Showing posts with label lettere. Show all posts
Showing posts with label lettere. Show all posts

Friday, 7 June 2024

La Ç

Parlando da novo de la létera "Ç" intel contesto de la GVU, ghe xe da dzontar' un pícolo detajo:
Xe vero che la Ç la se ledze alternativamente S, Z, Th, in baxe a la xona geográfica che te vien, se te parli in maniera tradizional, e si no, te a ledzi C dolza, se te uxi a parlata pi moderna, italianixada. 

Cussí na parola fa "çità" se la pol ledzer' "sità", "thità", "zità" o anca "cità"
Stesa roba co te dixi "çiel'", che'l pol esser' leto "siel'", "thiel'", "ziel'" o "ciel"

Questo xe vero in general', ma cosa sucede se te vedi na parola scrita cusita: "lançar'"
Ben, la régola la val anca cusita: se podarà lora ledzer' sta parola come "lanzar'", "lansar'", "lanthar'" o se te vol, "lanciar'"
Donca a Ç la se pol ledzer' "Ci" anca davanti a le vocai A, O, U, senza bixogno de dzontarghe na I par rénderla "dolza".

Cusí xe da scríver' 
"Lanço na freça"
e secondo da dove che te vien o come che te si abituà, te pol lèdzerlo:
Lanso na fresa
Lantho na fretha
Lanzo na freza
Lancio na frecia

(Sol GVU go in mente de crear' de le cartine generai par rénder' pi ciaro quale che le xe le zone de pronunçia difarente par ogni létera. Vedaré...) 

Thursday, 5 August 2021

Tabele Riasuntive GVU

Dopo 'ver' tanto tanbarà co sta storia de la GVU co tuta na serie de post che i spiega ben in detalio ogni una de le sielte che go fato par zernir' tra na grafìa e chealtra, ve meto qua soto, finalmente, la version final che la riasume tute le règole de scritura e letura.

Come che vedaré, xe fàzile riconóser' le létere che le se pronunçia cusita come in Italian e le létere che le xe difarenti e che ghe xe da tegner' de ocio par scrìver' coretamente in Grafìa Vèneta Ùnica.

Qua gavé la version GVU senplificada (quela che son drio doparar' mi deso e che, personalmente, la me piaxe de pi):


Le righe colorade le raprexenta i ponti da considerar' come difarenti dal Italian: par èser' pi preçixi, le righe colorade pi ciare le mostra létare che le existe in Italian, ma che le xe pronunçiade diversamente in GVU (o comunque che le ga qualche particolarità de pronunçia da considerar'). Quele colorade pi scure le mostra grafìe che propio no le existe in Italian e che le xe da inparar'.

Consideré anca che in GVU no existe grafìe o fonemi italiani come el:
- Gli (són che no'l ghe xe propio. In caxo na parola la gapie sta grafìa la se pronunçia "G-li"
- Sci, Sce (són che no'l existe. Le parole che le prexenta sta scritura le se lexe "S-ci" e "S-ce"
- Tute le dopie consonanti (conprexa la dopia S) no le existe né inte la pronunçia né inte la grafìa.
- La I no açentada che la sta prima de naltra vocal, la se pronunzia come na I intervocalica (J) e par questo la se considera senpre fa na consonante (razjon par cui na parola come "butilia" se ga da lèxerla senpre co la "L forte" e no se pol indebolir' la pronunçia de la L (come che normalmente se pol far' tra do vocali).
- Tuti i açenti de le parole che le finise par vocal i casca so la penùltima sìlaba o si no i ga da èser' scriti.
- Tuti i açenti de le parole che le finise par consonante i casca so l'ùltima sìlaba o si no bixogna scrìverli.
- Tuti i ditonghi açentadi li se considera che i ga l'açento sora de la prima vocal; se l'açento el casca so la seconda, elora el va scrito.

Deso ve xonto qua soto anca la version del la GVU co le létere speçiali (par i puristi del vèneto co la "Ł"), le do version de la GVU le coexiste e se le pol uxar' a sielta.


Par lèxer' come che se xe rivadi a sta sielta de grafìe e de létere, sujeriso de tornar' lèxer' tuti i post so sto argomento. Àreli qua:

