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Friday, 16 July 2021

paróe conpagne

Continuiamo con i post sul dialetto veneto!

Dopo i false friends italo-veneti, le connessioni linguistiche del Veneto con le altre lingue, dopo una proposta di grafia unificata veneta coerente e inclusiva, e anche dopo piccole osservazioni sulle doppie in Veneto, sulle etimologie di parole venete notevoli, sulla verità del nome di Marco Polo e altre amenità linguistiche... adesso è l'ora di parlare di quelle parole che in Veneto vengono pronunciate in modo uguale anche se sono vocaboli completamente diversi.

Siete pronti?

 - Cominciamo con una facile: "Reassion". Questo termine è la pronuncia sia della parola "Reazione" (= "reasion") che della parola "Relazione" (="rełasion")

 - "Peáa" è allo stesso tempo "Pedata" (anche detta "peada"), che "Pelata" (= "pełada"). Tipo "na naransa peaa" è "un'arancia pelata", mentre "te doo na peaa" è "ti do un calcio".

 - "Mie" significa sia il pronome personale femminile plurale "Mie" che il numero "Mille" (= "miłe). Quindi "do mie" significa "duemila" mentre "e xe mie" potrebbe sia essere "sono mie" che "sono mille".

 - "Fio" in certe zone del Veneto coincide con la pronuncia sia di "Filo" che di "Figlio", anche se da me entrambi hanno pronunce diverse: l'uno è "fil" e l'altro "fiol".

 - Stessa cosa vale per "Fia" che significa sia "Fila" che "Figlia".

 - "Speciai" è allo stesso tempo la pronuncia del plurale della parola italiana "Speciale" ed è anche la traduzione esatta della parola "Specchiati".

 - "Sena" è sia la "Cena" che la "Scena" di un film per esempio.

 - "Semo" vuol dire sia "Siamo" che "Scemo".

 - "Fen" è sia il termine "Fieno" che il verbo "Facciamo" (insieme a altre versioni, come "femo","fasemo","fenio" etc).

 - "Cortei" è allo stesso tempo il plurale del termine italiano "Corteo" che della parola "Coltello" (="cortel")

 - "Son" è allo stesso tempo il verbo "(io) Sono" che il termine "Suono".

 - "Stua" è stupefacentemente sia la parola per indicare la "Stufa" che il verbo per dire "Spegni"!

 - "Toła" è sia la "Tavola" in italiano (e anche un asse di legno, a dire il vero), che il verbo "Prendila"! "Toła su" significa "raccoglila".

 - "Stała" significa sia "Stalla" che il verbo "stare" applicato a una domanda alla terza persona singolare femmilie: "stała ben unquò?" = "sta bene (lei) oggi?"

 - "Stea" è poi sia la "Stella" (="steła) sia la traduzione di "Stava" ("ea a stea ben"="lei stava bene").

 - Similmente "Stee" significa "Stelle" (="stełe"), ma anche la forma interrogativa del verbo "Stare" all'imperfetto quando il soggetto è alla terza plurale femminile: "stełe ben łore?"="stavano bene loro (sogg.f.p.)?"

 - "Sała" allo stesso modo è sia la "Sala" che il verbo "Sapere" alla terza singolare femminile interrogativa: "Ea lo sała za?" = "(lei) lo sa già?"

 - "Símie" è la pronuncia di "Scimmie" così come la pronuncia di "Simile" (="símiłe").

 - "Vedèi" è sia "Vedevi" ("te ghe vedei ben" = "ci vedevi bene") sia "Vitelli".

 - "Cavai" è la pronuncia della parola "Cavalli" ma è anche il participio passato plurale del verbo "Cavare" che significa soprattutto "Togliere".

 - Simile, la parola "Cavei" e cioè "Capelli" è allo stesso tempo la traduzione del verbo "Toglieteli".

 - "Cało" significa "Callo" ma anche un "Calo" di qualcosa, qualcosa che "cala".

 - Ma ancora più interessante è "Cai" che è sì il plurale di "Callo" e di "Calo", ma è anche il plurale di "Via", "Strada" (e cioè di "Całe") e la seconda persona del verbo "Calare", senza dimenticare che può essere anche "Capi" (cioè il plurale di "cao").

 - Di nuovo, "Gało" è sia l'animale il "Gallo" che il verbo "Avere" alla terza singolare maschile di una frase interrogativa: "gało fame?" = "ha fame (lui)?"

 - "Goi" è la forma interrogativa alla prima persona singolare del verbo "Avere": "Goi corajo?" = "ho coraggio (io)?" ma può essere anche il plurale del termine "Gol": peresempio, "el ga fato do goi" = "ha segnato due gol"

 - Similmente "Soi" è sia la forma interrogativa della prima persona singolare del verbo "Essere": "Soi bon?" = "sono capace?" ma è anche il plurale dell'aggettivo "Solo": "i xe da soi" = "stanno da soli". (Oltre ovviamente ad essere potenzialmente il plurale della parola "Sol" e cioè "Sole").

