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Monday, 13 June 2022

lilith's city dreams

Lilith's city dreams.
Questa serie mostra l'anima nascosta nella notte delle città. 
Nella rete del tessuto urbano di 17 emblematiche metropoli del nostro pianeta si nasconde un'essenza tribale che si sta risvegliando dal suo lungo sonno.
Come dice Ailton Krenak: il futuro è ancestrale.


















Questa serie grafica è la realizzazione di un'idea che avevo già avuto qualche anno fa e che, a mo' di promemoria, avevo pubblicato esattamente un anno fa in questo post: promemoria artistico.

Quali altre città ti piacerebbe vedere rappresentate sullo sfondo del risveglio di Lilith?



Sunday, 6 June 2021

promemoria artistico


Un'idea da sviluppare:
Realizzare un disegno simile a quello che ho già fatto in cui la figura del corpo di una donna spicca e si distingue per un cambio di ritmo di linee disegnate sul corpo rispetto a un pattern che sta sullo sfondo.
Il nuovo disegno deve usare come pattern di sfondo la mappa riconoscibile di una famosa città (New York, Barcelona, Parigi, etc...) e la donna deve sovrapporsi in modo mimetico ma visibile.
Il risultato rappresenterebbe "la Dea della Città"
Il Genius Locii


 

Saturday, 11 April 2020

eolic-city


Perché riempire le nostre campagne di pale eoliche quando è la città che ha principalmente bisogno dell'energia prodotta da queste eliche?
Non si potrebbe direttamente innestare questa tecnologia pulita sulle alte strutture dei grattacieli presenti ormai in tutte le principali città del mondo?
Ve la immaginate una città piena di pale eoliche, come se ogni edificio alto fosse una specie di gigantesco mulino a vento. Parte del fabbisogno energetico degli stessi edifici sarebbe fornito da questa tecnologia incorporata negli stessi grattacieli.
Ve lo immaginate poi uno di quei grattacieli stile Dubai o Kuala Lumpur con una serie di 10 o 15 pale eoliche una sopra l'altra?
Un giorno Eolic-City nascerà! Ne sono sicuro.


Thursday, 15 August 2019

le città si fondano sull'invisibile

Quando vediamo una città la vediamo solida e gigantesca. La sua inamovibilità ci fa pensare che sia fondata su concetti fortemente materiali e concreti. Tuttavia i tracciati e i percorsi che poi definiscono il costruito non sono sempre logici e razionali... anzi... se risaliamo all'origine di una città, di una cittadina, di una megalopoli, ma anche solo di un quartiere qualsiasi, siamo sempre di fronte a un piccolo abitato di poche case sparse e di tracciati più o meno informali attraverso i quali le persone si spostano per arrivare alle loro rispettive destinazioni.
Questi tracciati sono la vera anima della futura città.
La maggior parte di questi percorsi si manterrà negli anni e molto probabilmente anche nei secoli, semplicemente per assumere un carattere di riferimento e di centralità, di rappresentatività e di forse anche di praticità di movimento. Gli abitanti si identificano con lo spazio in cui abitano e spesso le strade originarie di una città, sebbene possano subire alcune modificazioni, tendono quasi sempre a cristallizzarsi e a stabilizzarsi nei secoli.
Ma, come dicevamo, praticamente tutte le strade delle città non sono determinate da decisioni logiche o razionali, altrimenti le città sarebbero tutte uguali. Anche laddove il tracciato è deciso geometricamente (specialmente nell'ultimo secolo) la città si occupa di modificare questa rigidità e la fa sciogliere in qualcosa di più organico e imprevedibile (lo sanno bene gli architetti e gli urbanisti).
Ma perché dunque la città si struttura su assi fluidi e organici?
Cosa genera questi percorsi originariamente?
Ebbene, questi percorsi provengono dall'invisibile: sono stati dei dettagli impercettibili, astratti, ineffabili che hanno fatto modificare un cammino che poteva essere retto e diretto in un altro che ha generato poco a poco una curva, una flessione, un bivio, un giro largo, un'alternativa inimmaginabile all'inizio.
Forse una antica pozza di fango.
Un sasso più grande degli altri restato a lungo in mezzo alla strada.
Un ciuffetto di ortiche.
Un alveare.
Un alberello.
Un angolino dove soffiava una bella arietta dolce.
Un sentiero con più ombra o forse con più sole in un certo periodo dell'anno.
Un antico cespuglio dove si raccoglievano more e mirtilli.
Una zona che in certi giorni lontani era più puzzolente di un'altra...
Ma non solo, forse anche antiche leggende... superstizioni...
Proprietà private spontanee (ovvero limiti immaginari, invisibili)
Magari un antico panettiere particolarmente bravo che attirava la gente più di altri.
Bei panorami scomparsi
Qualche ragazza molto bella che viveva nei pressi.
Vicini antipatici da cui tenersi alla larga.
Una roccia ormai sparita dove era particolarmente pratico sedersi a riposare.

