Showing posts with label verde. Show all posts
Showing posts with label verde. Show all posts

Thursday, 23 February 2017

neologismo-74

Architetto specializzato nell'organizzazione di aree verdi e progettista di parchi in genere

PARCHITETTO

esempio: "il municipio della città ha indetto un bando di concorso aperto a tutti i parchitetti per la progettazione di un nuovo parco urbano" 

Sunday, 12 April 2015

isole verdi - bolle d'ossigeno

l'uomo è un animale intelligente!
questo perché di fronte alle necessità la razza umana si ingegna e ricava soluzioni che le permettono di sopravvivere o di vivere meglio.
giusto?
no. 
mi spiace, ma questa affermazione è totalmente sbagliata.
la dimostrazione è evidente se consideriamo il fatto del grande sforzo che la razza umana realizza per creare grandi tecnologie: energia! centrali idroelettriche, geotermiche, nucleari, eoliche, solari, etc...
tutte queste istallazioni sono state create per la sopravvivenza o il miglioramento della vita dell'uomo?
si, direte voi, e invece no!
queste istallazioni servono solo per fare soldi a qualcuno!

so che questa affermazione sembra esagerata, ma considerate questo fatto: mentre nel mondo si costruiscono molte costosissime centrali nucleari, termiche, chimiche, idroelettriche... centrali di tutti i tipi insomma, nessuno si mette a investire, per esempio, in una centrale di ossigeno!
una centrale di ossigeno??!??!
si!
si tratterebbe di una centrale che serva a riequilibrare le emissioni di gas nocivi alla salute della vita nel nostro pianeta. vi sembra poco utile?
no. eppure non si fa!
e non perché non serva: questa questione è anzi, cruciale, essenziale, vitale, decisiva per il nostro futuro immediato! non si fa soltanto perché... con una centrale di ossigeno... non si fa soldi!

una centrale che solo immette nell'aria dell'ossigeno che tutti, liberamente, respirerebbero senza pagare? ma scherziamo? chi sarebbe così scemo da costruire una cosa del genere?
non ha senso nell'ottica del profitto.
in effetti nell'ottica del profitto no, però sì che ha logica dal punto di vista della sopravvivenza della nostra specie e nel contesto globale della sostenibilità della nostra presenza sul pianeta e della nostra salute in generale.

beh, visto che nessuno si deciderà mai ad investire in una tecnologia antieconomica di produzione di ossigeno nell'atmosfera (almeno finché non riusciranno a farcelo pagare in bolletta...), mi sa che sarò costretto a pensare ad un sistema alternativo per cercare di arginare questo problema dell'assenza di questa utilissima centrale.
e userò per l'occasione un sistema molto vecchio. mooooolto vecchio! vecchissimo! più vecchio dell'uomo e della vita animale in genere: le piante!

bella scoperta! le piante! proprio un'ideona!
ma se le foreste vengono tagliate per far spazio all'agricoltura e alle città?... è assurdo!
abbiamo il problema della deforestazione! come facciamo a risolvere il problema dell'ossigeno con le piante?!
le foreste tropicali, i polmoni del pianeta, si stanno riducendo drasticamente... ma se non ci decidiamo (sempre per questioni di profitto) a smettere questa follia di tagliare tutte le aree verdi del pianeta... come potremmo dunque usare le piante per generare ossigeno?!?

beh, in realtà raramente le piante danno fastidio di per sé. non vengono tagliate per il gusto di tagliarle e non sempre per ricavarne legno o carta: uno dei problemi principali delle foreste è che stanno sopra a delle terre che si potrebbero destinare ad altre attività: l'agricoltura, l'edificazione, l'estrazione di minerali, l'industria... etc.... insomma tutte cose che fanno soldi!
siccome la razza umana, nel suo complesso, non è una razza intelligente, bensì una specie autodistruttiva e suicida, prendiamo atto che, finché non si capisce come bloccare la brama di profitto degli individui, si continuerà a tagliare e a ridurre tutte le foreste del pianeta.
ok. accettato.
quindi?
mettiamo dunque in atto un piano d'emergenza: un piano B...