 - "Soi" non è l'unico modo di fare la forma interrogativa del verbo essere alla prima persona singolare, si può anche dire "sojo" oppure "sogno" e quest'ultima versione si scrive uguale al "sogno" che si sogna dinotte.

 - "Bała" è sia il verbo "Balla", di "ballare", che la parola "Palla" (usata molto anche nell'accezione di "Sbronza").

 - "Sesto" è sia in numerale "Sesto" come in Italiano, sia un "Gesto", oltre che un "Cesto" e anche uno speciale "Garbo", gentilezza di modali.

 - "Coi" è il plurale di "Col" che significa sia "Collina" che "Collo".

 - "Scoe" è sia la traduzione del verbo "Scolare" (="scołar") nella forma del congiuntivo ("che'l scoe via" = "che scoli via"), sia la traduzione della parola "Scope" (="scoe") e del verbo relativo ("che'l scoe fora e scoasse" = "che scopi fuori la spazzatura") e anche la traduzione della parola "Scuole" (="scołe").

 - Nelle parlate del veneto orientale e settentrionale "Sordi" significa sì il plurale di "Sordo" come in Italiano, ma anche "Topi", "Sorci".

 - "Sea" è la parola per dire "Sella" ma anche per dire "Cella".

 - I "Ponti" sono sia il plurale di "Ponte" che il plurale di "Punto" (="ponto")

 - "Ton" è la pronuncia della parola "Tono", così come della parola "Tuono" e anche del termine "Tonno". Quindi se qualcuno, per qualche ragione, decidesse di dire qualcosa del tipo "il tono del tonno del tuono" il risultato sarebbe: "el ton del ton del ton".

 - "Sugo" significa sia il "Sugo" della pasta, ma anche "Asciugo", del verbo "asciugare" ("sugar").

 - "Tosi" può di certo essere la forma verbale del verbo "Tosare" come in Italiano, ma molto più spesso si sente nel senso di "Ragazzi" (anche detti "Tosati").

 - Il "Meteo" può essere sia il "Meteo" come in Italiano, sia la traduzione del verbo "Mettilo".

 - "Caro" sta sia per "Caro" come in Italiano che per "Carro".

- "Ae" è la pronuncia di "Ałe" cioè "Ali", ed è anche la traduzione della preposizione "Alle", potendo inoltre essere il verbo "Ho" in certe parlate del Veneto orientale e settentrionale: "ae fret" = "ho freddo".

 - "Vida" è "Vite" in Italiano, nella doppia accezione di "strumento metallico filettato" che di "pianta dell'uva".

 - "Cassa" è sia una "Cassa" come in italiano che la "Caccia" (e anche la forma del verbo "Cacciare"). A questo punto un "cassavide" e cioè un "cacciaviti" potrebbe tecnicamente essere anche una "cassa pensata da asociare alla pianta della vite"...

 - "Vanti" significa sia "Avanti, Prima" ("ndemo vanti"="andiamo avanti" / "vanti mesodí"="prima di mezzogiorno") che la seconda singolare del verbo "vantar" e cioè "Acciuffare, Farcela" ("te i vanti tuti"="li prendi tutti" / "no te ghe a vanti altro"="non ce la fai più").

 - "Mai" è sia l'avverbio "Mai", come in Italiano, che il plurale della parola "Mal": "I mai del mondo" = "i mali del mondo". 

 - "Moi" è la traduzione di "Moli" (="moło" al plurale), è una forma verbale del verbo "Mollare" (="mołar) e cioè "lasciare andare" e anche il plurale dell'aggettivo "Molle" (che al singolare si dice comunque "moło").

 - "Voło" è sia il "Volo" (sebbene si possa anche dire "svoło" o "xoło"), ma è anche la forma interrogativa della terza persona singolare maschile del verbo "Volere": "voło un cafè?"="vuole (lui) un caffè?"

 - Allo stesso modo "Voi" è sia la traduzione di "Voli" che la forma verbale "(io) Voglio".

 - E per essere esaurienti "Voéo" significa: "Volevo", oltre che "Volete (voi)?", e anche "Volavo", senza dimenticare "Volate (voi)?".

 - "Vu" è allo stesso tempo la forma di rispetto o aulica del pronome "Voaltri" e cioè "Voi" in Italiano, sia la versione contratta della parola "Avuto": "go vu mal al denocio" = "ho avuto un dolore al ginocchio").

 - "Scavesso" può voler dire "(io) Spezzo", ma nella forma "de scavesso" significa "collocato traversalmente".

 - "Marso" vuol dire sia il mese di "Marzo" che l'aggettivo "Marcio".

 - "Jenaro" oppure "Zenaro" potrebbe invece essere sia il mese di "Gennaio" che il "Genero" (in questo caso però cambia l'accento...)

