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Saturday, 11 April 2020

eolic-city


Perché riempire le nostre campagne di pale eoliche quando è la città che ha principalmente bisogno dell'energia prodotta da queste eliche?
Non si potrebbe direttamente innestare questa tecnologia pulita sulle alte strutture dei grattacieli presenti ormai in tutte le principali città del mondo?
Ve la immaginate una città piena di pale eoliche, come se ogni edificio alto fosse una specie di gigantesco mulino a vento. Parte del fabbisogno energetico degli stessi edifici sarebbe fornito da questa tecnologia incorporata negli stessi grattacieli.
Ve lo immaginate poi uno di quei grattacieli stile Dubai o Kuala Lumpur con una serie di 10 o 15 pale eoliche una sopra l'altra?
Un giorno Eolic-City nascerà! Ne sono sicuro.


Saturday, 20 April 2019

spread your wings


dedicated to the Feminine.
and the freedom of going out of the social cage.

Saturday, 7 January 2017

Pale eoliche personalizzate

Ma perché le pale eoliche che generano energia rinnovabile sono tutte uguali?
Tutte bianche e con lo stesso design!
Niente da dire contro questo stile sobrio elegante e uniforme che dà una bella linea e un impatto visivo relativamente basso, ma ormai è ora di dare la possibilità alla gente di caratterizzare le proprie pale eoliche!!
Ecco qui due bellissimi esempi:

Una pala eolica da chiesa cattolica con crocifisso rotante (ovvero "la morte di Gesù è la nostra energia") e una bella pala eolica d'altri tempi, adatta alla Germania degli anni '30 del '900


Friday, 9 December 2016

barca a propulsione di onde

Immaginate un sistema come questo:
Una struttura centrale, galleggiante e idrodinamica + due ali laterali dotate di galleggianti attaccate al corpo centrale attraverso una cerniera che ne permette la rotazione.
Ogni ala galleggiante, in realtà è un pezzo unico con delle specie di "pale" o "pinne" che stanno ad un livello più basso della superficie dell'acqua e più verso la parte posteriore della struttura.
Per la precisione l'ala galleggiante destra è un pezzo unico con la pinna posteriore sinistra;
mentre l'ala galleggiante sinistra è un pezzo unico con la pinna posteriore destra.
Di conseguenza stiamo parlando di un corpo centrale che fa da perno con due blocchi di ali-pinne che si incrociano nel centro, dove c'è la cerniera rotatoria di congiunzione (vedi schema).


In realtà la struttura fissa è leggermente più complessa: ci sono 3 pinne fisse nella parte posteriore, in prossimità delle pinne mobili connesse alle ali. Più precisamente le pinne fisse sono le due pinne esterne e quella centrale (1. + 2. + 3.), mentre le pinne connesse alle ali stanno tra le pinne fisse (a. + b.)


La struttura che ne esce è una specie di "uccello meccanico che galleggia sulla superficie del mare".
Il mare presenta quasi sempre un moto ondoso sufficiente per alzare e abbassare alternativamente le ali galleggianti della nostra struttura e questo provoca ovviamente un movimento indotto delle pinne mobili che sono collegate in modo fisso alle ali galleggianti.
Il movimento delle due pinne mobili, rispetto alle tre fisse, comprime l'acqua e genera una propulsione moderata verso avanti. 
Se il mare fosse molto agitato la propulsione sarebbe molto maggiore, ovviamente.


Il nostro uccello meccanico quindi batte le ali ogni volta che passa un'onda e questo genera un movimento delle pinne e quindi una propulsione verso avanti.


Adesso immaginate questo sistema applicato a una barca, una specie di catamarano con due corpi laterali indipendenti (o magari 2 o 3 "ali galleggianti" per ogni lato, in modo da ottenere più pinne natanti). La barca adesso avrebbe un tipo di propulsione automatico (magari meglio se associato a una vela...) e potrebbe muoversi in avanti semplicemente grazie al movimento delle onde circostanti.
Una piccola serie di dinamo (tipo quelle delle biciclette) potrebbe anche trasformare il movimento dei corpi laterali in luce che, di notte, potrebbe illuminare la barca, mostrarne la posizione e, volendo, attivare una piccola radio, sempre utile in mare, per qualsiasi evenienza imprevista.



