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Saturday, 7 March 2015

la frase più anticonformista


VOGLIO ESSERE
COME 
TUTTI
GLI ALTRI!

VOGLIO ESSERE
COME LA
MASSA!!!

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attenzione!
questo è seplicemente un paradosso:
avete appena letto la frase più anticonformista che si possa dire al momento.
affermando il contrario... pensi che saresti meno conformista?


Tuesday, 23 August 2011

sssscollante sociale

si sa che il calcio è un grande collante sociale... il paese può essere sull'orlo del baratro, ma se la squadra del cuore vince, tutti sono contenti! e poi che importa se uno vuole la secessione, se poi vince l'Italia siamo tutti felici, o che importa se le classi sociali sono comletamente squilibrate e la povertá convive con il lusso sfrenato in modo completamente sproporzionato, se il Brasile vince il mondiale i problemi spariscono! etc etc

insomma, non serve spiegarlo: lo sport è sempre stato un collante nazionale, o sociale, insomma una distrazione di massa dai problemi reali di un paese.
i calciatori sono i nostri circensi del "panem et circenses" che usavano i romani per tener buona la plebe.

certo che peró è anche vero che se uno volesse essere dinamitardo potrebbe utilizzarlo come Ssssscollante sociale!
se uno volesse sottolineare qual è il vero scontro sociale in atto in una societá (e non nasconderlo dietro la bandiera di una squadra o di una nazionale di calcio) potrebbe organizzare un campionato di categorie in opposizione: tipo operai contro industriali, politici contro precari, razzisti contro immigrati, disoccupati contro alti dirigenti, cristiani contro mussulmani....

i giocatori ovviamente dovrebbero appartenere alle categorie sociali della propria squadra.
cosi se uno vuole essere tifoso almeno si potrebbe riconoscere in qualcosa di davvero suo invece di inventarsi una fede calcistica totalmente astratta.

e invece di distrarsi dai problemi sociali, uno inizierebbe a concentrarvisi.

certo sarebbe una specie di bomba a orologeria sociale....
uno scontro diretto di fanatismi, probabilmente.
o forse un confronto catartico... uno spostare sul campo un conflitto latente che non trova sbocco nella realtá...

vabbè, sto fantasticando. in realtá mi piaceva solo l'idea di invertire l'effetto ipnotico dello sport sulla popolazione in una specie di canalizzatore e catalizzatore di problematiche reali.
utopie....


ECO GUERRILLA


questo è il lancio di un nuovo gruppo terroristico ECOINSURREZIONALISTA!
l'ideologia è quella di PIANTARE ALBERI! piantare un albero è un gesto facile, istantaneo a costo zero ed è un gesto d'amore per l'umanitá, per il pianeta e per le generazioni future!
ed è anche un gesto rivoluzionario! hehe
l'Eco-Guerrilla andrá segretamente e con azioni fulminee e imprevedibili a piantare semi nelle zone abbandonate, nelle aree idustriali dismesse, nei terreni improduttivi, ai margini delle strade e ovunque ci siano le condizioni. e se le condizioni non ci sono verranno create! hehehe.
piantare un albero!
un gesto cosí facile e che cosí poca gente fa... un gesto che puó dare una soddisfazione incredibile se si vede crescere la pianta... e se non si vede crescere non importa: ma quale migliore regalo per le generazioni future! per il mondo! per tutti!
la gente si sentirebbe meno inutile se piantasse piú alberi!!!!

replanteemonos nuestro futuro!! replantemos nuestro futuro!!

eco-guerrillaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!

Wednesday, 6 July 2011

sogno di pace


ecco una utopica provocazione per risolvere il conflitto tra Israele e Palestina che guarda caso mi è venuta in mente durante un sogno... non a caso, suppongo.

con la semplicitá di un bambino alla domanda "ma se israele vuole tutti i territori con le buone o con le cattive, mentre i palestinesi reclamano l'interezza del territorio palestinese, cioè israele, allora come far convivere questi due popoli in una sola terra?" mi sono dato la risposta: "facendo convivere due stati in un solo territorio!"

lo so, è un po' complicato dal punto di vista pratico, ma manteniamolo nel piano dell'utopico: non sarebbe male, in effetti, immaginare un doppio stato sormontato, uno stato diffuso in un'altro stato. nell'esempio, una Palestina con gli stessi esatti confini di Israele, entrambi coesistenti e non in conflitto nè subordinati uno all'altro.
ciascun popolo si vota i propri rappresentanti nei propri parlamenti e ciascuno si amministra independentemente. e giusto per rifletterci un pochino di piu, non sarebbe male che ciascun cittadiono possa scegliersi la propria nazione e cittadinanza in modo che alla fine ciascuno dei due stati si debba far concorrenza per convincere la gente piu dell'altro, se no sparisce.

una concorrenza di serietá e democrazia.
una specie di doppia repubblica in parallelo.
auspicabile in ogni parte dalle terra, a dire il vero...

scegli tu se ti senti in Palestina o Israele.
ci sono un mucchio di attivitá che potrebbero andare in parallelo senza darsi fastidio, altre potrebbero funzionare per accordo doppio (come funziona a volte in uno stato unico con l'autorizzazione del senato e della camera... solo che sarebbe l'autorizzazione di due repubbliche distinte)

ma perchè sto monopolismo del concetto di stato? che se nasci in un posto sei condannato al monopolio di una sola istituzione, un solo modo di funzinare, una sola cittadinanza che ti cade dal cielo e te la tieni ti piaccia o no?

lo so. questa è una stupidissima utopia.
ma forse puó dare degli spunti di riflessione...