 - "Ara" è sia la terza persona del verbo "Arare" italiano che la forma abbreviata del verbo "Varda" e cioè "Guarda".

 - "Sie" è la traduzione del numero "Sei", ma anche il verbo condizionale "Sia/Siano". "Che i sie sie"="che siano sei".

 - "Usar" significa sia "Usare" che "Affilare" un coltello.

 - "Sera" può essere sia la "Serata" che il verbo "Chiudi" (="serar")

 - "Sopa" è sia la "Zuppa" che la "Zolla".

 - "Ago" è l'"Ago" italiano ("ago e fio"), ma è anche la pronuncia con l'elle evanescente della parola "Lago".

 - "Fassa" può essere la traduzione di "Faccia", di "Fascia" e anche la forma verbale "Faccia" del verbo "Fare".

 - "Fa" è ovviamente la terza persona singolare (e anche la seconda singolare e terza plurale però!) del verbo "Fare" come in Italiano, ma può voler dire anche il comparativo "Come": "te si alto fa mi"="sei alto come me" (in questo senso si può dire anche "cofà")

 - "Farài" è la pronuncia della traduzione della forma interrogativa "Faranno (loro, maschili)?" e anche il plurale di "Fanale" (="faral").

 - "Cossa" invece può essere sia "Cosa" che "Coscia".

 - "Canai" è la pronuncia esatta di "Canali" ma anche di "Cannati".

 - "Copo" è sia il termine per dire "Tegola" che il verbo "(io) Ammazzo"

 - "Cei" significa "Piccoli", ma può essere anche la versione moderna della pronuncia di "Cieli" (anche se in realtà si dovrebbe dire "Siéi", ma dalle mie parti ormai si dice "Cei").

 - Se senti dire "Peta" potrebbe essere la versione contratta di "Aspetta" (="speta") oppure una forma verbale per dire "Appiccica, Incolla" (="petar")

 - Nel Veneto centrale "Toi" significa sia il verbo "Prendi" che il pronome personale "Tuoi", per cui per dire: "prendi i tuoi soldi, sono tuoi" si dice "toi i to schei, i xe toi" (dalle mie parti invece "i tuoi" si dice "i tui" mentre che "prendi" si dice "te tol" o più spesso ancora "te ciol").

 - "Mia" può essere l'aggettivo possessivo "Mia" come in Italiano, ma può essere anche la negazione "Mica": "no go mia paura"="non ho mica paura".

- "Batei" può essere la traduzione di "Battelli" e anche la traduzione del verbo imperativo "Batteteli", "Colpiteli".

 - "Soto" è la traduzione di "Sotto" ma anche del vocabolo "Zoppo".

 - "Buto" viene dal verbo "Buttare", ma significa anche "Germoglio".

 - "Nassa" è sia la "Nassa" da pesca che il verbo "Nascere" all'infinito (dalle mie parti).

 - "Sorèa" è sia la "Sorella" (="soreła") che l'imperativo del verbo "Tranquillizzare" (="sorar") per cui si può tradurre come "Tranquillizzatela (voi)".

 - La "Jera" o la "Gera" potrebbero essere la forma verbale "Era" (del verbo "essere"), ma è anche la traduzione di "Ghiaia".

 - "Travessa" è sia "Attraversa", sia il "Grembiule".

 - "Se" è il pronome personale "Se", è la congiunzione ipotetica "Se", ma ciò che è più interessante è che è anche la traduzione del verbo "Siete" ma anche la "Sete".

 - "Marcà" sta sia per "Mercato" che per il participio passato del verbo "Marcare".

 - "Mari" è il plurale di "Mare" (="mar") ma anche il plurale di un "Mucchio di Fieno" (="maro").

 - "Sbèrega" potrebbe sia essere la "Noce-Pesca" che la forma verbale del verbo "sberegar" e cioè "Sbraitare".

 - "Cusina" è ala traduzione di "Cucina" (o anche la forma verbale "cucina") ma potrebbe anche essere una versione moderna della parola "Cugina" (in Veneto d.o.c. dovrebbe essere "zermana", ma ormai è in disuso).

 - "Bea" è allo stesso tempo la parola "Bella" (="Beła") ma può essere anche la versione contratta del verbo "Bere" (="Bevar"). "Son ndà bea inte na bea ostaria" = "sono andato a bere in una bella osteria".

 - "Vago" può essere l'aggettivo "Vago" italiano, ma anche la versione veneziana di "Vado" (che da me però si direbbe "voo").

 - "Vea" è la pronuncia di "Vela" (="veła") e anche di una delle forme di "Avevo/Avevi/Aveva/Avevano": Mi vea visto justo" = "avevo visto bene".

 - "Fià" significa "Fiato", ma si usa spessissimo nella sua versione "un fià" che significa "Un Po'", ciononostante è la stessa pronuncia di "Filato".

 - "Łusso" è sia la parola "Lusso" che il "Luccio", il pesce.

