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Saturday, 29 June 2024

faccia grondaia

Succede che passeggi vicino a casa e vedi una grondaia divelta... ma più che una grondaia... è una faccia! La vedete anche voi?

Io per esempio la immagino cosí.

Si tratta di un personaggio perfetto. Il caso è un grande artista.



 

Saturday, 11 April 2020

eolic-city


Perché riempire le nostre campagne di pale eoliche quando è la città che ha principalmente bisogno dell'energia prodotta da queste eliche?
Non si potrebbe direttamente innestare questa tecnologia pulita sulle alte strutture dei grattacieli presenti ormai in tutte le principali città del mondo?
Ve la immaginate una città piena di pale eoliche, come se ogni edificio alto fosse una specie di gigantesco mulino a vento. Parte del fabbisogno energetico degli stessi edifici sarebbe fornito da questa tecnologia incorporata negli stessi grattacieli.
Ve lo immaginate poi uno di quei grattacieli stile Dubai o Kuala Lumpur con una serie di 10 o 15 pale eoliche una sopra l'altra?
Un giorno Eolic-City nascerà! Ne sono sicuro.


Thursday, 15 August 2019

le città si fondano sull'invisibile

Quando vediamo una città la vediamo solida e gigantesca. La sua inamovibilità ci fa pensare che sia fondata su concetti fortemente materiali e concreti. Tuttavia i tracciati e i percorsi che poi definiscono il costruito non sono sempre logici e razionali... anzi... se risaliamo all'origine di una città, di una cittadina, di una megalopoli, ma anche solo di un quartiere qualsiasi, siamo sempre di fronte a un piccolo abitato di poche case sparse e di tracciati più o meno informali attraverso i quali le persone si spostano per arrivare alle loro rispettive destinazioni.
Questi tracciati sono la vera anima della futura città.
La maggior parte di questi percorsi si manterrà negli anni e molto probabilmente anche nei secoli, semplicemente per assumere un carattere di riferimento e di centralità, di rappresentatività e di forse anche di praticità di movimento. Gli abitanti si identificano con lo spazio in cui abitano e spesso le strade originarie di una città, sebbene possano subire alcune modificazioni, tendono quasi sempre a cristallizzarsi e a stabilizzarsi nei secoli.
Ma, come dicevamo, praticamente tutte le strade delle città non sono determinate da decisioni logiche o razionali, altrimenti le città sarebbero tutte uguali. Anche laddove il tracciato è deciso geometricamente (specialmente nell'ultimo secolo) la città si occupa di modificare questa rigidità e la fa sciogliere in qualcosa di più organico e imprevedibile (lo sanno bene gli architetti e gli urbanisti).
Ma perché dunque la città si struttura su assi fluidi e organici?
Cosa genera questi percorsi originariamente?
Ebbene, questi percorsi provengono dall'invisibile: sono stati dei dettagli impercettibili, astratti, ineffabili che hanno fatto modificare un cammino che poteva essere retto e diretto in un altro che ha generato poco a poco una curva, una flessione, un bivio, un giro largo, un'alternativa inimmaginabile all'inizio.
Forse una antica pozza di fango.
Un sasso più grande degli altri restato a lungo in mezzo alla strada.
Un ciuffetto di ortiche.
Un alveare.
Un alberello.
Un angolino dove soffiava una bella arietta dolce.
Un sentiero con più ombra o forse con più sole in un certo periodo dell'anno.
Un antico cespuglio dove si raccoglievano more e mirtilli.
Una zona che in certi giorni lontani era più puzzolente di un'altra...
Ma non solo, forse anche antiche leggende... superstizioni...
Proprietà private spontanee (ovvero limiti immaginari, invisibili)
Magari un antico panettiere particolarmente bravo che attirava la gente più di altri.
Bei panorami scomparsi
Qualche ragazza molto bella che viveva nei pressi.
Vicini antipatici da cui tenersi alla larga.
Una roccia ormai sparita dove era particolarmente pratico sedersi a riposare.

