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Saturday, 1 September 2018

neologismo-103

fruttivendolo che vende prodotti agricoli coltivati e raccolti in piantagioni illegali grazie al lavoro di schiavi moderni immigrati in condizione di totale sfruttamento.

SFRUTTIVENDOLO

esempio: "questi pomodori sono buonissimi! sono 100% Italiani! prodotti nel nostro paese! grazie alla manodopera di centinaia di schiavi sfruttati in condizioni disumane! e anche se questo tutti lo sappiamo, meglio non cambiare la situazione... altrimenti il nostro sfruttivendolo di fiducia come potrebbe far pagare un kilo di pomodori così poco?"


Thursday, 24 May 2018

neologismo-94

curriculum vitae scritto in modo molto volgare e scurrile, forse anche a causa della frustrazione di essere perennemente preoccupato per l'assenza di lavoro; oppure curriculum vitae scritto per entrare a lavorare in lavori in cui la maleducazione sia importante (buttafuori, attori porno, politici di professione, etc...); o ancora, curriculum vitae scritto dopo essere stato scartato in una selezione per un posto di lavoro dove si insulta e si manda a quel paese l'impresa che ha scelto un altro candidato.

SCURRICULUM 

esempio: "so che il testo che sto scrivendo è molto scurrile, ma si tratta in fondo di uno scurriculum per doppiatore di film d'azione americani... è necessario che sia così, farà una fottutissima bella impressione a qui coglioni lassù, cazzo!"

Saturday, 10 March 2018

work faces

whenever I go to work I cannot avoiding to see faces all around. I'm not speaking of the colleagues, I see faces in the tools...


this could also be part of the Animal Tools...
so as you can see... life is every where!
are you surprised?
surely not as much as these ones...


they seem to be really shocked!

Friday, 8 December 2017

proposta contrattuale

in questi tempi dove tutti i diritti dei lavoratori vengono smantellati, mi è venuta in mente una proposta forse "non giusta" in quanto tale, ma (potenzialmente) più giusta in termini comparativi: i diritti del lavoratore a scalare.
cosa significa?
significa che più basso è il salario più diritti sociali si danno al lavoratore, mentre più alto è il salario più libertà si dà all'impresa o al datore di lavoro.
so che non è bello considerare i diritti del lavoro come qualcosa di opzionale, qualcosa che si può avere oppure no: i diritti sono diritti! per esempio se una mamma ha diritto alla maternità è un diritto punto e basta! ma in un mondo in cui si tolgono questi diritti a tutti i lavoratori, non sarebbe meglio (o meno peggio) almeno toglierli a chi ha salari alti e lasciare intatti (gradualmente, a scalare) i diritti per chi è in una situazione più difficile, se non addirittura rafforzarli per le categorie più sfruttate?
non è una bella presentazione, ma se davvero tutte le politiche devono dare più libertà e flessibilità alle imprese per garantire più forza nel mercato internazionale, non sarebbe meglio che almeno un'impresa possa scegliere se pagare meno un lavoratore che però presenta un contrappeso di diritti sociali altissimo oppure, se vuole, ridurre tutti questi diritti che bloccano la flessibilità del mercato, ma per farlo almeno che sia costretta ad aumentare lo stipendio all'impiegato?
come potete vedere non sono un economista, però questa idea a me piace.
piace, al meno, a confronto con la tendenza attuale delle politiche sociali del lavoro.

