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Friday, 3 May 2019

nuovi nomi dei documenti

Se si considerano realmente gli effetti pratici delle politiche migratorie italiane relative agli sbarchi dei clandestini e alle imbarcazioni intercettate nel mediterraneo, sarebbe il caso di aggiornare i nomi di certe scartoffie burocratiche di modo che questi documenti presentino finalmente una nomenclatura più attinente alla realtà.

Per esempio, invece di Permesso di Soggiorno sarebbe più corretto il nome Permesso di Esistenza, mentre il Visto d'Entrata nella Repubblica Italiana, andrebbe più correttamente chiamato Certificato di Diritto di Sopravvivenza alla Frontiera.

Così tutto diventa più chiaro.

Friday, 9 November 2018

mare è specchio


il mare è sempre il grande specchio di noi stessi


...e questa non è una frase poetica, ma una considerazione politica relativa all'europa e alle migrazioni clandestine per mare...

Thursday, 27 September 2018

(mini) poesia ritrovata - 11



migrazioni di popoli sulla terra

come foglie secche nel vento autunnale 




Saturday, 1 September 2018

neologismo-103

fruttivendolo che vende prodotti agricoli coltivati e raccolti in piantagioni illegali grazie al lavoro di schiavi moderni immigrati in condizione di totale sfruttamento.

SFRUTTIVENDOLO

esempio: "questi pomodori sono buonissimi! sono 100% Italiani! prodotti nel nostro paese! grazie alla manodopera di centinaia di schiavi sfruttati in condizioni disumane! e anche se questo tutti lo sappiamo, meglio non cambiare la situazione... altrimenti il nostro sfruttivendolo di fiducia come potrebbe far pagare un kilo di pomodori così poco?"


Sunday, 26 August 2018

etimologia-40

ASSIMILATION

Quand des groups d’étrangers arrivaient en France dans le moyen âge les rois généralement appliquaient un système d’intégration forcée que prévoyait la dilution du group dans la plus grande nation française : chaque famille d’étrangers devait être séparée du reste d’immigrants et être ramenée dans quelque part du pays.
L’objectif était la dilution des groups ethniques différents selon une proportion étranger/Français calculée mathématiquement.
La proportion décidée comme l’idéelle était de 1 étranger chaque 6000 Français.
Cette système s’appelait le "système des 6000" et "intégrer" (ou pour mieux dire "désintégrer"…)  les étrangers dans la culture française était qualifié de les "mettre dans les 6000" ou, plus souvent, de les "mettre à 6000".
Bientôt la frase "mettre à 6000" se transforme en "mettre assimile" comme si "à sis mil" était un mot unique. C’est comme ça que le mot devient rapidement un mot spécifique relatif à l’intégration des étrangers et le "système de mettre à 6000" devient l’"assimilation".


Sunday, 19 August 2018

Alcuni famosi migranti

Alcuni famosi migranti:

- Cristoforo Colombo
- James Cook
- Ferdinando Magellano
- Amerigo Vespucci
- Marco Polo
- Vasco de Gama

...


Tuesday, 14 August 2018

come fermare l'immigrazione

Storicamente le migrazioni non si sono mai potute fermare.
Considerando tutte le statistiche storiche, ma non solo, anche biologiche relative alla diffusione degli animali, delle piante, dei microbi, ma anche dei gas, dei liquidi e della maggior parte degli fenomeni fisici del nostro cosmo, possiamo dire che "fermare le migrazioni" è una cosa quanto meno innaturale.

Le migrazioni esistono da sempre e neanche un regime nazista o xenofobo ha mai fermato questi movimenti di genti.
Ogni muro eretto nella storia contro qualsiasi immigrazione ha miseramente fallito: la Grande Muraglia, il vallo di Adriano, il Muro di Berlino, la Cortina di Ferro, il Muro tra USA e Messico o quello tra Israele e territori occupati.

