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Monday, 18 May 2020

vedendo con i sensi


Vi ricordate quella descrizione di come mi immaginavo che sarebbe stato vedere con l'udito?
Se vi va di leggerla basta passare al post: "l'incredibile vista del pipistrello" che potrebbe anche chiamarsi "l'incredibile vista del delfino" o "della balena" per esempio...

Ma se abbiamo già considerato come si "vedrebbe" l'udito... ché dire allora degli altri sensi?
Vediamo un po', in modo più breve.

Vedere con l'olfatto: si tratterebbe di vedere dei colori che vanno sfumando in tonalità indistinte che tenderebbero a occupare di colpo tutto il campo visivo.
In pratica la vista sarebbe quasi un monocolore che fluttua da una tonalità all'altra. La gamma dei colori sarebbe però quasi infinita e non di rado capiterebbe di vedere colori mai visti prima!
La colorazione non sarebbe mai fissa e raramente tenderebbe a un bianco piuttosto immacolato.
Inoltre la "vista" dell'olfatto ha una direzionalità: in un giorno di vento vediamo di più dalla parte controvento che dall'altra. Quindi il nostro campo visivo si estende in modo diverso in base al vento e alle direzioni.
Una cosa davvero interessante è che la vista avrebbe un certo "ritmo", una palpitazione, che equivale alla respirazione che ci permette di entrare in contatto con gli odori. È come se gli occhi dovessero aprirsi e chiudersi ritmicamente con una proporzione di occhi chiusi e occhi aperti quasi uguale. Mi immagino che l'espirazione tenderebbe al nero (e cioè all'assenza di luce e di colori), anche se resterebbe comunque una memoria olfattiva nel nostro naso, quindi una certa tonalità di colore sempre sarebbe visibile.
Un'altra caratteristica interessante sarebbe che certi "colori" sarebbero gradevoli e piacevoli, mentre altri davvero brutti e schifosi. Ogni colore insomma è più o meno desiderabile.

Vedere con il gusto: è simile all'olfatto se vogliamo, ma qui, invece di un monocolore indistinto e cambiante, vedremmo piuttosto delle macchie di colore sfumate e dai contorni poco chiari. Un solo "colpo d'occhio" (o di palato, per dirlo più propriamente) potrebbe però presentare colori diversi in aree diverse del campo "visivo".
Certe macchie sarebbero più persistenti, altre più effimere. Alcune si espandono, altre sono localizzate. I colori sono infiniti e spesso nuovi. Le composizioni cromatiche sono inebrianti.
In assenza di particolari contatti visivi (o gustativi) invece avremmo un blando grigino con qualche tonalità lieve di color pastello. Neutro. Solo in contatto con qualcosa nella nostra bocca la nostra visione comincerebbe a esplodere in uno spettacolo di colori stroboscopico simile a un viaggio allucinogeno, a una danza di colori sempre nuovi.
Come per la "vista" dell'olfatto, anche per il gusto certi colori sarebbero "buoni" e altri davvero "cattivi", alcuni farebbero proprio ribrezzo, fino a farci vomitare.

Vedere con il tatto: la vista del tatto sarebbe invece più definita, in termini di colori: la gamma cromatica sarebbe più o meno conosciuta (come succede per i nostri occhi) e raramente si presenterebbe un colore davvero raro. Tuttavia la vista del tatto ha un'ampiezza davvero vasta e si estende su una superficie davvero a 360 gradi: ammesso di essere in contatto con oggetti o sensazioni a pelle, la vista del tatto può "vedere" in tutte le direzioni.
Può inoltre avere diversi livelli di colori e testure visive che rendono sensazioni simultanee che sono multiple tipo la temperatura, il tipo di superficie (liscia o ruvida, solida, viscosa o liquida, gradevole o dolorosa, collosa o che genera prurito...).
La vista del tatto può essere ampia e generica, permettendo di vedere vaste aree con tonalità generali, ma anche di vedere dettagli piccolissimi e molto specifici. In definitiva sarebbe come vedere una specie di cielo in tutte le direzioni con delle nuvole qua e là. Questo cielo a tratti si tinge di tonalità rosse di tramonto o resta azzurro profondo come a mezzogiorno, nero di notte o blu scuro quando arriva una tempesta.
A dire il vero la "notte", cioè l'assenza di luce, non sarebbe quasi mai presente: l'idea di buio o di oscurità, in questo modo di "vedere", dipenderebbe piuttosto dall'attenzione che poniamo su un'area o l'altra della nostra visione che ci permette di "illuminare" una zona e di "oscurare" il resto.
Le zone illuminate tuttavia possono essere molte allo stesso tempo e le aree di "luce" e quelle di "ombra" potrebbero muoversi e variare velocemente e con frequenza.
Si tratta di metafore, ma è un modo per far capire quali potrebbero essere le variazioni di visione dentro a questo cielo onnipresente che verrebbe visto in tutti i sensi e tutte le direzioni.
Una caratteristica della visione del tatto è che questa sorta di campo visivo onnipresente non sarebbe un "cielo" uniforme, visto come su un solo piano, con l'illusione ottica di una equidistanza sferica dell'azzurro rispetto ai nostri occhi, ma si tratterebbe invece di un "cielo" con diverse profondità. Questo perché in base ai colori, alle testure e soprattutto alle profondità di questo piano visivo sarebbe possibile intuire il volume di certe cose con cui la nostra pelle entra in contatto.
Altra caratteristica interessante è che ci sarebbe un "colore" per il dolore. Anzi, probabilmente varie tonalità di questo colore. Una tonalità un po' difficile da gestire, insomma.

