati faciliterebbero le configurazioni relative agli ortaggi e piante più usate (pomodori, cipolle, basilico, carote, melanzane, zucchine...), ma ogni scomparto sarebbe totalmente gestibile in quanto a parametri personalizzati per far crescere piante specifiche.
quindi ecco qua: devi preparati la cena? hai bisogno di qualche verdura o di una pianta aromatica per dare un tocco alle tue portate? basta aprire la porta dell'orto da appartamento e prendere ciò che ti serve.
non è bello come avere un orto a cielo aperto, ma è pur sempre qualcosa. e poi sai cosa mangi.

Wednesday, 10 March 2010

ArchiTerrorismo (3) - LIBRO DI ABITABILITA' ESTREME

Tutti coloro i quali hanno cercato appartamento in città molto alla moda rispondendo ad annunci in giornali, bacheche e pagine web, si saranno trovati di fronte, talvolta, a dei luoghi assurdi e sub-umani.
nel mio caso, ad esempio, cercando a Barcellona, mi sono imbattuto varie volte in posti in cui uno spazio non progettato per l'abitabilità viene storpiato in una sottospecie di appartamento da affittare.
celebri ad esempio sono:
- un negozio piccolissimo reso appartamento su 3 livelli con botole e scale a pioli. come porta la saracinesca che prende tutta una parete sulla strada e nessuna finestra a parte questo.
- una casa da giardino di legno sull'attico di un palazzo. cucina da campo coperta da un telo e non ho approfondito le condizioni del bagno (se c'era). ovviamente nessun citofono, lancio delle chiavi da 6 piani sulla strada per permettere l'accesso a chi voglia entrare.
- appartamento quasi decente, ma per andare in cucina è necessario passare attraverso il bagno.
- appartamento talmente piccolo che la cucina-salotto è anche stanza da letto: si alza il tavolo e si stendono i materassi.
Ora, tutte queste abitabilità estreme sono un interessante oggetto di studio!
la capacità dell'uomo ad adattarsi a delle non case, la speculazione estrema, la fantasia di tirar fuori spazi (quasi) abitabili da luoghi di per sé impossibili da abitare.
rispondendo agli annunci (meglio se sono i più convenienti) di siti web e bacheche, si dovrebbe andare a fotografare gli appartamenti con la normalissima scusa di voler poi mostrare le foto dell'appartamento ad un amico, oppure per riguardarsele a fine giornata e decidere.
con queste foto, una piantina sommaria e una descrizione dell'appartamento, fare un libro sulle abitabilità estreme.
abitabilità estreme, ma volontarie.
una bella denuncia delle condizioni di sfruttamento a nascoste all'interno di città alla moda.
nascoste, ma conosciute. molto ben conosciute.
molto interessante, ma più difficile da realizzare, sarebbero le abitabilità estreme (molto più estreme...) di lavoratori illegali o gente povera in città ricche.
e magari un confronto con le condizioni di vita degli Italiani emigrati agli inizi del secolo, se ci fosse documentazione paragonabile a riguardo

Thursday, 15 January 2009

istallazione contro la speculazione

si tratta di denunciare il prezzo spesso esagerato di un appartamento di pochi metri quadrati disponendo al suo interno, sul suolo, sui tavoli, sui libri, sulle sedie, sui lavandini, sui letti, su ogni superficie orizzontale il corrispettivo di soldi in monetine da un euro (o altro, dipende... penso che un euro sia una buona unità di misura concettuale)
le pile di soldini per terra ad ogni centimentro quadrato di superficie può dare una idea del costo dello spazio vitale...

magari è na cazzata, ma forse no