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Friday, 29 May 2020

Wednesday, 3 April 2019

31 stati confinanti

qual è lo stato che confina con i seguenti stati:


1    -ANDORRA
2    -ANTIGUA e BARBUDA
3    -AUSTRALIA
4    -BARBADOS
5    -BELGIO
6    -BRASIL
7    -CANADA
8    -DOMINICA
9    -FIJI
10  -GERMANIA
11  -ISOLE COMORE
12  -ISOLE MAURITIUS
13  -ISOLE SALOMONE
14  -ITALIA
15  -KIRIBATI
16  -LUSSEMBURGO
17  -MADAGASCAR
18  -MONACO
19  -MOZAMBICO
20  -NUOVA ZELANDA
21  -OLANDA
22  -REGNO UNITO
23  -SAINT LUCIA
24  -SAMOA
25  -SPAGNA
26  -SURINAME
27  -SVIZZERA
28  -TONGA
29  -TUVALU
30  -VANUATU
31  -VENEZUELA

Ma certo! Come avrete ben capito, si tratta della Francia! Con tutte le sue frontiere marittime e terrestri.
Per la cronaca, confina via terra con Olanda, Brasile e Venezuela.
...E via sotterranea con il Regno Unito!

Niente di nuovo o di straordinario, certo, ma comunque è interessante quanti territori in giro per il mondo sono ancora in stretto contatto con la République Fraçaise!


Sunday, 26 August 2018

etimologia-40

ASSIMILATION

Quand des groups d’étrangers arrivaient en France dans le moyen âge les rois généralement appliquaient un système d’intégration forcée que prévoyait la dilution du group dans la plus grande nation française : chaque famille d’étrangers devait être séparée du reste d’immigrants et être ramenée dans quelque part du pays.
L’objectif était la dilution des groups ethniques différents selon une proportion étranger/Français calculée mathématiquement.
La proportion décidée comme l’idéelle était de 1 étranger chaque 6000 Français.
Cette système s’appelait le "système des 6000" et "intégrer" (ou pour mieux dire "désintégrer"…)  les étrangers dans la culture française était qualifié de les "mettre dans les 6000" ou, plus souvent, de les "mettre à 6000".
Bientôt la frase "mettre à 6000" se transforme en "mettre assimile" comme si "à sis mil" était un mot unique. C’est comme ça que le mot devient rapidement un mot spécifique relatif à l’intégration des étrangers et le "système de mettre à 6000" devient l’"assimilation".


Saturday, 21 July 2018

french empire without france


European territories that were part of France during Napoleon's empire and now-a-day they are not France anymore:

- the Nederlands
- Belgium
- Luxembourg
- part of Germany
- part of Switzerland
- part of Italy
- part of Austria
- part of Slovenia
- part of Croatia
- part of Spain

Sunday, 29 January 2017

le Français est difficile?

allora, di solito si dice: l'Inglese è facile perchè i verbi sono tutti uguali, mentre il francese ha la fama di essere difficilissimo perchè ogni forma verbale è differentissima dalle altre (oltre a un sacco di altre cose).
MA SARÀ POI VERO TUTTO CIÒ?
sorvoliamo ovviamente la pronuncia assurda di ciascuna di queste due lingue e anche tutte le riflessioni sulla loro grafia incongruente....
in realtà, parlando di grafia, il francese ha un vantaggio rispetto all'inglese, perché mentre quest'ultimo è aleatorio nel suo modo di scrivere e pronunciare le parole, il francese è un po' meglio: lungi da avere una relazione biunivoca tra scrittura e pronuncia (cioè se so come si scrive so al 99% come si pronuncia e se so come si pronuncia so al 99% come si scrive), almeno il francese ha una relazione univoca e cioè se sai come si pronuncia non saprai mai come si scrive correttamente, ma se sai come si scrive al 95% puoi pronunciarlo correttamente. cosa che l'inglese si sogna!
(notate che anche l'italiano non è poi così perfettamente biunivoco come si crede, tipo l'assenza di accenti rende impossibile distinguere "princípi" da "príncipi"; perché mai poi "ha" e "hai" hanno l'acca, mentre "abbiamo" e "avete" no? e come si spiega che "qualsiasi" abbia l'ultima esse sonora e non dolce?)

