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Thursday, 19 October 2023

sulla guerra Israele-Hamas

So che vi sentite minacciati.

So che siete in guerra.

So che lottate soltanto per poter vivere tranquilli nella vostra terra.

E che molto tempo fa, un tempo ormai irraggiungibile, questa terra era solo vostra.

Ora invece vi trovate a convivere nella stessa terra con il nemico, un nemico che vi vuole morti, che vi minaccia, che vi attacca, che vi uccide a tradimento.

Il terrore della morte ogni giorno. Nemici carichi di armi appena fuori dai vostri confini, pronti ad attaccarvi costantemente.

So che vivete dentro a questo incubo da generazioni e non posso chiedervi di essere razionali, di dimenticare semplicemente tutto il sangue che è già stato versato fino a oggi.


Siete circondati dall'odio del vostro nemico, sempre pronto a distruggere la vostra vita e quella dei vostri cari, quando meno ve lo aspettate.

È impossibile, impensabile, inconcepibile, tollerare questa minaccia costante e non voler imbracciare un'arma (un'arma qualsiasi) per lanciarsi contro questo nemico e distruggerlo.

Ognuno ha il diritto di difendersi davanti a qualcuno che vuole ammazzarti.

Ognuno deve poter reagire a attacchi vigliacchi che seminano morte e terrore tra i civili e gli innocenti.


Capisco il vostro odio.

È la risposta all'odio che voi, e che i vostri antentati, avete sofferto così a lungo.

È un urlo disperato di libertà e di la giustizia, una richiesta straziante di poter finalmente vivere tranquilli senza la paura che il nemico vi attacchi ad ogni momento.

Il bisogno di potere vivere senza il terrore costante della morte, solo a causa della vostra religione, della vostra lingua, solo perché siete parte della vostra nazione.

Poter essere ammazzato per questo è un'ingiustizia troppo grande da vivere per così tanti decenni.


In fondo solo chiedete il diritto di vivere.

Di vivere in pace.


...


...e invece no. 

Perché voi non volete più vivere in pace.


Non potete più farlo.

Troppo sangue innocente è stato versato fino ad oggi.

Il vostro sogno non è più vivere in pace, il vostro sogno è sterminare il vostro nemico, vederlo soffrire, vederlo piangere disperato davanti alle tombe dei suoi figli, volete vederlo annientato, sparito, cancellato dalla storia.


Il vostro obiettivo non è la pace perché la pace non vi abita ormai più.

Siete ormai consumati dall'odio più profondo che come un cancro lega il vostro destino a quello del vostro nemico.

Ciò che volete è una solo terra ripulita dal vostro nemico dove solo esista la vostra lingua, la vostra religione e la vostra bandiera. 

questo è quello che volete davvero.


Questo significa: volete la guerra.

Volete solo guerra, sangue e morte. È questo che volete davvero.


Il nemico (che per voi ormai è tutto il popolo e non solo chi imbraccia un'arma) deve morire.

Solo così (forse) potrete trovare pace: vedendo cadere per sempre chi vi ha ferito così profondamente.


Va bene.

Avete i vostri motivi. Storici, ideologici, tecnici...

Allora, io non vi chiedo di smettere di difendervi.

No, io solo vi chiedo di guardarvi:

E di smettere di fingere di essere solo delle povere vittime.

Anche voi, come loro, siete solo delle bestie assetate di sangue, perché vivete notte e giorno con l'unico scopo di potervi vendicare.


Siete puro odio.


Si, certo, avete le vostre giustificazioni, avete una storia di ingiustizie alle spalle, ma ricordate che al di là delle ragioni, ognuno è comunque responsabile delle proprie azioni. 

E chi ammazza innocenti e civili non smette di essere un assassino, o un genocida, solo perché ha delle buone ragioni.

Chi ammazza ha ammazzato e tanto vittima non lo è più.

La vendetta toglie l'innocenza.

Può essere comprensibile, ma definitivamente chi sceglie di reagire perde la possibilità di continuare a sentirsi vittima.