Tuesday, 6 December 2016

franja flotante energética


Esta franja se puede extender de un lado a otro de una bahía o de un estrecho (entre una costa e una isla, por ejemplo, o entre la costa y una sólida plataforma artificial); la cosa importante es que cubra una porción de mar suficientemente extensa.
La franja está compuesta de flotadores en filas los unos unidos a los otros por barras metálicas.
La idea es traer provecho del movimiento constante de las olas del mar que levantan y bajan los objetos que flotan en su superficie en momentos diferentes en cada lugar.
Si imaginamos un mar con sus ondas será fácil visualizar el movimiento que una franja de flotadores de este tipo iría a tener: cada flotador estaría continuamente cambiando de posición relativa con respecto a los flotadores que se encuentran al rededor. Este movimiento estaría capturado por pequeñas turbinas-dínamo (tipo aquellas de las luces de las bicicletas, digamos...) gracias a la rotación de las barras metálicas de conjunción entre flotadores.
En definitiva cada barra sería como una palanca que constantemente se levanta y baja; de este movimiento, la energía.
Una complementación interesante podría ser poner un dispositivo a muelle para capturar la energía de las tensiones longitudinales a la franja energética: cada vez que las corrientes empujen el conjunto de los flotadores más por un lado o por otro, la variación de largura de las barras sería utilizada para producir energía extra.
En fin, se trata simplemente de una fuente de energía ilimitada y de relativamente pequeño impacto ambiental.

Tuesday, 9 February 2016

centrale a foreste

se si scoprisse una tecnologia che sfruttasse l'energia vitale degli alberi allo scopo di generare enregia, paradossalmente le foreste sarebbero immediatamente protette, salvaguardate e fomentate.
grandissime estensioni di territorio sarebbero riforestate.
non è una provocazione, parlo seriamente, sarà davvero così impossibile creare una tecnologia di chip parassiti che riesca a sfruttare come energia la linfa degli aberi o la fotosintesi o qualsiasi altro processo biologico presente in essi?
non è uno scenario ideale, che amerei: estensioni di foreste intubate a fini produttivi, ma almeno, sarebbe meglio che l'inesorabile deforestazione del pianeta.
purtroppo una cosa de produrre introiti affinché venga salvaguardata.
il mero fatto che gli alberi ci diano ossigeno non è sufficiente per evitare la loro distruzione.

Monday, 8 February 2016

ahorrar el 80% de la energía del planeta

estaba volando encima África nocturna...
las luces de los pueblos y ciudades parecían estrellas e galaxias perdidas en la oscuridad del espacio. un cielo al revés.

cada pueblo, ciudad, carretera iluminada... luz. energía.
cuanta energía se gasta en el planeta en la lucha diaria contra la oscuridad de la noche?
la utopía de borrar la noche a través de infinitas farolas e infinitas lámparas en cada lugar haya el riesgo de no poder ver nos lleva a un esfuerzo brutal para la producción constante de energía.
otros efectos son la contaminación lumínica, la manutención infinita de todos estos focos iluminados... etcetera.

a cuanto corresponde este esfuerzo energético?
cuánto más en el futuro? un futuro cada vez más poblado y tecnológico.

una solución?
una así, muy fácil puede haber rápidamente.

porque tentar iluminar el mundo cuando lo que nos interesa es "ver con nuestros ojos"?
no sería mejor tratar de "ver con los ojos en la oscuridad" más bien?
creo que si la inversión de un 5% de toda la producción energética anual dedicada a la iluminación de cualquier cosa se desviara al perfeccionamiento de gafas tecnológicas de visión nocturna a infra-rojos, la producción de unas gafas fáciles y prácticas de poner no estaría muy lejos.

al tener estas gafas que ven en la obscuridad ya está: decides tú cuando quieres ver y cuando quieres la oscuridad.
el mundo se libra de una producción masiva de energía que puede estar invertida en otras actividades o puede dejar descansar un poco el planeta.
la contaminación lumínica desaparece por completo.

hacer llegar dos o tres pares de gafas a cada persona del planeta costaría seguramente mucho menos que un día de producción de energía para iluminar el planeta.
alguien no obtendría el beneficio por estar demasiado aislado o por romper todas sus gafas en algún momento, ok, pero acordémonos que también la luz y la electricidad no es para el 100% de la humanidad y no pasa nada (o por lo menos nadie se preocupa por el mismo problema ya presente)

así que ya está!
me parece una buena inversión de investigación, tecnología y ahorro energético para el futuro no?


