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Sunday, 29 January 2017

etimologia-23

PRÁTICO
Está claro que uma coisa é muito mais simples se você tiver dinheiro. É por isso que quando um trabalho é complicado, ter dinheiro é um fator que adianta muito qualquer assunto. Isso sempre foi assim, mesmo nos tempos passados, até o ponto que, antigamente, ser rico virou quase a mesma coisa de dizer ter uma vida fácil.
Antigamente as moedas de mais valor eram de prata. "Ter prata" era o sinônimo mais comum de "ter dinheiro". Assim que, em vez de dizer que uma questão de rico era uma coisa mais fácil que uma questão de pobre, se começou a falar uma questão "de prata" é mais confortável que o normal.
As coisas "de prata" começaram a estar chamadas de coisas "práticas", assim que hoje em dia quando dizemos uma coisa prática, queremos dizer uma coisa bem fácil.

Wednesday, 23 December 2015

il tetto di ricchezza

essere ricchi è un'ossessione.
chi decide di dedicare la propria vita all'accumulo di soldi arriva a punti estremi, patologici.
accumulare soldi può essere eticamente giustificato in certi casi, fino a certi livelli, oppure può essere eticamente ingiusto proibire la libertà di accumulo da parte di chi, in fondo, ha dedicato tanto sforzo a questo scopo.
a parte che anche un drogato dedica molto sforzo ad avere le proprie dosi di droga e non per questo il senso comune giustifica sempre il fatto che debba averne quante ne vuole... la questione del soldo è ben più complessa.
nella nostra società l'assenza di soldi è negativa, la scarsezza di soldi è problematica, la "giusta quantità di soldi è positiva e l'abbondanza di soldi viene ritanuta sinonimo di tranquillità e serenità, ma è purtanto vero che nella pratica l'estrema esagerazione di accumulo soldi porta a deviazioni psicotiche ossessive-patologiche.

ci sarà di certo chi non è d'accordo con questa affermazione, ma al di là delle conseguenze personali dell'accumulo eccessivo (ed ossessivo) del soldo, vanno considerati gli effetti collaterali a livello collettivo di alcuni individui dediti a questa pratica.
il mondo (e la storia) sono pieni di individui che pur avendo già tutto il desiderabile o addirittura più capitali e soldi di quanto possano mai poter spendere in una sola vita, continuano a volere di più corrompendo, rubando, devastando l'ambiente, la vita degli altri, provocando guerre, espropriando terre e uccidendo anche milioni di persone, senza nessun ripensamento.
tutto solo per avere sempre di più, di più, di più... infinitamente

questa è una malattia, signori. non c'è altra definizione per gente del genere.
va bene, non tutti gli ultra-ricchi sono così, ma ci sono anche quelli. e questo è già di per sé molto preoccupante, credo.
(in fondo i mussulmani sono considerati tutti terroristi a causa di pochissimi individui pazzi fanatici, perché dunque gli ultra-ricchi non dovrebbero essere stigmatizzati in modo generico e sterotipato come un pericolo pubblico ben più grave, visto che individui squilibrati appartenenti al loro gruppo sono responsabili di vari genocidi in ogni epoca storica e in ogni luogo del mondo?)
la follia di questi individui è davvero terribile: perchè gente che ha già tutto deve distruggere la vita degli altri per il solo scopo di avere sempre di più, di più, di più...???

forse è il caso di chiedersi se la libera pratica dell'accumulo del soldo non vada vigilata, osservata da vicino. controllata insomma... o almeno associata all'accompagnamento di uno psicologo che aiuti l'accumulatore ossessivo di denaro e lo metta in terapia costante e controllata. no?

ma vabene, non voglio spingermi oltre in questa analisi un po' rancorosa.
ammettiamo dunque che uno meriti di godere infintamente dei frutti dell'accumulo eccessivo del soldo, ma per favore evitiamo che per accumulare sempre di più, di più, di più, infinitamente, si provochino guerre e devastazioni sociali e ambientali... almeno questo, risparmiatecelo, dai!

che possiamo dunque fare?
io istituirei un bel Tetto di Ricchezza.
alto là!
non sto dicendo sovieticamente di impedire che una persona non possa arricchirsi più di una certa quantità di soldi (non voglio scandaliazzare così facilmente i miei amici più liberali), sto suggerendo invece di andare al nocciolo della questione e di evitare degli eccessi dannosi per tutti: si tratta di chiedersi "perché si vuole essere ricchi sfondati?"
"se uno si arricchisse all'infinito....cosa vorrebbe poi fare avendo tutti i soldi possibili, ma anche di più, di più, di più...?"

ebbene la risposta logica sarebbe: "fare qualsiasi cosa che gli salti per la testa!"
la ricchezza in fondo è fare tutto ciò che uno vuole senza preoccuparsi più di nulla.
ma se è tutto qua... allora è semplice:
stabiliamo un Tetto di Ricchezza come il punto a partire dal quale, chiunque sfori con la propria ricchezza questo tetto, perde tutte le proprie ricchezze materiali, ma acquisisce un bonus statale infinito per poter fare esattamente tutto ciò che vuole! ed ecco risolto il problema!
vuoi uno jacht? ok.
vuoi na ferrari? ok.
vuoi fare il giro del mondo? ok.
vuoi cenare nel ristorante più caro dell'universo? ok.
tutto pagato dallo stato!
ma lo stato prende tutti i tuoi averi, corrispondenti alla quantità del Tetto di Ricchezza, ovvero una quantità di soldi esagerata che anche mettendosi d'impegno una persona, in una vita, non riuscirebbe mai a consumare tutta.