Sono queste cose invisibili che hanno generato tutte le città.
Le città si fondano sull'etereo.


Saturday, 15 December 2018

gentrification al contrario

ma che coincidenza che sempre se una nuova autostrada deve essere costruita in città, le case che vengono scelte per essere demolite sono sempre le case di un quartiere povero... non si passa mai con una nuova autostrada in una zona di villini di ricchi cittadini, no?
c'è quella famosa tendenza della gentrificazione... avete presente? il centro città è ormai decadente, fatiscente, abitato da pezzenti... il parco è pieno di venditori ambulanti, ormai un mercato informale, indecente! la passeggiata lungo il fiume è tutta sporca e piena di bettole e gente che di notte dorme sotto a stracci e cartoni... è evidente che tutte queste aree vanno "ripulite", riabilitate, ristrutturate, per poterle vivere in modo decente e per rivalutarle.
è curioso però che quando un quartiere deve essere reso più "vivibile", diventa vivibile solo per i ricchi, mentre che i poveracci che ci abitavano e che perdono la casa o che non riescono più a pagarla dopo la rivalutazione in positivo dell'area, non avranno certo la sensazione che ora quel quartiere è più "vivibile" che prima...
tutti questi interventi rendono ampie aree della città più vivibile solo per chi ha i soldi e non per chi non ce li ha, che vengono scacciati fuori non solo implicitamente a causa dell'aumento dei prezzi, ma spesso direttamente con ruspe e bulldozer.
ma se vogliamo parlare del bene comune della città, invece, non dovremmo solo considerare le nuove autostrade (costruite su case povere), le zone da "ripulire" dagli spacciatori e dai mendicanti, ma anche che ne so: confiscare un parco da golf e aprirlo alla comunità in aree in cui mancano spazi comuni e verde; far sloggiare una ricca famiglia nobile per costruire un centro sociale là dove l'abitato povero che c'è intorno non permette nessuna struttura adeguata; popolarizzare le attività in un'area urbana ormai inaccessibile per gran parte della popolazione a causa dei prezzi esorbitanti.
sembra molto estremo no?
strano però che quando chi vengono scacciati e espropriati sono decine o addirittura centinaia di famiglie povere non sembra così estremo...
paradossi della nostra mentalità plutocratica...

Sunday, 16 September 2018

còdols

carrer dels còdols - barcelona


Carrer dels Còdols al Gòtic de Barcelona.
La veritat és que aquest carrer no és tan vertical com apareix en aquest dibuix, però la sensació de verticalitat era molt forta aixins que havia de representar-la de totes maneres.
Aqui abaix uns dibuixos previs com unes proporcions una miqueta més realístiques.



Tuesday, 28 August 2018

città inclinata


da un antichissima utopia urbana ripescata nei diari del passato: si tratta di una cittadina scavata sull'inclinazione dolce di una collina.
gli spazi aperti sono concentrici e tutte le aree orizzontali sono parchi pubblici.
dalla pianura sottostante non si vede praticamente nulla, l'impatto visivo è quasi assente.
dall'interno lo spazio aperto è grande, il cielo immenso e la città è palcoscenico e scenario di se stessa.
ogni tetto è piano della piazzetta sovrastante.



Monday, 20 August 2018

poesia ritrovata - 1


grosse nuvole scure
lente
se volessero potrebbero schiacciare la città
ma vanno
pacifiche
e nessuno le vede



Tuesday, 14 August 2018

nossa Maputo


Maputo é uma cidade tão tranquila e agradável que se alguém diz que é cidade perigosa isso vira a piada do século. 
Aquí podem ver um interessante esquema de mapa pessoal intuitivo da nossa Maputo, faz já alguns anos.



Saturday, 21 April 2018

des-urbanizzare

ecco una soluzione per "des-urbanizzare" le vie troppo congestionate delle nostre città!
avete presente quando le vie sono troppo strette, con palazzi troppo alti che ti soffocano: non c'è luce, non c'è aria... lo smog resta intrappolato, i rumori rimbalzano e si moltiplicano... sensazione di soffocamento...
basta!
bisogna tornare a una situazione più umana, più bucolica, più amena: il ritorno all'idea del villaggio: casette basse: più luce, più aria, più sole... che bello!
ecco dunque come fare: facilissimo!


sarà sufficiente riempire le strade di terra, fino tipo, diciamo, al quarto piano, in modo da lasciare fuori soltanto l'ultimo o gli ultimi due piani degli edifici! In questo modo potremo agevolmente e facilmente ritornare a una città di casette di massimo due piani di altezza!
facile, no?

passeremo quindi da una situazione tipo questa:

la classica situazione urbana (schifo);
a questa:


ovvero la nuova, auspicabile, situazione des.urbanizzata (perfezione estrema).

che aspettiamo dunque?
desurbanizziamo tutto!