Saturday, 17 October 2015

the Tide Dam

it's not the first time that I'm thinking about a dam that can produce energy using the sea. if you look at the post called "turbine a maree" I've already planned a sort of tide-engine that uses the changing level of the seas as a constant source of energy.
Indeed I think this is a technology that can be successfully developed.
it's a Tide-Dam.
Dams always need a difference of level from a side to the other in order to produce a flow of liquid that can be used to move a propeller and therefore to produce energy.
generally the dams are built on the valleys of the mountains in order to create these difference of levels of waters.
but what happens if you don't have mountains?
I think that a good idea (and sometimes even a safer idea in comparison with mountain dams if you consider the possibility of a dam failure... which sometimes happens) could be a tide-dam: a dam that uses the constant changing level of sea waters to generate energy.
the moon is the real engine of this dam: every 12 hours the tides invert their sense and the levels of the oceans are changing.
the only thing to do is to close up a basin of water sufficiently wide and to put some propellers on the walls in order to permit a flow of sea currents through them.


the basin will slowly fill up but in the meanwhile the level of the seas will be changing and suddenly the basin water level will be higher than the sea level in its low tide, so the flow will invert and the energy will be produced by the currents of the waters which are draining the basin to the sea.

it means: constant energy just creating a wall with some propellers

isn't it nice?

Wednesday, 5 August 2015

diga marina circolare

perché fare le dighe soltanto in montagna?
che noia, no? che prevedibilità! che poca immaginazione!
e che pericolo... se volessimo anche ricordare il disastro del Vajont...

e allora?
quali le alternative?
beh, perché non realizzare delle dighe circolari marine?
immaginate una grande padella in mezzo al mare con una serie di turbine lungo la circonferenza.
la diga circolare tenderebbe a galleggiare, ma non è questo l'obiettivo di una tale opera: si tratta invece di avere una grande superficie piana (dove l'acqua rimanga più bassa in livello rispetto al livello del mare essendo questo bacino artificiale sottoposto a una più veloce evaporazione rispetto alle acque più profonde) e una grande superficie di pareti sottoposte alla pressione marina e sfruttabili idroelettricamente (a causa del cambio di livello delle acque dentro e fuori della struttura).


il faraonico progetto non ha grossi inconvenienti a parte i costi, l'irrealizzabilità e il pericolo di tsunami artificiali.
nel caso in cui l'evaporazione non sia sufficiente sarà sufficiente azionare delle pompe a aiutate dall'energia solare o dall'energia delle onde (o delle maree).
insomma, una specie di mega salina in mezzo al mare dove l'obiettivo non è tanto quello di essiccare il bacino, quanto quello di mantenerlo a un livello più basso dell'esterno in modo da poter sfruttare la forza delle turbine idroelettriche.
è facile da capire che nelle lagune sarebbe ancora più facile realizzare questa struttura ritagliando un'area e seccandola appositamente per poi sfruttare la forza del mare che spinge per recuperare il terreno perso; ma a me piace anche l'idea di una specie di mega padella, una chiatta galleggiante gigante, collegata al fondo marino come una piattaforma petrolifera, ma che si sostiene da sola come se fosse un mega transatlantico e che alla fine produce infinita energia solo per il fatto di galleggiare.

Friday, 13 June 2014

porta automatica senza elettricità

come far aprire una porta (o una tenda) solo avvicinandosi a essa senza nessun consumo di elettricità.
basta schiacciare le mattonelle giuste e decomprimere il sacco d'aria che c'è sotto. il flusso d'aria aprirà la porta automaticamente.


Wednesday, 7 August 2013

dinamo planetaria


La terra, con il suo campo elettro-magnetico é associabile allo schema di una dinamo ad auto-eccitazione. dunque possiamo ipotizzare che come tutte le dinamo anche il nostro pianeta puó essere utilizzato per creare energia elettrica (in questo caso infinita ed eterna).

l'unico problemino sará quello di catturare questo immenso flusso elettromagnetico.
in teoria dovrebbe essere possibile farlo sparando in orbita dei satelliti attorno alla terra e poi utilizzarli come isole spaziali da collegare con cavi lunghissimi di materiale conduttore in modo da creare attorno alla terra un anello orbitante sensibile alle variazioni di campo magnetico. una specie di sottile "anello di saturno" artificiale continuo con una buona conduttività elettrica.


i satelliti artificiali di partenza devono essere pensati per roteare attorno ai poli in modo da catturare la corrente alternata che fluisce attraverso i cavi di collegamento.

a questo punto dovrebbe essere sufficiente mettere in orbita una stazione spaziale che riceva tutta l'energia prodotta. un mega collettore spaziale.