Cosa spinge un palestinese a passare il muro per andare nel territorio israeliano o un messicano ad andare negli USA dove i messicani sono odiati? Perché un Siriano o un Africano vengono in Europa se in Europa li odiamo? Come mai un Polacco o un Ebreo poteva decidere di migrare verso la Germania di Hitler, prima della guerra?
La risposta è semplice: la gente va dove (in teoria, almeno) si sta meglio o comunque fugge da un posto dove (in teoria) si sta peggio.

Ecco dunque due soluzioni perfette per fermare l'immigrazione! Le uniche due soluzioni comprovate svariate volte nell'arco della storia e che hanno sempre funzionato!!
Solo grazie a due condizioni l'immigrazione cessa e cioè:
1) che lo stato ospitante diventi povero, anzi miserabile, fame e carestia. nessun lavoro per gli abitanti;
2) che lo stato ospitante sia in guerra civile, pulizie etniche, matanze senza fine, genocidi ovunque.
Vi assicuro che con queste due semplici condizioni ogni immigrato sparirà e smetteranno di arrivarne altri!
E allora cosa aspettiamo?
Fermiamo quest'ondata di migranti verso l'Italia! Salviamo il nostro paese: Incendiamo, bombardiamolo, distruggiamolo, annientiamo la convivenza civile, ammazziamoci indistintamente gli uni gli altri, restiamo senza cibo, medicine e lavoro!
E finalmente resteremo solo noi, noi Italiani qui in Italia!

Così Italianissimi saremo che quando cercheremo di migrare in altri paesi, ci negheranno l'accesso e così finalmente: tutti gli Italiani in Italia! Evviva!
Viva l'Italianità integrale!

Monday, 30 July 2018

chi sono gli illegali?

Costituzione italiana:

articolo 2 
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo [...]

articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione [...]
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli [...], che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana [...]

articolo 6
La Repubblica tutela [...] le minoranze linguistiche.

articolo 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti [...]

articolo 10
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle liberta` democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. [...]

articolo 13
La liberta` personale e` inviolabile. Non e` ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, ne´ qualsiasi altra restrizione della liberta` personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria [...]


Visto che questa qua sopra è il fondamento dell'Italia, l'illegale non è tanto chi soggiorna senza permesso di soggiorno nel nostro paese, ma lo è molto di più invece chi infrange i valori di base della nostra costituzione e della convivenza pacifica, portando odio e ingiustizia nella società e spesso anche violenza e istigando all'omicidio (diretto o indiretto).

Ritenersi "più cittadino di altri" solo per avere una lingua o una religione maggioritarie e non far parte di qualche minoranza dentro al nostro paese è espressamente vietato dalla nostra costituzione e quindi gli illegali, in Italia, cari miei, non sono gli stranieri, bensì i razzisti!

FUORI GLI ILLEGALI DALL'ITALIA
E CIOÈ FUORI I RAZZISTI DAL MIO PAESE!

Forse non l'avevate capito bene, ma se non siete d'accordo con i valori fondamentali del nostro paese questa non è casa vostra!
Quindi siete voi razzisti che dovete tornarvene a casa vostra e se una casa non ce l'avete più (visto che il ventennio fascista è finito) mi spiace, questo è un problema vostro. non mi interessa.

Difendiamo innanzi tutto chi è d'accordo con la nostra repubblica e disposto ad accettare le sue regole (sia egli nato in Italia o in un altro paese). Voi razzisti siete una minaccia alla nostra società e quindi non c'è spazio per voi.
Andatevene.
Non vi vogliamo più.
Siamo diventati intolleranti con tanta ignoranza, abbiamo perso la pazienza: potete preparare le valigie. È finita la pacchia. Fuori da casa nostra.
Rivoglio il mio paese libero dai parassiti.

Wednesday, 18 July 2018

VERAMENTE VENETO!


