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Thursday, 25 May 2023

Massimo Pietrobon's pages

Here you find all MP's web pages in which you can find my artworks.

These are the pages implemented by Funky Cardano and you can buy my pieces of art in Ada.

- Massimo Pietrobon in Kreate

- Massimo Pietrobon Store in Cardano

- Massimo Pietrobon W2MH


You can also find my graphic arts in other pages like:


Saturday, 21 April 2018

Friday, 8 December 2017

proposta contrattuale

in questi tempi dove tutti i diritti dei lavoratori vengono smantellati, mi è venuta in mente una proposta forse "non giusta" in quanto tale, ma (potenzialmente) più giusta in termini comparativi: i diritti del lavoratore a scalare.
cosa significa?
significa che più basso è il salario più diritti sociali si danno al lavoratore, mentre più alto è il salario più libertà si dà all'impresa o al datore di lavoro.
so che non è bello considerare i diritti del lavoro come qualcosa di opzionale, qualcosa che si può avere oppure no: i diritti sono diritti! per esempio se una mamma ha diritto alla maternità è un diritto punto e basta! ma in un mondo in cui si tolgono questi diritti a tutti i lavoratori, non sarebbe meglio (o meno peggio) almeno toglierli a chi ha salari alti e lasciare intatti (gradualmente, a scalare) i diritti per chi è in una situazione più difficile, se non addirittura rafforzarli per le categorie più sfruttate?
non è una bella presentazione, ma se davvero tutte le politiche devono dare più libertà e flessibilità alle imprese per garantire più forza nel mercato internazionale, non sarebbe meglio che almeno un'impresa possa scegliere se pagare meno un lavoratore che però presenta un contrappeso di diritti sociali altissimo oppure, se vuole, ridurre tutti questi diritti che bloccano la flessibilità del mercato, ma per farlo almeno che sia costretta ad aumentare lo stipendio all'impiegato?
come potete vedere non sono un economista, però questa idea a me piace.
piace, al meno, a confronto con la tendenza attuale delle politiche sociali del lavoro.

Wednesday, 5 April 2017

etimologia-30

PATRIMONIO
"Patrimonio", deriva dalla dalla parola "pater", cioè padre. Secondo l'antico detto popolare in uso nel medio evo, era tradizione ritenere che "non ci può essere una buona madre in assenza di un buon padre". Questa complementarietà tra "madre"e "padre", denotava la figura del padre di famiglia come il necessario sostegno per la realizzazione della madre. Fu così che, scherzosamente, per analogia, associando giustamente la parola "matrimonio" al vocabolo "madre" si cominciò a usare il detto popolare con la sostituzione delle parole "madre" e "padre" con quelle di "matrimonio" e "patrimonio", e cioè: "non ci può essere un buon matrimonio in assenza di un buon patrimonio", lasciando intendere che ciò che era necessario al compimento di una celebrazione memorabile era una buona quantità di denaro.
Da questo gioco di parole allusivo, la parola "patrimonio" cominciò a prendere piede come la totalità dei beni economici di una famiglia o di un individuo.

Wednesday, 1 February 2017

Ghigliottina sì, ma a scelta

È senz'altro triste e ingiusto, deplorevole e inumano, che l'1% della popolazione mondiale detenga più della metà della ricchezza del pianeta e che questa tendenza stia oltretutto accelerando.
So che non è bello essere radicali e violenti, ma ritengo che di fronte a cotanta ingiustizia una soluzione radicale di decapitazioni allo stile della rivoluzione francese sarebbe una cosa addirittura auspicabile.
In fondo che è più violento? Mantenere questa situazione attuale con milioni di morti all'anno per guerre di potere, denutrizione e altre ingiustizie globali reali oppure decapitare pochi responsabili di questi disequilibri sociali immani e garantire una vita degna alla popolazione del mondo rimanente?

OK, so che sto turbando le coscienze di alcuni lettori con queste frasi dure e violente (anche se l'inerzia e il silenzio è altrettanto violento), ma proprio per queste persone che non amano la cruenta visone del sangue e delle teste che rotolano per terra in piazza, ho ideato una soluzione soft alternativa:
La ghigliottina a scelta!