Monday, 27 January 2020

esercizio di visualizzazione

Immagina che per 5 secondi, solo 5 secondi, per magia ti fosse data la possibilità di sperimentare un universo nuovo pieno di meraviglia. 
Anche se inconcepibile, diciamo che questo universo sia come una specie di spazio fluttuante pieno di armonia, luci, colori, musiche e cose stupefacenti che si materializzano sorprendentemente in base a ciò che tu decidi di fare. 
Ma non c'è nulla di allucinante... di stroboscopico... caleidoscopico... è solo, semplicemente un altro universo... forse un po' come stare sott'acqua... forse, o forse no...

Un universo nuovo.
Ma hai solo 5 secondi di meraviglia per sperimentarlo con curiosità.

Ti chiedo, come ti immagineresti dentro questa piccola magia di 5 secondi? 

Che faresti?

Io credo che muoverei le mani, il corpo, meravigliato, con gesti lenti e leggeri, e osserverei gli effetti di questa interazione. Colori? Suoni? Luci? Ed estasiato, perso in quell'istante che non capisco farei passare i miei 5 secondi.

Un'altra persona per esempio potrebbe farebbe un gran gesto, un movimento veloce e come uno scienziato osserverebbe cosa ha prodotto...

Un altro, ridente e scanzonato (come suo solito), probabilmente ne approfitterebbe per farne una delle sue simpatiche e allegre mosse, solo per divertirsi. Darebbe al tutto probabilmente un peso molto relativo. Leggero...

Qualcun altro invece non saprebbe bene cosa fare e con quella elegante e bellissima indecisione e quell'imbarazzo così affascinante tipico di noi umani, forse tituberebbe un po'. Poi farebbe un qualche passo vedendo che succede... ma il tempo sarebbe già finito...

E tu?

Cosa faresti tu?

Solo 5 secondi.
Non hai tempo per prepararti. Anzi ecco! è già iniziato! 5 secondi!!!! Ché fai?


***


(Probabilmente questo gesto che pensi, se sinceramente lo senti come il tuo gesto autentico e spontaneo, sarebbe un riassunto piuttosto profondo del tuo atteggiamento di base nella vita)

Saturday, 10 March 2018

todo lo que se me oculta


TODO LO QUE SÉ ME OCULTA TODO LO QUE SE ME OCULTA


Todo lo que sé: es decir las visiones ya preconcebidas, aprendidas, heredadas.
me oculta: me impide, no me permite abrirme, no me permite de ver de otro punto de vista
todo: la infinidad de opciones y de nuevas posibilidades
lo que se me oculta: y en especial lo que todavía es misterioso, desconocido, impensable.

---

Reflexión a partir de un cuento musical de Rubén Martínez (cuenta cuentos venezuelano en Barcelona)

Thursday, 8 December 2016

Panoptical forest


Inside a wood...
trees everywhere...


a roof of branches...
the light through a net...
the sky like an organic tissue... 


My point of view surrounds the world...
...the central point of all the universe is the sky