Così sì che mi sento veramente Veneto!!! Veneto ai Veneti (ma ai Veneti veri però: i Veneti emigranti, rifugiati, interculturali, tolleranti, figli di stranieri, frutto di una cultura nata dall'unione di mille culture)

Friday, 13 July 2018

quale società è la migliore?

sarà meglio una società basata su persone volenterose e aperte, oneste e che rispettano le regole o una società che si basa solo sul luogo di nascita, independentemente da come poi gli individui si comportano?


(quando si parla di migranti ed extracomunitari stiamo parlando solo di luoghi di nascita. quando invece si parla dei milioni di euro rubati dalla lega si parla del comportamento degli individui...)


perché si fanno leggi per bloccare luoghi di nascita e non per bloccare disonesti e criminali?
che società ne verrà fuori per l'italia?


estinzione imminente della civiltà italiana.
e non a causa dei migranti.

Sunday, 8 July 2018

origini di venezia

Durante le invasioni barbariche e soprattutto con l'instaurazione del dominio longobardo nella regione della Venetia, le popolazioni delle città venete si rifugiano lungo le coste paludose dove già piccole comunità esistevano. Lì cominciano una nuova vita e una nuova civiltà dando origine alla gloriosa città di Venezia, regina dei mari, ponte tra oriente e occidente, per secoli la città più ricca del mondo.

...quindi... migranti, rifugiati e profughi.
La gloria di Venezia è nata grazie ai MIGRANTI, ai RIFUGIATI e ai PROFUGHI.

...non so se mi spiego.

(ha senso il razzismo?)

Wednesday, 26 April 2017

etnico-etico

L'artigianato etnico, si sa, va sempre forte: è sempre di moda. ...e costa anche molto!
Generalmente questo si spiega con il fatto che è necessario andare a comprare oggetti originali in lontani paesi esotici per poi venderli qua in Italia (o in altri paesi occidentali).
Ma se invece di andare a trovare oggetti artigianali in luoghi lontani, perché non cerchiamo artigiani stranieri qua in Italia?
Tra gli stranieri che vivono nel nostro paese ci saranno sicuramente moltissimi artigiani con grande esperienza e molti di loro, probabilmente, alla ricerca di lavoro.
Invece di andare in India, nei paesi africani, in Perù a comprare maschere, tessuti, ceramiche, pitture... perché non offriamo un laboratorio artigiano ai Peruviani, Indiani, Africani, etc presenti nel nostro territorio?
I prodotti artigianali prodotti dagli artigiani immigrati selezionati sarebbero poi venduti (a costo addirittura abbordabile) in qualche negozietto dell'associazione etnica-etica.
Questi artigiani, lavorando, potrebbero anche realizzare dei corsi aperti per diffondere le loro arti e professioni: si tratterebbe dunque di dare un lavoro a professionisti dell'artigianato disoccupati e dare dei corsi di formazione professionale per disoccupati e, oltre a questo, vendere i prodotti in un negozio che potrebbe avere un buon successo di pubblico.
I prodotti etnici sarebbero senza dubbio "autentici" essendo prodotti da autentici artigiani provenienti da tradizioni culturali lontane.
Il laboratorio di corsi di formazione artigianale inotre promuoverebbe una commistione di tradizioni e una dinamica privilegiata di formazione artistica oltre che professionale.
La vendita dei prodotti finanzierebbe il progetto, il lavoro degli artigiani e l'organizzazione dei corsi, ma magari anche finanziamenti statali o europei per attività sociali, per integrazione degli immigrati o per il sostegno dei disoccupati.
L'etnico-etico! artigianato meno caro, più autentico, più etico e più sociale.

Tuesday, 31 January 2017

TRUMPAMERICA

this is what remains of the USA after all the immigration laws of Trump will be in rule.
for a white america! let's make america great again!