Se potete essere almeno un po' onesti dentro di voi da vedere quanto odio riempie il vostro cuore appena vedete un nemico, quanta velenosa felicità provate ogni volta che vedete un nemico piangere o morire, se riconoscete che per voi il "nemico" è l'altro popolo intero, senza eccezioni, allora semplicemente accettate il fatto che siete degli assassini, dei razzisti, dei fanatici. 

E che avete perso ogni briciola di umanità.

Siete accecato dall'odio.

Siete assassini quanto il vostro nemico.


Gettate la maschera della vittima.

È ora.


È intollerabile vedere qualcuno che piange e fa la vittima mentra stermina il proprio nemico.


Vi ammazzate a vicenda solo per vedere chi è più vittima dell'altro.


Sappiate solo che siete uguali, totalmente uguali, lo stesso cancro d'odio per tutta l'umanità.

Così uguali che questo testo può essere letto immaginando che "voi" siete gli "Israeliani" o che "voi" siete i "Palestinesi" e sarebbe esattamente tutto uguale.

Chi è il "Nemico"? Israele? I Palestinesi? Rileggi pure tutto fino a qua e non fa assolutamente nessuna differenza.


Siete la stessa cosa: solo due assassini che fingono di essere povere vittime.


Non vi chiedo di non esserlo: siete umani.

Umani corrotti dall'odio e dal dolore.

Ma no: non siete innocenti.

Avete i vostri motivi, ma no: non siete innocenti.

Nessuno dei due.


Avete il mitra in mano e le mani sporche del di sangue innocente.

Tutti e due.


Siete la stessa cosa.

La stessa danza di morte che andate ballando con una perfetta sincronia, come una coppia affiatata, perfettamente allineata.

Chi è il buono? Chi è il cattivo?

Siete semplicemente entrambi uguali.


L'unica differenza non sta nella "bontà" o nella "cattiveria" ma in chi ammazza di più o di meno.

Non parlo delle intenzioni, perché entrambi vorreste soltanto massacrare l'interezza del popolo nemico, parlo dei numeri. Dei fatti.

Solo dei fatti.

Chi ammazza di più è responsabile di più morti.

E quindi non è certo il più virtuoso dei due.


.


Siete entrambi il seme del male del futuro che verrà.

Il vostro odio di acciaio mi stanca e sarà l'origine di ogni male.



Saturday, 10 July 2021

farfalla fantasiosa

Ho motivo di pensare che moltissima gente che si tatua una farfalla... quello che vorrebbe tatuarsi in realtà... è questo: una farfalla bicromatica. una farfalla fantasiosa. una farfalla simmetrica e speculare.
(e anche se non fosse così, non sarebbe comunque bello che esistesse una farfalla di questo tipo?)


 

Thursday, 20 August 2020

simmetrie invertite

Il cielo è un mare superiore, specchiato lungo l'orizzonte, l'unica linea retta perfetta che possiamo vedere nel nostro macrocosmo fisico, con i nostri occhi.
Si tratta quindi di un gioco di simmetrie di colori, simmetrie di azzurri, simmetrie di grigi...

 

Ma quindi perché non inventare nuovi paesaggi, nuovi orizzonti, nuovi scenari e nuove atmosfere attraverso il gioco di un orizzonte specchiato e invertito? 

Ecco un esempio



Tuesday, 29 November 2016

simmetria, geometria

ma se gli esseri umani non fossero evidentemente esseri simmetrici (e quindi se istintivamente non riconoscessero l'assimetria come un difetto, in un certo senso), saremme mai potuta esistere una astrazione come la geometria?
la ricerca ideale di forme perfette non deriverà da un'astrazione istintiva per la quale il nostro cervello è programmato da sempre?
e se così fosse, esseri non simmetrici svilupperebbero le stesse idee geometriche?
e quante altre scienze astratte (e vere, ed esatte) potrebbe creare un cervello configurato in modo diverso e che noi non riusciamo neanche a immaginare?

