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Wednesday, 10 June 2020

esercizio di comunicazione onirica


Nel sogno di stanotte ho sognato un interessante esercizio di comunicazione tra persone.
Non sarebbe male provare a metterlo in atto un giorno.
Ecco com'era strutturato:


[...] Si trattava di una tecnica per riconoscere quanto sei capace di comunicare con gli altri: ti viene assegnato un argomento qualsiasi che non puoi aver preparato (per esempio, nel sogno a me toccava “le origini dell’India”) e cerchi di descrivere l’argomento in modo completo e lineare, cercando di comunicare tutto quello che puoi dire in modo più chiaro possibile.

Gli altri partecipanti, gli ascoltatori, disegnano su un foglio uno schema in cui, teoricamente, se trovano che il discorso fila liscio, in modo completo, fluido e lineare, fanno una linea dritta che scende dall'alto verso il basso.
Se invece ad un certo punto del discorso mi capitasse di interrompermi, sbagliare, riprendere la spiegazione da capo, divagare su argomenti che non sono quelli dell’esercizio... allora gli ascoltatori segnerebbero un punto o un cerchio (cioè un punto d’inflessione più o meno grande) e farebbero deviare un poco il percorso per segnare che c’è stato uno stacco o una divagazione...

Ne risulta insomma che ognuno fa uno schema visivo diretto di come ha interpretato la mia dissertazione. 

Alla fine si confrontano gli schemi di ciascun ascoltatore. 
Si apre un dibattito sulla mia percezione di come ho comunicato l’argomento (magari penso di averlo espresso perfettamente e linearmente) rispetto alle percezioni degli ascoltatori (che magari hanno un'impressione completamente diversa dalla mia e magari anche diverse tra loro...).
[...]



Monday, 7 July 2014

architettura come sintomo

l'architettura è una grande metafora dei valori imperanti del momento e della mentalità di chi la costruisce.
rispetto alle altre "arti" ha però il vantaggio di essere sostanzialmente una necessità nella vita dell'individuo per cui si crea anche dove non c'è nessuna volontà di dedicarsi a essa come "arte".
è dunque un termometro sociale particolarmente interessante.
esempio generale:
le architetture fasciste denotano rigidezza, precisione, regole inflessibili, quadrate, magnificenti, solide dove l'individuo è un puro numero che deve adattarsi alla griglia generale senza interferire su di essa. (non poi così diverse dalla maggior parte delle architetture del nostro mondo attuale...).
architetture neo-hippy bio-eco-costruite sono invece fluide, morbide, senza schemi, dove la natura entra a far parte della casa, fatte a mano, sostenibili, etc etc.
insomma, non dico nulla di nuovo: l'architettura è la cristallizzazione della visione profonda del mondo da parte di un certo tipo di umanità.
a partire da questo punto però vorrei sottolineare un aspetto abbastanza triste e cioè la questione del rispetto e della dignità umana. mi spiego:
- i ricchi se si costruiscono le loro case costruiscono dei palazzi o delle ville magnificenti che, bisogna ammettere, sono dei capolavori, bellissime.
- i poveri dal canto loro, se si devono costruire le proprie case, costruiscono in genere incantevoli piccoli paesini di pescatori, oppure piacevoli case rurali, semplici ma belle, addirittura le favelas in condizioni di povertà estrema, al di là dei problemi che presentano, hanno un fascino estetico indubbio, simile a quello dei nostri antichi borghi medioevali.
- il problema è quando sono i ricchi a costruire le case dei poveri. è li che si manifesta tutto il disprezzo umano che i più abbienti hanno per le caste inferiori. grandi palazzi dove si riduce al minimo lo spazio vitale per risparmiare capitale, moltiplicando in modo disumano lo schema a loculi per impilare più umani possibile, più braccia da lavoro possibile, da sfruttare. è così che sorgono le periferie urbane moderne: giganteschi palazzi eretti dai ricchi per ammassare poveri, indistinta umanità senza nessuna necessità di dignità.

l'architettura è sintomo della visione di chi la costruisce.
basta dunque vedere le periferie per capire qual è l'opinione che la casta privilegiata ha della gente normale.


Saturday, 30 March 2013

pauvre afrique


un altro colpo di stato in Africa, stavolta nella Repubblica Centro Africana (dove tra l'altro c'è Fabri) ...povera Africa, una terra troppo ricca per essere lasciata in pace.

Friday, 27 March 2009

CRIMINE SOLIDALE

REDISTRIBUZIONE TRUFFALDINA DEI SOLDI:
Come verificato di persona sulla mia pelle, la clonazione di una carta di credito è un crimine "pulito" in cui l'unico ente a esserne danneggiato è la banca.
I soldi prelevati dai ladri infatti sono rimborsati tutti al cliente a cui la carta è stata clonata dalla banca stessa poichè non è responsabilità sua se qualcuno ha rubato dati attraverso dispositivi inseriti negli sportelli (che sono un servizio offerto dalle banche, che ne sono responsabili)
propongo dunque un gruppo criminoso-solidale che faccia corsi pubblici di come clonare carte di credito e si adoperi a creare una rete di persone che si offra spontaneamente di farsi clonare le carte di credito affinchè i propri soldi vengano presi da comunità povere dell'africa o di altri continenti, purchè tali comunità siano in condizioni di bisogno, e che dunque siano le banche, multinazionali del soldone a finanziare questo truffaldino atto di solidarietà non volontario.
siccome è risaputo che il vero criminale non è chi deruba una banca, ma chi ne fonda una, spero che qualche gruppo criminale decida di creare questa rete di connivenza-furto volto al bene di tutti.
si tratta di una specie di trasfusione sanguineo-monetaria in un pianeta globalizzato in cui si preleva da un flusso abbondante per rimpinguare un flusso scarso.
una bella azione alla robin-hood!

Tuesday, 24 March 2009

ma paura di chè?


dall'alto panico di precipitare


dal basso brama di salire



ma dal mezzo una voce:
niente paura
qui va tutto bene