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Tuesday, 8 November 2016

neologismo-66

problema gerado por questões de escassez de dinheiro ou de recursos financeiros em geral; ou também problema típico ou caraterístico de pessoas pobres.

POBREMA

exemplo: "não tenho como comer nos próximos dias, não tenho dinheiro suficiente por isso... é um pobrema muito dificil, alguém me ajude, por favor?"

Wednesday, 23 December 2015

il tetto di ricchezza

essere ricchi è un'ossessione.
chi decide di dedicare la propria vita all'accumulo di soldi arriva a punti estremi, patologici.
accumulare soldi può essere eticamente giustificato in certi casi, fino a certi livelli, oppure può essere eticamente ingiusto proibire la libertà di accumulo da parte di chi, in fondo, ha dedicato tanto sforzo a questo scopo.
a parte che anche un drogato dedica molto sforzo ad avere le proprie dosi di droga e non per questo il senso comune giustifica sempre il fatto che debba averne quante ne vuole... la questione del soldo è ben più complessa.
nella nostra società l'assenza di soldi è negativa, la scarsezza di soldi è problematica, la "giusta quantità di soldi è positiva e l'abbondanza di soldi viene ritanuta sinonimo di tranquillità e serenità, ma è purtanto vero che nella pratica l'estrema esagerazione di accumulo soldi porta a deviazioni psicotiche ossessive-patologiche.

ci sarà di certo chi non è d'accordo con questa affermazione, ma al di là delle conseguenze personali dell'accumulo eccessivo (ed ossessivo) del soldo, vanno considerati gli effetti collaterali a livello collettivo di alcuni individui dediti a questa pratica.
il mondo (e la storia) sono pieni di individui che pur avendo già tutto il desiderabile o addirittura più capitali e soldi di quanto possano mai poter spendere in una sola vita, continuano a volere di più corrompendo, rubando, devastando l'ambiente, la vita degli altri, provocando guerre, espropriando terre e uccidendo anche milioni di persone, senza nessun ripensamento.
tutto solo per avere sempre di più, di più, di più... infinitamente

questa è una malattia, signori. non c'è altra definizione per gente del genere.
va bene, non tutti gli ultra-ricchi sono così, ma ci sono anche quelli. e questo è già di per sé molto preoccupante, credo.
(in fondo i mussulmani sono considerati tutti terroristi a causa di pochissimi individui pazzi fanatici, perché dunque gli ultra-ricchi non dovrebbero essere stigmatizzati in modo generico e sterotipato come un pericolo pubblico ben più grave, visto che individui squilibrati appartenenti al loro gruppo sono responsabili di vari genocidi in ogni epoca storica e in ogni luogo del mondo?)
la follia di questi individui è davvero terribile: perchè gente che ha già tutto deve distruggere la vita degli altri per il solo scopo di avere sempre di più, di più, di più...???

forse è il caso di chiedersi se la libera pratica dell'accumulo del soldo non vada vigilata, osservata da vicino. controllata insomma... o almeno associata all'accompagnamento di uno psicologo che aiuti l'accumulatore ossessivo di denaro e lo metta in terapia costante e controllata. no?

ma vabene, non voglio spingermi oltre in questa analisi un po' rancorosa.
ammettiamo dunque che uno meriti di godere infintamente dei frutti dell'accumulo eccessivo del soldo, ma per favore evitiamo che per accumulare sempre di più, di più, di più, infinitamente, si provochino guerre e devastazioni sociali e ambientali... almeno questo, risparmiatecelo, dai!

che possiamo dunque fare?
io istituirei un bel Tetto di Ricchezza.
alto là!
non sto dicendo sovieticamente di impedire che una persona non possa arricchirsi più di una certa quantità di soldi (non voglio scandaliazzare così facilmente i miei amici più liberali), sto suggerendo invece di andare al nocciolo della questione e di evitare degli eccessi dannosi per tutti: si tratta di chiedersi "perché si vuole essere ricchi sfondati?"
"se uno si arricchisse all'infinito....cosa vorrebbe poi fare avendo tutti i soldi possibili, ma anche di più, di più, di più...?"