Tuesday, 6 December 2016

l'incredibile vista del pipistrello

Noi siamo animali essenzialmente visivi.
L'immagine del mondo esteriore e dello spazio attorno a noi la creiamo principalmente attraverso i nostri occhi, che sono gli organi sensoriali che catturano la luce, in varie frequenze, e poi trasmettono le informazioni visive al nostro cervello attraverso i nervi ottici.
Poi noi ricostruiamo la nostra nozione di spazio attraverso dentro la nostra testa, ma siccome per capire gli spazi usiamo questi formidabili organi sensoriali che sono gli occhi, è per questo che siamo abituati a considerare la visione come il solo modo di capire i volumi e le distanze del mondo tridimensinale che ci circonda.
Ma non è così per tutti gli animali: alcuni usano altri organi per decifrare gli spazi che li circondano.
I delfini e i pipistrelli (tanto per fare due esempi semplici) emettono dei suoni e in base a come questi suoni rimbombamo e ritornano alle loro orecchie capiscono dove si trovano all'interno degli spazi tridimensionali.
(...non so se per un delfino sia molto appropriato parlare di "orecchie"...).
Ad ogni modo qualsiasi organo sensoriale che dia informazioni sulla forma e posizione degli spazi intorno a noi è una specie "occhio alternativo" poiché permette di ricostruire mentalmente (dentro al cervello) i volumi che ci circondano.
Ad esempio, nel caso dei pipistrelli, visto che sono ciechi, non è fuori luogo affermare che questi animali letteralmente vedono attraverso le orecchie.
Attenzione questa non è una metafora o una analogia più o meno vera, bensì è proprio così! Un pipistrello nel proprio cervello interpreta e ricostruisce in termini di volumi e spazi tridimensionali le informazioni che gli arrivano da un organo sensoriale che cattura specifiche frequenze di suoni, allo stesso modo che un uomo nel proprio cervello interpreta e ricostruisce in termini di volumi e spazi tridimensionali le informazioni che arrivano da un organo sensoriale che cattura specifiche frequenze di luci.

Pensare di vedere con le orecchie è una cosa formidabile!
Per vari motivi: per esempio il suono si sposta con una velocità infinitamente più lenta di quella della luce, per cui le deformazioni "visive" che questo provoca nell'interpretazione degli spazi del pipistrello sono un trip assurdo!

consideriamo adesso 7 punti sorprendenti riguardo al modo in cui i pipistrelli vedono il mondo:

1- La vista del pipistrello è a singhiozzi.
Questo significa che se il pipistrello grida il pistrello vede, mentre se il pipistrello non grida il pistrello è cieco. Cieco relativamente, ovviamente, visto che può percepire altri suoni che non provengono necessariamente dalla sua bocca; ma forse questi suoni che non sono emessi dal pipistrello stesso sono suoni meno intensi e meno adatti alla sua percezione, quindi probabilmente la "vista" fornita da questi suoni (meno ottimali per l'orecchio del pipistrello) sarebbe più "sfocata", più "nebbiosa", più "scura" rispetto alla "luminosa" e "nitida" visione che otterrebbe attraverso l'uso del suo proprio grido acuto.
Insomma, il pipistrello vede (o almeno vede nitidamente) a singhiozzi ritmici, dettati dalla sua voce.

2- Il pipistrello vede anche l'invisibile!
Il suono si propaga in modo diffuso e non è necessariamente diretto come la luce.
Cosa voglio dire? Voglio dire che noi, che dipendiamo dalla luce, vediamo tutto ciò che emette dei fotoni in linea retta con il nostro occhio; se per sempio un oggetto sta tra noi e l'oggetto che emana fotoni, l'oggetto sarà necessariamente nascosto alla nostra vista. In poche parole un muro che sta tra un oggetto e i nostri occhi, non ci permette di vedere quell'oggetto.
Questa cosa non vale per il pipistrello, visto che (come possiamo sperimentare facilmente) possiamo ascoltare rumori che provengono da dietro una parete, o da dietro di noi, in definitiva da luoghi nascosti alla nostra vista.
La provenienza e il movimento relativo dei suoni dunque permette una "visione" molto più completa e ampia della nostra e il pipistrello vede lo spazio su più livelli contemporaneamente, vedendo anche ciò che ci è invisibile.

3- Il pipistrello vede in ritardo
Visto che il suono viaggia a 330 metri al secondo e la luce a 300.000 km al secondo la "visione sonora" del pipistrello è estremamente rallentata rispetto alla nostra e il pipistrello vede il passato, non il presente.
Se immaginiamo quando urliamo in un burrone e aspettiamo il ritorno del nostro eco, possiamo capire quanto in ritardo veda un pipistrello: dal momento dell'urlo, fino al ritorno della voce, il pipistrello è virtualmente cieco e solo al momento del ritorno del suono egli vede qualcosa (qualcosa piuttosto sfocato, visto che il suono torna meno nitido e definito).
In realtà il pipistrello non vede solo l'eco che arriva tardi, ma vede ciò che è più prossimo nitidamente e anche in modo piuttosto istantaneo (anche se non tanto come se vedesse la luce) mentre tutto ciò che è lontano torna con lentezza creando in un certo "sfalsamento temporale della vista" in relazione alle aree più o meno distanti.
Potremmo quindi dire che:
a) risposte visive più lontane saranno più sfocate e meno chiare, quindi la vista del pipistrello è un po' come se fosse la vista dentro alla nebbia: le cose più vicine più definite e quelle più lontane, più sfocate.
b) il "punto 1" citato sopra (cioè il pipistrello vede solo quando urla) è vero, ma, come abbiamo visto, la risposta visiva di un urlo non è istantanea, quindi il pipistrello riceve istantaneamente la visione chiara e nitida delle cose vicine mentre riceve progressivamente un po' alla volta visione via via più sfocate e nebbiose delle cose più lontane.

