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Sunday, 24 January 2021

el sueño como guía



La mente a veces descansa, pero nuestro inconsciente nunca.


En la noche es fácil verlo: cuando nuestro lado consciente se duerme y descansa, nuestras vivencias nocturnas se llenan de imágenes oníricas que brotan de nuestro inconsciente profundo.


Nuestro lado intuitivo habla el lenguaje de los símbolos y de las metáforas y en los sueños estas imágenes reconstruyen universos enteros de infinitas conexiones subjetivas.


Lo que la mente a veces olvida es que, mientras la consciencia a ratos descansa, nuestro inconsciente en cambio nunca para de tejer historias y analogías oníricas. Ni siquiera cuando estamos despiertos.


Es por esto que es muy útil leer los acontecimientos reales que nos pasan como si fueran imágenes de unos sueños: porque más allá del nivel objetivo (seguramente cierto), hay un nivel de lectura más profundo. Es un filtro del mundo subjetivo, totalmente onírico que interpreta continuamente todo lo que nos pasa en cada momento.


Nuestro lado más interno lee todo lo existente con el lenguaje del símbolo y expresa su reacción con el idioma de las emociones.


Todo lo que nos pasa, en su profundidad, es vivido como un sueño, independientemente que estemos durmiendo o no.


Así que es muy útil interpretar a los sueños (o sea observarlos en su misterio, sin la pretensión de someterlos al entendimiento lógico), porque nos dan pistas sobre lo que nos pasa internamente.


Pero aún más interesante es leer la realidad como si fuera un sueño, para entrar en conexión con el flujo profundo de la realidad: la manera más íntima que tenemos de vivir nuestra vida.


Reconoce cómo estás leyendo al mundo, hazte la pregunta: ¿y si esto que estoy viviendo fuera un sueño, qué me estaría diciendo ahora todo lo que está pasando?

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Saturday, 19 December 2020

il giorno - la vita

Questa è un'ipotesi metaforica archetipa.

Sappiamo che sempre si fa riferimento al giorno come al ciclo di una vita: l'alba, lo zenit, il tramonto, la notte. È intuitivo vedere nel ciclo del sole giorno dopo giorno, il ripetersi della vita.

Sappiamo inoltre che tutti nasciamo in circostanze diverse: alcuni nascono sotto pressione, altri anestetizzati, alcuni in modo tranquillo e naturale, altridesiderati, mentre altri ancora no.

C'è poi un'altra cosa interessante: ci sono quelli che, appena svegliati, la mattina, scattano e sono di buon umore, altri sono lenti a partire, alcuni sono arrabbiati in partenza e non vogliono parlare, etc. stessa cosa alla sera, quando alcuni sono tranquilli e hanno sonno presto, mentre altri non vogliono andare a dormire e sono più attivi ed efficienti dopo cena.

Molti modi di essere. 
L'ipotesi è la seguente: non sarà per caso che, ogni volta che uno si sveglia, riproduce in miniatura le dinamiche emotive della sua nascita, mentre durante il giorno va sviluppano la sua tendenza naturale evolutiva che sarà, probabilmente, il mood di fondo della propria vita adulta? Non sarà poi anche la sera il simbolo che prevede in anticipo come uno si approccerà alla vecchiaia e all'avvicinarsi della morte, il grande sonno?

Secondo me sì.
Lo studierò poco a poco, caso per caso.
Io normalmente scatto prontamente di mattina e tendo ad essere di buon umore, anche se non amo parlare molto.
Durante il giorno tranquillo. A volte il pomeriggio mi inquieta per essere troppo corto e passare velocemente. 
La sera tranquillo, è un momento di poter finalmente dedicarmi a ciò che mi piace. 
Sempre un po' corta però.
La notte potrei continuare abbastanza a lungo a fare mille cose creative come piace a me, ma se metto la testa sul cuscino per dormire, dormo in un secondo.