le bolle verdi! delle isole di produzione d'ossigeno! 
delle centrali d'aria pura nell'oceano!

questa utopica tecnologia da quattro soldi si basa su un concetto molto semplice: sul nostro pianeta non manca terra, bensì manca superficie terrestre!
sotto la terra infatti, cosa c'è? altra terra!
perfetto, allora non manca terra! semplicemente è ubicata nel posto sbagliato: prendiamo della terra che non si usa (semplicemente perché sta sotto a dell'altra terra) e costruiamo delle isole galleggianti da liberare nell'oceano!
prima di liberarle però piantiamo un sacco di piante: piante qualsiasi, resistenti a vari climi non troppo estremi, e poi lasciamole andare alla deriva.
le isole verdi diventerebbero una sorta di centrali di ossigeno che non hanno bisogno di manutenzione né di investimenti colossali: solo basta costruirle e poi durano quel che durano (il più possibile, è ovvio).

senza essere sfruttabili per l'agricoltura, per l'industria del legno o per l'edificazione o l'estrazione mineraria, queste isole sarebbero finalmente al sicuro dalla vorace idiozia autodistruttiva della razza umana!
evviva!
inoltre, il fatto che siano strutture galleggianti rende minimo l'impatto nell'ecosistema degli oceani. praticamente inesistente!


l'idea abbozzata è molto semplice: una struttura con base appesantita (magari da una zavorra ben isolata di scarti e residui difficili da collocare nelle nostre terre e che comunque non per questo smettiamo di produrre e di diffondere nei nostri ecosistemi), una base di "terra presa da sotto la terra",  dove poi piantare lo strato verde propriamente detto (alberi, erbe, culture idroponiche e piante in generale), una struttura protettiva che ripari dall'impazzare delle onde oceaniche e dall'entrata di troppa acqua marina salata.
questa ultima protezione potrebbe essere anche una specie di struttura a serra in modo da mantenere condizioni climatiche più costanti per la bolla galleggiante.

ed ecco fatto!
in quattro e quattr'otto la nostra centrale di produzione di ossigeno è stata generata e con un investimento molto limitato di di soldi: solo la creazione della struttura di base e l'estrazione della "terra sotto la terra" da mettere nell'isola.

sento già arrivare dei commenti sarcastici su questa idea: beh, sí. in realtà so che é na cazzata. ma è anche un po' una provocazione. la vera questione è: perché non ci sono centrali ad ossigeno? tanto discutere delle emissioni di gas tossici, ma nessuno muove un dito per rigenerare una giusta proporzione di ossigeno nella nostra atmosfera...
io non sono uno scienziato, non ho soluzioni tecniche per cercare di generare ossigeno, né sono l'imperatore del mondo per bloccare lo sfruttamento criminale delle nostre foreste, quindi quello che posso fare è creare un'utopia:
l'utopia delle centrali a bolla d'ossigeno, le isole verdi!


e vissero tutti felici e contenti

Tuesday, 7 April 2015

green net city

utopías de ciudades verdes libres del fanatismo violento e intransigente de los coches por doquier!
es el sueño de muchos!
mío, también.

hay que decir que yo en este campo siempre prefiero las utopías!
utopías radicales!
todas las utopías tienen que ser radicales! porque si no se convierten tan solo en proyectos, actuaciones o simplemente dibujos. las utopías tienen mucho más poder: tienen la fuerza de la inspiración, del sueño, del horizonte futuro infinitamente posible.

pero... aunque yo prefiera las utopías esta vez me bajo a pactar una solución más práctica... más realizable... a ver si un día algo se empieza a hacer para librar las ciudades de la violencia del tráfico constante y se empieza a pensarlas un poco no tan sólo como a un lugar donde desplazarse sino también como a un sitio agradable donde vivir...