Monday, 22 February 2016

Saturday, 19 December 2015

frasi specchiate

immaginate un quadrante fatto di tutta una serie di segni poco intelleggibili, vagamente famigliari, come frammenti di lettere tutte sparpagliate su un quadro, magari anche a colori diversi, a volte sovrapposte eccetera.
in realtà i segni sono tutte lettere tagliate a metà, e per fare un esempio semplificato ecco qua come sarebbe un quadrante di questo tipo


qui ci sono solo due linee di lettere spezzate, ma immaginatene molte, tutte sovrapposte.
in realtà ogni linea di segni é una frase composta da lettere simmetriche che viene spezzata a metà.
in centro, su un perno, uno specchio gira (potrebbero dunque essere 12 frasi dimezzate e lo specchio rappresentare la lancetta dell'orologio...) e girando arriva prima o dopo a collocarsi esattamente a metà di una di queste frasi tagliate.
nel momento in cui i bordi collimano la frase subito acquisirebbe facilmente una visibilità intuitiva, visto che la metà mancante verrebbe generata dalla riflessione dello specchio


e poi girando ancora la frase che ora si legge chiaramente perde la sua leggibilità ed è quella seguente che diventa chiara di colpo.


se pensate a tutta una serie di frasi a metà una sopra l'altra sarà più facile immaginarsi la confusione visiva del quadrante quando una frase specchiata non acquisica di colpo senso e la successiva sorpresa che potrebbe generare.

in fondo se lo specchio specchia da una parte e dall'altra si potrebbero anche generare delle frasi miste (e a volte opposte come queste due "ti amo" e "io odio") che, in base al fatto che vedi il riflesso a destra o a sinistra dello specchio generano due scritte diverse e due messaggi antitetici, mentre viste senza il riflesso dello specchio sembrano una specie di alfabeto alieno....


Sunday, 19 July 2015

NAZI EURO

Historia gráfico-geométrico-metafórica del Euro:

el Euro al principio nació como una bonita composición de diferentes monedas donde armónicamente todos se unían para ser iguales y más grandes; para dinamizarse y convertirse en el hélice de una economía en expansión en todas las direcciones:


luego se contrajo la economía y el Euro se cerró en posiciones más rígidas y asfixiantes. estar dentro del Euro se hizo como estar detrás de la reja de una prisión:


al final el Euro se hizo más arrogante y poderoso. extendió su poder por encima de las decisiones y los destinos de las naciones europeas. se rodeó de sangre y en su cumplimiento final dejó claro cual era el diseño que estaba por debajo del proyecto de unión monetaria europea.



Tuesday, 4 September 2012

ONG simmetrica


Le ONG, anche quando si possano considerare davvero come organizzazioni con valori "positivi" e progetti sviluppati nell'interesse delle popolazioni bisognose dei "paesi in via di sviluppo", continuano ad essere delle organizzazioni intrinsecamente squilibrate. 
Mi spiego.
Immaginiamo per semplicitá che una ONG "corretta" (seria e spinta da valori altruistici e umanitari) realizzi un programma "necessario" in un paese che ne ha bisogno.
In questo caso si analizzeranno delle problematiche; si selezioneranno degli specialisti, spesso in Europa (visto che la mancanza di specialisti nei paesi dove si presentano le problematiche è di solito una delle ragioni del problema); a seguire si pagheranno questi specialisti europei espatriati per lavorare all'estero, con condizioni salariali migliori (giustamente, visto che devono abbandonare il proprio paese, ma spesso tali condizioni salariali  sono davvero molto sproporzionate rispetto a quelle locali); e quindi, per finire, si stabilirà l'organizzazione della missione: un team più o meno misto (espatriati/locali) interverrà per "migliorare" la situazione rispetto alle problematiche identificate inizialmente.

Tali problematiche sono ovviamente chiare specialmente a noi occidentali (dato che abbiamo modo di fare un confronto con la nostra situazione) e quindi le identifichiamo noi unilateralmente. 
Fatto dunque il confronto, spesso l'occidentale arriva alla conclusione che la situazione nell'altro paese dovrebbe essere diversa da com'è e praticamente sempre più simile a quella occidentale. curioso, no?).

Siccome spesso le cose non funzionano come in occidente (o perché in altre aree ci sono condizioni sociali-culturali diverse o perché la gente ignora altre soluzioni possibili), ogni azione programmata da una ONG è generalmente accompagnata da una "sensibilizzazione" su varie tematiche per "insegnare" il nuovo metodo o la nuova idea da riprodurre.