 - "Sento" è esattamente la stessa pronuncia per il verbo "(io) Siedo" che per il numero "Cento".

 - "Session" è la traduzione della parola "Sezione" ma anche della parola "Sessione".

 - "Sol" significa sia "Sole", che "Solo" ma anche la preposizione "Sul" (almeno dalle mie parti) quindi la frase italiana "solo sul Sole" in dialetto suona come "sol sol Sol"

 - Allo stesso modo "Coa" è "Coda", "Cova", del verbo "covare", e anche la preposizione composta "Con la". Per cui se si volesse dire "cova con la coda" si direbbe "coa coa coa".

 - Infine "Massa" significa sia "Mazza", oltre che "Massa" e anche l'avverbio "Troppo"


Sunday, 29 July 2018

flash del sogno auditivo

da un vecchio sogno della mia collezione...

stavamo in una stanza, una cucina, d'estate. era notte.
una finestra aperta dietro la tavola con la tovaglia a quadrettoni bianchi e rossi e la sedia appoggiata al muro dove stava seduto un signore sulla quarantina che mi guardava, magro e dai capelli neri e arruffati piuttosto lunghi.
Eravamo nel mezzo di una discussione.
Vestiva di nero.
Dalla finestra si intravedevano delle luci.
una cittá.
il vento fresco della notte estiva entrava lento.

mi diceva:
"senti, fai attenzione, ascolta se senti un rumore nuovo"
ascoltavo e sentivo le macchine che passavano, una sirena della polizia, un cellulare, una saracinesca che si abbassava, un claxon, una sgommata di una moto, una risata...

stavamo in silenzio, attenti.
saremo stati cosí 10 o 15 secondi.
Poi disse: "tutti rumori giá sentiti mille volte, che si ripetono. rumori registrati. niente di nuovo... sempre la stessa ripetizione di suoni, avevi mai notato?"

poi lontano in fondo, il rumore di uno scoppio, una esplosione.

e cosi, come per chiudere un discorso senza importanza diceva: "beh, almeno un esplosione di una bombola di metano in lontanza. almeno un suono nuovo oggi..."

io ci pensavo su.

Tuesday, 8 May 2018

i veneti e le doppie...

basta con sta storia che i veneti non pronunciano le doppie!
il dialetto veneto è pieno di doppie!
strapieno!
salta subito all'occhio, è evidente!
qualche esempio?

mi foo (io faccio)
mi voo (io vado)
a noo (a nuoto)
sono tutte doppie O!!!

i fii (i fili)
i mii (i miei)
el miitar (il miliater)
sono tutte doppie I!!!

a teevision (la televisione)
me soree (le mie sorelle)
e xe bee (sono belle)
sono tutte doppie E!!!

na magnaa (una mangiata)
a se a ga inventaa (se l'è inventata)
na monaa (una stupidata)
sono tutte doppie A!!!

doppie lettere a profusione! visto?

...aaa.. ma intendavate doppie consonanti?
ah no... quelle non esistono in effetti...
ups.


Saturday, 21 April 2018

padelliere armonico

Si tratta del terzo strumento musicale ideale dopo la Flauta de Lluvia e il Cerchio Ritmico.

Il Padelliere Armonico sfrutta il suono modulato tipico dei pentolini riempiti per metà d'acqua che sbattono contro qualcosa di metallico (ascoltate il suono del seguente video se non avete ben capito di cosa si tratta).


Questo strumento è quindi composto da una serie di molteplici pentolini e padelle da cucina di dimensioni e forme diverse, riempiti a piacimento con un po' d'acqua secondo i desideri armonici del musicista; questi contenitori sono saldati su delle aste metallicheleggermente flessibili e di differenti altezze, in ordine decrescente, e infine collegate a un cavo metallico teso che le unisce a un'asta centrale situata a una certa distanza dalle padelle.


Il musicista attraverso un palo metallico può percuotere leggermente i pentolini generando il caratteristico effetto sonoro modulato e mantenuto paritcolarmente a lungo grazie all'asta metallica flessibile che sorregge il contenitore e che rende le vibrazioni più durature.
Il suono può però essere anche prodotto grazie a dei colpi del palo sulle corde metalliche che trasmettono la vibrazione ai pentolini, oltre a generare già da sole un suono (stile berimbau, tanto per capirci).
Usando la mano sinistra per bloccare un punto della corda si ottengono note diverse.
Ecco perché il padelliere armonico è uno strumento altamente versatile e vario dalle grandi potenzialità sonore.

Thursday, 4 May 2017

flauta de lluvia


la flauta de lluvia es un nuevo instrumento musical tocado por la naturaleza misma.
se trata de una simple flauta de Pan con un agujero adecuado para que las gotas de la lluvia, al chocar con las flautas tapen el foro y generen un movimiento de aire dentro de las cañas y provoquen un sonido, una nota


la cosa interesante de la flauta de lluvia es que no se trataría tan sólo de una linea de cañas, sino de toda una superficie, una extensión larga y ancha. esa superficie acabaría reaccionando melódicamente a casi todas las gotas de lluvia y generaría una sinfonía casual.