Sono queste cose invisibili che hanno generato tutte le città.
Le città si fondano sull'etereo.


Tuesday, 25 September 2018

riflessioni urbane...

Antiche riflessioni urbane ...o forse soltanto un delirio profetico architettonico...

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Camí de las Àigües

Silenzio.
Tutto il caos, il rumore, il movimento se ne restano laggù.
La città delirante resta schiacciata a terra.
Arrogante, patetica, Barcellona cerca di elevarsi in altezza: lancia in aria grattacieli, allunga i suoi tentacoli di asfalto, ma qui non si sente nemmeno il suo ruggito costante...
...e come se non bastasse: all'orizzonte l'infinità immobile del mare.

Vista così la città sembra piccola.
Da dentro invece i suoi muri infiniti schermano e nascondono la realtà. Ti dicono: "Tutto è artificiale. La natura è dell'uomo".
Ma basta venir qui per rendersi conto del contrario.

Non dubito che un giorno, così come quel serpente della mitologia nordica, anche la città finirà per stritolare e divorare tutto.
Cadrà il Collserola. Sarà circondato e confinato ad essere una riserva indiana di gente che fa footing. Un parco a tema "naturale", un grande mirador.
Ma la vittoria è temporanea.
Come tutte le città anche Barcellona sarà ingoiata dalla terra.



Saturday, 5 May 2018

canali-piscine a venezia

ogni tanto devo immaginare qualche nuova utopia per Venezia. 
ecco l'ultima che mi è venuta in mente: i canali-piscine.


la logica è la stessa delle strade pedonali: si chiude una strada al transito motorizzato di veicoli e la si riserva al piacere di passeggiare e di riunirsi in comunità. ovviamente a venezia mancano le strade asfaltate, ecco perché si potrebbe cogliere l'occasione per chiudere alle acque della laguna e al passaggio delle barche dei canali veneziani, per poi trasformarli in piscine a cielo aperto dove i residenti e chiunque altro voglia, possa tuffarsi e nuotare.
una specie di piscina pubblica ricavata dall'intreccio dei canali della città.
non sarebbe divertente?

Friday, 6 January 2017

Grattacieli orizzontali


Perché le città fronte mare devono sempre presentare uno skyline di strisce di vetro e cemento verticali con stretti passaggi per la gente tra queste immense torri?
Perché non ci può essere magari anche solo una variazione sul tema: dei bei grattacieli... orizzontali, per esempio!
Steccone orizzontali su piloties che permettano anche la presenza di piazze in altezza tra una stecca e l'altra.
Una cosa più originale, al meno, no?

Saturday, 26 December 2015

urbanistica surreale

ecco il mio ultimo tentativo di progettazione urbanistica:
l'ubicazione metafisica di un blocco edificato all'interno di una lottizzazione urbana a Parigi


Saturday, 19 December 2015

ciudad rascacielos

Utopía urbana:
imagínense una ciudad rascacielos:
todos los edificios se distribuyen sobre tres áreas que son como unas alas que se generan desde un centro.
las áreas están divididas en parcelas y cada uno puede construir dentro de ellas, pero a cada ubicación elegida corresponde una altura obligatoria del edificio que depende de la distancia del centro de la ciudad: cuanto más cercano al centro, más alto tiene que ser el edificio.


el efecto global sería un conjunto ordenado y único.
tres (o cuatro?) alas se generarían del centro y ya que habrá más edificios bajos con respecto al número de las construcciones altas, cuanto más lejos del centro (y más bajas las casas), mayor será el área dedicada a la edificación.
eso genera un tipo de geometría de ejes que se abren a abanico y que van encerrando entre ellos unas áreas vacías que serán dedicadas a parque.
esta ciudad orgánica sería generada por privados que respeten simplemente las leyes urbanísticas muy rigurosas de esta ciudad, tan solo la edificación central sería un elemento público, con actividades sociales para toda la comunidad.

bueno, si crear una ciudad de este tipo os parece demasiado, por lo menos un barrio! no?
jeje