así que me despojo de mis corazas utópicas del tipo la Ciudad Peatonal (mi sueño urbanístico prohibido...) y el fanatismo ecológico de la idea de la Barcelona Verde (inaceptable para la gente demasiado realista...) y me abro a una simple consideración urbana... un paradigma que nunca se pone en duda pero sí que podría ser analizado de una manera diferente y abrir camino a planificaciones de ciudades más agradables, más lentas, más silenciosas, más humanas, más verdes.

el paradigma es este:
de qué está hecha la ciudad? de casas, calles y muy de vez en cuando de parques.
eso por qué? porque todas las casas necesitan calles asfaltadas y por todas partes hay casas. en los pocos huecos se le deja crecer algún árbol y un poco de césped.

y lo que sale al final (utilizando como casi siempre el ejemplo de Barcelona) es algo así en los casos normales: islas verdes en medio de un contexto de ciudad hecho de casas y asfalto.


básicamente esta es la lógica (planificada o no) de nuestras ciudades modernas, donde el tótem sagrado del coche es el dominador de cada centímetro de la ciudad y justifica de por si las inmensas extensiones de asfalto de nuestras urbes.
pero este dogma será realmente tan verdadero?
quiero decir, no será que no todas las calles de la ciudad son realmente tan necesarias...?
yo creo que no lo son, pero no lo digo así sin pensarlo: muchas calles de una ciudad se pueden fácilmente transformar en calles peatonales (de hecho es lo que se hace sin tanto drama) así que no siempre es tan necesario asfaltar cada rincón...
no hablo de utopías eco-radicales como las otras que tanto me gustan, lo que quiero subrayar es: si de verdad no todas las calles necesitan forzosamente estar asfaltadas, será realmente obligatorio que las áreas verdes siempre tengan que quedarse atrapadas entre un laberinto de asfalto como reservas indias para románticos y para gente en vía de extinción (los que se conceden un momento de relax)?
no será en cambio posible seleccionar una red de callcitas menores de la ciudad para convertirlas en lugares no-transitables para los coches y dejarlas libre para la realización de una grande Red Urbana de Parques?
cuidado! no estoy hablando de una red de parques urbanos, hablo de una red urbana de parques!
las calles pequeñas que se quitan a la circulación de coches no se convierten en paseos peatonales con algún árbol y eso... no: estamos hablando de convertirlas en parques-lineales!

tierra! césped! árboles! flores! 
no-asfalto! no-piedra!

y si se quiere dejar un margen pavimentado para que, cuando llueve, la gente no se ensucie los zapatos en el barro, se conservan las aceras como áreas pavimentadas pero ya está: el resto de la "calle" se convierte en parque lineal.

eso sí que es posible!
incluso en Barcelona unos trocitos de un par de calles ya tienen cesped (porque por alli pasa solo el tram) y hay una gran red de calles peatonales. así que no estamos hablando de algo utópico. no estamos hablando de una revolución de la circulación de la ciudad ni de una involución prehistórica de su funcionamiento.
se trata simplemente de adaptar a parque algunas calles peatonales y algunas calles pequeñas no muy útiles ni muy transitadas y crear una Red! una Telaraña Verde! un tejido ecológico que enmarañe toda la ciudad y que, al contrario del paradigma que decíamos antes, cree unas islas de casas y asfalto en medio de una red de verde y no unas islas de verde en medio del asfalto.

ejemplo cualquiera para explicarme:


en una ciudad así, de este tipo, te podrías mover por parques todo el rato, cruzando tan sólo muy de vez en cuando una calle. 
y un montón de casas en la ciudad se abrirían a una nueva tipología de alargados parques urbanos (o calles verdes), imaginaos que bonito!

repito: las lineas verdes son parques entre casas, no son calles peatonales con árboles.

yo creo que esta Green-Net-City se debería empezar a pensar hacerla de verdad.
aunque sea parcialmente. aunque sea puntualmente.
esta no es una utopía, esto es posible!