Tuesday, 6 December 2016

l'incredibile vista del pipistrello

Noi siamo animali essenzialmente visivi.
L'immagine del mondo esteriore e dello spazio attorno a noi la creiamo principalmente attraverso i nostri occhi, che sono gli organi sensoriali che catturano la luce, in varie frequenze, e poi trasmettono le informazioni visive al nostro cervello attraverso i nervi ottici.
Poi noi ricostruiamo la nostra nozione di spazio attraverso dentro la nostra testa, ma siccome per capire gli spazi usiamo questi formidabili organi sensoriali che sono gli occhi, è per questo che siamo abituati a considerare la visione come il solo modo di capire i volumi e le distanze del mondo tridimensinale che ci circonda.
Ma non è così per tutti gli animali: alcuni usano altri organi per decifrare gli spazi che li circondano.
I delfini e i pipistrelli (tanto per fare due esempi semplici) emettono dei suoni e in base a come questi suoni rimbombamo e ritornano alle loro orecchie capiscono dove si trovano all'interno degli spazi tridimensionali.
(...non so se per un delfino sia molto appropriato parlare di "orecchie"...).
Ad ogni modo qualsiasi organo sensoriale che dia informazioni sulla forma e posizione degli spazi intorno a noi è una specie "occhio alternativo" poiché permette di ricostruire mentalmente (dentro al cervello) i volumi che ci circondano.
Ad esempio, nel caso dei pipistrelli, visto che sono ciechi, non è fuori luogo affermare che questi animali letteralmente vedono attraverso le orecchie.
Attenzione questa non è una metafora o una analogia più o meno vera, bensì è proprio così! Un pipistrello nel proprio cervello interpreta e ricostruisce in termini di volumi e spazi tridimensionali le informazioni che gli arrivano da un organo sensoriale che cattura specifiche frequenze di suoni, allo stesso modo che un uomo nel proprio cervello interpreta e ricostruisce in termini di volumi e spazi tridimensionali le informazioni che arrivano da un organo sensoriale che cattura specifiche frequenze di luci.

Pensare di vedere con le orecchie è una cosa formidabile!
Per vari motivi: per esempio il suono si sposta con una velocità infinitamente più lenta di quella della luce, per cui le deformazioni "visive" che questo provoca nell'interpretazione degli spazi del pipistrello sono un trip assurdo!

consideriamo adesso 7 punti sorprendenti riguardo al modo in cui i pipistrelli vedono il mondo:

1- La vista del pipistrello è a singhiozzi.
Questo significa che se il pipistrello grida il pistrello vede, mentre se il pipistrello non grida il pistrello è cieco. Cieco relativamente, ovviamente, visto che può percepire altri suoni che non provengono necessariamente dalla sua bocca; ma forse questi suoni che non sono emessi dal pipistrello stesso sono suoni meno intensi e meno adatti alla sua percezione, quindi probabilmente la "vista" fornita da questi suoni (meno ottimali per l'orecchio del pipistrello) sarebbe più "sfocata", più "nebbiosa", più "scura" rispetto alla "luminosa" e "nitida" visione che otterrebbe attraverso l'uso del suo proprio grido acuto.
Insomma, il pipistrello vede (o almeno vede nitidamente) a singhiozzi ritmici, dettati dalla sua voce.

2- Il pipistrello vede anche l'invisibile!
Il suono si propaga in modo diffuso e non è necessariamente diretto come la luce.
Cosa voglio dire? Voglio dire che noi, che dipendiamo dalla luce, vediamo tutto ciò che emette dei fotoni in linea retta con il nostro occhio; se per sempio un oggetto sta tra noi e l'oggetto che emana fotoni, l'oggetto sarà necessariamente nascosto alla nostra vista. In poche parole un muro che sta tra un oggetto e i nostri occhi, non ci permette di vedere quell'oggetto.
Questa cosa non vale per il pipistrello, visto che (come possiamo sperimentare facilmente) possiamo ascoltare rumori che provengono da dietro una parete, o da dietro di noi, in definitiva da luoghi nascosti alla nostra vista.
La provenienza e il movimento relativo dei suoni dunque permette una "visione" molto più completa e ampia della nostra e il pipistrello vede lo spazio su più livelli contemporaneamente, vedendo anche ciò che ci è invisibile.