Tuesday, 28 June 2016

tuto butà intee scoasse

tuto butà via
intee scoasse.

i ga svenduo cussì tanto a so identità
che romai pa capir chi che i xe
no ghe resta altro da far
che no voer capir quei che i no i xe.

nagar quei che i xe difarente.

e i siga: "fora i foresti!"
e no i se incorxe che so noni
i jera stai foresti in 'Mèrica,
in Braxil, in Germania,
in Australia, Argentina,
Mian, Torin, Roma...

oci orbi. servéi incalcai. cuori marsi.
no savé pi chi che sé
e voé soło saver quei che no xe fa valtri.
quei che i xe i foresti, fa vostri noni.
vostri noni i saria foresti pa valtri.
valtri sarissi foresti pa vostri noni.

sé foresti al vostro stesso sangue.

no sé pi come i vostri veci,
poareti contadini emigranti,
valtri sé deventai internassionai
cussita internassionai da no voer nessuni
che'l vegne da fora de a vostra micro-nassion.
ma ve vedeo che ridicoi che sé?

xe pi compagno a vostri noni un senegaexe,
e xe pi vostro nono un sirian,
e xe pi vèneto un cinexe
che valtri łà, difensori de a vostra tera...

valtri no o savé gnanca
ma gavé bixogno dei foresti
pa essa chelcuni romai.

sensa de łori,
no sé pi nessuni.

Thursday, 10 September 2015

fuori gli immigrati!

Eccomi pronto per atterrare a Bristol, città dell'Inghilterra, paese dalla lingua germanica mista al neo-Latino importato dai Normanni, i quali furono un tempo Vichinghi; da Bristol andrò a Plymouth in Cornovaglia, dove gli Inglesi fingono di essere ancora Celti, e là mi troverò con Visnu, Brasiliana dal sangue misto Indio, Africano ed Europeo, ma di nome curiosamente Indù.
Ieri ero a Barcellona, città Catalana all'interno dello stato Spagnolo, dove da anni ormai vivo io, Italiano del Veneto, regione che prende il nome da una antica popolazione Indo-Europea pre-Latina.
Da Barcellona per arrivare a Bristol ho dovuto fare uno scalo tecnico a Bruxelles, questa imperfetta frontiera tra Fiamminghi (Olandesi del Belgio) e Valloni (Francesi del Belgio), città scelta come strana e emblematica capitale internazionale dell'Unione Europa; scelta quasi profetica: bandiera unica, ma scarsa integrazione. A Bruxelles mi ha ospitato Karima, Belga di origine Berbero-Marocchina dal nome Arabo, amica di Jonathan, Belga di origine Siciliana dal nome Anglosassone (o piuttosto Ebraico) residente ora in Spagna.
Invece al ritorno da Bristol non ci sarà il Belgio, ma Marsiglia, città di Provenzali, Algerini e Napoletani capitale del sud della Francia, paese di Neolatini che si credono Galli e che usano per definirsi il nome di una tribù germanica. A Marsiglia, città fondata dai Greci, troverò Fabrizio, amico di Roma conosciuto a Barcellona, e la sua ragazza Anna, di Parma, residenti marsigliesi da qualche anno.
Poi, se non ci dovessero essere tappe a Lunel a casa di Ju e Greg, coppia franco-brasiliana, tornerò a Barcellona, città fondata dai Cartaginesi (che erano coloni Fenici provenienti dal Medio Oriente e insediati in terra africana) dove potrò tornare a lavorare alle traduzioni internazionali in Inglese, Spagnolo, Italiano, Francese e Portoghese nella sede dell'area Europa-MedioOriente-Africa di una multinazionale statunitense che ha comprato tecnologie israeliane. ma potrei anche essere spedito subito a Milano, in terra Lombarda (regione che prende il nome da antichi invasori teutonici) per una traduzione Inglese-Italiano.
A quel punto sarò pronto per ripartire ad ottobre per la nuova tappa del lavoro in Mozambico, ex-colonia Portoghese, oppure nel caso tutto slittasse più avanti, potrei essere mandato di nuovo a Tel Aviv, città di coloni Ebrei costruita su suolo Palestinese, per tradurre dall'Inglese all'Italiano. ma se anche questo lavoro saltasse, allora potrei finalmente andare a Casablanca (città marocchina dal nome misteriosamente Spagnolo anche se praticamente creata dai Francesi) dove Xavi, amico catalano, si sposa con una ragazza marocchina e dove, forse, potei trovarmi anche con Jeanne, Parigina che vive in Mali!