ebbene la risposta logica sarebbe: "fare qualsiasi cosa che gli salti per la testa!"
la ricchezza in fondo è fare tutto ciò che uno vuole senza preoccuparsi più di nulla.
ma se è tutto qua... allora è semplice:
stabiliamo un Tetto di Ricchezza come il punto a partire dal quale, chiunque sfori con la propria ricchezza questo tetto, perde tutte le proprie ricchezze materiali, ma acquisisce un bonus statale infinito per poter fare esattamente tutto ciò che vuole! ed ecco risolto il problema!
vuoi uno jacht? ok.
vuoi na ferrari? ok.
vuoi fare il giro del mondo? ok.
vuoi cenare nel ristorante più caro dell'universo? ok.
tutto pagato dallo stato!
ma lo stato prende tutti i tuoi averi, corrispondenti alla quantità del Tetto di Ricchezza, ovvero una quantità di soldi esagerata che anche mettendosi d'impegno una persona, in una vita, non riuscirebbe mai a consumare tutta.

Insomma, chi tocca il tetto di ricchezza ha vinto il gioco, è ricco, può fare per sempre qualsiasi cosa voglia, allo stesso tempo si libera dell'inquietudine di dover accumulare di più, di più, sempre di più.... e diviene innocuo per gli altri, visto che smette di muovere i fili dell'economia e della corruzione al fine di lucrare sempre di più, di più, di più....
allo stesso tempo lo stato assorbe un'ingente quantità di ricchezza che usa nel peggiore dei casi per restituirla a chi l'ha generata, ma verosimilmente sarà molta di più di quanto quella persona in una vita riesca a spendere.

il tetto di ricchezza dipenderebbe dall'età del soggetto: sarà diverso per una persona di 25 anni o per una di 85, ma il concetto è lo stesso: giunto a un certo punto, quando è ormai certo che non potrai spendere più di questa quantità di soldi nella tua vita, anche immerso nei lussi più sfrenati, a quel punto ti si sottrae la schiavitù del soldo e acquisisci i benefici che ti spettano.

almeno così smetti di essere un pericolo pubblico, un pazzo ossessivo con il potere di comprare e far esplodere il pianeta.
diciamolo chiaramente, anche se questa mossa del tetto di ricchezza dovesse non portare soldi allo stato (e ammettiamo anche che ci si perda un poco, in qualche caso, economicamente) il vantaggio di eliminare dal gioco del potere gente potenzialmente devastante è una gran bella cosa che non si può quantificare in denaro.

facciamolo, vi prego!!

Wednesday, 16 December 2015

contra la riqueza

últimamente estoy viendo por las calles de Barcelona una campaña de sensibilización de la organización Manos Unidas que utiliza el lema "luchamos contra la pobreza".
el cartel es este:


el mensaje es seguramente muy importante por eso yo lo comparto.
sin embargo el lema juega mucho con una visión muy clásica de la cuestión de los problemas del mundo: los pobres son pobres por casualidad y los ricos quieren ayudar a los pobres a salir de esa triste condición. si la clase media dona dinero entonces la pobreza acabará.
ese es un modo un poco estereotipado y superficial de definir el problema de la pobreza. la frase y la proposición en sí es buena pero no cuestiona mucho el porque existe este drama de la pobreza.

vamos a ver:
se sabe que en el mundo el 1% de la población tiene más del 50% de la riqueza del planeta tierra.
o sea que el problema no es tanto que los pobres sean pobres, sino que los ricos sean tan desproporcionadamente ricos, o no?

yo cambiaría el lema de la campaña de sensibilización con una frase más efectiva, que plantee un pensamiento un poco más profundo y que vaya un poco más a la base del problema:
luchamos contra la riqueza!
porque es la opulencia que está generando pobreza.