Insomma, chi tocca il tetto di ricchezza ha vinto il gioco, è ricco, può fare per sempre qualsiasi cosa voglia, allo stesso tempo si libera dell'inquietudine di dover accumulare di più, di più, sempre di più.... e diviene innocuo per gli altri, visto che smette di muovere i fili dell'economia e della corruzione al fine di lucrare sempre di più, di più, di più....
allo stesso tempo lo stato assorbe un'ingente quantità di ricchezza che usa nel peggiore dei casi per restituirla a chi l'ha generata, ma verosimilmente sarà molta di più di quanto quella persona in una vita riesca a spendere.

il tetto di ricchezza dipenderebbe dall'età del soggetto: sarà diverso per una persona di 25 anni o per una di 85, ma il concetto è lo stesso: giunto a un certo punto, quando è ormai certo che non potrai spendere più di questa quantità di soldi nella tua vita, anche immerso nei lussi più sfrenati, a quel punto ti si sottrae la schiavitù del soldo e acquisisci i benefici che ti spettano.

almeno così smetti di essere un pericolo pubblico, un pazzo ossessivo con il potere di comprare e far esplodere il pianeta.
diciamolo chiaramente, anche se questa mossa del tetto di ricchezza dovesse non portare soldi allo stato (e ammettiamo anche che ci si perda un poco, in qualche caso, economicamente) il vantaggio di eliminare dal gioco del potere gente potenzialmente devastante è una gran bella cosa che non si può quantificare in denaro.

facciamolo, vi prego!!

Wednesday, 16 December 2015

contra la riqueza

últimamente estoy viendo por las calles de Barcelona una campaña de sensibilización de la organización Manos Unidas que utiliza el lema "luchamos contra la pobreza".
el cartel es este:


el mensaje es seguramente muy importante por eso yo lo comparto.
sin embargo el lema juega mucho con una visión muy clásica de la cuestión de los problemas del mundo: los pobres son pobres por casualidad y los ricos quieren ayudar a los pobres a salir de esa triste condición. si la clase media dona dinero entonces la pobreza acabará.
ese es un modo un poco estereotipado y superficial de definir el problema de la pobreza. la frase y la proposición en sí es buena pero no cuestiona mucho el porque existe este drama de la pobreza.

vamos a ver:
se sabe que en el mundo el 1% de la población tiene más del 50% de la riqueza del planeta tierra.
o sea que el problema no es tanto que los pobres sean pobres, sino que los ricos sean tan desproporcionadamente ricos, o no?

yo cambiaría el lema de la campaña de sensibilización con una frase más efectiva, que plantee un pensamiento un poco más profundo y que vaya un poco más a la base del problema:
luchamos contra la riqueza!
porque es la opulencia que está generando pobreza.



Monday, 23 February 2015

diccionario Rico-Pobre / Pobre-Rico

habéis notado como hay cosas que se llaman de una manera si están hechas por un pobre, pero que acaban teniendo otro nombre si están hechas por un rico?
por ejemplo si un pobre te pide dinero pide una limosna, pero si es un rico que te pide dinero está haciendo recaudación de fondos.
de la misma manera si un pobre te roba tu casa está haciendo una okupación, pero si es el rico que te roba tu vivienda y te echa de tu hogar, eso se llama recualificación urbana, justificada por ley, ellos se quedan con la finca y tú a vivir en la periferia.
todo este léxico asimétrico debido a la condición económica de quien actúa, me hizo pensar que quizás haría falta crear un diccionario bilingüe que traduzca palabra por palabra de la lengua de los pobres a la lengua de los ricos y viceversa.
el Diccionario bilingüe Pobre->Rico / Rico->Pobre

aquí, a seguir, podéis ver algunos ejemplos de las palabras que se podrían encontrar dentro de sus páginas. son solo unos pocos vocablos pero espero que puedan dar una idea de lo que quiero decir.

traducciones de la lengua del pobre a la lengua del rico:

Acción Terrorista -> Guerra Preventiva
Artesanía -> Arte
Brujo / Chamán -> Sacerdote
Creencia -> Religión
Dialecto -> Lengua
Daños Colaterales -> Víctimas Inocentes
Fanatismo -> Defensa de Valores de Nuestra Cultura
Inmigrantes -> Expatriados
Limosnas -> Recaudación de Fondos
Nacionalización -> Expropio Injusto
Okupación -> Desalojos para Recualificación Urbana
Privatización -> Equilibrio Social
Terrorismo -> Misión de Paz
Tribu -> Nación

y muchas más....
creo que podría ser un instrumento poderoso para entender mejor nuestra sociedad y muchas de las informaciones que nos llegan a diario desde los medios de comunicación.

Friday, 12 September 2014

dove radica la ricchezza del Nord?

se il nord italia fiorisce (o fiorì) in ricchezza  ci si dovrebbe chiedere da dove viene la mano d'opera per le proprie fabbiche e imprese. chi ha sostenuto la crescita del nord? dove radica la ricchezza del nord?

...cercare le radici...


un po' ovvio, se vogliamo, ma non è mai troppo ripetere che se gli italiani negli USA, in Germania, in Argentina, in Australia, in Brasile, in Belgio, in Francia, hanno aiutato allo sviluppo di quei paesi perchè sono emigrati laggiù a lavorare, quello che fanno i Calabresi, i Pugliesi e i Siciliani a Milano e a Torino è la stessa cosa.

a volte i nonni degli Italiani del nord, emigranti verso tutti i paesi, se potessero sentire i commenti dei loro nipoti riguardo agli immigranti, ripudierebbero i propri consanguinei e si assocerebbe agli Africani, ai Rumeni, agli Albanesi, ai Marocchini.