Monday, 16 July 2018

il razzismo e il traffico

molti atteggiamenti accomunano il razzismo con il traffico
innanzi tutto stare al volante in mezzo al traffico urbano tira fuori il peggio di ognuno di noi (la stessa cosa fa il razzismo...)

immaginate di essere in macchina e di trovarvi davanti un ciclista e di non riuscirlo a superare... il pensiero più classico che verrà in mente alla maggior parte delle persone sarà: "maledetto ciclista! perché sta in mezzo alla strada?"
il conducente del veicolo ora torna a casa e scende dalla macchina e va a fare un bel giro in bici... purtroppo però ci sono un sacco di macchine che sfrecciano di fianco a lui... alcuni gli suonano il claxon... il ciclista pensa: "ma cosa vogliono?! anche io ho il diritto di circolare in bici per strada!"
questo vale anche quando passano pedoni per la strada o attraverso la via ciclabile: "abbiamo il diritto di passare!" prendete ora le stessissime persone e mettetele in bici o in macchina e fategli trovare davanti i pedoni: "ma perché non se ne restano a casa loro invece di intralciare il traffico?" penseranno molti guidatori.

la tendenza alla non oggettività e all'intolleranza è terribilmente diffusa e serpeggia nei cervelli di tutti noi! bisogna applicare un grande sforzo di intelligenza e di autocontrollo per non cadere nei nostri pseudo-ragionamenti che sembrano ragionevoli, ma che sostanzialmente non fanno altro che giustificare il nostro egoismo ingiusto.

per esempio:
in autostrada imbottigliamento colossale che dura da mezz'ora. le macchine si muovono a passo d'uomo. avanza ferma, avanza ferma, avanza ferma.
andando lentissimamente un po' più avanti dopo molto tempo si nota che c'è ad un certo punto l'immissione di una strada secondaria dove altre macchine vogliono unirsi al traffico già praticamente fermo dell'autostrada.
pensiero tipico: "non lascio passare queste macchine! maledetti! come se non bastasse l'imbottigliamento...guardali i furbi che vogliono entrare e rallentarmi ancora di più..." e giù parolacce e tentativi di tagliarsi la strada l'un l'altro.
l'aggressività aumenta e la gente se potesse distruggere tutte le altre macchine nella strada con una bomba, lo farebbe immediatamente.
in realtà tutte le macchine hanno lo stesso diritto di circolare e di immettersi, se possibile. oltretutto spesso non possono più cambiare strada e non gli resta che andare avanti esattamente come tutti gli altri. la colpa magari è dovuta a qualcuno che, più avanti di qualche kilometro, si è fermato a fotografare il paesaggio o qualsiasi altra ragione triviale. il responsabile è uno o pochi, invisibili e che stanno più avanti, creando il blocco, ma la gente che si insulta e si massacrerebbe lottando per una posizione davanti o dietro sono quelli in macchina contro i propri vicini.

non molto diverso da quello che succede quando si parla di razzismo in generale, in fondo.

Tuesday, 6 December 2016

l'incredibile vista del pipistrello

Noi siamo animali essenzialmente visivi.
L'immagine del mondo esteriore e dello spazio attorno a noi la creiamo principalmente attraverso i nostri occhi, che sono gli organi sensoriali che catturano la luce, in varie frequenze, e poi trasmettono le informazioni visive al nostro cervello attraverso i nervi ottici.
Poi noi ricostruiamo la nostra nozione di spazio attraverso dentro la nostra testa, ma siccome per capire gli spazi usiamo questi formidabili organi sensoriali che sono gli occhi, è per questo che siamo abituati a considerare la visione come il solo modo di capire i volumi e le distanze del mondo tridimensinale che ci circonda.
Ma non è così per tutti gli animali: alcuni usano altri organi per decifrare gli spazi che li circondano.
I delfini e i pipistrelli (tanto per fare due esempi semplici) emettono dei suoni e in base a come questi suoni rimbombamo e ritornano alle loro orecchie capiscono dove si trovano all'interno degli spazi tridimensionali.
(...non so se per un delfino sia molto appropriato parlare di "orecchie"...).
Ad ogni modo qualsiasi organo sensoriale che dia informazioni sulla forma e posizione degli spazi intorno a noi è una specie "occhio alternativo" poiché permette di ricostruire mentalmente (dentro al cervello) i volumi che ci circondano.
Ad esempio, nel caso dei pipistrelli, visto che sono ciechi, non è fuori luogo affermare che questi animali letteralmente vedono attraverso le orecchie.
Attenzione questa non è una metafora o una analogia più o meno vera, bensì è proprio così! Un pipistrello nel proprio cervello interpreta e ricostruisce in termini di volumi e spazi tridimensionali le informazioni che gli arrivano da un organo sensoriale che cattura specifiche frequenze di suoni, allo stesso modo che un uomo nel proprio cervello interpreta e ricostruisce in termini di volumi e spazi tridimensionali le informazioni che arrivano da un organo sensoriale che cattura specifiche frequenze di luci.