Tuesday, 20 January 2015

la ciudad peatonal

utopía urbana:
una ciudad enteramente peatonal.

esta idea es una unión de dos ideas anteriores: las franjas peatonales urbanas y la ciudad verde.

imaginaos entonces una ciudad que está pensada básicamente para ser peatonal. el movimiento rápido se garantiza a través de franjas peatonales urbanas, o sea franjas en movimiento en las cuales puedes subir a pie y dejarte llevar (como las de los largos pasillos de los aeropuertos, digamos). esas franjas son múltiples y aumentan progresivamente de velocidad, así que de una franja a la otra la diferencia de velocidad es mínima, pero si te mueves siempre a franjas con velocidades mayores acabas estando en una franja muy rápida, aunque la sensación sea muy "estática".
esta idea está explicada en detalle en la estrada del blog que se llama Nastri Pedonali Urbani.

estas franjas no tienen que estar en todas las calles, por que son ejes de movimiento rápido y no hace falta que cubran toda la red de calles de la ciudad. serían tan sólo una especie de Autopistas Peatonales.
el resto de las calles entonces serían tan sólo de paseo normal, peatonal, a la velocidad normal, digamos. para caminar, simplemente.
una ventaja de este sistema es que el hecho que se liberen espacios de circulación de vehículos y de aparcamiento permitiría el reutilizo de estos espacios como áreas verdes y parques públicos permeables a la circulación peatonal, como representado a través de unos fotomontajes en la entrada del blog que se llama Barcelona Verda.

en el caso específico de Barcelona pues no sería necesario una red excesiva de autopistas peatonales para permitir un desplazamiento ágil y práctico por la ciudad.
en ese esquema me imagino una cantidad potencialmente suficiente de autopistas peatonales para la ciudad.


los ejes peatonales rápidos que he evidenciado por supuesto corresponden a las calles de mayor tráfico, actualmente.
eso por que ya de por sí estas calles responden a las líneas de tráfico necesarias y porque ya son suficientemente anchas para poner una serie de franjas móviles de velocidad progresivamente mayor que permitirían una rapidez del eje de circulación bastante grande.
si os imagináis moveros de un lugar al otro de la ciudad a pie utilizando este sistema, podréis realizar que no estaría nada mal desplazarse de esta manera y sería tmabién bastante práctico.

Paralelamente a este sistema a tierra, se conservaría todo tipo de transporte subterráneo y algunas lineas de tranvía, silencioso y limpio.
por el abastecimiento de todo tipo de cosa, se conservarían algunas carreteras principales subterráneas para los vehículos. el resto se llevaría con carritos, como se sigue haciendo en Venecia, por ejemplo, sin demasiados problemas.


El coste del sistema no creo que debería ser increíblemente mayor a lo que gasta la gente actualmente para desplazarse en coche, si se calcula el coste total de lo que implica el transporte con vehículos por la ciudad en términos de gasolina, aparcamientos, electricidad para semáforos, mantenimiento de las calles, salud de la gente para exceso de contaminación, servicios públicos de gestión de tráfico, seguros, accidentes... etc etc.

y aunque no lo veáis bien en términos económicos...
qué importa!
es una utopía!
esto es lo bueno de las utopías!

Wednesday, 26 November 2014

utopía urbana

esta utopía urbana es muy sencilla y básicamente poco original pero a mi me gusta igualmente. se trata de un concepto en el cual la ciudad está en dos niveles:
- el nivel más bajo, a los pies de los edificios, para la circulación de vehículos y transporte técnicos.
- el nivel superior, en cima de los edificios, para la circulación peatonal y de las bicis.
este segundo nivel es continuo y fácil de recorrer porque encima de los tejados de cada edificio habría puentes que conectan un techo al otro.
los edificios, obvio, tienen que ser todos de una altura constante (o por lo menos no muy diferente).



se crearía así, encima de los edificios de la ciudad, una especie de telaraña totalmente peatonal, conectada con ascensores a las plantas bajas de las casas, donde habría los parkings para luego circular rápidamente de un lado al otro de la ciudad.
el continuo espacio peatonal volante yo me lo imagino realizado como si fuera un único gigante parque elevado. el verde encima de la ciudad.
creo que sería bastante bonito.
si un día consigo ser súper rico, realizo un barrio prototipo! jeje

se llamaría: la telaraña verde!