Come si vede questo sistema è un'applicazione di un sistema/metodo/ideologia occidentale su un contesto socio-culturale completamente diverso e per tanto potenzialmente destabilizzante o apportatore di squilibrio. Rispetto a un sistema coloniale cambia solo l'obiettivo e i valori che lo animano (il che non è poco, lo riconosco), ma questo sistema crea comunque vari scompensi tra i quali voglio sottolinearne due:

1- un'élite di professionisti bianchi ben pagati e trattati con certi privilegi (poiché espatriati) viene innestata in un contesto di lavoratori pagati peggio e di solito gerarchicamente inferiori (questo è tecnicamente comprensibile: visto che il sistema organizzativo è occidentale gli occidentali sono più avezzi a gestirlo).

Questo genera: 
A) l'idea che l'occidentale è più colto, è più ricco, è più intelligente, è più importante. 
B) un contatto culturale unidirezionale in cui solo l'occidentale amplia la sua visione del mondo, mentre il lavoratore locale non ha contatto con la realtà esterna al proprio paese (se si esclude il contatto interpersonale con gli espatriati).

2- la sensibilizzazione delle popolazioni locali su tematiche (sanitarie, agricole, sociali, commerciali...) che "vanno cambiate" allo scopo di "migliorare" la situazione riproducendo un modello (guarda caso) simile al nostro, anche involontariamente, fomenta quell'antica idea coloniale che le "povere popolazioni del terzo mondo" non sanno come fare da sole ed è il "civilizzato occidentale" che invece conosce le soluzioni. Per cui è sempre lui il superuomo che deve insegnare ció che è giusto.

É chiaro che questa metodologia mantiene quella sudditanza psicologica e quel complesso di inferiorità psicologica che spesso attanaglia le comunità che sono state colonizzate dagli Europei e il semplice fatto che adesso l'obiettivo sia "più nobile" non cambia questa sensazione di incapacità congenita che di fatto viene mantenuta. 
La situazione generale di gerarchia razziale tra Europei e Africani, per esempio, è rafforzata quindi da questo sistema, anche se involontariamente.


questa è la premessa.

...ma stando cosí le cose... vediamo come vanno le cose da noi: 
Consideriamo la nostra società occidentale, oggettivamente non si puó certo definire perfetta in tutti gli aspetti, non è vero? (vengo da Treviso, che a livello economico, sanitario, forse, e di raccolta differenziata sará anche un fiore all'occhiello dell'Italia, ma che per socialità, solidarietà e questioni di razzismo non brilla certo come il miglior esempio da seguire...).
É normale che anche noi, come qualsiasi società, come qualsiasi persona, anche, abbiamo qualcosa da cambiare e forse da imparare da qualcun altro.
Se da noi, per esempio, ci sono molti suicidi e i vecchi vengono abbandonati e dimenticati, mentre in altri paesi del mondo questi problemi sono molto rari, forse potremmo scambiarci delle esperienze e vedere come migliorarci.

Insomma, se noi andiamo a sensibilizzare e a insegnare ai paesi più poveri come fare le cose a livello tecnico e organizzativo (perchè in questi campi in effetti abbiamo qualcosa da dire), forse però allo stesso tempo potremmo chiamare dei sensibilizzatori da altri paesi extraeuropei per spiegarci e insegnarci qualcosa in ambiti nei quali siamo piuttosto scarsi, che so, tanto per dire qualcosa: la socialità, la solidarietà, la comunità, il rispetto per gli anziani, il risparmio delle risorse scarse, il riuso degli oggetti, ma anche, perchè no, le attività artigianali, il controllo corporale, il confronto di tradizioni, la sensibilità spirituale....
e un sacco di altre cose, questi sono solo esempi.

Già imparare la lentezza ci servirebbe moltissimo a migliorare la nostra qualità di vita da stressati (quasi tutti preferirebbero andare più piano, e avere più tempo nel nostro mondo occidentale. beh, potremmo imparare a farlo, no? sicuramente qualcuno potrebbe insegnarci qualcosa a riguardo).