4- Il pipistrello vede colori ...diversi!
Cos'è il colore per noi, animali visivi? si tratta del riconoscimento di frequenze diverse di luce.
E il suono presenta frequenze diverse? sì, certo!
Possiamo dunque ipotizzare che, come noi vediamo colori diversi in base alle varie frequenze di luce, il pipistrello vede colori diversi in base alla frequenza del rumore, ma non finisce qui: i rumori di oggetti in avvicinamento o in allontanamento sono soggetti all'effetto Doppler che intensifica le frequenze quando un suono si avvicina, mentre lo fa scemare mentre si allontana (Tanto per capirci, il rumore di una moto che si avvicina, ci passa di fianco e si allontana velocemente: il motore in sé fa sempre lo stesso rumore, ma per noi, fermi al margine della strada, l'avvicinamento e l'allontamento della moto genera un suono mutevole molto caratteristico. ascendente e discendente).
Per fare dunque un parallelismo un po' estremo con il nostro modo di vedere, se la nostra vista va dal rosso al violetto passando per tutte le tonalità dell'arcobaleno, il pipistrello potrebbe vedere i colori virare verso il verde, poi blu, e poi violetto quando si avvicinano, mentre li vede virare verso il giallo, arancione e rosso mentre si allontanano.
Vi potete immaginare che show di colori?

5- Chi grida è come se emettesse luce
Se un pipistrello "vede il suono" egli vede gli altri pipistrelli come delle lucciole, visto che emettono suoni. Anche io, come uomo, se urlassi emetterei dalla mia bocca una specie di luce, agli occhi del pipistrello (o alle orecchie del pipistrello, per dirla tutta).
La luce che un pipistrello riceverebbe da me non sarebbe una luce abbagliante, visto che non emetto frequenze molto alte, ma sarebbe una luce calda e soffusa.
Qualsiasi rumore stridente ed ad alta frequenza tuttavia, rappresenterebbe per il pipistrello un bagliore acciecante.

6- Oltre la velocità della luce!
Noi uomini possiamo chiederci come si manifesterebbe una persona che viaggia oltre la velocità della luce senza poter avere un esempio pratico di questo evento, ma un pipistrello può avere l'esperienza di sperimentare la vista di un oggetto che va oltre la velocità del suono!
Questa analogia l'ho già spiegata in un vecchio post del 9 maggio 2010, ma, in sostanza, in caso di un oggetto che va oltre la velocità del suono, un pipistrello inizialmente non vedrebbe nulla anche se l'oggetto si sta già avvicinando, poi, di colpo, vedrebbe una grande esplosione di luce acciecante che scemerebbe progressivamente fino a permettere la vista dell'oggetto, ma in una posizione sfalsata rispetto la realtà. Il pipistrello quindi alla fine dell'apparizione magica vedrebbe un oggetto che però sta in una posizione falsa, non reale: vedrebbe solo dove l'oggetto è già passato! l'oggetto reale sta in realtà già molto più avanti.
Una esperienza piuttosto inconcepibile per un pipistrello comune.

7- Per il pipistrello è sempre notte!
Il pipistrello vede solo nel caso in cui i suoni rimbalzino su qualche oggetto, questo significa che luoghi che sono  un vuoto non permettono nessuna visione per il pipistrello.
Questo significa che per il pipistrello il cielo è sempre nero, una specie di notte perpetua.