Saturday, 1 August 2015

metro circolare veneziana

un po' sull'onda dell'idea della "metro continua" applicata alle mie utopie su venezia, tipo la "neo-venetiae" oppure "zonte a venexia", ho pensato di realizzare un piano per una metro circolare veneziana.
si tratta di una linea circolare di metropolitana sotterranea (e allo stesso tempo, ovviamente, subacquea) che colleghi i punti principali della municipalità veneziana ovvero alcune isole, mestre, marghera, il centro storico e l'aeroporto di tessera.

il progetto, come detto all'inizio ricalca l'idea innovativa di realizzare una linea di metro continua, ovvero senza nessuna discontinuità: una catena di vagoni la cui fine è anche l'inizio, di nuovo. un anello di trasporto continuo dove ciascuno si ferma dove vuole, tanto l'anello gira e gira finché non si arriva alla stazione.

linee circolari ve ne sono molte nel mondo, ma non linee continue: serie sterminate di vagoni intervallati solo ogni tanto da qualche locomotiva che li fa girare.
una capienza di pubblico strepitosa e una efficienza di trasporto strabiliante, meno intasamenti alle fermate della metro e facilità di utilizzazione.

in questo schema ideato utopicamente stamattina porto questa idea agli estremi di cristallina purezza geometrica! non solo la catena è circolare in senso che è continua, ma è circolare in senso che è un cerchio!
i vagoni dunque possono direttamente essere progettati sul raggio di curvatura della linea di metro.

ecco la cartina


per chi conosce la città sarà facile riconoscere l'utilità di vivere in un comune non più frammentato in territori che non si toccano e non hanno alcuna relazione tra loro.
adesso gli agglomerati dell'entroterra, l'aeroporto, dei parchi urbani e rurali, alcune tra le isole principali e il centro storico sono finalmente unite da un trasporto facile, rapido ed efficiente.

la metro continua fa fermate ogni 10º oppure 15º geometrici del cerchio.
(andrebbe calcolato bene)
non sempre ci sono stazioni corrispondenti a queste fermate: per esempio tra "porto marghera" e "venezia stazione marittima" ci si fermerà a metà in modo che il cerchio raccolga la gente lungo la sua circonferenza, ma non sarà possibile uscire immediatamente. si aspetta semplicemente la prossima fermata del treno ed ecco che si potrà scendere.
niente di più semplice.

ecco fatto.
bella utopia, no?
peccato che venezia continui a essere un cadavere truccato a festa, con tutte le possibili utopie che vi si possono creare.

Tuesday, 7 April 2015

green net city

utopías de ciudades verdes libres del fanatismo violento e intransigente de los coches por doquier!
es el sueño de muchos!
mío, también.

hay que decir que yo en este campo siempre prefiero las utopías!
utopías radicales!
todas las utopías tienen que ser radicales! porque si no se convierten tan solo en proyectos, actuaciones o simplemente dibujos. las utopías tienen mucho más poder: tienen la fuerza de la inspiración, del sueño, del horizonte futuro infinitamente posible.

pero... aunque yo prefiera las utopías esta vez me bajo a pactar una solución más práctica... más realizable... a ver si un día algo se empieza a hacer para librar las ciudades de la violencia del tráfico constante y se empieza a pensarlas un poco no tan sólo como a un lugar donde desplazarse sino también como a un sitio agradable donde vivir...

así que me despojo de mis corazas utópicas del tipo la Ciudad Peatonal (mi sueño urbanístico prohibido...) y el fanatismo ecológico de la idea de la Barcelona Verde (inaceptable para la gente demasiado realista...) y me abro a una simple consideración urbana... un paradigma que nunca se pone en duda pero sí que podría ser analizado de una manera diferente y abrir camino a planificaciones de ciudades más agradables, más lentas, más silenciosas, más humanas, más verdes.

el paradigma es este:
de qué está hecha la ciudad? de casas, calles y muy de vez en cuando de parques.
eso por qué? porque todas las casas necesitan calles asfaltadas y por todas partes hay casas. en los pocos huecos se le deja crecer algún árbol y un poco de césped.