vabene, ma veniamo al nocciolo della questione sarà poi vero che l'inglese ha forme verbali estremamente semplici e il francese ha forme verbali estremamente complesse?
vediamo:
in inglese, per conoscere la coniugazione di un verbo regolare basta sapere la radice, tipo "dance" e poi ci sono 3 derivazioni da questa radice: il passato e il participio passato (uguali) = "danced" il gerundio "dancing" e nel presente, solo la forma alla terza persona presenta una esse "dances"
ecco tutto.

vediamo ora il francese:
prendiamo la coniugazione del verbo regolare "parler"...


beh... in effetti è giusto un pochino più complesso...
ogni tempo è diverso e ogni persona è diversa dall'altra, tranne rarissime eccezioni (tipo "je parle" e "il parle", in cui "parle" si scrive uguale).
questo è vero, insomma, l'inglese vince in semplicità!
ma se ben osserviamo il caso del francese, anche se esce perdente da questa competizione, possiamo osservare delle cose molto interessanti:
nel francese parlato, colloquiale, informale il passato remoto non si usa MAI, così come un sacco di altre forme, tipo il condizionale... loro non dicono MAI "se andassi ti chiamerei", ma dicono "se vado ti chiamo" e MAI dicono "se avessi parlato ti avrei capito", ma è perfettamente corretta e usata la forma "se parlavi ti capivo".
questa cosa già fornirebbe di per sè una notevole semplificazione a tutto il congiunto della coniugazione del verbo, ma aggiungiamo anche che tutti i francesi invece di dire "nous allons" usano la forma "on va" cioè "si va".
questa mutazione della prima persona plurale genera una cosa assai interessante e cioè...
la coniugazione del presente indicativo che apparentemente presenta tutta una serie di verbi tutti diversi per ogni persona, in realtà si pronuncia quasi tutta uguale!
infatti IO, TU, LUI, NOI e LORO vengono tutti pronunciati "parl" anche se si scrivono in modo diverso!


quindi almeno per quanto riguarda il presente, siamo ai livelli dell'inglese in cui solo la terza persona singolare varia (con l'aggiunta di una -S): il francese ha solo la seconda plurale che varia (e cioè invece di essere pronunciata solo la radice del verbo "parl", si aggiunge una).
ovviamente questo soltanto per quanto riguarda pronuncia, ma è già qualcosa, insomma!

ma vediamo ancora un'altra cosa:
abbiamo detto che "parlez" si pronuncia "parlè", no?
non vi ricorda qualcosa questa pronuncia?
esatto: "parlez" ha la stessissima pronuncia di "parler" (infinito), di "parlais/ parlait" (passato, imperfetto) e di "parlé" (participio passato)!
beh, intanto notiamo che il fatto che in francese un passato semplice e il participio passato si pronuncino uguali non è così distante dall'inglese in cui "danced" è sia passato semplice che participio passato!

altro elemento: in inglese si costruiscono forme verbali aggiungendo elementi, tipo:
"I have danced" è un passato mentre "I'm going to dance" è un futuro (tralasciamo forme più astruse tipo "i would have been dancing" o cose del genere), vuol dire che l'inglese è facile perchè ti impari i verbi "to have" e "to go" e già fai un passato e un futuro.
in francese è uguale:
impari il verbo "avoir" (= to have) e fai il passato: "j'ai parlé", "il a parlé", "ils ont parlé"...
impari il verbo "aller" (= to go) e fai il futuro: "je vais parler", "vous allez paler"...
(ricordare che "parler" si pronuncia uguale a "parlé").

insomma, un sacco di semplificazioni (se solo il francese si scrivesse come si pronuncia... mannaggia!)
tipo guardate quante forme verbali si pronunciano uguali (anche se si scrivono diversamente)
pronuncia: PARLÉ


e quante invece sono pronunciate PARL' anche se scritte in mille modi diversi.


le coniugazioni delle altre forme verbali, sebbene quasi inutilizzate nel francese parlato, purtroppo esistono, ma anche queste hanno varie pronuncie coincidenti, tipo il "PARLÀ" o il "PARLRÀ"
ecco la prova:


insomma, vabbé l'inglese è più semplice che il francese per quanto riguarda le forme verbali, ma in fondo, se il francese adottasse un altro sistema di scrittura e abbandonasse un sacco di forme verbali in disuso e presenti solo nella forma ufficiale e formale, non si allontanerebbe poi così tanto dall'inglese!
c'est tout
à la prochaine!