Monday, 4 May 2015

la recolocación de la literatura

es más o menos la misma idea del libro de los héroes extra-comunitarios y se trata de recolocar geográficamente y temporalmente a la literatura del siglo XIX europeo a contextos modernos de pobreza y explotación.
la Europa de la revolución industrial era tan llena de pobreza, explotación y contraste que se utilizó fácilmente para crear el mito de los países en vía de desarrollo, como si la pobreza fuera el comienzo de una inminente riqueza en lugar de un efecto necesario de políticas internacionales imperialistas y globalizadoras.
de todas maneras la literatura del siglo XIX europeo y sobretodo Inglesa, Alemana, Francesa y Rusa se podrían adaptar a un contexto moderno de países explotados, como ciertos lugares de África, Asia y América Latina, simplemente a través de una sustitución de nombres personales y geográficos, una modernización de las tecnologías utilizadas y una adaptación de las descripciones de los paisajes al nuevo territorio.
no sería mal leer Hard Times de Dickens pero en lugar de estar descrito sobre una pobre Londres de los suburbios industriales, la novela estaría recolocada en la actual Nigeria, por ejemplo en Port Harcout, bajo la explotación petrolera.
sería un experimento bastante interesante, la verdad.

Monday, 23 February 2015

diccionario Rico-Pobre / Pobre-Rico

habéis notado como hay cosas que se llaman de una manera si están hechas por un pobre, pero que acaban teniendo otro nombre si están hechas por un rico?
por ejemplo si un pobre te pide dinero pide una limosna, pero si es un rico que te pide dinero está haciendo recaudación de fondos.
de la misma manera si un pobre te roba tu casa está haciendo una okupación, pero si es el rico que te roba tu vivienda y te echa de tu hogar, eso se llama recualificación urbana, justificada por ley, ellos se quedan con la finca y tú a vivir en la periferia.
todo este léxico asimétrico debido a la condición económica de quien actúa, me hizo pensar que quizás haría falta crear un diccionario bilingüe que traduzca palabra por palabra de la lengua de los pobres a la lengua de los ricos y viceversa.
el Diccionario bilingüe Pobre->Rico / Rico->Pobre

aquí, a seguir, podéis ver algunos ejemplos de las palabras que se podrían encontrar dentro de sus páginas. son solo unos pocos vocablos pero espero que puedan dar una idea de lo que quiero decir.

traducciones de la lengua del pobre a la lengua del rico:

Acción Terrorista -> Guerra Preventiva
Artesanía -> Arte
Brujo / Chamán -> Sacerdote
Creencia -> Religión
Dialecto -> Lengua
Daños Colaterales -> Víctimas Inocentes
Fanatismo -> Defensa de Valores de Nuestra Cultura
Inmigrantes -> Expatriados
Limosnas -> Recaudación de Fondos
Nacionalización -> Expropio Injusto
Okupación -> Desalojos para Recualificación Urbana
Privatización -> Equilibrio Social
Terrorismo -> Misión de Paz
Tribu -> Nación

y muchas más....
creo que podría ser un instrumento poderoso para entender mejor nuestra sociedad y muchas de las informaciones que nos llegan a diario desde los medios de comunicación.