Pensare di vedere con le orecchie è una cosa formidabile!
Per vari motivi: per esempio il suono si sposta con una velocità infinitamente più lenta di quella della luce, per cui le deformazioni "visive" che questo provoca nell'interpretazione degli spazi del pipistrello sono un trip assurdo!

consideriamo adesso 7 punti sorprendenti riguardo al modo in cui i pipistrelli vedono il mondo:

1- La vista del pipistrello è a singhiozzi.
Questo significa che se il pipistrello grida il pistrello vede, mentre se il pipistrello non grida il pistrello è cieco. Cieco relativamente, ovviamente, visto che può percepire altri suoni che non provengono necessariamente dalla sua bocca; ma forse questi suoni che non sono emessi dal pipistrello stesso sono suoni meno intensi e meno adatti alla sua percezione, quindi probabilmente la "vista" fornita da questi suoni (meno ottimali per l'orecchio del pipistrello) sarebbe più "sfocata", più "nebbiosa", più "scura" rispetto alla "luminosa" e "nitida" visione che otterrebbe attraverso l'uso del suo proprio grido acuto.
Insomma, il pipistrello vede (o almeno vede nitidamente) a singhiozzi ritmici, dettati dalla sua voce.

2- Il pipistrello vede anche l'invisibile!
Il suono si propaga in modo diffuso e non è necessariamente diretto come la luce.
Cosa voglio dire? Voglio dire che noi, che dipendiamo dalla luce, vediamo tutto ciò che emette dei fotoni in linea retta con il nostro occhio; se per sempio un oggetto sta tra noi e l'oggetto che emana fotoni, l'oggetto sarà necessariamente nascosto alla nostra vista. In poche parole un muro che sta tra un oggetto e i nostri occhi, non ci permette di vedere quell'oggetto.
Questa cosa non vale per il pipistrello, visto che (come possiamo sperimentare facilmente) possiamo ascoltare rumori che provengono da dietro una parete, o da dietro di noi, in definitiva da luoghi nascosti alla nostra vista.
La provenienza e il movimento relativo dei suoni dunque permette una "visione" molto più completa e ampia della nostra e il pipistrello vede lo spazio su più livelli contemporaneamente, vedendo anche ciò che ci è invisibile.

3- Il pipistrello vede in ritardo
Visto che il suono viaggia a 330 metri al secondo e la luce a 300.000 km al secondo la "visione sonora" del pipistrello è estremamente rallentata rispetto alla nostra e il pipistrello vede il passato, non il presente.
Se immaginiamo quando urliamo in un burrone e aspettiamo il ritorno del nostro eco, possiamo capire quanto in ritardo veda un pipistrello: dal momento dell'urlo, fino al ritorno della voce, il pipistrello è virtualmente cieco e solo al momento del ritorno del suono egli vede qualcosa (qualcosa piuttosto sfocato, visto che il suono torna meno nitido e definito).
In realtà il pipistrello non vede solo l'eco che arriva tardi, ma vede ciò che è più prossimo nitidamente e anche in modo piuttosto istantaneo (anche se non tanto come se vedesse la luce) mentre tutto ciò che è lontano torna con lentezza creando in un certo "sfalsamento temporale della vista" in relazione alle aree più o meno distanti.
Potremmo quindi dire che:
a) risposte visive più lontane saranno più sfocate e meno chiare, quindi la vista del pipistrello è un po' come se fosse la vista dentro alla nebbia: le cose più vicine più definite e quelle più lontane, più sfocate.
b) il "punto 1" citato sopra (cioè il pipistrello vede solo quando urla) è vero, ma, come abbiamo visto, la risposta visiva di un urlo non è istantanea, quindi il pipistrello riceve istantaneamente la visione chiara e nitida delle cose vicine mentre riceve progressivamente un po' alla volta visione via via più sfocate e nebbiose delle cose più lontane.