...e poi qualcuno ha il coraggio di dire che gli immigrati devono restarsene a casa loro!

siamo tutti migranti.



tratto da una considerazione reale scritta su un diarietto di viaggio.

Thursday, 13 August 2015

straniero al 99,14%

quando qualcuno ha la tentazione di dire "fuori gli stranieri" dovrebbe prima considerare un paio di dati, per esempio:
lo straniero, si sa, è un concetto relativo: dipende dal punto di vista.
un rumeno è straniero in italia, ma non certo in romania, così come qualsiasi italiano che dice "fuori gli stranieri" dovrebbe ricordarsi che egli stesso è straniero nel momento in cui viaggi in germania, spagna, brasile o stati uniti, tanto per dire.
va bene, può sembrare un'ovvietà, ma non è male ricordarci che tutti siamo più o meno stranieri (almeno in modo potenziale).
anche nell'estremo caso ideale in cui nel mondo esistano soltanto due stati, tutti gli abitanti del mondo saranno comunque stranieri: gli abitanti dello stato A sono stranieri per lo stato B mentre quelli residenti nello stato B sono stranieri per i cittadini dello stato A.
nel nostro mondo le cose si fanno relativamente più complesse essendovi moltissimi stati con varie popolazioni ciascuno.
in termini generali si può quindi dire che una persona qualsiasi è straniera rispetto a tutto il resto della popolazione mondiale che non vive nel proprio stato. per cui possiamo dire che ciascuno di noi è più o meno straniero in base a quanto la popolazione del proprio stato rappresenta rispetto al totale della popolazione mondiale.
in pratica la percentuale di stranierità di ciascuno è l'inverso di quanto si può vedere in questa mappa della popolazione percentuale di ciascuno stato rispetto al totale dell'umanità.

ne consegue in pratica che un italiano è intrinsecamente straniero al 99,14%
uno statunitense invece lo è soltanto al 95,55%
mentre è ovvio che le due nazioni meno intrinsecamente straniere sono l'india con una percentuale di 82,50% di stranierità e la cina i cui abitanti sono stranieri soltanto all´80,76%.

ricordatevi dunque che molti di quelli che considerate con disprezzo stranieri in realtà sono molto meno stranieri di voi, in termini generali!
ed è ovvio che avete ragione voi a considerarli stranieri nella vostra terra se non vi muovete da casa vostra, certo che però limitarsi a considerare nelle vostre analisi a malapena il 0,86% della popolazione mondiale (italia) è un pochettino limitante, mi concederete il termine.
in fondo là fuori dei vostri confini c'è più del 99% dell'umanità... la quasi totalità delle persone esistenti... forse se proprio non si possono aprire le frontiere, almeno aprire la mente non sarebbe una cosa sbagliata...

Wednesday, 22 July 2015

per un Razzismo Coerente

basta classificare il razzismo come un pensiero da ignoranti e basta.
il razzismo esiste e chi lo professa (la stragrande maggioranza dell'umanità) non verrà semplicemente convinta da un'argomentazione del tipo "se sei razzista, sei un ignorante!"
bisogna capire che agli occhi del razzista il problema dell'immigrazione è davvero il problema principale che dà origine a tutti gli altri problemi in modo consequenziale e logico! inoltre secondo il razzista bloccare gli immigranti è una soluzione davvero geniale che deriva da un profondo ragionamento frutto dell'uso magistrale del proprio intelletto.
non sviliamo questa sua opinione socio-politica tacciandola sbrigativamente di pensiero da ignoranti.
(d'altronde non si può negare che l'argomentazione "il razzismo è sbagliato" agli occhi di un razzista non è poi una spiegazione così convincente per spingerlo a smettere di essere razzista...)

