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Saturday, 27 February 2021

los efectos son las causas


Haz el ejercicio de escribir algo que no va bien en tu vida y porque crees que eso está pasando.


Tu punto de vista puede ser correcto, a cierto nivel de la realidad, pero puedes también explorar niveles más profundos donde pueden coexistir otras razones más.

Una cosa no quita la otra.

Déjate explorar nuevas posibilidades que también pueden ayudarte a entender lo que pasa.


Un buen ejercicio podría ser simplemente invertir las causas y los efectos de lo que crees que está pasando en tu vida.


De hecho eso es generalmente lo que pasa cuando hay situaciones repetidas que nos parecen ilógicas o no nos gustan.


Quédate abierto a considerar posibilidades que te puedan parecer paradójicas inicialmente, pero que si miras bien, en el fondo, no lo son tanto…


.


Estás estresado porque trabajas mucho?

O trabajas mucho para no tener tiempo y silencio, lo cual te obligaría a enfrentarte a un problema más profundo?


No tienes hijos porque no encuentras la pareja correcta?

O no encuentras la pareja ideal porque no quieres hijos, no quieres ser adulto?


No tienes dinero porque no consigues trabajo?

O no quieres trabajar a cambio de algo tan malo como el dinero, algo sucio, que corrumpe la gente?


Estás enfadado porque tu familia te irrita?

O te irritas para estar en contacto, de alguna manera, con una familia que no te comprende?


Vuelves a la casa de tus padres porque te separas de tu esposa?

O te separas de tu esposa para seguir siendo el hijo de tus padres?


No tienes amigos porque esta sociedad te rechaza?

O desprecias esta sociedad y por eso te quedas sin amigos?


Te sientes agredido porque siempre encuentras gente violenta?

O encuentras gente violenta para sentirte siempre el inocente?


No hablas en público porque eres tímido?

O vives la timidez porque te prohibes ser protagonista?


.


Date la posibilidad de explorar nuevas reflexiones: serán muy interesantes.


Coexisten con las interpretaciones que ya conoces: no las anulan ni las trivializan.


Simplemente considera las dos cosas a la vez.

Otra visión siempre ayuda.

 

Wednesday, 10 June 2020

esercizio di comunicazione onirica


Nel sogno di stanotte ho sognato un interessante esercizio di comunicazione tra persone.
Non sarebbe male provare a metterlo in atto un giorno.
Ecco com'era strutturato:


[...] Si trattava di una tecnica per riconoscere quanto sei capace di comunicare con gli altri: ti viene assegnato un argomento qualsiasi che non puoi aver preparato (per esempio, nel sogno a me toccava “le origini dell’India”) e cerchi di descrivere l’argomento in modo completo e lineare, cercando di comunicare tutto quello che puoi dire in modo più chiaro possibile.

Gli altri partecipanti, gli ascoltatori, disegnano su un foglio uno schema in cui, teoricamente, se trovano che il discorso fila liscio, in modo completo, fluido e lineare, fanno una linea dritta che scende dall'alto verso il basso.
Se invece ad un certo punto del discorso mi capitasse di interrompermi, sbagliare, riprendere la spiegazione da capo, divagare su argomenti che non sono quelli dell’esercizio... allora gli ascoltatori segnerebbero un punto o un cerchio (cioè un punto d’inflessione più o meno grande) e farebbero deviare un poco il percorso per segnare che c’è stato uno stacco o una divagazione...

Ne risulta insomma che ognuno fa uno schema visivo diretto di come ha interpretato la mia dissertazione. 

Alla fine si confrontano gli schemi di ciascun ascoltatore. 
Si apre un dibattito sulla mia percezione di come ho comunicato l’argomento (magari penso di averlo espresso perfettamente e linearmente) rispetto alle percezioni degli ascoltatori (che magari hanno un'impressione completamente diversa dalla mia e magari anche diverse tra loro...).
[...]



Monday, 18 May 2020

esercizio di pensiero 5


Avete mai notato come sembrano formichine le persone che camminano su una strada sotto di noi viste dall'alto di un palazzo?
Ebbene, quando già i rumori del tram tram giornaliero spariscono e si vede tutto da una certa distanza sembra tutto così tranquillo...
Anche una città sembra un luogo così pacifico e funzionale... il traffico, simile a un silenzioso flusso sanguineo lungo a arterie e vene di asfalto.
Ben diverso dalla sensazione che potremmo averne stando vicino alla carreggiata della strada piena di macchine.

Insomma, sembra proprio che la distanza riesca a coprire tutto con un manto di pace e tranquillità.
E non parlo solo della distanza fisica, ma anche di quella temporale. Un evento triste o allegro appena accaduto conserva tutta la sua emozione, ma se inizia a perdersi nel lontano passato, anche l'evento più traumatico o più esaltante sono soltanto dei ricordi che a malapena velano il nostro sguardo di una sottile tonalità di tristezza o di melanconia.

La distanza dà pace.
Tutte le formiche sembrano non avere preoccupazioni, così come le persone che si vedono lontane là sotto, camminando nel marciapiede... tutti che sanno dove vanno, cosa fanno. Nessuno sembra avere dubbi o questioni esistenziali importanti...
È, evidentemente, un punto di vista "lontano" che non rispecchia la realtà "da vicino".
Le vite degli altri ci sono più lontane e ci sembrano tutte mediamente più semplici da districare, invece i nostri problemi... le nostre questioni... le nostre ferite... quelle sì che bruciano!
Molto più di quelle degli altri!

Sembra insomma che le preoccupazioni e le problematiche personali siano una specie di nube densa e scura che ci assilla e ci intossica da vicino, ma che già a un metro o due di distanza si dissipa, quasi non si percepisce più... a 10 metri di distanza poi nessuno la nota.
a 50 metri, neanche sforzandosi al massimo non si riesce più a vedere...

E quindi?
Esercizio di pensiero numero 5.

Quando sei coinvolto nei tuoi pensieri e nelle tue preoccupazioni, quando la tua mente ansiosa non ti lascia più sentire la respirazione e ti senti che non capisci più chi sei e cosa fai e perché... blablablabla.... esattamente in quel momento... immagina di guardarti dall'alto!
immagina che sei un osservatore della tua realtà da 20 metri di altezza.
Guardati. Guarda attorno a te.
Vediti dalla distanza.
E vedi come ti senti adesso.

P.S.: all'inizio potrebbe dare un po' di vertigine questa pratica, ma tranquilli, non è altro che immaginazione. Aver paura dell'immaginazione è piuttosto assurdo, si sa: niente è peggio della realtà! haha (lo dico scherzosamente, anche se inteso in modo corretto, non è sbagliata questa affermazione, eh!).

Tuesday, 28 April 2020

Esercizio di pensiero 4


Stai fermo, chiudi gli occhi e senti sotto di te il pianeta terra che gira sul suo asse. Lentamente. Inesorabilmente. Eternamente. Impercettilmente.

Sei trasportato dalla sua rotazione.
Stai sopra a un veicolo.