Monday, 15 July 2019

lettera a un fascista

Chiedi rispetto disprezzando
e ti senti più forte quando qualcuno ammazza impunemente qualcun altro.
Basterebbe un grammo di cervello per intuire che c'è qualcosa che non quadra.
Il problema non è chi viene da fuori,
il problema vero è cosa viene da dentro. E cosa ti consuma dentro.
Che vergine paurosa!
La vertigine dentro!
L'angoscia. Dentro.
Non ci sono più vie d'uscita dal dentro.
Tu non sai più chi sei, tanta la rabbia che ti rende cieco a tutto.
Non ti vedi più.
Per riconoscerti solo puoi negare il diverso.
Ma quante persone diverse da te ci sono al modo?
Chi è debole ha paura e chi ha paura, attacca. Come fanno gli animali feriti.
E allora sterminiamoli tutti, quelli diversi, è l'unico modo per sentirti protetto, tranquillo, soddisfatto.
Però dubito che poi staresti bene con te stesso
perché il problema ce l'hai in te e lo proteggi con cura.
Anche distruggendo tutti i nemici, non cambierebbe niente.
La tua stessa frustrazione, la tua rabbia, ti autodistruggerà.
E probabilmente questo è quello che vuoi davvero, tanto è il tuo odio verso tutto.
L'odio principale è l'odio verso la tua stessa debolezza.
La debolezza di non poter incendiare tutto con lo sguardo,
con un pugno,
con un urlo, un morso, una bestemmia sbavata al vento.
Sei un odiatore
e, per questo, prima di tutto odi chi ti spiega che odiare è inutile.
Che è sbagliato. Che è stupido.
Perché non te ne frega un cazzo del perché: Tu vuoi solo odiare.
E vuoi infinite ragioni per odiare.
Milioni e milioni di pretesti per odiare.
È questo che vuoi.
Odiare è il tuo obiettivo.
E questo è giusto: perché è la tua valvola di sfogo!
L'unico modo di sputare questo veleno che ti arde dentro.
L'unico modo di lanciare quest'urlo,
di far sciogliere questo pianto,
di vendicarti di questa ingiustizia...
O te o loro.
O devasti te stesso o devasti loro.
È una legge senza pietà questo mondo che ti sei costruito dentro.
Tu volevi solo essere felice e se non lo sei qualcuno dovrà pur pagare!
E l'unico modo che conosci per liberarti è odiando.
Vedendo morire altre persone in TV.
Certo, per te lasciar morire quando puoi salvare, è ben diverso che ammazzare.
Sentiti pure nel giusto e sfoga così la tua frustrata vendetta miserabile.
Tutto un eroe, insomma!
E chi facciamo morire oggi?
Vediamo un po':
Lasciamo morire chi è facile da ammazzare.
Così, per coincidenza, anche oggi come ieri, come domani.
Tu hai bisogno di odiare e di sfogare la tua ira.
Ma non vai certo a muovere guerra ai forti (ai responsabili), cioè a chi potrebbe facilmente difendersi, facendoti pagare il fatto che hai osato alzar la testa.
No, la gente potente meglio non mettercisi contro...
Non avrebbe senso: non sarebbe uno sfogo, ma solo una frustrazione in più e tu lo sai:
Te la farebbe pagare immediatamente! E ti ricorderebbe in pochissimo tempo che sei debole, inutile, insignificante e che non sei capace di cambiare nulla da solo.
I più forti ti dimostrerebbero solo che sei davvero quello schiavo che hai il terrore di essere e ti ributterebbero soltanto nel tuo oceano di frustrazione sbattendoti in faccia il fatto che non sei nessuno.
Nessuno.
Niente.
Un insetto insignificante.
Così indegno e debole e pauroso che tutto, ma proprio tutto, è una minaccia per lui.
Tutto è un nemico.
Il mondo è il nemico.
La tua stessa vita.
Ma calmati, ora.
Chiudi gli occhi al terrore della tua frustrata inutilità.
È troppo dura da guardare negli occhi direttamente.
È più facile chiudere gli occhi.
È più facile odiare.
Odia.
Sentiti forte.
Sentiti così, almeno per qualche minuto.
Sentiti qualcuno.
Continua a sognare.
Sogna un istante questo sogno demente.
Questa dolce fantasia inzuppata di sangue.
Dormi, dormi tranquillo piccolo mio.
Tutto va bene:
Sei tu il più forte.
Sei tu il più temuto.
Sei tu il più rispettato.
E nessuno può più farti male.
E tutti ti rispettano
perché sei tu il migliore
e tutti lo sanno.

Sarebbe così tenero, e così bello, questo tuo sogno infantile, se solo non fosse al prezzo di così tanta gente, esattamente uguale a te.



Friday, 24 August 2018

massimo+visnu

si tratta di usare la logica del timbro di lettere incastrate "massimo + visnu" già presentato in un precedente post, ma siccome i due nomi (le due grafie, in realtà) vanno in direzioni opposte, si potrebbero stampare soltanto le lettere del nome "massimo" in una pagina trasparente a sinistra e soltanto le lettere del nome "visnu" su un'altra pagina trasparente opposta al nome "massimo".
approssimativamente in questo modo:


a questo punto i due nomi, sulle due pagine aperte, sono leggibili normalmente da sinistra a destra, come è normale.
possono risultare vagamente criptici, dovuto alla presenza delle aree bianche e all'ordine non sempre totalmente intuitivo della sequenza di suoni da seguire, ma per chi ci fa un po' caso non sarà difficile ricavare la lettura corretta dei due nomi.