Wednesday, 26 April 2017

etnico-etico

L'artigianato etnico, si sa, va sempre forte: è sempre di moda. ...e costa anche molto!
Generalmente questo si spiega con il fatto che è necessario andare a comprare oggetti originali in lontani paesi esotici per poi venderli qua in Italia (o in altri paesi occidentali).
Ma se invece di andare a trovare oggetti artigianali in luoghi lontani, perché non cerchiamo artigiani stranieri qua in Italia?
Tra gli stranieri che vivono nel nostro paese ci saranno sicuramente moltissimi artigiani con grande esperienza e molti di loro, probabilmente, alla ricerca di lavoro.
Invece di andare in India, nei paesi africani, in Perù a comprare maschere, tessuti, ceramiche, pitture... perché non offriamo un laboratorio artigiano ai Peruviani, Indiani, Africani, etc presenti nel nostro territorio?
I prodotti artigianali prodotti dagli artigiani immigrati selezionati sarebbero poi venduti (a costo addirittura abbordabile) in qualche negozietto dell'associazione etnica-etica.
Questi artigiani, lavorando, potrebbero anche realizzare dei corsi aperti per diffondere le loro arti e professioni: si tratterebbe dunque di dare un lavoro a professionisti dell'artigianato disoccupati e dare dei corsi di formazione professionale per disoccupati e, oltre a questo, vendere i prodotti in un negozio che potrebbe avere un buon successo di pubblico.
I prodotti etnici sarebbero senza dubbio "autentici" essendo prodotti da autentici artigiani provenienti da tradizioni culturali lontane.
Il laboratorio di corsi di formazione artigianale inotre promuoverebbe una commistione di tradizioni e una dinamica privilegiata di formazione artistica oltre che professionale.
La vendita dei prodotti finanzierebbe il progetto, il lavoro degli artigiani e l'organizzazione dei corsi, ma magari anche finanziamenti statali o europei per attività sociali, per integrazione degli immigrati o per il sostegno dei disoccupati.
L'etnico-etico! artigianato meno caro, più autentico, più etico e più sociale.

Sunday, 2 April 2017

gesù fu licenziato

Alla luce del fatto che Gesù era sceso sulla terra per risolvere un sacco di cose dell'umanità e che alla fine non è cambiato poi così tanto... non sarà che Gesù è stato licenziato da Dio??!!??
Tipo, Dio affida a Gesù un lavoro: hai 70 o 80 anni per togliere il peccato originale, diffondere la parola di Dio, portare pace e fratellanza tra i popoli e spiegare chiaramente la Verità di Tutto.
Gesù accetta e va sulla terra.
in 33 anni riesce soltanto a provocare divisione tra i suoi seguaci e gli altri uomini, non riesce a chiarire nulla, non toglie il peccato originale... ecco che Dio decide che Gesù ha fatto proprio un lavoro fallimentare e quindi lo licenzia e lo toglie dalla sua missione terrestre: lo fa tornare nei cieli. Niente di fatto, per questa volta. Gesù è stato licenziato dalle sue mansioni di messia prima dello scadere del mandato divino.

Saturday, 11 February 2017

etimologia-28

CONTRATTO
Il contratto di lavoro nacque storicamente come sostituto del diritto del padrone di avere uno schiavo. L'abolizione della schiavitù infatti aveva creato la necessità di ufficializzare un accordo mutuo di sfruttamento totale del lavoratore disperato e senza altre vie d'uscita se non quella di accettare condizioni vessative e umilianti. Fu per questo che il contratto di lavoro, inzialmente, era popolarmente visto come un atto notarile ingiusto, che ufficializzava una situazione chiaramente a sfavore del lavoratore. La parole dunque nasce dal nome "atto notarile contro il lavoratore", ovvero "atto contro", da cui l'inversione dei termini "contro-atto", evoluto finalmente in "contratto".

Monday, 30 January 2017

etimologia-24

NEGÓCIO
Nos séculos passados o trabalho era principalmente a produção agrícola e estava realizado por mão de obra escrava. Em geral o trabalho era definido somente como a produção mesma e o negócio considerava-se ser a possibilidade de fazer dinheiro sem ter que trabalhar a terra.
O feito que o negócio fosse uma ocasião de se enriquecer sem ter que fazer trabalhar os escravos é a verdadeira origem da palavra mesma: de feito um bom negócio vem da ideia que essa atividade deixava o escravo no ócio por não ter que fadigar no campo. Na época os escravos eram tipicamente negros africanos, assim que o "ócio do negro", virou rapidamente a ser o "nego-em-ócio" e daí a o "nego-ócio" e finalmente à palavra "negócio", que quer dizer "o ócio do negro africano escravo".