Ammettiamo per esempio che si arrivi a una seconda rivoluzione francese permanente nel quale il popolo pianta le ghigliottine in ogni piazza ed è ad ogni momento pronto a tagliare la testa ai ricchi. Bene, i ricchi ci sono e le ghigliottine anche, ma è pur sempre bene dare un'ultima possibilità a tutti, no? Allora facciamo così: si parla con il signor riccone, possessore di millemila trilioni di macrodollari, e gli si dice che ha la possibilità di evitare la ghigliottina in caso si accontenti di una parte piccola del suo patrimonio e che regali tutto il resto alla società civile, al popolo insomma.
Per non essere vendicativo inoltre io proporre i le seguenti regole non del tutto umilianti per il riccone di turno:
- mantenere una ricchezza di un milione di euro.
- ricevere una pensione mensile vitalizia di 10mila euro al mese per lui, 8mila per il coniuge, 6mila per i figli, 4mila per i nipoti e 2mila per 25 persone a scelta parte dei suoi amici.
- scegliere una delle proprie case e mantenerla come propria residenza. Tutte le altre proprietà passano alla popolazione.
- tutte le attività produttive sono confiscate e nazionalizzate a favore del popolo, ma non viene vietato al riccone di ricominciare una nuova attività lavorativa nel caso avesse intenzione di dedicarsi a questo.

Mi sembrerebbe sufficientemente dignitoso come compromesso, che ne dite? E anche se sembra molto il denaro da investire pubblicamente su questo soggetto e tutto il suo entourage, in realtà questo sarebbe soltanto una percentuale minuscola del patrimonio originale di quel riccone e quindi un grandissimo profitto per la collettività.

Ma occhio però! Non finisce qui!
Abbiamo concesso al riccone una chance, ma non significa che le ghigliottine si smontino: restano là in piazza, pronte a tagliare la testa di chi voglia essere più ricco di quanto descritto là sopra.
Percui il riccone che perseveri in voler superare la quota di 1 milione di euro verrà di nuovo sottoposto alla stessa scelta.
Una, due, tre, quattro, cinque volte.
Dopo la quinta però... Te la vai proprio a cercare! La decenza non ti basta? Vuoi l'opulenza a scapito della collettività? Beh, siamo pur sempre sotto una rivoluzione! E quindi... Decapitato!
Zak!

Sunday, 29 January 2017

etimologia-23

PRÁTICO
Está claro que uma coisa é muito mais simples se você tiver dinheiro. É por isso que quando um trabalho é complicado, ter dinheiro é um fator que adianta muito qualquer assunto. Isso sempre foi assim, mesmo nos tempos passados, até o ponto que, antigamente, ser rico virou quase a mesma coisa de dizer ter uma vida fácil.
Antigamente as moedas de mais valor eram de prata. "Ter prata" era o sinônimo mais comum de "ter dinheiro". Assim que, em vez de dizer que uma questão de rico era uma coisa mais fácil que uma questão de pobre, se começou a falar uma questão "de prata" é mais confortável que o normal.
As coisas "de prata" começaram a estar chamadas de coisas "práticas", assim que hoje em dia quando dizemos uma coisa prática, queremos dizer uma coisa bem fácil.

Monday, 9 January 2017

Nemesi veneziana

Venezia sta agonizzando svenduta al turismo.
Ma una città che ha sempre vissuto e prosperato di commercio, una città che ha fatto del "vendere di tutto" il proprio destino, non è poi giusto che vendendosi anche muoia?


Urbs fabra fortunae suae

La coerenza estrema di una città...

Chi di vender tutto ferisce 
di vender tutto perisce

La nemesi storica veneziana


Tuesday, 20 December 2016

salvando le banche

salvare un istituto bancario (*) con soldi pubblici per garantire la stabilità del sistema di credito nazionale è come dire:
do i miei soldi in gestione a qualcuno che li spende tutti, quindi gli regalo ancora altri soldi in modo che lui possa, in caso, prestarmene alcuni se io ne avessi bisogno (sempre che io possa offrirgli sufficienti garanzie finanziarie)...