4- Il pipistrello vede colori ...diversi!
Cos'è il colore per noi, animali visivi? si tratta del riconoscimento di frequenze diverse di luce.
E il suono presenta frequenze diverse? sì, certo!
Possiamo dunque ipotizzare che, come noi vediamo colori diversi in base alle varie frequenze di luce, il pipistrello vede colori diversi in base alla frequenza del rumore, ma non finisce qui: i rumori di oggetti in avvicinamento o in allontanamento sono soggetti all'effetto Doppler che intensifica le frequenze quando un suono si avvicina, mentre lo fa scemare mentre si allontana (Tanto per capirci, il rumore di una moto che si avvicina, ci passa di fianco e si allontana velocemente: il motore in sé fa sempre lo stesso rumore, ma per noi, fermi al margine della strada, l'avvicinamento e l'allontamento della moto genera un suono mutevole molto caratteristico. ascendente e discendente).
Per fare dunque un parallelismo un po' estremo con il nostro modo di vedere, se la nostra vista va dal rosso al violetto passando per tutte le tonalità dell'arcobaleno, il pipistrello potrebbe vedere i colori virare verso il verde, poi blu, e poi violetto quando si avvicinano, mentre li vede virare verso il giallo, arancione e rosso mentre si allontanano.
Vi potete immaginare che show di colori?

5- Chi grida è come se emettesse luce
Se un pipistrello "vede il suono" egli vede gli altri pipistrelli come delle lucciole, visto che emettono suoni. Anche io, come uomo, se urlassi emetterei dalla mia bocca una specie di luce, agli occhi del pipistrello (o alle orecchie del pipistrello, per dirla tutta).
La luce che un pipistrello riceverebbe da me non sarebbe una luce abbagliante, visto che non emetto frequenze molto alte, ma sarebbe una luce calda e soffusa.
Qualsiasi rumore stridente ed ad alta frequenza tuttavia, rappresenterebbe per il pipistrello un bagliore acciecante.

6- Oltre la velocità della luce!
Noi uomini possiamo chiederci come si manifesterebbe una persona che viaggia oltre la velocità della luce senza poter avere un esempio pratico di questo evento, ma un pipistrello può avere l'esperienza di sperimentare la vista di un oggetto che va oltre la velocità del suono!
Questa analogia l'ho già spiegata in un vecchio post del 9 maggio 2010, ma, in sostanza, in caso di un oggetto che va oltre la velocità del suono, un pipistrello inizialmente non vedrebbe nulla anche se l'oggetto si sta già avvicinando, poi, di colpo, vedrebbe una grande esplosione di luce acciecante che scemerebbe progressivamente fino a permettere la vista dell'oggetto, ma in una posizione sfalsata rispetto la realtà. Il pipistrello quindi alla fine dell'apparizione magica vedrebbe un oggetto che però sta in una posizione falsa, non reale: vedrebbe solo dove l'oggetto è già passato! l'oggetto reale sta in realtà già molto più avanti.
Una esperienza piuttosto inconcepibile per un pipistrello comune.

7- Per il pipistrello è sempre notte!
Il pipistrello vede solo nel caso in cui i suoni rimbalzino su qualche oggetto, questo significa che luoghi che sono  un vuoto non permettono nessuna visione per il pipistrello.
Questo significa che per il pipistrello il cielo è sempre nero, una specie di notte perpetua.


Insomma, dopo tutta questa serie di osservazioni... il pipistrello vede il mondo come uno sballato da un mix potentissimo di tutte le droghe umane messe insieme, non credete? hahaha

Tuesday, 26 April 2016