3- Il pipistrello vede in ritardo
Visto che il suono viaggia a 330 metri al secondo e la luce a 300.000 km al secondo la "visione sonora" del pipistrello è estremamente rallentata rispetto alla nostra e il pipistrello vede il passato, non il presente.
Se immaginiamo quando urliamo in un burrone e aspettiamo il ritorno del nostro eco, possiamo capire quanto in ritardo veda un pipistrello: dal momento dell'urlo, fino al ritorno della voce, il pipistrello è virtualmente cieco e solo al momento del ritorno del suono egli vede qualcosa (qualcosa piuttosto sfocato, visto che il suono torna meno nitido e definito).
In realtà il pipistrello non vede solo l'eco che arriva tardi, ma vede ciò che è più prossimo nitidamente e anche in modo piuttosto istantaneo (anche se non tanto come se vedesse la luce) mentre tutto ciò che è lontano torna con lentezza creando in un certo "sfalsamento temporale della vista" in relazione alle aree più o meno distanti.
Potremmo quindi dire che:
a) risposte visive più lontane saranno più sfocate e meno chiare, quindi la vista del pipistrello è un po' come se fosse la vista dentro alla nebbia: le cose più vicine più definite e quelle più lontane, più sfocate.
b) il "punto 1" citato sopra (cioè il pipistrello vede solo quando urla) è vero, ma, come abbiamo visto, la risposta visiva di un urlo non è istantanea, quindi il pipistrello riceve istantaneamente la visione chiara e nitida delle cose vicine mentre riceve progressivamente un po' alla volta visione via via più sfocate e nebbiose delle cose più lontane.

4- Il pipistrello vede colori ...diversi!
Cos'è il colore per noi, animali visivi? si tratta del riconoscimento di frequenze diverse di luce.
E il suono presenta frequenze diverse? sì, certo!
Possiamo dunque ipotizzare che, come noi vediamo colori diversi in base alle varie frequenze di luce, il pipistrello vede colori diversi in base alla frequenza del rumore, ma non finisce qui: i rumori di oggetti in avvicinamento o in allontanamento sono soggetti all'effetto Doppler che intensifica le frequenze quando un suono si avvicina, mentre lo fa scemare mentre si allontana (Tanto per capirci, il rumore di una moto che si avvicina, ci passa di fianco e si allontana velocemente: il motore in sé fa sempre lo stesso rumore, ma per noi, fermi al margine della strada, l'avvicinamento e l'allontamento della moto genera un suono mutevole molto caratteristico. ascendente e discendente).
Per fare dunque un parallelismo un po' estremo con il nostro modo di vedere, se la nostra vista va dal rosso al violetto passando per tutte le tonalità dell'arcobaleno, il pipistrello potrebbe vedere i colori virare verso il verde, poi blu, e poi violetto quando si avvicinano, mentre li vede virare verso il giallo, arancione e rosso mentre si allontanano.
Vi potete immaginare che show di colori?

5- Chi grida è come se emettesse luce
Se un pipistrello "vede il suono" egli vede gli altri pipistrelli come delle lucciole, visto che emettono suoni. Anche io, come uomo, se urlassi emetterei dalla mia bocca una specie di luce, agli occhi del pipistrello (o alle orecchie del pipistrello, per dirla tutta).
La luce che un pipistrello riceverebbe da me non sarebbe una luce abbagliante, visto che non emetto frequenze molto alte, ma sarebbe una luce calda e soffusa.
Qualsiasi rumore stridente ed ad alta frequenza tuttavia, rappresenterebbe per il pipistrello un bagliore acciecante.

6- Oltre la velocità della luce!
Noi uomini possiamo chiederci come si manifesterebbe una persona che viaggia oltre la velocità della luce senza poter avere un esempio pratico di questo evento, ma un pipistrello può avere l'esperienza di sperimentare la vista di un oggetto che va oltre la velocità del suono!
Questa analogia l'ho già spiegata in un vecchio post del 9 maggio 2010, ma, in sostanza, in caso di un oggetto che va oltre la velocità del suono, un pipistrello inizialmente non vedrebbe nulla anche se l'oggetto si sta già avvicinando, poi, di colpo, vedrebbe una grande esplosione di luce acciecante che scemerebbe progressivamente fino a permettere la vista dell'oggetto, ma in una posizione sfalsata rispetto la realtà. Il pipistrello quindi alla fine dell'apparizione magica vedrebbe un oggetto che però sta in una posizione falsa, non reale: vedrebbe solo dove l'oggetto è già passato! l'oggetto reale sta in realtà già molto più avanti.
Una esperienza piuttosto inconcepibile per un pipistrello comune.

7- Per il pipistrello è sempre notte!
Il pipistrello vede solo nel caso in cui i suoni rimbalzino su qualche oggetto, questo significa che luoghi che sono  un vuoto non permettono nessuna visione per il pipistrello.
Questo significa che per il pipistrello il cielo è sempre nero, una specie di notte perpetua.