Friday, 9 September 2016

LIBERTÉ EN FRANCE...

alla luce dei recenti abusi contro le donne musulmane con il velo e alle aggressioni delle donne in topless nelle spiagge francesi, il famoso motto libertario francese, dopo più di 200 anni di diffusione (o ripetizione a pappagallo), non ha ancora ottenuto un gran ché.
specie per le minoranze religiose, le donne e i cittadini immigrati.

LIBERTÉ
neanche di portare un velo o di togliere un reggiseno (due forme di sessismo o due forme di libertà? forse varrebbe la pena deciderlo prima di mandare la polizia ad agire)
FRATERNITÉ
solo per i borghesi francesi cattolici non figli di immigrati e possibilmente maschi
ÉGALITÉ
uguaglianza non nel senso che tutti sono uguali, ma nel senso che tutti devono uniformarsi e essere forzatamente uguali, cioè borghesi francesi cattolici non figli di immigrati e possibilmente maschi.


il progresso sociale è lento. più lento di quello che si pensa.
e a volte è un recesso.
bisogna fare molta attenzione.

Wednesday, 31 August 2016

Tuesday, 5 July 2016

etimologia-12

SOUFFRANCE
Douleur plus ou moins forte ressentie par un individu en réaction à des conditions difficiles et penibles. Dans les siècles passés, ces types de conditions étaient idéalement associées aux conditions habituelles de tous les Français. C'est pour ça que la douleur d'être dans des situations difficiles et dures devenait rapidement une synonyme d’être tout simplement "sous le pouvoir du royaume ou bien de la république français".
D’ici vient la phrase "être sous le pouvoir de la France" pour expliquer d’être dans une situation douloureuse. Cet expression s'a rapidement transformée en "être sous France"
C’est comme ça que finalement le mot "Sous-France" finissait pour représenter les mots "douleur", "angoisse", "affliction".
L’évolution ou, si on préfère, la simplification de la forme d’écriture depuis "sous-France" à la forme actuelle "souffrance" est évidente et facile à comprendre.

Monday, 2 November 2015

French time-lapse

starting from an animated map about French historical evolution available in the Web I developed the same map but with a proportional sequence of frames in time ---> every year of history is 20 milliseconds in the animated gif map.
here you have the result:


Wednesday, 2 July 2014

MASSIMO PIETROBON

traduction de mon nom au Français:
Massimo on pourrait le traduire comme Maxime, bien sûr ça serait la chose la plus correcte à faire, mais c'est aussi vrai que le même mot "massimo" veut bien dire exactement ça: "le maximum".
après ça, pour bien prononcer le nom de famille Pietrobon ce sera bien nécessaire de dire rapidement trois mots français très simples: pied + trop + bon.

comme vous voyez c'est pas moi qui je dis, c'est la grammaire!
MASSIMO PIETROBON c'est le MAXIMUM du PIED-TROP-BON!
c'est le pied, non?
plus que ça: c'est le pied trop bon!

...je suis pas en train de faire des allusions avec des autres significations plus malines du mot Pied...

quand même on peut aussi s'approximer à la juste prononce de mon mon si on dit Maxime le Piètre Bon...
mmm

à vous le choix!

c'est tout

Tuesday, 21 January 2014

Koyoni - Sqatsi...


Si ton voiture se casse, si il y a personne là pour t'aider, si tu ne sais pas ou amener ta bagnole, si tu n'as pas un mécanique de confiance... bon alors... tu as vraiment des authentiques KOYONI SQATSI! 

Si tratta di un video "concettuale" che unisce il famoso tema di Koyaaniqatsi con un cielo di nubi in movimento nella periferia di Marsiglia, aspettando davanti all'officina di un meccanico sparito misteriosamente, mentre la nostra macchina non si muove più.

Koyoni Sqatsi, insomma! Koyaanisqatsi!

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il video marsigliese di Koyoni Sqatsi si vede anche in Vimeo se clicchi QUA!

Friday, 5 April 2013

le grand rire - LOL in Marseille


Une GIF animée pour se souvenir d'un aprés-midi vraiment amusant à Marseille l'été derniere.