y lo que sale al final (utilizando como casi siempre el ejemplo de Barcelona) es algo así en los casos normales: islas verdes en medio de un contexto de ciudad hecho de casas y asfalto.


básicamente esta es la lógica (planificada o no) de nuestras ciudades modernas, donde el tótem sagrado del coche es el dominador de cada centímetro de la ciudad y justifica de por si las inmensas extensiones de asfalto de nuestras urbes.
pero este dogma será realmente tan verdadero?
quiero decir, no será que no todas las calles de la ciudad son realmente tan necesarias...?
yo creo que no lo son, pero no lo digo así sin pensarlo: muchas calles de una ciudad se pueden fácilmente transformar en calles peatonales (de hecho es lo que se hace sin tanto drama) así que no siempre es tan necesario asfaltar cada rincón...
no hablo de utopías eco-radicales como las otras que tanto me gustan, lo que quiero subrayar es: si de verdad no todas las calles necesitan forzosamente estar asfaltadas, será realmente obligatorio que las áreas verdes siempre tengan que quedarse atrapadas entre un laberinto de asfalto como reservas indias para románticos y para gente en vía de extinción (los que se conceden un momento de relax)?
no será en cambio posible seleccionar una red de callcitas menores de la ciudad para convertirlas en lugares no-transitables para los coches y dejarlas libre para la realización de una grande Red Urbana de Parques?
cuidado! no estoy hablando de una red de parques urbanos, hablo de una red urbana de parques!
las calles pequeñas que se quitan a la circulación de coches no se convierten en paseos peatonales con algún árbol y eso... no: estamos hablando de convertirlas en parques-lineales!

tierra! césped! árboles! flores! 
no-asfalto! no-piedra!

y si se quiere dejar un margen pavimentado para que, cuando llueve, la gente no se ensucie los zapatos en el barro, se conservan las aceras como áreas pavimentadas pero ya está: el resto de la "calle" se convierte en parque lineal.

eso sí que es posible!
incluso en Barcelona unos trocitos de un par de calles ya tienen cesped (porque por alli pasa solo el tram) y hay una gran red de calles peatonales. así que no estamos hablando de algo utópico. no estamos hablando de una revolución de la circulación de la ciudad ni de una involución prehistórica de su funcionamiento.
se trata simplemente de adaptar a parque algunas calles peatonales y algunas calles pequeñas no muy útiles ni muy transitadas y crear una Red! una Telaraña Verde! un tejido ecológico que enmarañe toda la ciudad y que, al contrario del paradigma que decíamos antes, cree unas islas de casas y asfalto en medio de una red de verde y no unas islas de verde en medio del asfalto.

ejemplo cualquiera para explicarme:


en una ciudad así, de este tipo, te podrías mover por parques todo el rato, cruzando tan sólo muy de vez en cuando una calle. 
y un montón de casas en la ciudad se abrirían a una nueva tipología de alargados parques urbanos (o calles verdes), imaginaos que bonito!

repito: las lineas verdes son parques entre casas, no son calles peatonales con árboles.

yo creo que esta Green-Net-City se debería empezar a pensar hacerla de verdad.
aunque sea parcialmente. aunque sea puntualmente.
esta no es una utopía, esto es posible!

Tuesday, 20 January 2015

la ciudad peatonal

utopía urbana:
una ciudad enteramente peatonal.

esta idea es una unión de dos ideas anteriores: las franjas peatonales urbanas y la ciudad verde.

imaginaos entonces una ciudad que está pensada básicamente para ser peatonal. el movimiento rápido se garantiza a través de franjas peatonales urbanas, o sea franjas en movimiento en las cuales puedes subir a pie y dejarte llevar (como las de los largos pasillos de los aeropuertos, digamos). esas franjas son múltiples y aumentan progresivamente de velocidad, así que de una franja a la otra la diferencia de velocidad es mínima, pero si te mueves siempre a franjas con velocidades mayores acabas estando en una franja muy rápida, aunque la sensación sea muy "estática".
esta idea está explicada en detalle en la estrada del blog que se llama Nastri Pedonali Urbani.