Insomma, dopo tutta questa serie di osservazioni... il pipistrello vede il mondo come uno sballato da un mix potentissimo di tutte le droghe umane messe insieme, non credete? hahaha

Wednesday, 31 August 2016

cerchio ritmico

immaginate un cerchio metallico in cui puoi entrare e mettertici in mezzo. l'anello starebbe all'altezza del tuo bacino e presenterebbe lungo la sua superficie dei tagli, delle incisioni "ritmicamente" disposte.
con un'asta che tieni in mano e appoggi alla superficie del cerchio inizi a girare in un senso e il contatto tra l'asta e il metallo farebbe vibrare e suonare il metallo.
in base alla velocità del giro si ascolterebbe una specie di "giro di percussione" (e anche a una melodia, visto che le sezioni di metallo, data la diversa lunghezza, suonerebbero con toni diversi al passaggio dell'asta).


girando varie volte sul cerchio si ripete il giro di percussione per quanto si vuole e variando la velocità di giro si ottiene un ritmo più o meno veloce, ma sempre perfettamente proporzionale (tipo un disco).
dopo aver ascoltato per bene e varie volte la musica del cerchio ritmico in un senso, si può girare nel senso opposto e ascoltare il ritmo contrario.
per i più bravi, si possono intercalare giri antiorari con spezzoni in seno orario a diverse velocità creando una musica personale.

Friday, 11 September 2015

train rhythm

hey!
have you noticed that when you take a train and the train starts to run there's a very nice and sweet sound that accompany you?
tu-tu-tu-tum   tu-tu-tu-tum   tu-tu-tu-tum   tu-tu-tu-tum 
and so on...
this rhythmic sound is an effect of the passage of the wheels of the train over the rails that are made of standard pieces of metal divided by a narrow gap; this gap allows a thermic expansion in case of high temperatures.
ok, that's something that anybody knows but... what if we use this rhythmic sound for making something more interesting?
why don't we project a railway made by different lengths of metal bars (and maybe also of slightly different forms or metals) in order to create a sound that's like a percussion rhythm?
can you imagine to move in a train that makes a habanera music just because it is running over its rails?
this is not that difficult to do!
let's make the rhythmic subway trains for example!!!
let's make it!!!

Friday, 22 May 2015

the sound of the waves

just because I'm bored.
this is the sound of a common beach with its oceanic waves speeded up until the very limit!
it seems to be like  train passing or a rhythm made by the maracas!


but what about the sound of the waves slowed down in a very uncommon way?
here you have the result, like a interstellar ship in the space!


Monday, 24 May 2010

Distorsiones Linguìsticas

Este es un ejemplo de distorsiòn linguistica bastante interesante:
Corrompiendo de manera arbitraria el sonido de las palabras de la canciòn "welcome to defiance" de los Almighty, obtuve en 2007 unas letras alternativas aplicadas a las fiestas de las Fallas de Valencia.
este es el video de "Welcome to the Fallas" con las palabras inglesas hipotéticas y forzadas y
por debajo la traducciòn en Castellano.




ese jueguecito es interesante tansolo por el hecho de que una canciòn cualquiera pueda escucharse de manera muy parecida a otra version de la misma donde haya un texto totalmente diferente (aplicado por entero a un evento especìfico) y que no tiene nada que ver con el asunto de la canciòn original.

es un trabajo de mìmesis liguìstica curioso, divertido, pero no se lo tomen en serio, por favor! no vale la pena! jejeje

Sunday, 9 May 2010

superando la velocità della luce...


quale sarebbe l'effetto ottico se una persona superasse la velocità della luce?
io, a dire il vero, non ne ho la piu pallida idea, ma credo che si potrebbe fare un analogia con l'effetto acustico che si ha quando un aereo supera la velocità del suono.
se un oggetto lontano da noi supera la barriera del suono che accade?
si sente un boato, come una esplosione che va scemando poco a poco e lascia la sensazione di un “rumore sfalsato” perchè dà l'impressione che l'oggetto (ad esempio un aereo) si stia muovendo in un punto che sta più indietro a dove è in realtà.
l'analogia con un oggetto lontano da noi che superi la velocità della luce sarebbe quindi la seguente: una grande esplosione di luce acciecante che va scemando lasciano la visione dell'oggetto con uno sfalsamento di tempi. L’immagine che apparirebbe dopo la vampata di luce sarebbe quindi un'immagine dell'oggetto anteriore al reale passaggio dell'oggetto stesso.

Wednesday, 28 April 2010

PORTAL SOCIO-ESPACIAL

Las fronteras entre estados son una cosa especialmente detestable y también increiblemente efectiva en términos de tensión social, propaganda, creación de trabajo negro y esclavitud.
En lugar de ser simples divisiones administrativas, la fronteras están empleadas generalmente para crear explotación.
Sirven perfectamente para crear ideas míticas de tierra prometida o de tierras salvajes al otro lado, crea prejuicios, rechazo y desconfianza entre los pueblos y luego crea esclavos, gente que se deja explotar porque irse no da posibilidad de vuelta y es mejor quedarse a cualquier precio.

nada nuevo, se sabe: las fronteras son cortinas para tapar la vista al otro lado.