insomma, non si sconfigge il razzismo in questo modo, consideriamolo invece come un giusto pensiero rispettabile e logico. affrontiamo con coerenza e con logicità uno dei punti fondamentali della mentalità razzista: il problema dell'immigrazione.

sviluppiamo dunque questo esempio:
vuoi difendere le frontiere e proteggere le specificità culturali della tua nazione?
l'Italia agli Italiani e fuori tutti gli immigranti?
vuoi chiudere le frontiere e rilasciare pochissimi permessi di soggiorno ogni anno e solo per pochissimi immigranti selezionati accuratamente?

bene!
ma certo, sr. razzista.
e perché no!
rispettabilissimo pensiero!

basterà adesso solo strutturarlo meglio e renderlo coerente in ogni sua parte, estendendo questa rispettabilissima logica a tutti i paesi del mondo.
quindi, visto che se questo ragionamento è valido per l'Italia, deve essere a livello ideologico valido anche per gli altri paesi del mondo:
L'Italia agli Italiani, sí, ma allora anche la Francia ai Francesi, la Germania ai Tedeschi, la Nigeria ai Nigeriani e gli Stati Uniti ai Statunitensi, no?

difendere la cultura del proprio paese è anche difendere quella degli altri paesi, quindi se accettiamo una quantità X di immigranti in Italia, dobbiamo anche considerare che accettiamo solo e soltanto una quantità X di emigrati dall'Italia.

questo sacrosanto ragionamento perfettamente razzista è in se perfetto e cristallino.
proibire un immigrante è pur sempre proibire un emigrante, è ovvio.

quindi vediamo:
diciamo che un Italiano vuole emigrare dall'Italia e un Senegalese vuole immigrare in Italia:
in questo caso sarà permesso al Senegalese di immigrare in Italia solo nel caso in cui conosca bene la lingua italiana, abbia i soldi sufficienti e la formazione necessaria per trovarsi un lavoro. sarà schedato e vigilato e nel caso in cui non trovi lavoro sarà rimpatriato immediatamente nel suo paese d'origine.

per ovvie ragioni razzistiche l'Italiano che emigra bilanciando l'immigrazione del Senegalese, se voleva andarsene nel Regno Unito o a Dubai potrà farlo solo se dimostrerà di conoscere perfettamente l'Inglese o l'Arabo, dovrà avere i soldi sufficienti per l'espatrio e la formazione necessaria per trovarsi un lavoro nei paesi dove vuole viaggiare. dovrà essere schedato e vigilato e nel caso in cui il Senegalese venga rimpatriato per non aver trovato lavoro, per questione di simmetria, anche l'Italiano dovrà essere rimpatriato forzosamente (anche se quest'ultimo aveva già trovato un lavoro).
in questo modo l'equilibrio di razza e di immigrazione/emigrazione viene garantito.

nel caso invece in cui il Senegalese abbia trovato un lavoro in Italia, all'Italiano non sarà permesso il rimpatrio in nessun modo e sotto nessuna circostanza, per le suddette regole giustamente razziste.

altro caso: diciamo che, per questioni simmetriche, se si è decisa una quantità di immigranti X e gli Italiani che vogliono emigrare sono (X - 1) allora si procederà all'esilio forzato di un Italiano estratto a sorte, così la simmetria verrà mantenuta.

queste regole sopra descritte potrebbero sembrare ingiuste per l'Italiano emigrante perché lo obbligano a tornare, ad andarsene o a restarsene esiliato indipendentemente dalla propria volontà, ma in fondo, anche gli immigrati che arrivano in Italia molte volte non lo fanno per piacere personale, bensì per necessità che non dipendono da loro. ecco quindi che tutto assume un'ottica più generale e giusta.