estas franjas no tienen que estar en todas las calles, por que son ejes de movimiento rápido y no hace falta que cubran toda la red de calles de la ciudad. serían tan sólo una especie de Autopistas Peatonales.
el resto de las calles entonces serían tan sólo de paseo normal, peatonal, a la velocidad normal, digamos. para caminar, simplemente.
una ventaja de este sistema es que el hecho que se liberen espacios de circulación de vehículos y de aparcamiento permitiría el reutilizo de estos espacios como áreas verdes y parques públicos permeables a la circulación peatonal, como representado a través de unos fotomontajes en la entrada del blog que se llama Barcelona Verda.

en el caso específico de Barcelona pues no sería necesario una red excesiva de autopistas peatonales para permitir un desplazamiento ágil y práctico por la ciudad.
en ese esquema me imagino una cantidad potencialmente suficiente de autopistas peatonales para la ciudad.


los ejes peatonales rápidos que he evidenciado por supuesto corresponden a las calles de mayor tráfico, actualmente.
eso por que ya de por sí estas calles responden a las líneas de tráfico necesarias y porque ya son suficientemente anchas para poner una serie de franjas móviles de velocidad progresivamente mayor que permitirían una rapidez del eje de circulación bastante grande.
si os imagináis moveros de un lugar al otro de la ciudad a pie utilizando este sistema, podréis realizar que no estaría nada mal desplazarse de esta manera y sería tmabién bastante práctico.

Paralelamente a este sistema a tierra, se conservaría todo tipo de transporte subterráneo y algunas lineas de tranvía, silencioso y limpio.
por el abastecimiento de todo tipo de cosa, se conservarían algunas carreteras principales subterráneas para los vehículos. el resto se llevaría con carritos, como se sigue haciendo en Venecia, por ejemplo, sin demasiados problemas.


El coste del sistema no creo que debería ser increíblemente mayor a lo que gasta la gente actualmente para desplazarse en coche, si se calcula el coste total de lo que implica el transporte con vehículos por la ciudad en términos de gasolina, aparcamientos, electricidad para semáforos, mantenimiento de las calles, salud de la gente para exceso de contaminación, servicios públicos de gestión de tráfico, seguros, accidentes... etc etc.

y aunque no lo veáis bien en términos económicos...
qué importa!
es una utopía!
esto es lo bueno de las utopías!

Wednesday, 26 November 2014

utopía urbana

esta utopía urbana es muy sencilla y básicamente poco original pero a mi me gusta igualmente. se trata de un concepto en el cual la ciudad está en dos niveles:
- el nivel más bajo, a los pies de los edificios, para la circulación de vehículos y transporte técnicos.
- el nivel superior, en cima de los edificios, para la circulación peatonal y de las bicis.
este segundo nivel es continuo y fácil de recorrer porque encima de los tejados de cada edificio habría puentes que conectan un techo al otro.
los edificios, obvio, tienen que ser todos de una altura constante (o por lo menos no muy diferente).



se crearía así, encima de los edificios de la ciudad, una especie de telaraña totalmente peatonal, conectada con ascensores a las plantas bajas de las casas, donde habría los parkings para luego circular rápidamente de un lado al otro de la ciudad.
el continuo espacio peatonal volante yo me lo imagino realizado como si fuera un único gigante parque elevado. el verde encima de la ciudad.
creo que sería bastante bonito.
si un día consigo ser súper rico, realizo un barrio prototipo! jeje

se llamaría: la telaraña verde!