Tuesday, 15 March 2016

etimologia-11

PREOCCUPAZIONE
Stato di ansia o angoscia che non permette di star tranquilli e sereni. La parola "preoccupazione" è etimologicamente associata alla frustrazione tipica del disoccupato che cerca un lavoro senza riuscirci; infatti originariamente il termine deriva dalla ricerca di occupazione (non ancora ottenuta, e per cui definibile come "ricerca pre-occupazionale"). L'attività di ricerca del nuovo posto di lavoro si esprimeva allora come "stato di pre-occupazione" essendo essa la fase necessariamente anteriore a una occupazione di lavoro e per cui pre-occupazionale (senza alcuna accezione negativa del termine); allo stesso modo l'aspirante nuovo impiegato era definibile come un "pre-occupato". Tuttavia con l'avvento della crisi finanziaria internazionale trovare un impiego divenne sempre più arduo e la continua frustrazione della ricerca di lavoro venne associata a uno stato perennemente problematico e ansioso che toglie serenità e pace, da cui la parola finale: "preoccupazione" cioè l'ansia simile a quella di chi sta disperatamente cercando lavoro ma non lo trova mai.

Wednesday, 7 January 2015

parola e concetti - lingue comparate

la parola è un gran contenitore di significati diversi.
varie accezioni e a volte significati totalmente indipendenti coesistono all'interno del fonema rappresentato da questa o quell'altra parola.
è dunque interessante vedere quali significati prendono la prevalenza sugli altri all'interno della parola durante i secoli, nell'evoluzione delle lingue.
si tratta dell'etimologia: risalire alla parola originale e all'originale significato spesso diverso da quello attuale.
la mutazione nei secoli non è soltanto fonetica, ma anche concettuale.
per esempio... a me pare molto interessante la parola latina Tripalium.

il Tripalium è una macchina di tortura usata nell'antichità.
ebbene, da Tripalium deriva la parola italiana: Travaglio.
Il travaglio, e cioè il dolore di dare alla luce un nuovo nato è stato associato durante alla storia al dolore inferto da una tortura terribile.
piuttosto facile ripercorrere questo percorso di metamorfosi di significato.
questo percorso però è il percorso che ha seguito la lingua italiana (toscana, insomma), mentre, in altre aree geografiche si è evoluto in modo diverso.

per esempio la parola Travaglio, nell'area latina occidentale corrisonde a Travail, Trabajo, Trabalho. ciò significa in italiano: lavoro.
quindi per i latini occidentali, poi evoluti in nazioni moderne come i Francesi, gli Spagnoli, i Portoghesi, il concetto di lavoro era proprio un Tripalium! cioè una tortura. una agonia!
lavorare dunque era una sofferenza!
una metamorfosi concettuale dove l'accezione metaforica di lavoro come dolore ha preso il sopravvento.

ma c'è di più! perchè se adesso invece ci spostiamo in Inghilterra, che vediamo? che l'evoluzione di Tripalium (o di Travail francese) si trasforma nella parola Travel ed è dunque il viaggio, adesso che rappresenta la tortura, o lo sforzo maggiore.
in un'epoca di briganti , di invasioni e lotte per il potere, di strade non certo facili e di difficili condizioni di vita e di igiene, evidentemente viaggiare non doveva sembrare il meritato premio per lunghi mesi di lavoro, come è per noi, bensì un rischio molto presente e una gran difficoltà in generale.
questa associazione tra viaggio e sofferenza che ci sembra più difficile da accettare rispetto alle due precedenti evoluzioni (latine! guarda caso, piu vicine, cioè, al nostro modo di pensare) è supportato anche da un'altra interessante evoluzione di una parola latina tra l'italiano e lo spagnolo-portoghese: la parola Tribolazione (tra l'altro, Tribulation in inglese).
la Tribolazione è una serie di sofferenze a raffica che affliggono uno sfortunato, mentre Tripulación o Tripulação è la ciurma, l'equipaggio di una nave (o, per estensione, anche di un aereo, in tempi moderni).
ecco dunque riconfermata l'associazione antica tra viaggio e sofferenza.

possiamo dunque risalire alla forma mentis di varie popolazioni dei secoli passati europei attraverso l'evoluzione della parola Tripalium: per certe nazioni la peggior punizione e il peggio che ti può succedere è Lavorare! per altri Partorire! per altri ancora Viaggiare!


tra l'altro la sala parto in inglese è labour room...
e il parto e la partenza? no, beh, dai... qua sto un po' esagerando...
basta così.