Wednesday, 17 March 2010

MEDIDA DE LA DESESPERACIÓN

como sabreis los Palestinos de Gaza están desde décadas sin derechos civiles y encerrados en la famosa Franja, uno de los territorios mas densamente poblados del mundo.
os habeis preguntado alguna vez cuanto mide este territorio?
pues si fuera Barcelona, no llegaría ni siquiera a tocar el tibidabo.
de largo sería algo como ir del Prat hasta Mataró.
eso puede dar una idea de cuanto puede medir la desesperación.


come saprete i Palestinesi di Gaza sono da decenni privi di diritti civili e stanno rinchiusi nella famosa Striscia, uno dei territori piú densamente popolati al mondo.
vi siete mai chiesti quanto misura questo territorio?
beh, se fosse Venezia, non arirverebbe neanche a Mestre, nè al Lido.
di Lunghezza sarebbe come la Laguna Veneta.
Niente di più
questo puó dare un'idea du quanto puó misurare la disperazione.


Sunday, 18 January 2009

ArchiTerrorismo (2) - il Sindacato Virtuale

1- Il Testo Sacro!

Allora! si dà il caso che negli studi di architettura, come in quasi tutti gli impieghi oggi giorno, si siano persi i diritti fondamentali del lavoratore per cui tante lotte e rivoluzioni e morti si son fatti.
in pochi anni, silenziosamente, sono tutti spariti e ormai, come agli albori della rivoluzione industriale, devi solo sperare di avere un lavoro oggi, forse, e ringraziare il tuo sfruttatore che se no non avresti da magnà.
bene, durante le mie esperienze negli studi di architettura in Italia, Marocco e Spagna, ho avuto modo di vedere vari tipi di sfruttamento e di comportamenti poco corretti da parte dei superiori.
non sempre, sia chiaro, ma spesso (visto che non ci son più diritti codificati e sacrosanti dei lavoratori) il datore di lavoro si lascia andare alle strategie più bieche per spremere a piacimento gli individui da produzione (lavoratori ordinari).
ma questo accade visto che la legge copre questi comportamenti non esemplari e quindi il lavoratore non ne è tutelato.

quello del datore di lavoro è, in fondo, un comportamento spontaneo e naturale viste le condizioni.
ma immaginatevi dunque la mia sorpresa dopo aver visto che in certi studi, come quello di Archikubik a Barcelona, esiste addirittura una metodologia di sfruttamento, fisico e psicologico!
ecco un testo ritrovato nel server dello studio e scritto direttamente dagli architetti capi.



2- Il Sindacato Virtuale
Ma visto che i diritti del lavoratore non ci sono e sono così sistematicamente e nazisticamente schiacciati da qualcuno e visto che sindacati non ce ne sono all'interno delle realtà degli studi e degli uffici, perchè non creare un portale, una pagina che sia un Sindacato Virtuale un punto di riferimento che valuta la correttezza degli studi e delle imprese?
chi abbia lavorato o conosca la realtà lavorativa all'interno di un luogo di lavoro può dare il proprio contributo, il proprio commento, così come si fa in quelle communities dove si entra per informarsi sulle caratteristiche e i problemi di certi oggetti da comprare. se lo si fa per oggetti, malattie, viaggi, etc... perchè non farsi un'idea diretta e concreta anche di chi forse ti sta dando una opportunità di lavoro? la visibilità in rete potrebbe obbligare ad avere un comportamento più rispettoso verso i lavoratori e ad evitare a volte vere e proprie truffe sistematicizzate e perpetrate in continuazione con un riciclo nuovi ignari individui da fregare, usa e getta (così come accade in Archikubik o come è successo a me con lo studio Kilo, ad esempio, solo per citare una goccia nell'oceano).
Così almeno se uno accetta sa a cosa va incontro.
la pagina del Sindacato Virtuale tra l'altro sarebbe molto visitata. solo con un click puoi farti una idea di chi ti sta contattando o di chi sono i tuoi datori di lavoro. tu non ci entreresti per dare un occhio?

...Ribellione (?)

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Ribelle? ma cosa c'è di più conformista che cercare di essere ribelle nella nostra socie odierna?

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se ribellarsi è ormai conformismo non c'è più alternativa possibile all'interno del sistema.
l'unica libertà è cambiare sistema.