ecco fatto dunque.
adesso basterá solo capire come andare a raccogliere tutte le batterie caricate immagazzinate nello spazio nel collettore orbitante... ma via, non facciamoci troppi problemi: possiamo sempre lanciare giú sulla terra un cavo e attaccare la presa alla spina, no? facile!
hehe

Tuesday, 16 July 2013

Central a energía de mareas

habéis notado que la fuerza de la luna levanta océanos dos veces al día?
las mareas son efectos de la atracción gravitacional cósmica más poderosa que conocemos.
la idea es de encontrar una manera de utilizar esta fuente de energía inagotable y que nos rodea.
mi cerebro de hombre primitivo no puede elaborar sistemas complejos en términos mecánicos y lógicos, pero os puedo exponer la base de un sistema que, supongo, debería poder funcionar sin problemas gracias a las mareas oceánicas.
digo oceánicas (y no simplemente "marino") porque os tenéis que imaginar una estructura a gran escala, si no no se produciría gran cantidad de energía.
básicamente se trata de un dispositivo que se compone de 3 elementos:
A - arriba: un contenedor plano, una bandeja gigante, para atrapar cierta cantidad de agua
B - en medio: un flotador, una boya de gran tamaño sobre la cual la bandeja se apoya
C - abajo: un dispositivo de transmisión de movimiento, un muelle, un cualquier mecanismo con el cual (a través de un engranaje, una compresión hidráulica, un pistón, cualquier cosa) se pueda extraer energía a partir de su movimiento.



el funcionamiento es intuitivo:
en lugares de gran cambio de niveles de mareas, al subir la marea alta, el flotador (B) tiende a levantarse para quedarse a nivel de la superficie del agua. este movimiento estira el dispositivo C (que si por ejemplo estuviera asociado a un sistema tipo "jeringuilla gigante" generaría una succión de líquidos o de aire que podría generar energía. es un ejemplo, supongo que hay sistemas más brillantes e inteligentes que este).
la boya flotante B no tiene que llegar hasta el nivel final de alta marea, así que, por lo menos en la última parte de su recorrido, todo el aparato se quede completamente sumergido por el agua.
al cabo de 6 horas de levantamiento lento y constante que ha movido el dispositivo C se llegaría al cambio de marea. 
al bajar el nivel el agua el objetivo sería generar una compresión del muelle C, y por esto puede ser que el flotador B que es ligero no sea suficientemente pesado para provocar un "efecto jeringuilla" al revés. así que el peso del agua que se quedaría atrapado en la gran bandeja A serviría de fuerza compresora para empujar abajo el dispositivo C.

eso es todo. 
a partir de ahí tendríamos energía constante e infinita, siempre que la luna no decida marcharse por el espacio dejándonos solos o que los océanos no se evaporen de repente.

Tuesday, 2 July 2013

grondaie energetiche


consideriamo un edificio qualsiasi. quando piove l'acqua viene convogliata all'esterno dell'edificio o in appositi pozzetti di raccolta di acque piovane. e questo è tutto ciò che si fa con l'acqua della pioggia: buttarla fuori.

ma siccome sappiamo che un flusso d'acqua puó sempre creare energia, perché non aprofittare di questo regalo del cielo e utilizzarlo per generare elettricità utilizzabile dagli abitanti dell'edificio?
l'idea è molto semplice: all'interno del rivestimento della parete ventilata di una palazzina qualsiasi collocare tutta una serie di grondaie che portano l'acqua dal tetto fino a terra. lungo il percorso dell'acqua piovana dall'ultimo piano fino al suolo, vengono collocate una marea di piccole dinamo che girano spinte dal flusso del liquido.


le linee di grondaia dovranno essere molte, il piú possibile. le dinamo anche dovranno essere collocate in modo fitto e costante. per favorire questo sistema di creazione di energia sarebbe piú vantaggioso disporre le grondaie con una inclinazione quasi orizzontale, in modo da allungare il tragitto da cui raccogliere energia e da smorzare la velocità del flusso d'acqua che alla lunga romperebbe le dinamo.
l'energia prodotta sarebbe poi immagazzinata in una batteria centrale che la redistribuisce anche dopo la pioggia. la produzione totale di corrente potrebbe essere limitata, forse, ma sarebbe pur sempre un risparmio. e poi in zone molto piovose o in territori tropicali con stagioni delle piogge e monsoni, oppure in zone nevose dove lentamente grandi quantità di neve si sciolgono, secondo me il risparmio sarebbe tutt'altro che ridotto.
pioggia = energia gratis.

p.s. Filippo Cavallari suggerisce l'utilizzo delle Pompe ad Ariete

Tuesday, 28 August 2012

Pequeña utopía energética


...en estos tiempos de crisis, desempleo, dificultad en pagar la luz, tiempos de nada que hacer, tiempos de problemas de abastecimiento energético, en que se buscan nuevas formas de energías limpias, tiempos de vida poco saludable, obesidad en ciertos casos, en otros gente que se mantiene con los gimnasios pero que ya no puede pagar más, en estos tiempos que la gente no sabe como ganarse un sueldo...