Thursday, 11 September 2014

internet en el trabajo...

hay gente que está completamente adicta a las redes sociales y al tonteo de internet en todo momento.
y hay muchos que no se controlan ni siquiera en el trabajo.
siempre se pierden en internet...

aquí una foto de ejemplo:


habéis visto bien?
si, si: este señor está disimulando que trabaja pero está metido en todas sus páginas favoritas de internet!


bueno... lo admito:
esta entrada del blog es un tantín autobiográfica
(y yo no soy ningún pianista...)

Wednesday, 10 September 2014

precariedad 2

altri disegni sul concetto di precarietà nel lavoro. come nel post precariedad.





precariedad 1

dibujo sobre la precariedad laboral utilizado por un ciclo de conferencias de la Pompeu Fabra


Thursday, 22 May 2014

colloquio impossibile

ultimamente le domande durante i colloqui di lavoro stanno diventando sempre più assurde.
con la scusa di essere psicologiche, sibilline, attitudinali, spiazzanti... stanno semplicemente riuscendo a rasentare la stupidità più demenziale visto che per risponderle uno è quasi obbligato a mentire: diciamoci la verità nessuno normalmente risponderebbe immediatamente e senza perplessità a domande così contorte.
e poi... a domande del tipo "mi dica 3 lati negativi del suo modo di essere" ormai tutti hanno già una risposta preparata, suvvia!

sgomento da tanta profusione di assurdità travestita da professionalità e surreale normalità un giorno insieme a Alessandrofilippo Cavallari ho stilato una lista di domande nuove di un colloquio impossibile in cui ormai il livello di demenza delle conversazioni raggiunge il ridicolo.

ecco a voi la lista dei nuovi quesiti psicoattitudinali da porre al nuovo aspirante lavoratore:


- mi dica tutte le cose che non farebbe mai nella vita.
- mi dica in cosa crede di non credere.
- non mi dica cosa non risponderebbe se non le facessi questa domanda.
- si dia una risposta prima ancora che le venga posta una domanda.
- dia una risposta prima che le dia uno schiaffo in faccia.
- dica 3 cose che non direbbe mai ad un colloquio di lavoro.
- descriva tre cose che non sa.
- mi dica quali sono i suoi 3 punti deboli sui quali far leva per sfruttarla.
- come si descriverebbe a un indovino ubriaco?
- non mi dica che vuol essere pagato.
- mi dica quanto non vuole essere pagato.
- ha dimestichezza con autocad? e se si, perché mai dovrebbe averla?
- ha dimestichezza nel non essere pagato?
- sa lavorare in gruppo anche quando è da solo?
- e se si... come maaaaaaaaai?
- parla da solo?
- come descriverebbe il suo naso se fosse muto?
- mi dica tre cose di lei che fanno imbestialire sua moglie.
- quali sarebbero le sue pretese economiche in caso di guerra nucleare?
- se potesse scegliere preferirebbe non dire cosa sceglie o preferirebbe scegliere cosa non dire?
- e se non potesse scegliere?
- sarebbe disposto a sostenere di nuovo questo colloquio ma al contrario?
- è disposto a lavorare in apnea?
- dica 33.
- dica 3 cose a caso.
- conti fino a 3 senza dire 3.
- faccia 3 cose che non farebbe mai.
- sarebbe in grado di lavorare con autocad a 100° Kelvin?
- e su una gamba sola?
- conosce mio nonno? 
- e se si, perché?
- perché mi dice tutte queste cose?
- quanto a lungo è in grado di lavorare senza mangiare né bere?
- dia tre ragioni per le quali dovremmo assumerla, si risponda e si assuma da solo.

Sunday, 3 November 2013

the best worker nations!

If you have to polish a surface in your house and you have to find the right worker for this kind of job, which are the best nations in Europe to accomplish a good work, well done, all right?
maybe I'm wrong but I think we have some hints here...


of course this stuff is just too stupid to be real... sorry, I love that kind of absurd things... haha