Tuesday, 31 January 2017

italy region = city population

se prendiamo la popolazione delle regioni d'Italia e la confrontiamo con le statistiche ufficiali della popolazione delle maggiori centri urbani della terra e dell'europa, possiamo vedere quali sono le città che, da sole, potrebbero sostituire la popolazione di un intera regione italiana!!

curiosi?
ecco l'interessante risultato:


Friday, 6 January 2017

Grattacieli orizzontali


Perché le città fronte mare devono sempre presentare uno skyline di strisce di vetro e cemento verticali con stretti passaggi per la gente tra queste immense torri?
Perché non ci può essere magari anche solo una variazione sul tema: dei bei grattacieli... orizzontali, per esempio!
Steccone orizzontali su piloties che permettano anche la presenza di piazze in altezza tra una stecca e l'altra.
Una cosa più originale, al meno, no?

Tuesday, 22 November 2016

visione onirica

dal sogno dell'11-11-'16
la città barocca di Ricerca Petrone.
facciate colorate di cattedrali barocche...


Tuesday, 8 November 2016

Same Latitude Cities

Have a look to Europe how it could be if instead of the usual capital names we put the names of cities that are at the same latitude of every city but very far from Europe (sometimes).
The association could sometimes be very surprising!


In black letters the names of cities of the northern hemisphere and in blue the names of cities of the southern hemisphere (but always at the same latitude, of course!) 

Tuesday, 1 November 2016

percentuale di natura

Si sa che per certe cose sono un po' estremista.
Per esempio: secondo me il sole e il cielo dovrebbero essere uno dei diritti dell'uomo garantiti per legge! Ogni individuo deve aver diritto a vedere il Sole e il Cielo per una certa quantità di tempo al giorno.
Questa mia posizione fanatico estremista potrebbe almeno essere mitigata dicendo che "è giusto garantire all'uomo una giusta proporzione di contatto (al meno visivo) con qualche elemento naturale".
Un'affermazione del genere, di una vaghezza indicibile, può sembrare oltremodo idiota, ma in realtà non sarebbe superfluo fare una mappatura della percentuale di "presenza di elementi naturali" nei luoghi abituali di frequentazione di ciascuno: la casa, la zona di lavoro, la piazza più vicina, etc.
O Magari creare un indicatore di "contatto naturale" associabile a ciascun appartamento o, se possibile, a ogni città; non sarebbe un indicatore di scarso interesse.

Parlare di queste cose senza degli appropriati esempi non aiuta la comprensione generale del caso.
Ecco una serie di esempi di luoghi più o meno abituali per qualcuno che possono dare una idea di ciò di cui sto parlando.
Provate a vedere quali di questi ambienti è più simile agli ambienti che frequentate più spesso.
(in chiaro le zone di elementi naturali e in nero le zone di elementi artificiali).








Non pensavate anche voi che molti luoghi urbani erano un pochino (giusto un pochino) meno artificiali nel loro complesso?

Wednesday, 31 August 2016

giardinetti vegetabili

in questi giorni ho fatto un trasloco e ho dovuto in qualche modo liberarmi delle mia amate piante.
alcune le ho regalate ad amici, altre offerte ai passanti per strada e ai vicini di casa, ma quando ormai il tempo pressava, ho dovuto disfarmi delle restanti mettendole in evidenza vicino a un cassonetto, nella speranza che qualcuno le volesse salvare prima del passaggio del camion della monnezza.
non so la sorte che è toccata loro, ma è stato triste.
è per questo che ho pensato che dovrebbero esserci degli spazi in città (in ogni quartiere e area di vicinato) in cui coloro che volessero possano piantare le piante che hanno amato, ma che non possono più curare.
si tratta pur sempre di salvare degli esseri viventi! e di rendere le aree urbane più verdi (rese più vive da piante che sono state amate dalla collettività).
questi giardinetti del vicinato potrebbero anche essere affidati a dei pensionati volontari che se ne occuperebbero anche magari solo per passare il tempo e per stare in compagnia di qualche amico e, magari, si potrebbero anche organizzare dei piccoli corsi gratuiti di botanica e di giardinaggio per i più giovani.
a me sembra bello.