(*) = istituzione privata che usa i soldi della gente
(**) = soldi della gente.


Thursday, 11 February 2016

in due parole

accettiamo pure l'idea che le banche vanno salvate con denaro pubblico e che poi se invece le banche prestano denaro a uno stato in bancarotta possono esigere delle condizioni molto dure, perché devono pur garantirsi che quei soldi, il debito contratto da quello stato in difficoltà, siano poi restituiti.

ok, va bene.
ma perché quando i soldi vanno dalla banca allo stato, sono soldi a credito che lo stato deve restituire mentre quando i soldi vanno dallo stato alla banca sono semplicemente così: regalati?

solo gli stati restano coi debiti. le banche semplicemente incassano.

Tuesday, 9 February 2016

centrale a foreste

se si scoprisse una tecnologia che sfruttasse l'energia vitale degli alberi allo scopo di generare enregia, paradossalmente le foreste sarebbero immediatamente protette, salvaguardate e fomentate.
grandissime estensioni di territorio sarebbero riforestate.
non è una provocazione, parlo seriamente, sarà davvero così impossibile creare una tecnologia di chip parassiti che riesca a sfruttare come energia la linfa degli aberi o la fotosintesi o qualsiasi altro processo biologico presente in essi?
non è uno scenario ideale, che amerei: estensioni di foreste intubate a fini produttivi, ma almeno, sarebbe meglio che l'inesorabile deforestazione del pianeta.
purtroppo una cosa de produrre introiti affinché venga salvaguardata.
il mero fatto che gli alberi ci diano ossigeno non è sufficiente per evitare la loro distruzione.

Wednesday, 23 December 2015

il tetto di ricchezza

essere ricchi è un'ossessione.
chi decide di dedicare la propria vita all'accumulo di soldi arriva a punti estremi, patologici.
accumulare soldi può essere eticamente giustificato in certi casi, fino a certi livelli, oppure può essere eticamente ingiusto proibire la libertà di accumulo da parte di chi, in fondo, ha dedicato tanto sforzo a questo scopo.
a parte che anche un drogato dedica molto sforzo ad avere le proprie dosi di droga e non per questo il senso comune giustifica sempre il fatto che debba averne quante ne vuole... la questione del soldo è ben più complessa.
nella nostra società l'assenza di soldi è negativa, la scarsezza di soldi è problematica, la "giusta quantità di soldi è positiva e l'abbondanza di soldi viene ritanuta sinonimo di tranquillità e serenità, ma è purtanto vero che nella pratica l'estrema esagerazione di accumulo soldi porta a deviazioni psicotiche ossessive-patologiche.

ci sarà di certo chi non è d'accordo con questa affermazione, ma al di là delle conseguenze personali dell'accumulo eccessivo (ed ossessivo) del soldo, vanno considerati gli effetti collaterali a livello collettivo di alcuni individui dediti a questa pratica.
il mondo (e la storia) sono pieni di individui che pur avendo già tutto il desiderabile o addirittura più capitali e soldi di quanto possano mai poter spendere in una sola vita, continuano a volere di più corrompendo, rubando, devastando l'ambiente, la vita degli altri, provocando guerre, espropriando terre e uccidendo anche milioni di persone, senza nessun ripensamento.
tutto solo per avere sempre di più, di più, di più... infinitamente

questa è una malattia, signori. non c'è altra definizione per gente del genere.
va bene, non tutti gli ultra-ricchi sono così, ma ci sono anche quelli. e questo è già di per sé molto preoccupante, credo.
(in fondo i mussulmani sono considerati tutti terroristi a causa di pochissimi individui pazzi fanatici, perché dunque gli ultra-ricchi non dovrebbero essere stigmatizzati in modo generico e sterotipato come un pericolo pubblico ben più grave, visto che individui squilibrati appartenenti al loro gruppo sono responsabili di vari genocidi in ogni epoca storica e in ogni luogo del mondo?)
la follia di questi individui è davvero terribile: perchè gente che ha già tutto deve distruggere la vita degli altri per il solo scopo di avere sempre di più, di più, di più...???