Monday, 7 July 2014

architettura come sintomo

l'architettura è una grande metafora dei valori imperanti del momento e della mentalità di chi la costruisce.
rispetto alle altre "arti" ha però il vantaggio di essere sostanzialmente una necessità nella vita dell'individuo per cui si crea anche dove non c'è nessuna volontà di dedicarsi a essa come "arte".
è dunque un termometro sociale particolarmente interessante.
esempio generale:
le architetture fasciste denotano rigidezza, precisione, regole inflessibili, quadrate, magnificenti, solide dove l'individuo è un puro numero che deve adattarsi alla griglia generale senza interferire su di essa. (non poi così diverse dalla maggior parte delle architetture del nostro mondo attuale...).
architetture neo-hippy bio-eco-costruite sono invece fluide, morbide, senza schemi, dove la natura entra a far parte della casa, fatte a mano, sostenibili, etc etc.
insomma, non dico nulla di nuovo: l'architettura è la cristallizzazione della visione profonda del mondo da parte di un certo tipo di umanità.
a partire da questo punto però vorrei sottolineare un aspetto abbastanza triste e cioè la questione del rispetto e della dignità umana. mi spiego:
- i ricchi se si costruiscono le loro case costruiscono dei palazzi o delle ville magnificenti che, bisogna ammettere, sono dei capolavori, bellissime.
- i poveri dal canto loro, se si devono costruire le proprie case, costruiscono in genere incantevoli piccoli paesini di pescatori, oppure piacevoli case rurali, semplici ma belle, addirittura le favelas in condizioni di povertà estrema, al di là dei problemi che presentano, hanno un fascino estetico indubbio, simile a quello dei nostri antichi borghi medioevali.
- il problema è quando sono i ricchi a costruire le case dei poveri. è li che si manifesta tutto il disprezzo umano che i più abbienti hanno per le caste inferiori. grandi palazzi dove si riduce al minimo lo spazio vitale per risparmiare capitale, moltiplicando in modo disumano lo schema a loculi per impilare più umani possibile, più braccia da lavoro possibile, da sfruttare. è così che sorgono le periferie urbane moderne: giganteschi palazzi eretti dai ricchi per ammassare poveri, indistinta umanità senza nessuna necessità di dignità.

l'architettura è sintomo della visione di chi la costruisce.
basta dunque vedere le periferie per capire qual è l'opinione che la casta privilegiata ha della gente normale.


Monday, 17 February 2014

archipiélagos urbanos

está muy de moda hablar del peligro que el nivel de los mares se levante con el deshacerse de los hielos de los polos. en el caso este cataclismo de verdad se realice está claro que los niveles de las costas se modificarían y muchísimas ciudades costeras estarían inundadas y sumergidas como nuevas atlántidas contemporáneas.
para tener una idea del cambio geográfico que se podría dar se puede echar un vistazo a esta página muy interesante: floodmaps (página que desarrolla de manera mucho más interesante la misma idea que yo artesanalmente había intentado realizar en las entradas sobre como sería el mundo con un nivel del mar 200m por encima de como está ahora y con un nivel 200m por debajo de la línea actual).
ya solo con 9 metros más con respecto a nuestros mares mirad que cambios se notarían en ciertas áreas de Europa:

en estos casos muy claros se puede ver que con 9 metros más la costa en algunas regiones se movería de dos o trescientos kilómetros hacia el interior.
ciudades como Venecia, Amsterdam, Rotterdam, Brema estarían completamente sumergidas....

O NO!

esto es lo que a veces, creo, no se considera: 
las ciudades inundadas con 10 o 15 metros de agua por encima del nivel normal de los mares, no desaparecerían por debajo del mar, sino que se convertirían en archipiélagos artificiales! una especie de Venecias modernas involuntarias.
esto porqué en general los edificios ya se basan sobre un terreno que (por definición) está algo más por encima del nivel del mar y luego es muy fácil que los edificios en la ciudad sean de más de una planta.
ya un edificio que tenga planta baja y dos pisos más supera los 9 metros de altura. así que muchísimas casas de las ciudades de la costa se quedarían simplemente con los pies a remojo, pero parte de ellas estarían por fuera del agua como unas islas alcanzables con barcos, pasando por las calles/canales.