Insomma, dopo tutta questa serie di osservazioni... il pipistrello vede il mondo come uno sballato da un mix potentissimo di tutte le droghe umane messe insieme, non credete? hahaha

Tuesday, 29 December 2015

Casa Radiale

Immaginate una casa a livelli di intimità graduali a piacimento, che in base a dove scegli di stare puoi scegliere se aver più o meno visione esterna oppure più o meno intimità e protezione dagli sguardi potenziali di un osservatore esterno.

esiste una casa così? libera dalle idee preconcette di un progettista e semplicemente aperta a una variazione costante di apertura e intimità in base a piacimento in base alle attività domestiche o alla sensibilità del momento?

ebbene una soluzione a questo presupposto è una bella Casa Radiale!


questa casa é tonda ed é tutta vetrata.
tra una fiestra e l'altra però ci sono dei setti di una certa lughezza che seguono una disposizione radiale rispetto a un fuoco che è decentrato rispetto al centro del cerchio.
questa disposizione sfalsata garantisce una relazione variabile e graduale tra aperture-visione dell'esterno e intimità-invizibilità dell'interno.

infatti se ci ubichiamo vicino al foco della disposizione radiale dei setti la visione dell'esterno sarà totale, infatti essi ci appariranno come delle linee sottili e ogni finestra inquadrerà una porzione di cielo e esterno, a 360º
se invece ci spostiamo sempre più lontano dal foco dei setti la disposizione trasfersale di questi ultimi blocchera la visione dell'esterno, pur mantenendo una buonissima illuminazione di tutti gli ambienti.
solo una apertura vicina al nostro punto mostrerà l'esterno (esattamente come una finestra di una qualsiasi camera da letto, per dire, e in fondo, dall'altra parte della casa, delle lontane aperture che non ci daranno fastidio.


dunque il vantaggio di una dimora di questo tipo sarebbe quella di spostarsi liberamente per la casa scegliendo ad ogni momento il livello di intimità che si desidera e la possibilità di vedere fuori l'ambiente esterno in ogni direzione si preferisca.
si tratterebbe dunque di una casa a intimità variabile e a scelta che all'occorrenza permette una visione panottica di tutto l'esterno, ma anche un ambiente raccolto e protetto senza necessità di alcuna divisione interna o di complessi sistemi mobili di schermature.
concettualmente interessante, no?


ovviamente per creare l'unico open space tutto vetrato che garanisce privacy e intimità non serve che il perimetro della casa sia circolare, basterá che i setti siano disposti in modo radiale e che ci sia un punto focale e altri punti in cui i setti bloccano la visione trasversale dalle finestre.
si può giocare con qualsiasi forma, anche le più convenzionali, e inventare degli spazi utilizzando varie lunghezze di setti che creino degli ambienti più diversi.
insomma, spazio alla fantasia!

ecco uno schema di una stranissima casa radiale in cui sono evidenziate le parti visibili della casa e dell'esterno della casa in base alla posizione dell'osservatore.
un esempio qualsiasi:


Friday, 19 June 2015

gafas prismáticas

esta es la idea que salvará la vida de miles y miles de personas!!!
las gafas prismáticas!!
claro que habréis notado que ya la gente va como zombies por las calles chateando con sus móviles mientras andan sin mirar lo que tienen en frente...
ya son más los que caminan sin mirar palante que los que, sin móviles, simplemente miran por donde van.
esta horrorosa tendencia es difícil de parar y los zombies humanos controlados por sus chats de whatsapp son demasiados...
...y están en constante peligro!
atropellos, choques frontales con otros zombies, caídas imprevistas en agujeros de las cloacas, temibles farolas que esperan solo chocar contra las cabezas dementes de los zombies...
hay que hacer algo ya!
hacer algo para que estos infelices puedan mirar por donde están poniendo sus pies!

y ahí va la solución!
las gafas prismáticas!


unas gafas que tienen un prisma en la parte superior de la lentilla.
el prisma tiene una inclinación por la cual, mientras estás doblado sobre ti mismo mirando a tu maldito móvil, por lo menos la parte superior de tu campo de visión sigue enseñándote lo que tienes por delante!


la doble visión, parecida a la de los aves rapaces (pero en nuestro caso aplicada a la demencia humana) nos permite ver con la misma mirada dos cosas: las estúpidas urgencias sin importancia de las tertulias virtuales con tus amigos de chat y, a la vez, la calle por donde deambulas! o por lo menos lo que tienes en frente o los descampados por donde te estás metiendo o si te vas por un barranco o te estás chocando con otro zombie como tú.


las gafas prismáticas serían una herramienta utilísima, casi necesaria para los móvil-nautas urbanos, que navegan físicamente por las calles de las ciudades metidos con su cerebro empanao y su mirada vacía dentro de la pantalla de su propio móvil.

está claro que este sistema (quizás en versión accesorio que se añade a unas gafas normales) podría salvar la vida de muchos zombies que no renunciarán nunca a su momento de chateo mientras caminan por las calles bajo de casa.


y esto obviamente es una broma, pero también... no lo es tanto...

