Showing posts with label united states of america. Show all posts
Showing posts with label united states of america. Show all posts

Thursday, 3 November 2016

fine art america

some of my works are on-line in the site FineArtAmerica.
some examples?
Subway Lines of Middle Earth ---> Link
Antico Mondo Moderno ---> Link
Urbe Babilonica ---> Link
The Sea Monster ---> Link
And a lot more: the Political Pangaea, the Heart Contest, il Dolce Far Niente... and so on.
just have a look folks!

Tuesday, 16 April 2013

parole d'ordine

è ovvio che se uno si deve porre un obiettivo per il futuro cerca tra le cose che gli mancano e che vorrebbe raggiungere.
sotto questa chiave di lettura, è probabile che l'obiettivo principale per il futuro sia quella cosa che piú manca e che piú preoccupazione sta creando nel presente.
in questo senso quella che è percepita come la maggior mancanza rappresenta il grande obiettivo da raggiungere.
È normale.
È dunque interessante, appunto con quest'ottica, vedere quali sono i primi articoli delle costituzioni delle varie nazioni e, per un gioco al negativo, dedurre quale sia per l'appunto il maggior problema, la maggior mancanza di quella nazione (almeno, al momento della creazione della costituzione).
Per cui vediamo:

L'ITALIA È UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO ----> e infatti lavoro non ce n'è, meritocrazia non ce n'è, condizioni decenti di salari e sicurezza non ce n'è. da sempre l'Italia è patria di lavoro nero, schiavitú moderna, evasione fiscale etc... etc... una prima dimostrazione interessante insomma...

Nella bandiera del BRASILE si legge a chiare lettere: ORDEM E PROGRESSO ----> e anche se, storicamente, il Brasile non è stato estraneo a grandi ondate di Progresso, queste ondate di boom economico non si sono mai riflesse sulla totalitá della popolazione che spesso vive in assoluta povertá. non a caso la parola brasiliana Favela è stata esportata in tutto il mondo. e per quanto riguarda l'Ordine, beh, sicuramente i Brasiliani non sono come gli Svizzeri, ecco.

Mais oui, che dire dunque del motto della FRANCIA, in piedi da oltre due secoli e ancora completamente disatteso ----> LIBERTÉ, EGALITÉ, FRATERNITÉ. é comunque interessante notare che questa famosa scala di valori egualitari non è stata disattesa soltanto dopo 200 anni (che sarebbe anche comprensibile che si fosse mantenuta come una reliquia formale senza senso dopo cotanto tempo), ma invece era già l'opposto della situazione durante la Rivoluzione Francese (e per questo tanto ricercata a tutti i costi) e che soprattutto dopo 10 anni dalla rivoluzione abbia portato i Francesi ad essere sudditi dell'impero Napoleonico, imperialista, gerarchico, nazionalista (e quindi razzista). L'opposto insomma!

Non tutti lo sanno ma il primo articolo della costituzione del regno di SPAGNA recita cosí ----> ogni cittadino spagnolo ha diritto a una casa dignitosa. Non è dunque da stupirsi che la Spagna sia caduta in declino proprio sull'onda di una bolla immobiliare e una crisi edilizia che ha generato un sacco di case senza gente e un sacco di gente senza case.

Ma se fosse necessario continuare, che dire dunque della sigla scritta ovunque sotto L'IMPERO ROMANO ----> SPQR e cioè Senatvs PopvlvsQve Romanvs! credo che non serva ricordare che, sotto l'impero, se c'erano due cose delle quali gli imperatori se ne fregavano queste due cose erano: 1- il popolo; 2 - il senato.

ebbé, credo che questi pochi esempi possano bastare per dare una certa validitá alla mia teoria.
vi invito dunque a dedicarvi a interpretare tutte le organizzazioni statali, parastatali, non statali secondo questa visione "al negativo" dei loro valori fondanti, per vedere nel caso da che parte potreste essere presi per i fondelli.
In fondo, voglio dire, se per esempio una societá è onesta, un gruppo che si presenti a questa societá non ha bisogno di sbandierare le sue qualitá di persone rette e rispettose delle leggi: non sortirebbe nessun effetto, perchè lo si considererebbe giá una cosa normale. sottointesa. quasi superflua.
Oppure, tanto per citarne un'altra, è ovvio che la sicurezza risulta lo slogan piú importante in una societá che si sente insicura.
Dunque fate molta attenzione agli slogan sbandierati da qualsiasi parte, dalle pubblicitá, dalle tv, dalle radio, dai cartelli elettorali...
probabilmente quello che si pubblicizza è proprio il contrario della realtá! e qualcuno, affinché lo slogan risulti piú efficace ancora, potrebbe avere tutt l'interesse di rendere la raltá sempre piú opposta allo slogan che utilizza...

e tanto per lasciarvi con un seme di meditazione, vi ricorderó la frase piu famosa dell'inno degli STATI UNITI D'AMERICA ----> The land of the free, the home of the brave....

(brrrrrrr... brividi!)