muchas ciudades entonces no se abandonarían, sino que se vivirían de forma diferente: ciudades acuáticas, navegables, buceables incluso! algunos edificios se organizarían y se juntarían con unos puentes para permitir el pasaje a pie. otros se quedarían aislados. 
no toda las ciudades de costa estarían completamente inundadas: por ejemplo en Nueva York la subida de 10 metros del agua convertiría broadway en un paseo a la orilla del mar, nada más:


pero a mi me encanta la idea de una ciudad inundada donde cada bloque de edificios sea una isla de un archipiélago urbano, alcanzable tan solo con barcos, en medio de un mar que ya se ha tragado las regiones alrededor de la ciudad.

por ejemplo, utilizando uno de mis lugares favoritos de aplicación de fantasías urbanas, Barcelona, vamos a ver como podría acabar siendo la ciudad si se levantaran los mares de repente: este sería como aparecería el Eixample desde los cielos:


la vila olímpica y barceloneta quedarían totalmente por debajo del agua, solo se emergerían los edificios más altos:




de la misma manera todas las calles de la ciudad se quedarían inundadas hasta cierto piso.
al no querer construir puentes entre ellas se quedarán como canales navegables:


pero tranquilos, no os quedéis con la idea que todo esto sería un desastre! imaginad cuántas nuevas posibilidades! por ejemplo, no os gustaría abrir la ventana de vuestro patio interior del bloque y salir en vuestra terracita frente a una vista como esta?


un paso y ya estáis en una piscina comunitaria para todos los vecinos! a nadar venga!!
qué maravilla!

Monday, 10 February 2014

BARCELONA VERDA

les ciutats son realment insuportables! tots aquests cotxes, tots aquests edificis claustrofòbics, caos, barull... jo sòc un pagès dins al cor, vinc de la campanya, necessito verd! naturalesa! contacte amb la terra.
ès por això que he decidit que si un dia d'aquests em torno imperador del mòn una de les primeres lleis impopulars que farè serà aquesta:
totes les ciutats han de ser lliures de cotxes! tots els carrers i totes les places hauran de ser parcs plens de arbres i flors!
(seria un imperador una miqueta hippy si voleu)

aquì teniu una idea de com quedaria la ciutat de barcelona desprès del canvi! ...la barcelona que m'agradaria...

aquò teniu un cerrer de la ciutat vella avans (no està mal, cal dir-ho...) i desprès:



tota la zona de plaça d'espanya, un'area d'un gris espantos... es tornaria aixì, un parc inmens per tot el barri, com podeu ver aqui debaix:



encara no he acabat! aixì seria com quedarian unes clàssiques façanes del eixample. qué os sembla?



desprès vos mostro un altre exemple, zones de circulació intensa i insuportable es convertirian en llocs maravillosos on gaudir els dies de sol.



zones apocalíptiques com el forum, serian parcs agreables per a tothom.



carrers terribles com la laietana serian a partir d'aquesta reforma uns passeigs dels mès bonics del mòn!



vinga! en el cas (poc probable) que no em torni imperador universal, desitjo de veritat que almenys algun carrer es transformi d'aquesta manera! que algú fagi alguna cosa, si us plau!

Saturday, 1 February 2014

absurd idea for an impossible city

why all city centres have to be a very dense maze of houses and alleys or a huge organized chess board of wide avenues and high skyscrapers? If I should invent a new city centre I would put a big garden in the middle of all the town: a green lung for all the people, the centre park.


ok this is not such a new idea and it isn't something so strange, indeed there are cities like this. but I'm now imagining an absurd town! a town existing only in the dreams of a child. with some strange rhetorical organization and a special symmetrical plan... like in the legendary stories of atlantis....
So let's now imagine a huge park that's the centre of the town, and let's think about a radial disposition of all the streets, like the drawing of the sun: the labyrinth of the tarmacked lines would be like a tissue pointing to a theoretical centre. the centre, of course it's in the middle of the park. and what's the centre? a big statue! a metal statue! the goddess of the city! the dweller of that place, the ruler of the human community.


the statue would be inserted in the grass as if the green soil would be a sort of water level in which the goddess is submerged. all around a thick forest would protect her, but near to her body an open and flat field of green land will surround her. the people of the town would often go to the huge statue to meet the immense mother of the place, the giant origin of the city.
her arms and legs are below the earth holding the foundations of the town, her heart is green, her body is metal and her hair is... tarmac! her hair is falling down in the grass and spreading radially to the horizon. this is the origin of all the streets of the town! here in these streets there are no cars, of course. only young people running, playing, skating and jogging.


yes I know, it's just an absurd idea for an impossible city centre.
but it's crazy! isn't it?