Wednesday, 22 April 2015

sub periscopio

grande idea che dobbiamo a Irene Pattarello, compagna di viaggio durante gli ispiranti giorni a Formentera; l'idea di oggi è il Sub-Periscopio! 
uno strumento geniale per chi ama lo snorkeling o le immersioni!
si tratta di un periscopio portatile per ammirare i fondali senza bagnarsi neanche un centimetro di pelle! è un oggetto utile in caso di freddo eccessivo, mancanza di soldi per belle immersioni o semplicemente per gente troppo pigra!
il sub periscopio è come un cannocchiale collegato a un braccio estendibile (molto di moda ultimamente per chi filma con la video camera o con il telefonino).
la visione del mondo sottomarino sarà perfetta e addirittura più ravvicinata che quando ci si immerge fisicamente a esplorare le profondità.


il sub-periscopio! uno strumento fondamentale per le vostre prossime vacanze al mare!

Friday, 11 July 2014

nastro socializzatore

nella nostra società che spesso ci insegna che stare zitti è buona educazione perché gli altri non vogliono essere disturbati, la gente si suicida perché si sente sola.
forse non sempre fare quattro chiacchiere è disturbare. forse qualcuno ogni tanto ha anche voglia di parlare e la buona educazione potrebbe essere quella di parlarci assieme.
ma ormai il patatrac è fatto! non capiamo più se è educato star zitti o parlare e nel dubbio perdiamo la spontaneità di rivolgerci a qualcuno. spesso la gente si abitua così tanto a non entrare in conversazioni con estranei che appena questo succede scatta il nervosismo o addirittura la diffidenza...
ahi ahi ahi, povera società nostra (se di società si può davvero parlare... meglio sarebbe definirla "gruppo di individui estranei tra loro").

per risolvere questa confusione assurda propongo di introdurre un segno distintivo che manifesti pubblicamente il proprio stato d'animo: per esempio un nastro da mettere al braccio di diversi colori.
i colori dichiareranno l'intenzione della persona che porta il nastro:
rosso - oggi non ho proprio voglia di socializzare, tenetevi alla larga.
verde - oggi avrei proprio voglia di parlare con qualcuno.
giallo - cerco nuovi amici
viola - ho fretta, scansatevi
blu - tempo da perdere
bianco - voglia di divertirmi
etc etc
in fondo questi segnali sociali si sono sempre creati da soli: la fede al dito significa "sono sposato" certi tatuaggi dei tuareg indicano le fasi della vita, certi vestiti dei masai mostrano il livello sociale, non diversamente dal messaggio che porta con sé vedere la tunica di un prete o un abbigliamento estremamente provocante: sono tutti messaggi di intenzioni o di modelli di comportamento sociale.
perché dunque non utilizzare un nuovo codice internazionale chiarificatore che aiuti chi si sente isolato a socializzare e chi vuole essere lasciato in pace a non trovare scocciatori senza dover per forza affidarsi all'intuito o al tatto degli estranei?
nastro socializzatore! e tutto è più semplice!

Tuesday, 20 May 2014

visione continua sinistra


sto studiando la possibilità di generare una visione continua di un percorso qualsiasi.
più o meno come nel disegno qua sopra l'idea sarebbe quella di unire pezzi continui di frames fotografici, solo che invece di unirli da un punto di partenza statico, tipo quando si genera una panoramica fotografica, dovrei essere in grado di unire le immagini anche se chi scatta la foto è in movimento.
lo spostamento dell'occhio genererebbe deformazioni molto più forti dello spazio, ma in nessun momento l'immagine smetterebbe di essere un flusso continuo di visione.
siccome questo progetto fotografico parta da un punto di vista dinamico e non statico, non potrò considerare sia la destra che la sinistra della foto, ma dovrò invece scegliere uno dei due lati e, unendo sottili striscette de frame di differenti foto, dovrei ottenere una fluida immagine panoramica che si sposta attraverso stanze, paesaggi, strade, città, etc...
prendiamo ad esempio una visione continua sinistra di un percorso tipo questo:


all'incirca la visione continua dovrebbe apparire in questo modo:


è solo un bozzetto per rendere l'idea, ma in teoria è fattibile.


