Showing posts with label ordine mondiale. Show all posts
Showing posts with label ordine mondiale. Show all posts

Friday, 6 January 2017

de chartis non disputandum

Mi è capitato di vedere l'annuncio di una mostra che promette di essere molto interessante nella Fondazione Benetton a Treviso: la geografia serve a fare la guerra?
La provocazione ci sta tutta: la cartografia da sempre ha avuto un grande impulso dalle necessità belliche ed è sempre stata di grandissima importanza durante qualsiasi conflitto o piano di espansione, colonizzazione e sfruttamento di territori e stati.
È però evidente che questo fine non è una parte intrinseca della geografia (come vale anche per la scienza che è stata fomentata spesso per scopi bellici, ma non per questo è una cosa relativa soltanto alla guerra): la geografia è uno strumento poderoso e dipende dai fini con cui si usa può essere terribilmente pericolosa, come incredibilmente rivoluzionaria. Questo per la semplice ragione che le mappe altro non sono che una semplificazione del mondo che ci circonda, un mondo troppo variegato e complesso per essere capito attraverso una sola rappresentazione.
Ogni mappa mette in evidenza un concetto e fa sparire dalla realtà tutto il resto.
Questo significa che la mappa a fini propagandistici può giustificare le peggiori nefandezze umane, semplicemente perché semplifica ciecamente questioni territoriali in modo manipolato, ma può anche evidenziare le menzogne ufficiali mostrando una realtà censurata e non intuitiva.
La geografia ha il potere di creare visioni del mondo e anche di frantumare visioni preconcette dello stesso mondo. Non è dunque colpevole dell'uso che se ne fa.
Guerrafondai o pacifisti, conservatori o rivoluzionari, ognuno ha la mappa che si merita.
De chartis non disputandum.

Sunday, 3 May 2015

libertà di stampa 2015

secondo Reporters Senza Frontiere (RSF) nel 2015 l'Italia è al 73º posto nel mondo per libertà di stampa (su 178 paesi in totale...).
questo significa che siamo agli ultimi posti in Europa per libertà d'espressione* e anche dietro a paesi in cui esiste ancora la schiavitù come la Mauritania.
la prossima volta che per citare dei paesi incivili e barbari userete gli esempi del Burkina Faso o del Niger, ricordate che sono molto davanti a noi per libertà di stampa, insieme a ben 11 stati africani, 14 stati dell'America Latina e una mezza dozzina di stati asiatici.

ecco una cartina dove si possono vedere gli stati del mondo più liberi dell'italia riguardo la libertà d'espressione, una bella fetta di mondo, dall'Argentina al Suriname, dalla Jamaica alla Repubblica Dominicana, dal Portogallo alla Moldavia, dalla Bosnia alla Polonia, dalla Mongolia alla Corea, Dalla Namibia alla Papua Nuova Guinea, dal Senegal al Ghana e dal Madagascar al Malawi, per citarne solo alcuni...


la cosa interessante di questa mappa è che l'italia non fa parte del gruppo di stati in Blu, bensí è parte del gruppo di stati in Grigio.
facciamo parte del gruppo Girgio!
gli stati in Blu noi ce li sognamo col cannocchiale!

* = in Europa solo Ucraina, Bielussia, Bulgaria, Grecia, Russia, Albania, Montenegro e Macedonia fanno peggio di noi

Tuesday, 16 April 2013

parole d'ordine

è ovvio che se uno si deve porre un obiettivo per il futuro cerca tra le cose che gli mancano e che vorrebbe raggiungere.
sotto questa chiave di lettura, è probabile che l'obiettivo principale per il futuro sia quella cosa che piú manca e che piú preoccupazione sta creando nel presente.
in questo senso quella che è percepita come la maggior mancanza rappresenta il grande obiettivo da raggiungere.
È normale.
È dunque interessante, appunto con quest'ottica, vedere quali sono i primi articoli delle costituzioni delle varie nazioni e, per un gioco al negativo, dedurre quale sia per l'appunto il maggior problema, la maggior mancanza di quella nazione (almeno, al momento della creazione della costituzione).
Per cui vediamo:

L'ITALIA È UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO ----> e infatti lavoro non ce n'è, meritocrazia non ce n'è, condizioni decenti di salari e sicurezza non ce n'è. da sempre l'Italia è patria di lavoro nero, schiavitú moderna, evasione fiscale etc... etc... una prima dimostrazione interessante insomma...