Tuesday, 4 September 2012

ONG simmetrica


Le ONG, anche quando si possano considerare davvero come organizzazioni con valori "positivi" e progetti sviluppati nell'interesse delle popolazioni bisognose dei "paesi in via di sviluppo", continuano ad essere delle organizzazioni intrinsecamente squilibrate. 
Mi spiego.
Immaginiamo per semplicitá che una ONG "corretta" (seria e spinta da valori altruistici e umanitari) realizzi un programma "necessario" in un paese che ne ha bisogno.
In questo caso si analizzeranno delle problematiche; si selezioneranno degli specialisti, spesso in Europa (visto che la mancanza di specialisti nei paesi dove si presentano le problematiche è di solito una delle ragioni del problema); a seguire si pagheranno questi specialisti europei espatriati per lavorare all'estero, con condizioni salariali migliori (giustamente, visto che devono abbandonare il proprio paese, ma spesso tali condizioni salariali  sono davvero molto sproporzionate rispetto a quelle locali); e quindi, per finire, si stabilirà l'organizzazione della missione: un team più o meno misto (espatriati/locali) interverrà per "migliorare" la situazione rispetto alle problematiche identificate inizialmente.

Tali problematiche sono ovviamente chiare specialmente a noi occidentali (dato che abbiamo modo di fare un confronto con la nostra situazione) e quindi le identifichiamo noi unilateralmente. 
Fatto dunque il confronto, spesso l'occidentale arriva alla conclusione che la situazione nell'altro paese dovrebbe essere diversa da com'è e praticamente sempre più simile a quella occidentale. curioso, no?).

Siccome spesso le cose non funzionano come in occidente (o perché in altre aree ci sono condizioni sociali-culturali diverse o perché la gente ignora altre soluzioni possibili), ogni azione programmata da una ONG è generalmente accompagnata da una "sensibilizzazione" su varie tematiche per "insegnare" il nuovo metodo o la nuova idea da riprodurre.

Come si vede questo sistema è un'applicazione di un sistema/metodo/ideologia occidentale su un contesto socio-culturale completamente diverso e per tanto potenzialmente destabilizzante o apportatore di squilibrio. Rispetto a un sistema coloniale cambia solo l'obiettivo e i valori che lo animano (il che non è poco, lo riconosco), ma questo sistema crea comunque vari scompensi tra i quali voglio sottolinearne due:

1- un'élite di professionisti bianchi ben pagati e trattati con certi privilegi (poiché espatriati) viene innestata in un contesto di lavoratori pagati peggio e di solito gerarchicamente inferiori (questo è tecnicamente comprensibile: visto che il sistema organizzativo è occidentale gli occidentali sono più avezzi a gestirlo).

Questo genera: 
A) l'idea che l'occidentale è più colto, è più ricco, è più intelligente, è più importante. 
B) un contatto culturale unidirezionale in cui solo l'occidentale amplia la sua visione del mondo, mentre il lavoratore locale non ha contatto con la realtà esterna al proprio paese (se si esclude il contatto interpersonale con gli espatriati).

2- la sensibilizzazione delle popolazioni locali su tematiche (sanitarie, agricole, sociali, commerciali...) che "vanno cambiate" allo scopo di "migliorare" la situazione riproducendo un modello (guarda caso) simile al nostro, anche involontariamente, fomenta quell'antica idea coloniale che le "povere popolazioni del terzo mondo" non sanno come fare da sole ed è il "civilizzato occidentale" che invece conosce le soluzioni. Per cui è sempre lui il superuomo che deve insegnare ció che è giusto.

É chiaro che questa metodologia mantiene quella sudditanza psicologica e quel complesso di inferiorità psicologica che spesso attanaglia le comunità che sono state colonizzate dagli Europei e il semplice fatto che adesso l'obiettivo sia "più nobile" non cambia questa sensazione di incapacità congenita che di fatto viene mantenuta. 
La situazione generale di gerarchia razziale tra Europei e Africani, per esempio, è rafforzata quindi da questo sistema, anche se involontariamente.


questa è la premessa.

...ma stando cosí le cose... vediamo come vanno le cose da noi: 
Consideriamo la nostra società occidentale, oggettivamente non si puó certo definire perfetta in tutti gli aspetti, non è vero? (vengo da Treviso, che a livello economico, sanitario, forse, e di raccolta differenziata sará anche un fiore all'occhiello dell'Italia, ma che per socialità, solidarietà e questioni di razzismo non brilla certo come il miglior esempio da seguire...).
É normale che anche noi, come qualsiasi società, come qualsiasi persona, anche, abbiamo qualcosa da cambiare e forse da imparare da qualcun altro.
Se da noi, per esempio, ci sono molti suicidi e i vecchi vengono abbandonati e dimenticati, mentre in altri paesi del mondo questi problemi sono molto rari, forse potremmo scambiarci delle esperienze e vedere come migliorarci.