Monday, 17 March 2014

la realidad

la realidad exterior es una cosa bien curiosa: ella siempre te contesta a tus preguntas confirmando tu punto de vista. por ejemplo:
- si crees en dios, todo será demostración de que dios existe.
- si crees en la ciencia todo estará demostrando que la ciencia es exacta.
- si la enfocas de manera pesimista todo a tu alrededor será un asco.
- si te despiertas contento todo el mundo te parecerá un lugar alegre.
- si estás enamorado todo será amor y todo te recordará a tu querida.
- si eres un activista todo demuestra la importancia social.
- si te interesa lo natural todo se explica según la naturaleza.

está claro que el filtro que aplicamos a la realidad nos da la clave de interpretación de todo lo que nos rodea, pero hay que acordarse entonces que todo lo que nos ocurre alrededor no es otra cosa sino un simple espejo de lo que nos estamos esperando y tan solo la pura demostración de lo que estamos intentando comprobarnos.
(volver a leer los ejemplos anteriores para acordarnos hasta que punto esta última afirmación es verdadera)
y también otra cosa interesante es notar que si en algún momento no sabes lo que estás buscando o cuales son tus preguntas hacia la vida, solo hará falta mirar la realidad alrededor y la intrepretación que le estás dando a todo para ver cual es tu prisma, tu actitud y tu enfoque.
no es la realidad simple o complicada, difícil o fácil, alegre o triste... eres tú que la estás mirando de esta manera.

en breve, la realidad es un gigantesco SI a cualquier pregunta.

al ser así la cosa, entonces, siendo la realidad un gigantesco prisma que se explica en su totalidad a través de cualquier clave de lectura que se le aplique, entonces conviene intentar hacer el esfuerzo de aplicar siempre un filtro positivo y benévolo.
(esto no se aleja mucho del concepto budista de enviar buenas vibraciones para que todo vaya mejor...)

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paso número uno:
mientras se duerma, darse cuenta que se está dentro de un sueño y soñando comenzar a construir la historia de la manera que más guste. (sueño lúcido)

paso número dos:
darse cuenta que uno está soñando incluso cuando está despierto dentro de la realidad. a partir de ahí, hacer lo mismo que en el paso número uno.

Monday, 10 March 2014

pianeti nel cielo

come sarebbe il nostro cielo se al posto della nostra carissima luna ci fossero i pianeti del nostro sistema solare?
innanzi tutto in molti casi sarebbe la terra a diventare il satellite e non il pianeta su cui orbitare, ma ok, queste digressioni non hanno nessun senso. sto solo immaginando come cambierebbe la visione del nostro cielo.

allora, innanzi tutto sostituiamo alla luna i pianeti attraverso lo sechema seguente, cosí da poter poi capire le relazioni proporzionali tra la luna e i vari pianeti.








con queste proporzioni adesso possiamo sostituire la normale forma di una luna nel cielo come la vedremmo guardando un paesaggio normale con le forme e dimensioni dei pianeti del nostro sistema solare e quindi ci faremmo definitivamente un'idea delle proporzioni di questi famosi corpi celesti rispetto al nostro satellite.
dunque se questa è l'immagine normale del paesaggio con la nostra luna:


ecco allora come apparirebbe la stessa scena se invece del nostro satellite avessimo il pianeta Mercurio:


cosi invece apparirebbe Venere:


ed ecco la visione di Marte al posto della luna:


ovviamente Giove è il gigante del nostro sistema solare, ed eccolo qua:


Saturno, anche lui, non scherza in dimensioni... ho avuto qualche dubbio su come apparirebbero gli anelli, ma penso di non sbagliarmi troppo ipotizzando che la visione sarebbe più o meno questa:


Urano, con il suo bell'azzurrino chiaro, alla stessa distanza della luna sarebbe più o meno cosí:


e per finire Nettuno, apparirebbe in questo modo:


Thursday, 14 November 2013

unseen places map

generally when I think about a map related with the places that I travelled or I already saw, I draw a map that highlights the visited places, like this one
unlike this kind of maps another way to visualize the places of the world you already travelled is to delete the places that you know and to leave in the map just the places that are still unseen.


this is my personal map of unseen places in 2013.
The Unseen Places Map is the perfect map to organize your next trip. very useful to clearly understand which are going to be the lands of your future discoveries in this planet.
It's just a way to underline the future, the unexplored part of the world, instead of the past, the known parts of it.
it's a sort of half-eaten apple: where can you still bite juicy parts of the planet? this world is big! still a lot to bite!
I find it nice.

Friday, 28 September 2012

Semaforo per daltonici

quando si fa il test della vista per la patente, sempre controllano se sei daltonico.
il daltonico tipico confonde il verde con il rosso (ma guarda un po', i due colori opposti importantissimi per interpretare intuitivamente i semafori mentre si guida).
ma perchè dunque questi due colori?
forse perché ci sono daltonici che confondono anche il blu, il che significa un po' tutto...
vabbé, ma allora perché non pensare comunque a fare dei semafori interpretabili anche da parte di chi ha dei problemi di daltonismo?
tipo, i simboli dei tram o dei treni giá vanno con una logica diversa, grafica piu che cromatica, di striscette orizzontali o verticali.
mi azzardo a ipotizzare che anche i semafori normali potrebbero integrare questo linguaggio, insieme a quello dei colori.
e su, dai, facciamo qualcosa per questi daltonici, dai!
non é difficile!