Es fundamental poner en contacto directo las realidades a los dos lados de las fronteras para que la gente interactúe y haya comunicación entre las personas.
HAY QUE PONER EN COMUNICACION LOS DOS LADOS!

ya que la hipocresía del ocultamento de las fronteras està basada sobre lógicas de seguridad y trabajo, y no sobre la comunicación en sí, aún se puede trabajar sobre el objetivo real, a pesar de las políticas que ententan generar incomunicabilidad.
idea: el Portal Socio-Espacial



En un lugar, de un lado de la frontera, hay un cuarto, grande, con 4 paredes.
en las 4 paredes hay las proyecciones de los 4 lados de una plaza pública, abierta, de alguna ciudad del otro lado de la frontera.
estar dentro ese cuarto es casi como estar en el medio de la plaza
las proyecciones son en tiempo real.
cerca de las paredes hay micrófonos y campanas de sonido para que se pueda oir de un lado lo que se oiría en la plaza al otro lado de la frontera.

en la plaza esterior del otro lado de la frontera, en medio, hay un cubo, con las mismas dimensiones del cuarto con las proyecciones.
cada pared del cubo es una pantalla gigante donde aprece exacatamente lo que hay en el cuarto al otro lado de la frontera.
mismo sistema de micrófonos y campanas de sonido.
todo en tiempo real.

las personas así están en una especie de espacio común virtual, una especie de Portal Socio-Espacial, en el cual se pueden relacionar entre ellos, hablar y comunicar con los del otro lado.

Ese sistema ayudaría a quitar muchos prejuicios y muchas ideas falsas sobre los de aqui y los de allá. se vería que no todo es oro, no todo es malo, que hay gente por aqui y gente por allá.
y curiosidad en los dos lados.






ese sistema sería aplicable con éxito en contextos de fronteras calientes (México-USA, Marruecos-España, Palestina-Israel, Corea norte-Corea sur, La Habana-Miami...); en paises origen y destino de mucha inmigración (India-Inglaterra, Romania-Italia, Ecuador-España...); también podría aplicarse para los presos en la cárcel para que tengan lugar de interacción con el exterior.


obviamente no es necesario que se trate de un cuarto y un cubo (aunque la idea me guste más) el mismo efecto (más barato) se podria hacer con simples "puertas" de comunición, o cabinas de comunicación, o hasta muros que corten plazas públicas de un lado como en el otro: una especie de plaza compartida entre 2 ciudades...

MAPPA ACUSTICA

è indubbio che i suoni che si sentono per le strade in altri luoghi del mondo hanno un fascino esotico e possono evocare ricordi e suggestioni.
gli accenti che si intuiscono per le strade di una città diversa, le lingue di altre parti del mondo, il caos cosmopolita di quartieri creoli di una metropoli in cui si è vissuti, sono tutti fattori fortemente evocativi.
sarebbe dunque bello creare una specie di google maps dei suoni delle città.
Per ogni via si registrano i suoni per strada.
Scelto il percorso come su (google maps) si ascoltano i vari rumori del tragitto
(Esempio Barcelona: l’uscita dal metro, i turisti per la rambla, i pakis e i marocchini nel raval, i catalani d.o.c. al born e le onde del mare della barceloneta)

una passeggiata di suoni...

una passeggiata di sensazioni...


Thursday, 11 March 2010

il RITMO della ROUTINE


idea assurda:
Sarebbe interessante registrare in un luogo tutti i rumori, durante vari giorni, mesi se possibile.
velocizzarli poi in modo che la durata di un giorno sia compressa tipo in mezzo secondo.
ne otterremmo la ritmicità delle giornate con i vari cumuli di suoni che si ripetono: in una strada i ciclici momenti di punta di traffico, il silenzio di notte, in campagna gli uccelli la mattina e i grilli di notte...

si scandirebbero cosi dei ritmi.

questa ritmicità si potrebbe ascoltare come una musica...

il ritmo del ripetersi dei giorni



Thursday, 15 January 2009

VOCI DEGLI ALBERI



Registrare i suoni del vento quando passa attraverso i rami e le foglie di diversi tipi di alberi.

I pini suonano diversamente dai faggi e dalle querce, per dire, come strumenti musicali in cui il fiato passa per canali diversi e produce suoni diversi.

quindi ogni albero ha un suono, una voce!

io ne farei un archivio audio ascoltabile e confrontabile

Monday, 12 January 2009

ROTAZIONE DEL SUONO

questa idea consiste nel disporre una corona di amplificatori tutto attorno a una persona seduta al centro.
ogni amplificatore trasmette una traccia musicale, o sonora comunque, tipo uno specifico strumento all'interno di un concerto o di una orchestra oppure una singola voce all'interno di un coro.
per l'ascoltatore l'impressione è di ascoltare l'orchestra o il coro.
se ora però facciamo passare ogni singola traccia da una cassa all'altra in senso orario (o antiorario, insomma) l'impressione sensoriale per chi sta in mezzo a questa struttura acustica è quella di rotazione.
una rotazione invisibile.
un movimento immobile.