Sunday, 13 October 2013

eixample laberinto


ya que en Barcelona muchas veces se entetienen con la especulación edilícia, la próxima vez, si quieren pasarse de las reglas originarias de los planes urbanísticos, por lo menos que hagan un Eixample en forma de laberinto: sería un lugar más vario y divertido! seguro!


Sunday, 22 September 2013

plano para una ciudad orgánica

simplificando:
consideramos la cuestión del tráfico en una ciudad y según ese factor vamos a ver una interesante planificación urbana de un barrio de una nueva ciudad utópica.
el tráfico de los coches se comporta básicamente como un fluido. las calles y carreteras son asociables a un conducto por el cual pasa un líquido y respeta en general las mismas leyes de flujo.
entonces? si imaginamos un barrio de actividades homogéneas, os quiero proponer unas ideas de plano urbanístico racionales y orgánicos. aquí van las imágenes. creo que se comentan solas. chau.


 


las venas de las hojas y de las membranas de los animales son obviamente el resultado más perfecto para que cada lugar tenga acceso a una red de flujo común. la naturaleza es siempre una gran maestra y en ese caso, una gran arquitecta que desarrolló minuciosamente diseños de flujos perfectos durante milenios de evolución natural.
pues ya sabéis: tenemos un plano urbano ya proyectado y dibujado en cada hoja de cada árbol, en cada pétalo de cada flor, en cada ojo y en cada ala de mariposa, avispa, mosca, murciélago... 




Monday, 14 January 2013

Guía Fantástica de la Ciudad

Es muy normal que el turista se compre una guía para visitar una ciudad o un lugar nuevo. La guía, a parte de dar informaciones prácticas útiles para saber como y donde moverse, también proporciona, muchas veces, informaciones curiosas, historia folklóricas, pequeñas leyendas, antiguos acontecimientos que ocurrieron en uno u otro lugar de la ciudad.
y de hecho no se puede negar que es muy bonito sentarse en una plaza de un lugar desconocido y saber cosas, historias interesantes sobre todo lo que ocurrió ahí o sobre las cosas únicas y originales del sitio donde estamos.
indudablemente más interesante que pasar por ahí sin saber nada del sitio.

 La cosa interesante pues es oir o leer historias que dan carácter al lugar, que lo animan, que lo convierten en un sitio único, vivo, lleno de magia. Por eso, me digo yo, si lo importante, lo divertido, lo curioso es el cuento, porqué no hacer una guía de una ciudad que esté llena de estas informaciones e historias, pero que todas ellas sean inventadas y riquísimas de fantasía!
Lo que saldría sería una guía fantástica de la ciudad!

No se trata de mentir, las historias serían claramente inventadas, el juego sería claro, manifiesto, pero justamente por esto el juego podría ser mucho mas interesante y divertido.

Historias curiosas de personajes de fantasía poblarían todas las calles, las caracteristicas fisicas de la ciudad cobrarían una nueva perspectiva fantástica, fantasmas, héroes, personajes de un pasado paralelo dejarían sus huellas en cada casa, cada ventana, cada árbol...

ya sé que podría parecer una buena idea para una Guía de la ciudad para niños, pero yo creo que podría ser interesante para todos!
Incluso, si yo fuera alcalde de una ciudad fea y triste, pintaría de fantasía la ciudad con carteles explicativos con historias inexistentes para que todo cobre un valor mágico, nuevo, alegre y divertido.

pues, que decís? lo hacemos?