Quindi l'idea è quella di realizzare una ONG SIMMETRICA, speculare, una ONG che non insegna univocamente soltanto, ma che si confronta, che porta fuori un'esperienza e ne accoglie un'altra, che si basa sul concetto che il dialogo e lo scambio di conoscenze è utile tanto fuori come dentro il paese che organizza un aiuto internazionale.
Se consideriamo (ed è tutto da vedersi...) che l'occidente deve aiutare altri paesi apportando la propria conoscenza e i propri modelli al di fuori, facciamo in modo che anche da fuori ci sia un flusso che ci apporti delle conoscenze e dei confronti con dei nuovi modelli (altrettanto validi, altrettanto parziali, altrettanto geniali e altrettanto interessanti quanto i nostri).

Realizzare questa organizzazione sarebbe un'azione più rivoluzionaria di quanto si possa immaginare.

Grazie a questo "modello simmetrico" la sudditanza psicologica e il complesso d'inferiorità culturale di certi popoli verrebbero davvero contrastati poiché per ogni espatriato occidentale che va a "insegnare a come fare" qualcosa in un paese, corrisponderebbe un lavoratore di quello stesso paese che viene a "insegnare a come fare" qualcos'altro a noi occidentali, minando completamente l'idea sacra (lì come qui da noi) che gli occidentali non hanno nulla da imparare e tutto da insegnare.

Inoltre i fondi per i salari dei lavoratori non sarebbero sempre a vantaggio degli occidentali: se un lavoratore del Ghana, per esempio, viene scelto per andare in Francia a lavorare per questa ONG simmetrica, avrà quei privilegi propri del fatto che il lavoro è in un paese diverso, in un contesto diverso e i salari devono permettergli di vivere lì con dignità, cosicché non ci sarebbe solo un'élite occidentale di salariati avvantaggiati e di extraeuropei di gerarchia e salari inferiori, ma sarebbe a tutti chiaro che quei vantaggi salariali stabiliti agli espatriati non dipendono dalla provenienza geografico-culturale, ma semplicemente dalla condizione del tipo di lavoro.
Inoltre questo tipo di struttura garantirebbe una distribuzione più uniforme dei salari tra occidentali e non occidentali.

Ultimo punto è il fatto che, dando la possibilitá a lavoratori di paesi non occidentali di entrare e lavorare in occidente, sperimentando tutti i vantaggi e le difficoltà della nostra vita di tutti i giorni, si verrebbe a creare un contatto, un confronto importantissimo spesso negato dalle politiche migratorie occidentali che rendono la conoscenza di ció che c'è da noi un fatto puramente televisivo, pubblicitario, perfetto, mitizzato, sognato, ingigantito, totalmente utopico.
Le politiche delle frontiere sempre più invalicabili giocano proprio su questo fattore di impenetrabilità della fortezza occidentale: del mito che non puó essere sperimentato di prima persona e toccato con mano. La propaganda non puó in sostanza essere smascherata finché non cadi nella trappola. Se passi lo fai in condizioni di rischio e tornare indietro è impensabile, da qui l'origine di gran parte dello sfruttamento che fa così tanto comodo al nostro mondo occidentale.
La ONG simmetrica invece aiuterebbe anche a creare ponti, contatti e confronti reali tra le diverse culture, togliendo la mitizzazione dell'occidente e dando spazio all'esperienza diretta di questo pezzo di mondo con i suoi pro e i suoi contro.

Ecco questa è la mia idea.
E anche se a livello teorico la mia posizione è che l'occidente dovrebbe semplicemente smettere di intromettersi nelle cose degli altri paesi (a tutti i livelli), nel mondo reale spererei che almeno questo tipo di ONG possa un giorno davvero essere realizzata.

Monday, 12 January 2009

anatomia del sentimento

il nostro corpo è praticamente simmetrico
la parte destra e la parte sinistra sono praticamente speculari
.
ma il cuore no
.
è spostato a sinistra
.
speculare al cuore non c'è niente. c'è uno "spazio"
per ricordarci che abbiamo bisogno del cuore della persona amata
per compensare questo "squilibrio" del corpo, del sentimento
.
abbraccia chi ami
e i due cuori saranno simmetricamente in equilibrio
.