è quando però si gira la pagina che appare la "magia": i due nomi (simbolicamente le due essenze) si incastrano alla perfezione e creano una maglia compatta e solida.
così:


e il gioco è fatto!

Tuesday, 8 May 2018

i veneti e le doppie...

basta con sta storia che i veneti non pronunciano le doppie!
il dialetto veneto è pieno di doppie!
strapieno!
salta subito all'occhio, è evidente!
qualche esempio?

mi foo (io faccio)
mi voo (io vado)
a noo (a nuoto)
sono tutte doppie O!!!

i fii (i fili)
i mii (i miei)
el miitar (il miliater)
sono tutte doppie I!!!

a teevision (la televisione)
me soree (le mie sorelle)
e xe bee (sono belle)
sono tutte doppie E!!!

na magnaa (una mangiata)
a se a ga inventaa (se l'è inventata)
na monaa (una stupidata)
sono tutte doppie A!!!

doppie lettere a profusione! visto?

...aaa.. ma intendavate doppie consonanti?
ah no... quelle non esistono in effetti...
ups.


Friday, 18 November 2016

Alfabeto intermedio

Quando scriviamo in caratteri latini è facile non notare un piccolo dettaglio: i Latini scrivevano con le lettere che noi consideriamo le maiuscole, ma non usavano affatto le minuscole.
Le lettere minuscole sono delle derivazioni medioevali delle lettere latine maiuscole (credo) e i nostri font "arial", "verdana" o "times new roman" non sono altro che codificazioni molto posteriori.

Non sto dicendo nulla di nuovo, ovviamente, ma come si è passati da caratteri quali la "A" maiuscola e la "a" minuscola? Una forma può anche vagamente ricordare l'altra, ma non è poi così intuitiva. Probabilmente se non fossimo abituati a queste versioni della stessa lettera avremmo non poche difficioltà ad associare grafemi tipo "D" e "d" oppure "G" e "g"

È quindi ovvio che c'è stato un pasaggio graduale tra queste due versioni delle stesse lettere. Passaggio intermedio nel quale sarebbe riconoscibile il legame tra la versione originale maiuscola e la versione derivata minuscola.... un alfabeto intermedio.
Probabilmente questa cosa è conosciuta e già studiata, ma io propongo la mia versione che ho ricavato da una comparazione logica per analogie.
Per esempio, riguardo le lettere che avevo proposto sopra (A, D e G):




Ecco dunque la mia proposta per l'Alfabeto Intermedio!



Thursday, 7 May 2015

new keyboard of the future

esta es el nuevo teclado del futuro adaptado a las nuevas exigencias literarias de la próxima era tecnológica que nos permitirá escribir elaborados mensajes según las modernas metodologías de expresión escrita.
ya está de letras, con estas caritas, ya se dice todo! 

es broma.
y es una tontería, lo sé.

Monday, 11 August 2014

ALFABETO GEOGRAFICO

i paesi del mondo non sono infiniti, ma sono abbastanza da avere tanti nomi diversi, così tanti che praticamente per ogni lettera dell'alfabeto c'è almeno uno stato che comincia con quella lettera.
se infatti consideriamo i nomi inglesi degli stati (siccome parliamo di un contesto internazionale, usiamo la lingua per ora più internazionale di tutte, l'Inglese) abbiamo una distribuzione eterogenea degli stati il cui nome comincia per questa o per quell'altra lettera, ma per fortuna c'è sempre almeno uno stato che comincia per quella lettera (tranne la X che continua a essere un gran mistero... bisognerà creare un nuovo stato che cominci per X. è urgente!)
come potete vedere nella seguente mappa animata ad ogni lettera dell'alfabeto (tranne la X) corrispondono uno o più stati (non lasciatevi ingannare dalla Q: il Qatar è piccolo, ma c'è).


siccome dunque ad ogni lettera si può associare uno stato, possiamo dunque creare un alfabeto geografico (privo di X, per ora...) con cui si possono scrivere tutte le parole.
basterà scegliere quegli stati la cui forma è più caratteristica per identificarli immediatamente.
una specie di spelling geografico visivo del tipo A di Argentina, B di Brasile, C di Cina...
Ecco dunque un risultato qualunque: il mio nome scritto geograficamente!
toma ya!


Thursday, 24 July 2014

self-made magnetic letters

nothing new, just hand-making some nice easy stuff:
everybody knows the magnetic letters you can stick on your fridge.
that's it! it's what I did by my-self.




you can easily find some magnetic advertise somewhere, when you'll find it, just don't care about the things are written in it, cut it! cut it and write your own letters with a permanent marker.
and that's all.