Saturday, 17 September 2011

Colori invisibili


lo spettro del visibile è solo una parte delle onde che si possono percepire.
da una lunghezza d'onda di circa 400nm fino a una di circa 700 il nostro occhio riesce a percepire i colori.
ma, insomma, si sa che occhi di animali diversi hanno percezioni diverse, c'è chi non riconosce i colori, altri vedono l'infrarosso, altri l'ultravioletto, per esempio.
ció che mi chiedo è:
se moltissimi animali hanno una colorazione speciale (per mimetizzarsi o per farsi riconoscere) che disegna spettacolari fantasie sulla loro pelle/piume/squame/pelliccie, ma allora, sicuramente, per sfuggire a diversi tipi di visioni di vari presatori o per farsi riconosce da corteggiatori che riconoscono colori a noi invisibili, sicuramente ci saranno anche mimetizzazioni e disegni invisibili ai nostri occhi e che invece "colorano" animali che per noi, magari, sono del tutto monocromatici.

basterá guardare all'infrarosso o all'ultravioletto, per esempio.


magari anche la nostra pelle potrebbe essere, che so, tigrata all'infrarosso, per sfuggire alle zanzare o a qualche predatore antico.......

sto dicendo una gran fesseria?


Wednesday, 28 April 2010

PORTAL SOCIO-ESPACIAL

Las fronteras entre estados son una cosa especialmente detestable y también increiblemente efectiva en términos de tensión social, propaganda, creación de trabajo negro y esclavitud.
En lugar de ser simples divisiones administrativas, la fronteras están empleadas generalmente para crear explotación.
Sirven perfectamente para crear ideas míticas de tierra prometida o de tierras salvajes al otro lado, crea prejuicios, rechazo y desconfianza entre los pueblos y luego crea esclavos, gente que se deja explotar porque irse no da posibilidad de vuelta y es mejor quedarse a cualquier precio.

nada nuevo, se sabe: las fronteras son cortinas para tapar la vista al otro lado.

Es fundamental poner en contacto directo las realidades a los dos lados de las fronteras para que la gente interactúe y haya comunicación entre las personas.
HAY QUE PONER EN COMUNICACION LOS DOS LADOS!

ya que la hipocresía del ocultamento de las fronteras està basada sobre lógicas de seguridad y trabajo, y no sobre la comunicación en sí, aún se puede trabajar sobre el objetivo real, a pesar de las políticas que ententan generar incomunicabilidad.
idea: el Portal Socio-Espacial



En un lugar, de un lado de la frontera, hay un cuarto, grande, con 4 paredes.
en las 4 paredes hay las proyecciones de los 4 lados de una plaza pública, abierta, de alguna ciudad del otro lado de la frontera.
estar dentro ese cuarto es casi como estar en el medio de la plaza
las proyecciones son en tiempo real.
cerca de las paredes hay micrófonos y campanas de sonido para que se pueda oir de un lado lo que se oiría en la plaza al otro lado de la frontera.

en la plaza esterior del otro lado de la frontera, en medio, hay un cubo, con las mismas dimensiones del cuarto con las proyecciones.
cada pared del cubo es una pantalla gigante donde aprece exacatamente lo que hay en el cuarto al otro lado de la frontera.
mismo sistema de micrófonos y campanas de sonido.
todo en tiempo real.

las personas así están en una especie de espacio común virtual, una especie de Portal Socio-Espacial, en el cual se pueden relacionar entre ellos, hablar y comunicar con los del otro lado.

Ese sistema ayudaría a quitar muchos prejuicios y muchas ideas falsas sobre los de aqui y los de allá. se vería que no todo es oro, no todo es malo, que hay gente por aqui y gente por allá.
y curiosidad en los dos lados.






ese sistema sería aplicable con éxito en contextos de fronteras calientes (México-USA, Marruecos-España, Palestina-Israel, Corea norte-Corea sur, La Habana-Miami...); en paises origen y destino de mucha inmigración (India-Inglaterra, Romania-Italia, Ecuador-España...); también podría aplicarse para los presos en la cárcel para que tengan lugar de interacción con el exterior.


obviamente no es necesario que se trate de un cuarto y un cubo (aunque la idea me guste más) el mismo efecto (más barato) se podria hacer con simples "puertas" de comunición, o cabinas de comunicación, o hasta muros que corten plazas públicas de un lado como en el otro: una especie de plaza compartida entre 2 ciudades...