ovviamente se agli Italiani non dovesse piacere il fatto di: dover essere espulsi dal proprio paese a causa di un immigrante accreditato; oppure essere obbligati a rimanere in un paese straniero a causa del Senegalese che ha trovato lavoro in Italia; oppure ancora a essere rimpatriato in Italia forzosamente a causa del Senegalese che non ha trovato lavoro; si potrà comunque sempre decidere politicamente e razzisticamente di non dipendere più da nessun immigrante e di chiudere totalmente le proprie frontiere azzerando completamente i flussi di immigranti nel proprio territorio nazionale.

ovviamente, per logica conseguenza e giustizia internazionale, con questa decisione anche gli stessi Italiani si auto precluderanno la possibilità di oltrepassare le proprie frontiere, fosse anche solo per vacanza.
il ragionamento è semplice:
nessun migrante significa nessun im-migrante e nessun e-migrante.

in fondo ogni emigrante è anche un immigrante, no?
l'unica differenza è il punto di vista da cui lo si vede o partire o arrivare.

ovviamente se gli Italiani si sentissero stretti dentro i loro nuovi impermeabili confini nazionali, potrebbero sempre accettare il compromesso di tornare ad aprire le proprie frontiere, ma solo per pochi, pochissimi immigranti, obbligatoriamente selezionati in modo molto accurato e in base a criteri molto rigorosi.
questo permetterebbe a qualche Italiano di poter, almeno, andarsene in vacanza in Spagna o in Brasile per qualche giorno, ma attenzione! non certo a qualsiasi Italiano, sia chiaro!
solo degli Italiani accuratamente selezionati in base a criteri molto rigorosi potranno, in caso di accettazione dei requisiti dalle autorità pertinenti, superare le proprie frontiere nazionali.

quindi non tu, sicuramente, che sei nella media.

ecco, come vedete il razzismo è un sistema logico socio-politico di tutto rispetto, che va preso in seria considerazione e non va tacciato semplicemente di pensiero ignorante.

se vi piace il razzismo, praticatelo pure, nessun problema, però siate coerenti nello sviluppo del vostro pensiero, ecco tutto.
coerenti fino in fondo.


Monday, 4 May 2015

la recolocación de la literatura

es más o menos la misma idea del libro de los héroes extra-comunitarios y se trata de recolocar geográficamente y temporalmente a la literatura del siglo XIX europeo a contextos modernos de pobreza y explotación.
la Europa de la revolución industrial era tan llena de pobreza, explotación y contraste que se utilizó fácilmente para crear el mito de los países en vía de desarrollo, como si la pobreza fuera el comienzo de una inminente riqueza en lugar de un efecto necesario de políticas internacionales imperialistas y globalizadoras.
de todas maneras la literatura del siglo XIX europeo y sobretodo Inglesa, Alemana, Francesa y Rusa se podrían adaptar a un contexto moderno de países explotados, como ciertos lugares de África, Asia y América Latina, simplemente a través de una sustitución de nombres personales y geográficos, una modernización de las tecnologías utilizadas y una adaptación de las descripciones de los paisajes al nuevo territorio.
no sería mal leer Hard Times de Dickens pero en lugar de estar descrito sobre una pobre Londres de los suburbios industriales, la novela estaría recolocada en la actual Nigeria, por ejemplo en Port Harcout, bajo la explotación petrolera.
sería un experimento bastante interesante, la verdad.

Thursday, 23 April 2015

E.U....thanasia

for a lot of immigrants  the EU was the European Union, a beautiful dream, a place to live and work in peace.
unfortunately for a lot of them it's just the beginning of the word EUthanasia: a silent way to die and rest in peace in the indifference of the people.

EU is just EUthanasia.