Wednesday, 21 April 2010

METASINTASSI POLIGLOTTA

tutti sanno che il linguaggio è solo uno strumento e che le parole in sequenza in sè non hanno nessun significato, sono strumenti, contenitori vuoti e il linguaggio è solo una convenzione, ma a volte non si immagina quanto questo sia vero.
la creazione del linguaggio passa attraverso collegamenti e intuizioni sedimentate, ma che nella loro origine mostrano modi di pensare e associazioni logiche non cosi ovvie. l'etimologia studia tutto ciò, ma ciò che è interessante è anche che frasi in lingue diverse nascondono ragionamenti di base e visioni del mondo differenti, guardate per esempio smembrando la struttura di una banale frase inglese e traducendo pezzo per pezzo all'italiano cosa ne esce: un non senso assoluto!

you don't understand anybody that you love = tu fare no sottostare ognicorpo quello tu amore


è ovvio che una traduzione di questo tipo non è logica nè corretta, ma i suoni del linguaggio traducono queste parole (o sinonimi delle stesse) e il senso viene calibrato solo attraverso la convenzione della logica generale della lingua inglese.

ovviamente questo vale per tutte le lingue. nel francese, giocando un po' con l'origine delle parole si può scoprire che una frase come il y a beaucoup de messieurs altro non è che la sequenza di parole traducibile come lui ci ha bel colpo di miei signori

l'italiano non fa eccezione ovviamente, ma per rendere evidente l'assurdità di questa logica che ci è più familiare possiamo risalire alle particelle etimologiche che formarono le parole (come abbiamo fatto per inglese e francese) e farne derivare parole che avrebbero potuto esistere visto che rispettano la stessa logica ma che non sono state scelte per motivi storici o addirittura casuali. mi spiego, parole come la metafisica avrebbero potuto diventare l'ultracorporea, forse, se si fosse fatta una traduzione su base latina favorendo alcune accezioni della parola. spiegazione (ex-piega-zione) avrebbe, perchè no, potuto essere un dispianamento (dis-piano-mento) con un'altra evoluzione ipotetica.

specialmente l'uso di radici greche, piu che romane o italiane è del tutto casuale e la scelta di forme si sostantivazione e aggettivazione non risponde a nessuna logica pratica, ma semplicemente casuale.

ecco che dunque possiamo ottenere frasi assurde del tipo
la neorisultanza percepisce insieme di contrafferrare intraunioni apportanti che altro non sarebbe che la riproduzione consente di ottenere incroci differenti (vedere l'immagine per scoprire i passaggi logichi della traslitterazione)




oppure un vincolato comune dell'introcaptata mi esdirige del sinafferrato della versaspettatura della neosingolanza che altro non sarebbe che un collega dell'impresa mi avverte del contenuto dell'informazione della riunione

o anche anteascolto ancora un premodello di artopreso amicosa intenzione sopracondotto che è lo stesso che dire rappresento un prototipo di mantenuto socialmente sopportato


i sinonimi e le traduzioni sono approssimativi e parziali se vogliamo, ma a parte che non mi son messo a fare traduzioni da vocabolario etimologico, il fatto che una parola di adesso sia sinonimo della stessa parola che per i romani aveva un altro senso è un'altra dimostrazione che l'evoluzione proposta sarebbe potuta essere possibile perchè esiste il passaggio logico che unisce le due idee.

insomma detto questo... considerando l'assurdità di tutta questa analisi cerebrotica... l'unica cosa che posso dire è la seguente...
evidentemente...
agguido che sono superpresto deregoloso!!

Sunday, 11 January 2009

les chiffres françaises... LE 2399

Un des mystères les plus grands de la langue Française sont ses numéros!
par exemple... (Parmis beaucoup des cas pareils) il y a le numéro 2399

sa prononciation est la suivante:

deuxmiltroiscentquatrevingtdixneuf
2399
.
que c'est la même prononciation de:
.
2 . 1000 . 3 . 100 . 4 . 20 . 10 . 9
deux-mil-trois-cent-quatre-vingt-dix-neuf
2000 . 300 . 80 . 19
deuxmil-troiscent-quatrevingt-dixneuf
2 . 1000 . 300 . 4 . 20 . 19
deux-mil-troiscent-quatre-vingt-dixneuf
2000 . 300 . 90 . 9
deuxmil-troiscent-quatrevingtdix-neuf
2300 . 80 . 19
deuxmiltroiscent-quatrevingt-dixneuf
2000 . 390 . 9
deuxmil-troiscentquatrevingtdix-neuf
2 . 1000 . 3 . 180 . 19
deux-mil-trois-centquatrevingt-dixneuf
2 . 1003 . 190 . 9
deux-miltrois-centquatrevingtdix-neuf
2003 . 104 . 20 . 10 . 9
deuxmiltrois-centquatre-vingt-dix-neuf
.
.
et beaucoup beaucoup beaucoup d'autres possibilités d'interprétation!
.

.
la mathématique est toute une question d’interprétation!