Wednesday, 18 June 2014

la barcelona de cerdà...

como habría podido ser el Eixample de Barcelona si de verdad se hubiera podido seguir a la letra las indicaciones del plan Cerdà?
sería realmente lo que él quiso: una ciudad jardín.
creo que sería bastante interesante dedicarse a hacer una serie de fotomontajes o de animaciones en 3D para enseñar como habría sido esta parte de la ciudad si no se hubiera modificado para dar más metros cúbicos a los especuladores.
un viaje a través de la Barcelona de Cerdà sería muy interesante, para darse cuenta de qué increíble estrago se hizo de este proyecto y para ver inmediatamente el daño que los especuladores hacen a la calidad de vida de la comunidad entera.

aquí hice rápidamente 2 imágenes para aclarar un poco la idea. sería interesante hacerlas de manera más detallada y realista.



Saturday, 15 February 2014

venezia senza acqua alta

ho sentito dire che venezia ogni tanto ha dei problemi con l'acqua alta... sarà vero?
bene, se fosse davvero così, allora... ecco pronta la soluzione a questo fastidioso inconveniente:
basterà togliere l'acqua!
facile! nessuno ci aveva mai pensato prima!
sarà dunque sufficiente chiudere per sempre la laguna e prosciugarla. et voila!
ma siccome lo tsunami è sempre dietro l'angolo, visto poi che il livello dei mari, ho sentito dire, crescerà di svariati metri, perché limitarsi a una piccola chiusa stile M.O.S.E. (il quale si sa, è una leggenda urbana). suvvia! siamo nel ventunesimo secolo!
ebbene per difenderci dall'ormai imminente innalzamento degli oceani, orsù, costruiamo una solida e massiccia una catena di montagne tutto attorno alla città (ex-)lagunare!
e che ci vuole in fondo? si tratta solo di spostare quattro pietre e un po' di terra (e che bella occasione per tutti i nostri amati costruttori e i nostri cari mafiosi per depositare al di sotto della novella montagna ingenti quantità di rifiuti tossici e inquinanti altrimenti difficili da piazzare!!! mica si può costruire sempre nuove autostrade...)
l'operazione "prosciuga e montagna" a parte essere facile ed ecologicamente non troppo invasiva ha il vantaggio di rilanciare l'economia, specie quella sommersa, e di generare dei gran bei giardini tutto attorno a venezia per tutta l'ex-laguna dove i ricchi e i potenti potranno finalmente giocare a golf in santa pace!
che bellezza!




Monday, 10 February 2014

BARCELONA VERDA

les ciutats son realment insuportables! tots aquests cotxes, tots aquests edificis claustrofòbics, caos, barull... jo sòc un pagès dins al cor, vinc de la campanya, necessito verd! naturalesa! contacte amb la terra.
ès por això que he decidit que si un dia d'aquests em torno imperador del mòn una de les primeres lleis impopulars que farè serà aquesta:
totes les ciutats han de ser lliures de cotxes! tots els carrers i totes les places hauran de ser parcs plens de arbres i flors!
(seria un imperador una miqueta hippy si voleu)

aquì teniu una idea de com quedaria la ciutat de barcelona desprès del canvi! ...la barcelona que m'agradaria...

aquò teniu un cerrer de la ciutat vella avans (no està mal, cal dir-ho...) i desprès:



tota la zona de plaça d'espanya, un'area d'un gris espantos... es tornaria aixì, un parc inmens per tot el barri, com podeu ver aqui debaix:



encara no he acabat! aixì seria com quedarian unes clàssiques façanes del eixample. qué os sembla?



desprès vos mostro un altre exemple, zones de circulació intensa i insuportable es convertirian en llocs maravillosos on gaudir els dies de sol.



zones apocalíptiques com el forum, serian parcs agreables per a tothom.



carrers terribles com la laietana serian a partir d'aquesta reforma uns passeigs dels mès bonics del mòn!



vinga! en el cas (poc probable) que no em torni imperador universal, desitjo de veritat que almenys algun carrer es transformi d'aquesta manera! que algú fagi alguna cosa, si us plau!