forse è il caso di chiedersi se la libera pratica dell'accumulo del soldo non vada vigilata, osservata da vicino. controllata insomma... o almeno associata all'accompagnamento di uno psicologo che aiuti l'accumulatore ossessivo di denaro e lo metta in terapia costante e controllata. no?

ma vabene, non voglio spingermi oltre in questa analisi un po' rancorosa.
ammettiamo dunque che uno meriti di godere infintamente dei frutti dell'accumulo eccessivo del soldo, ma per favore evitiamo che per accumulare sempre di più, di più, di più, infinitamente, si provochino guerre e devastazioni sociali e ambientali... almeno questo, risparmiatecelo, dai!

che possiamo dunque fare?
io istituirei un bel Tetto di Ricchezza.
alto là!
non sto dicendo sovieticamente di impedire che una persona non possa arricchirsi più di una certa quantità di soldi (non voglio scandaliazzare così facilmente i miei amici più liberali), sto suggerendo invece di andare al nocciolo della questione e di evitare degli eccessi dannosi per tutti: si tratta di chiedersi "perché si vuole essere ricchi sfondati?"
"se uno si arricchisse all'infinito....cosa vorrebbe poi fare avendo tutti i soldi possibili, ma anche di più, di più, di più...?"

ebbene la risposta logica sarebbe: "fare qualsiasi cosa che gli salti per la testa!"
la ricchezza in fondo è fare tutto ciò che uno vuole senza preoccuparsi più di nulla.
ma se è tutto qua... allora è semplice:
stabiliamo un Tetto di Ricchezza come il punto a partire dal quale, chiunque sfori con la propria ricchezza questo tetto, perde tutte le proprie ricchezze materiali, ma acquisisce un bonus statale infinito per poter fare esattamente tutto ciò che vuole! ed ecco risolto il problema!
vuoi uno jacht? ok.
vuoi na ferrari? ok.
vuoi fare il giro del mondo? ok.
vuoi cenare nel ristorante più caro dell'universo? ok.
tutto pagato dallo stato!
ma lo stato prende tutti i tuoi averi, corrispondenti alla quantità del Tetto di Ricchezza, ovvero una quantità di soldi esagerata che anche mettendosi d'impegno una persona, in una vita, non riuscirebbe mai a consumare tutta.

Insomma, chi tocca il tetto di ricchezza ha vinto il gioco, è ricco, può fare per sempre qualsiasi cosa voglia, allo stesso tempo si libera dell'inquietudine di dover accumulare di più, di più, sempre di più.... e diviene innocuo per gli altri, visto che smette di muovere i fili dell'economia e della corruzione al fine di lucrare sempre di più, di più, di più....
allo stesso tempo lo stato assorbe un'ingente quantità di ricchezza che usa nel peggiore dei casi per restituirla a chi l'ha generata, ma verosimilmente sarà molta di più di quanto quella persona in una vita riesca a spendere.

il tetto di ricchezza dipenderebbe dall'età del soggetto: sarà diverso per una persona di 25 anni o per una di 85, ma il concetto è lo stesso: giunto a un certo punto, quando è ormai certo che non potrai spendere più di questa quantità di soldi nella tua vita, anche immerso nei lussi più sfrenati, a quel punto ti si sottrae la schiavitù del soldo e acquisisci i benefici che ti spettano.

almeno così smetti di essere un pericolo pubblico, un pazzo ossessivo con il potere di comprare e far esplodere il pianeta.
diciamolo chiaramente, anche se questa mossa del tetto di ricchezza dovesse non portare soldi allo stato (e ammettiamo anche che ci si perda un poco, in qualche caso, economicamente) il vantaggio di eliminare dal gioco del potere gente potenzialmente devastante è una gran bella cosa che non si può quantificare in denaro.

facciamolo, vi prego!!