Insomma, se noi andiamo a sensibilizzare e a insegnare ai paesi più poveri come fare le cose a livello tecnico e organizzativo (perchè in questi campi in effetti abbiamo qualcosa da dire), forse però allo stesso tempo potremmo chiamare dei sensibilizzatori da altri paesi extraeuropei per spiegarci e insegnarci qualcosa in ambiti nei quali siamo piuttosto scarsi, che so, tanto per dire qualcosa: la socialità, la solidarietà, la comunità, il rispetto per gli anziani, il risparmio delle risorse scarse, il riuso degli oggetti, ma anche, perchè no, le attività artigianali, il controllo corporale, il confronto di tradizioni, la sensibilità spirituale....
e un sacco di altre cose, questi sono solo esempi.

Già imparare la lentezza ci servirebbe moltissimo a migliorare la nostra qualità di vita da stressati (quasi tutti preferirebbero andare più piano, e avere più tempo nel nostro mondo occidentale. beh, potremmo imparare a farlo, no? sicuramente qualcuno potrebbe insegnarci qualcosa a riguardo).

Quindi l'idea è quella di realizzare una ONG SIMMETRICA, speculare, una ONG che non insegna univocamente soltanto, ma che si confronta, che porta fuori un'esperienza e ne accoglie un'altra, che si basa sul concetto che il dialogo e lo scambio di conoscenze è utile tanto fuori come dentro il paese che organizza un aiuto internazionale.
Se consideriamo (ed è tutto da vedersi...) che l'occidente deve aiutare altri paesi apportando la propria conoscenza e i propri modelli al di fuori, facciamo in modo che anche da fuori ci sia un flusso che ci apporti delle conoscenze e dei confronti con dei nuovi modelli (altrettanto validi, altrettanto parziali, altrettanto geniali e altrettanto interessanti quanto i nostri).

Realizzare questa organizzazione sarebbe un'azione più rivoluzionaria di quanto si possa immaginare.

Grazie a questo "modello simmetrico" la sudditanza psicologica e il complesso d'inferiorità culturale di certi popoli verrebbero davvero contrastati poiché per ogni espatriato occidentale che va a "insegnare a come fare" qualcosa in un paese, corrisponderebbe un lavoratore di quello stesso paese che viene a "insegnare a come fare" qualcos'altro a noi occidentali, minando completamente l'idea sacra (lì come qui da noi) che gli occidentali non hanno nulla da imparare e tutto da insegnare.

Inoltre i fondi per i salari dei lavoratori non sarebbero sempre a vantaggio degli occidentali: se un lavoratore del Ghana, per esempio, viene scelto per andare in Francia a lavorare per questa ONG simmetrica, avrà quei privilegi propri del fatto che il lavoro è in un paese diverso, in un contesto diverso e i salari devono permettergli di vivere lì con dignità, cosicché non ci sarebbe solo un'élite occidentale di salariati avvantaggiati e di extraeuropei di gerarchia e salari inferiori, ma sarebbe a tutti chiaro che quei vantaggi salariali stabiliti agli espatriati non dipendono dalla provenienza geografico-culturale, ma semplicemente dalla condizione del tipo di lavoro.
Inoltre questo tipo di struttura garantirebbe una distribuzione più uniforme dei salari tra occidentali e non occidentali.

Ultimo punto è il fatto che, dando la possibilitá a lavoratori di paesi non occidentali di entrare e lavorare in occidente, sperimentando tutti i vantaggi e le difficoltà della nostra vita di tutti i giorni, si verrebbe a creare un contatto, un confronto importantissimo spesso negato dalle politiche migratorie occidentali che rendono la conoscenza di ció che c'è da noi un fatto puramente televisivo, pubblicitario, perfetto, mitizzato, sognato, ingigantito, totalmente utopico.
Le politiche delle frontiere sempre più invalicabili giocano proprio su questo fattore di impenetrabilità della fortezza occidentale: del mito che non puó essere sperimentato di prima persona e toccato con mano. La propaganda non puó in sostanza essere smascherata finché non cadi nella trappola. Se passi lo fai in condizioni di rischio e tornare indietro è impensabile, da qui l'origine di gran parte dello sfruttamento che fa così tanto comodo al nostro mondo occidentale.
La ONG simmetrica invece aiuterebbe anche a creare ponti, contatti e confronti reali tra le diverse culture, togliendo la mitizzazione dell'occidente e dando spazio all'esperienza diretta di questo pezzo di mondo con i suoi pro e i suoi contro.

Ecco questa è la mia idea.
E anche se a livello teorico la mia posizione è che l'occidente dovrebbe semplicemente smettere di intromettersi nelle cose degli altri paesi (a tutti i livelli), nel mondo reale spererei che almeno questo tipo di ONG possa un giorno davvero essere realizzata.

Tuesday, 24 November 2009

FLAGS

le bandiere sono simboli.
a volte piccole variazioni possono significare molte cose.
scenari possibili, scenari ridicoli, scenari sperati, scenari temuti o, a volte, soltanto la mera realtà...


questo post è il seguito di quello sulla bandiera della U.(S.S.)E.