Monday, 7 July 2014

architettura come sintomo

l'architettura è una grande metafora dei valori imperanti del momento e della mentalità di chi la costruisce.
rispetto alle altre "arti" ha però il vantaggio di essere sostanzialmente una necessità nella vita dell'individuo per cui si crea anche dove non c'è nessuna volontà di dedicarsi a essa come "arte".
è dunque un termometro sociale particolarmente interessante.
esempio generale:
le architetture fasciste denotano rigidezza, precisione, regole inflessibili, quadrate, magnificenti, solide dove l'individuo è un puro numero che deve adattarsi alla griglia generale senza interferire su di essa. (non poi così diverse dalla maggior parte delle architetture del nostro mondo attuale...).
architetture neo-hippy bio-eco-costruite sono invece fluide, morbide, senza schemi, dove la natura entra a far parte della casa, fatte a mano, sostenibili, etc etc.
insomma, non dico nulla di nuovo: l'architettura è la cristallizzazione della visione profonda del mondo da parte di un certo tipo di umanità.
a partire da questo punto però vorrei sottolineare un aspetto abbastanza triste e cioè la questione del rispetto e della dignità umana. mi spiego:
- i ricchi se si costruiscono le loro case costruiscono dei palazzi o delle ville magnificenti che, bisogna ammettere, sono dei capolavori, bellissime.
- i poveri dal canto loro, se si devono costruire le proprie case, costruiscono in genere incantevoli piccoli paesini di pescatori, oppure piacevoli case rurali, semplici ma belle, addirittura le favelas in condizioni di povertà estrema, al di là dei problemi che presentano, hanno un fascino estetico indubbio, simile a quello dei nostri antichi borghi medioevali.
- il problema è quando sono i ricchi a costruire le case dei poveri. è li che si manifesta tutto il disprezzo umano che i più abbienti hanno per le caste inferiori. grandi palazzi dove si riduce al minimo lo spazio vitale per risparmiare capitale, moltiplicando in modo disumano lo schema a loculi per impilare più umani possibile, più braccia da lavoro possibile, da sfruttare. è così che sorgono le periferie urbane moderne: giganteschi palazzi eretti dai ricchi per ammassare poveri, indistinta umanità senza nessuna necessità di dignità.

l'architettura è sintomo della visione di chi la costruisce.
basta dunque vedere le periferie per capire qual è l'opinione che la casta privilegiata ha della gente normale.


Monday, 30 June 2014

multas proporcionales

las multas se consideran un sistema de castigo social no violento porqué actúan sobre las posesiones personales y no sobre las personas físicas.
esta idea, yo creo, es básicamente falsa.
en un mundo como el nuestro donde una persona pobre está completamente marginada y hasta puede morirse de hambre o de frío sin que nadie ni siquiera le dirija una palabra, el hecho de quitar dinero puede ser una condena brutal y muy violenta.

las multas como sistema de bloquear ciertos tipos de actos incívicos o dañinos para la sociedad se pueden mantener en su esencia, en su concepto, pero necesitan estar calibradas al individuo al cual se las aplica.

una multa de 300 euros aplicada a cualquier ciudadano disimula ser una pena más justa por ser la misma cifra para todos, pero en realidad no hay nada más injusto! 300 euros para una persona en graves problemas económicos puede ser un golpe mortal que lo empuja hacia el barranco de la pobreza mientras que por otros puede ser poco más que una pequeña molestia que les amarga la mañana.
la multa de cantidad fija es básicamente lo más injusto que hay y, como siempre, favorece los ricos para crear más problemas a los pobres.

más interesante sería crear un "Coeficiente de Riqueza Real" por cada ciudadano y según este valor calibrar en porcentaje la multa.
pasas el metro sin billete? 100 euros de multa? para una persona pobre es completamente desmesurado, para un rico, en cambio, no es nada. pues de esta manera el valor disuasivo de perder dinero si se actúa de manera incívica (que es la idea esencial de la multa) no funciona con los ricos y hunde de manera brutal a los pobres.
más correcto sería aplicar el mismo peso conceptual de la multa a las condiciones de cada persona y por esto a su Coeficiente de Riqueza Real, así que si se calcula que pasar sin billete en el metro equivale a 100 euros, o sea un 0,01% de una persona que tiene 10.000 euros, pues la multa justa será una multa de 10 euros para uno que posee 1.000 euros y por otro lado una multa de 1.000 euros para alguien que posee 100.000 euros!

qué? os parece mucho?
pues bajar el porcentaje sobre el Coeficiente de Riqueza Real!

seguro que esto cambiaría bastante la perspectiva de quienes hacen las leyes ya que, siendo ellos generalmente ricos, no sé cuanto les gustaría establecer valores de multas tan altos para cualquier tontería que hagan... pero si así tuvieran que hacer lo que les tocaría vivir sería nada más y nada menos lo que vive constantemente la gente pobre que lucha para sobrevivir.

pues que abran los ojos.
multas proporcionales!