Saturday, 22 August 2015

money-time converter

this is the idea for a app or for a very simple software or web page in the internet.
it's a money-time converter!
you introduce the data about how much you get in your job per hour and voila! now that the money-time converter knows your salary it can easily convert every price you're about to pay in the exact amount of time of your life you inverted in working-time in order to have that money.
it's an easy calculation. if the app knows your wage it's just a question of divide the price by a certain number.
but of course, it would be interesting to know that for instance you're paying a dinner 3 hours of your life or that your car is costing you 5 months of your life in the job.
a pair of shoes maybe 6 hours of your life. a good breakfast one hour working.
just some examples.
this app's task is to remember that that money you pay is time of your life you inverted.
an app that maybe can stop you before buying useless stuffs you don't need. an app against consumerism. 

Saturday, 13 June 2015

il denaro è tempo

spendere male i propri soldi non è un peccato in sé, per i soldi stessi, ma è un peccato perché rappresenta buttare al vento il tempo utilizzato per lavorare e quindi ottenere quel denaro.
sperperare i soldi senza senso è buttare nel cestino una parte della propria vita.

spesso si dice che il tempo è denaro, ma mi sa che è spesso più giusto ricordare che il denaro è tempo.

e il tempo vale.
usiamolo bene.

Saturday, 6 June 2015

quantificare il disastro

quando si parla di corruzione, di tangenti, di appalti illegali la gente si irrita, si scandalizza, si indigna, ma poi dice: "eh vabbè, tanto sono tutti ladri".
se però vedi uno zingaro o un marocchino che ruba una borsa allora lì ti senti scandalizzato e per fortuna che il ladro è abituato a scappare perché si potrebbe aprire una vera caccia all'uomo con tanto di linciaggio.
dunque se uno ruba 200 miliardi alla collettività, ci sembra normale, una alzata di spalle e via; ma se qualcun altro (specie se di origine etnica diversa dalla nostra) ruba 100 euro a una sola persona, allora questo dovrebbe essere punito e dovrebbe pentirsene amaramente.

questa non è una storia nuova. si sa: sono quelle sproporzioni logiche di cui è piena la nostra cultura.
ma non si sa da che parte cominciare affinché le cose siano più giuste.

c'è in questa situazione, secondo me, un fattore fondamentale: il fatto che una cosa immaginabile è mille volte più diretta e potente che una cosa difficile da immaginare.
e mentre un ladruncolo che ruba una borsa è una cosa visibile, immaginabile, diretta, invece quando si parla di miliardi e della collettività delle arche dello stato tutti questi numeri e concetti sono difficilmente afferrabili. difficilmente immaginabili, quindi poco diretti. poco efficaci.

a partire da un certo numero, che ti dicano che uno abbia rubato 50 milioni di euro o 300 miliardi di euro è quasi lo stesso, la gente nella sua testa pensa "è tanto. ma nel mio portafoglio non è sparito nulla" mentre vedendo un ladruncolo che rubara la borsa pensi "ha fatto un furto, quel portafoglio potrebbe essere stato il mio. maledetto!"

é per questo che mi è venuta in mente l'idea che in ogni telegiornale, in ogni mezzo di informazione, andrebbe aggiunto a ogni cifra inconcepibilmente alta un parametro nuovo: il C.P.C. e cioè il coefficiente proporzionale per contribuente.
si tratterebbe sostanzialmente di una maniera di quantificare in modo diretto e comprensibile le cifre astronomiche che appaiono nei giornali e nei telegiornali.
Se ad esempio aprite il giornale e trovate una notizia di questo tipo:


dovrebbero aggiungere a fianco del valore 200 milioni il C.P.C. pari a 5 €
ciò significa che soltanto questo scandalo, in base alle cose venute alla luce, sono spariti 5 euro da ciascun portafoglio dei quasi 40 milioni di contribuenti italiani.
ognuno di noi, solo a causa di Mafia Capitale può già quantificare che ha perso 5 €

ma anche per grandi investimenti la gente dovrebbe sapere di cosa stiamo parlando, per esempio, leggendo un titolo tipo questo sulla val di Susa


il valore di 130 milioni per km di linea ferroviaria dovrebbe essere quantificato con un C.P.C. di 3,25 € per contribuente a ogni km di linea ferroviaria della TAV.
quindi visto che la TAV è lunga un centinaio di km, ogni contribuente sa che per costruirla sta perdendo dal suo proprio portafoglio un C.P.C. di 325 euro.