Nella bandiera del BRASILE si legge a chiare lettere: ORDEM E PROGRESSO ----> e anche se, storicamente, il Brasile non è stato estraneo a grandi ondate di Progresso, queste ondate di boom economico non si sono mai riflesse sulla totalitá della popolazione che spesso vive in assoluta povertá. non a caso la parola brasiliana Favela è stata esportata in tutto il mondo. e per quanto riguarda l'Ordine, beh, sicuramente i Brasiliani non sono come gli Svizzeri, ecco.

Mais oui, che dire dunque del motto della FRANCIA, in piedi da oltre due secoli e ancora completamente disatteso ----> LIBERTÉ, EGALITÉ, FRATERNITÉ. é comunque interessante notare che questa famosa scala di valori egualitari non è stata disattesa soltanto dopo 200 anni (che sarebbe anche comprensibile che si fosse mantenuta come una reliquia formale senza senso dopo cotanto tempo), ma invece era già l'opposto della situazione durante la Rivoluzione Francese (e per questo tanto ricercata a tutti i costi) e che soprattutto dopo 10 anni dalla rivoluzione abbia portato i Francesi ad essere sudditi dell'impero Napoleonico, imperialista, gerarchico, nazionalista (e quindi razzista). L'opposto insomma!

Non tutti lo sanno ma il primo articolo della costituzione del regno di SPAGNA recita cosí ----> ogni cittadino spagnolo ha diritto a una casa dignitosa. Non è dunque da stupirsi che la Spagna sia caduta in declino proprio sull'onda di una bolla immobiliare e una crisi edilizia che ha generato un sacco di case senza gente e un sacco di gente senza case.

Ma se fosse necessario continuare, che dire dunque della sigla scritta ovunque sotto L'IMPERO ROMANO ----> SPQR e cioè Senatvs PopvlvsQve Romanvs! credo che non serva ricordare che, sotto l'impero, se c'erano due cose delle quali gli imperatori se ne fregavano queste due cose erano: 1- il popolo; 2 - il senato.

ebbé, credo che questi pochi esempi possano bastare per dare una certa validitá alla mia teoria.
vi invito dunque a dedicarvi a interpretare tutte le organizzazioni statali, parastatali, non statali secondo questa visione "al negativo" dei loro valori fondanti, per vedere nel caso da che parte potreste essere presi per i fondelli.
In fondo, voglio dire, se per esempio una societá è onesta, un gruppo che si presenti a questa societá non ha bisogno di sbandierare le sue qualitá di persone rette e rispettose delle leggi: non sortirebbe nessun effetto, perchè lo si considererebbe giá una cosa normale. sottointesa. quasi superflua.
Oppure, tanto per citarne un'altra, è ovvio che la sicurezza risulta lo slogan piú importante in una societá che si sente insicura.
Dunque fate molta attenzione agli slogan sbandierati da qualsiasi parte, dalle pubblicitá, dalle tv, dalle radio, dai cartelli elettorali...
probabilmente quello che si pubblicizza è proprio il contrario della realtá! e qualcuno, affinché lo slogan risulti piú efficace ancora, potrebbe avere tutt l'interesse di rendere la raltá sempre piú opposta allo slogan che utilizza...

e tanto per lasciarvi con un seme di meditazione, vi ricorderó la frase piu famosa dell'inno degli STATI UNITI D'AMERICA ----> The land of the free, the home of the brave....

(brrrrrrr... brividi!)

Tuesday, 24 March 2009

ma paura di chè?


dall'alto panico di precipitare


dal basso brama di salire



ma dal mezzo una voce:
niente paura
qui va tutto bene