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...en realidad todos los precios fijos son básicamente profundamente injustos...

Monday, 13 August 2012

redistribución radical de riqueza

según una análisis del Credit Suisse del 2011 la riqueza global del planeta en términos absolutos era en aquel año de 231.000.000.000.000 US$.
La populación mundial alcanzó en el mismo tiempo una cantidad alrededor de 7.000.000.000 personas.

Eso quiere decir que si quisieramos redistribuir de manera RADICAL, ABSOLUTA y IGUALITARIA la riqueza sobre cualquier ser humano de cualquier nacionalidad, edad, sexo, religión, posición política..... resultaría que cada uno de nosotros debería tener aproximadamente un cantidad de 33.000 dolares (casi unos 27.000 €).

Siguiendo con este socialismo puro, ya que se redistribuye todo, está claro que la redistribución de las casas, terrenos y todo lo demás, garantizaría un lugar donde vivir para todos (probablemente mas que una casa por casa persona) y terreno donde vivir y alimentarse, todo gratis.
Así que los 27.000 € no se irían en alquileres o cosas así.

Otra cosa que decir: si eso se pudiera aplicar de verdad, el hecho de que cada uno tenga 27.000 €, quiere decir que una familia de 4 personas (padres + dos hijos) contaría con 108.000 €.

Y luego los políticos en estos tiempos nos vienen diciendo que hemos vivido por encima de nuestras posibilidades económicas en estos últimos años?
La madre que los parió!

La gran mayoría de la humanidad vive con menos de 5 dolares al día para sobrevivir.

Esta redistribución radical en cambio garantizaría a familias con muchos hijos que desde siempre viven en paises pobres de pasar de una riqueza familiar de casi ZERO euros a una cantidad de más de 200.000 €.

Incluso en Europa mucha gente (si sola) vive con menos de 27.000 € de propriedad y teniendo que gastar por alquileres y otras cosas.
Si hablamos de parejas tendrían el doble (54.000€), está claro.
Eso para decir que incluso aquí en el "primer mundo", una redistribución de este tipo no nos haría mucho mas pobres, colectivamente.
Podría  hasta ser conveniente incluso para la mayor parte de los europeos!

Todo esto está claro es utópico, pero entendemonos es "tecnicamente" posible.
Es así.

Esto solo hace pensar a cuanto dinero van acumulando los poquísimos ricos del planeta con respecto a toda la población mundial que vive en condiciones de pobreza.

Friday, 27 March 2009

CRIMINE SOLIDALE

REDISTRIBUZIONE TRUFFALDINA DEI SOLDI:
Come verificato di persona sulla mia pelle, la clonazione di una carta di credito è un crimine "pulito" in cui l'unico ente a esserne danneggiato è la banca.
I soldi prelevati dai ladri infatti sono rimborsati tutti al cliente a cui la carta è stata clonata dalla banca stessa poichè non è responsabilità sua se qualcuno ha rubato dati attraverso dispositivi inseriti negli sportelli (che sono un servizio offerto dalle banche, che ne sono responsabili)
propongo dunque un gruppo criminoso-solidale che faccia corsi pubblici di come clonare carte di credito e si adoperi a creare una rete di persone che si offra spontaneamente di farsi clonare le carte di credito affinchè i propri soldi vengano presi da comunità povere dell'africa o di altri continenti, purchè tali comunità siano in condizioni di bisogno, e che dunque siano le banche, multinazionali del soldone a finanziare questo truffaldino atto di solidarietà non volontario.
siccome è risaputo che il vero criminale non è chi deruba una banca, ma chi ne fonda una, spero che qualche gruppo criminale decida di creare questa rete di connivenza-furto volto al bene di tutti.
si tratta di una specie di trasfusione sanguineo-monetaria in un pianeta globalizzato in cui si preleva da un flusso abbondante per rimpinguare un flusso scarso.
una bella azione alla robin-hood!