se le notizie fossero descritte in questo modo, facendo un rapido calcolo uno potrebbe rendersi conto che in un telegiornale ti stanno dicendo che in un qualsiasi giorno dell'anno, tra corruzione, opere faraoniche e altre cosette, ti hanno tolto dalle tasche tranquillamente 500 € (in C.P.C. e cioè il valore reale, diretto, visualizzabile di perdita per ogni contribuente)...
non vi sembra che sarebbe molto bello se fosse così?
non sarebbe bello, finalmente capire di cosa stanno parlando ogni volta che sparano queste cifre totalmente inimmaginabili? 

tra l'altro, ricordate lo zingaro che aveva rubato la borsetta e il portafoglio per il valore complessivo di 150 €? sapete quanto vale quel furto in C.P.C.? sono 0,00000375 €
(siamo davvero sicuri che siano gli zingari o gli immigrati a venire a rubare a casa nostra, o sono piuttosto i ricchi imprenditori e i politici corrotti?)

Wednesday, 1 April 2015

l'unico modo...

l'unico modo di far finire guerre e sfruttamento è convincere o dimostrare che non sia economicamente vantaggioso sfruttare o scatenare una guerra per chi si arricchisce con queste cose.

sarebbe l'unico modo.

utopia.

ma se così fosse, da un giorno all'altro le guerre e lo sfruttamento sparirebbero dal pianeta terra.
sparite in un istante.

Friday, 13 March 2015

desintoxicación para dinero-adictos

siempre que uno ve en las noticias a estos viejos mafiosos, ancianos politicos corruptos, ricos managers estresados, implicados en trabajos sucios y aún así, próximos a la muerte, uno se pregunta: pero... esa gentuza, siendo tan ricos para no poder gastar todas sus fortunas en los pocos años que les quedan, teniendo suerte, pero por qué no se piran, se van a una playa tropical, dejan de tanto lío y de tanto rollo y viven el tiempo que les toque como reyes? habrían ganado! serían los vencedores!
y a parte de liberarnos de sus nefastas presencias, ya que de nosotros nunca se preocuparon, pero por lo menos que lo hagan para ellos mismos, no?
que disfruten, no? no es por esto que uno gana dinero? para que sirve el dinero?
si es solo para tener poder, pero eso implica una vida de mierda, por qué tan poca gente no coge lo que ha robado y desaparece del mapa (con el dinero y, consecuentemente, con una buena porción de poder)?
la respuesta la sabemos todos: porque son unos adictos al dinero. adictos al poder.
no pueden parar ni un segundo de acumular porque ya no cuenta el hecho de disfrutar con ese dinero, cuenta solo el hecho de tener más y más y más.
avaricia.
pues, está claro que eso es un clásico caso de adicción, como la de las drogas.
algunas drogas, tomadas en cantidades pequeñas pueden ser médicas, curativas, a la misma manera el dinero en nuestra sociedad es una droga necesaria que en pequeñas dosis puede ser positiva y no adictiva. pero si se supera cierta cantidad no justificada de acumulación, hay que empezar a ser vigilantes con los sujetos que padezcan ese exceso de dinero: se tratará probablemente de un Dinero-adicto.
Si el desafortunado se encuentra ya obsesionado por los números de sus cuentas incluso no necesitando dinero para vivir, él y su familia, en los próximos años, habría que llevarlo a un centro de desintoxicación para dinero-adictos.
las actividades del centro deberían liberar el paciente de su adicción obsesiva hacia la acumulación, exactamente como una droga. En el centro aprendería de nuevo a tener una vida más saludable apreciando valores que compitan con el dinero. al cabo de unas semanas el pobre dinero-adicto debería ser capaz de manejar solo la justa cantidad de dinero que le sirve para vivir, sin caer en nuevas tentaciones de acumulaciones irracionales y excesivas.

lol!

Monday, 30 June 2014

multas proporcionales

las multas se consideran un sistema de castigo social no violento porqué actúan sobre las posesiones personales y no sobre las personas físicas.
esta idea, yo creo, es básicamente falsa.
en un mundo como el nuestro donde una persona pobre está completamente marginada y hasta puede morirse de hambre o de frío sin que nadie ni siquiera le dirija una palabra, el hecho de quitar dinero puede ser una condena brutal y muy violenta.

las multas como sistema de bloquear ciertos tipos de actos incívicos o dañinos para la sociedad se pueden mantener en su esencia, en su concepto, pero necesitan estar calibradas al individuo al cual se las aplica.

una multa de 300 euros aplicada a cualquier ciudadano disimula ser una pena más justa por ser la misma cifra para todos, pero en realidad no hay nada más injusto! 300 euros para una persona en graves problemas económicos puede ser un golpe mortal que lo empuja hacia el barranco de la pobreza mientras que por otros puede ser poco más que una pequeña molestia que les amarga la mañana.
la multa de cantidad fija es básicamente lo más injusto que hay y, como siempre, favorece los ricos para crear más problemas a los pobres.

más interesante sería crear un "Coeficiente de Riqueza Real" por cada ciudadano y según este valor calibrar en porcentaje la multa.
pasas el metro sin billete? 100 euros de multa? para una persona pobre es completamente desmesurado, para un rico, en cambio, no es nada. pues de esta manera el valor disuasivo de perder dinero si se actúa de manera incívica (que es la idea esencial de la multa) no funciona con los ricos y hunde de manera brutal a los pobres.
más correcto sería aplicar el mismo peso conceptual de la multa a las condiciones de cada persona y por esto a su Coeficiente de Riqueza Real, así que si se calcula que pasar sin billete en el metro equivale a 100 euros, o sea un 0,01% de una persona que tiene 10.000 euros, pues la multa justa será una multa de 10 euros para uno que posee 1.000 euros y por otro lado una multa de 1.000 euros para alguien que posee 100.000 euros!

qué? os parece mucho?
pues bajar el porcentaje sobre el Coeficiente de Riqueza Real!

seguro que esto cambiaría bastante la perspectiva de quienes hacen las leyes ya que, siendo ellos generalmente ricos, no sé cuanto les gustaría establecer valores de multas tan altos para cualquier tontería que hagan... pero si así tuvieran que hacer lo que les tocaría vivir sería nada más y nada menos lo que vive constantemente la gente pobre que lucha para sobrevivir.

pues que abran los ojos.
multas proporcionales!

---

...en realidad todos los precios fijos son básicamente profundamente injustos...

Friday, 21 March 2014

referendo sobre catalunya independiente

al igual que en la entrada anterior sobre lo de vèneto, aquí lo mismo sobre catalunya.
o sea, con todas las razones culturales, históricas, lingüísticas, políticas para querer la independencia de catalunya de españa, es un poco triste ver que al final lo único que interesa es el dinero.
pero así es.

aqui dos banderas posibles de la futura república catalana que integren dentro de ellas los valores fundamentales de la nación.



referendum sull'indipendenza veneta


oggi si chiude lo scrutinio sul così detto referendum per l'indipendenza del veneto dall'italia.
mi chiedo quali saranno le motivazioni dei favorevoli all'indipendenza. 
- forse ragioni culturali? come ogni regione d'italia, le differenze culturali sono grandiose.
- o forse ragioni storiche? il veneto negli ultimi 1500 anni è stato associato al resto dell'italia solo durante gli ultimi 150 anni. la repubblica di venezia è la più duratura della storia dell'umanità, 1100 anni di storia.
- magari per ragioni linguistiche? il veneto è riconosciuto dall'unesco e dai linguisti in genere come evoluzione autonoma dal latino e quindi una lingua, come molti altri dei cosi detti dialetti italiani.
- o forse per ragioni politiche? l'idea di organizzazione statale in veneto sarebbe forse diversa dall'idea di organizzazione statale nel resto d'italia?

mmm... chissà...

o forse...
non sarà solo che...
si vuole l'indipendenza per....
RISPARMIARE SOLDI?
i famosi $K€¥?!?!?

be, in questo caso, stabilito questo punto, suggerisco questa bandiera per la nuova repubblica veneta che nascerà dopo questo referendum: et voila!


il mio punto di vista sulla questione del referendum in questo post: indipendenza veneta