...en estos tiempos, porqué no poner una serie de dispositivos de pedales para generar energía limpia para los ayuntamentos? cada uno que tenga tiempo o necesidad de unos pocos euros se puede sentar en la silla y comenzar a producir energía para la colectividad.
No hace falta estar contractado, no hace falta nada mas que ponerse a pedalear.

Una maquinita registra tu producción de energía.
Esta producción que haces te puede ser abonada como descuento en tus facturas de la luz (por si alguien tiene una casa y no tiene un trabajo) o tambien en efectivo (me imagino los sin techo que no tienen para comer o imigrantes sin trabajo que, rechazados, a veces no saben como ganarse unos euros para comer un bocadillo).

No tiene contraindicaciones, la colectividad agradecería. tendría energía sin tener que producirla comprando petrolio o otras fuentes de energía contaminantes, la gente haría un poco de deporte y los desempleados tendrían por lo menos algo que hacer para reducir los gastos o ganar unos euritos, sin necesitar que estar enviando curricula y hacer entrevistas frustrantes donde están sistematicamente rechazados.

que os parece?
lo hacemos?

Tuesday, 31 July 2012

Eco-Agro-Palestra

I contadini lo hanno sempre detto!
vedendo la gente far jogging o pagare per andare in palestra commentavano: "che i vegne qua far i múscoi! a ghe ne xe da łavorar qua!"
ebbene i tempi sono maturi!
nessun agriturismo, nessuna formula vacanziera per stare in contatto con la natura, ma pura attività fisica agreste! L'Agro-Palestra!

si, sembra una idiozia, ma l'idea in realtà è strutturata così: 
nell'agro-palestra sono state selezionate delle attività utili a fini agricoli e la gente entra nella "palestra" esattamente come in una normale palestra e il personal-training (ci vuole) indirizza movimenti e sforzi per sviluppare la giusta ipertrofia muscolare e, allo stesso tempo, indirizzare le forze sprecate in qualcosa di utile.
e magari, stando sotto il sole, ti fai anche l'abbronzatura! ma che vuoi di più!!




no, dai, seriamente, il fatto è che non si puó vedere tutta questa gente fare sforzi e sviluppare così tanta energia senza alcuno scopo...

in un contesto urbano invece dell'Agro-Palestra si potrebbe organizzare una Eco-Palestra per sviluppare attività ecologiche.
o almeno una Socio-Palestra per utilizzare gli sforzi della gente a qualche attività che possa avere qualche utilità sociale.
qualsiasi cosa, basta che ci sia un senso nel pagare soldi per fare degli sforzi! su!

Friday, 16 September 2011

DIGA A VENTO

la diga a vento è una tecnologia che si costruisce nei canyon ventosi o nelle gole che incanalano correnti d'aria.
l'idea è utilizzare il movimento che hanno le tende o le bandiere (o qualsiasi tessuto) quando sono attaccate a un cavo da sopra, mentre l'estremitá piú in basso si gonfia e si dimena.


la diga a vento è dunque una o una serie di grandi tende agganciate ai lati di un canyon ventoso.
la parte bassa di questi tendoni è dotata di un cavo metallico molto resitente.
ai lati del canyon ci sono delle leve collegate ai cavi che vengono costantemente alzati e abbassati dalla forza delle tende.
le leve solo collegate a grandi ruote pesantissime che, messe in movimento tendono per inerzia a girare su se stesse. il continuo movimento delle leve garantisce o aumenta la velocitá della ruota.
il movimento è dunque virtualmente infinito.

movimento uguale energia.

una specie di mulino a vento alternativo.

le tende potrebbero essere messe in serie e produrre piú energia.

Tuesday, 23 August 2011

turbine a maree

analizzando un poco il progetto del Mose per Venezia (che a me sembra na bella pazzia all'italiana) stavo studiando un po' le proprietá dei flussi delle correnti tra mare e laguna.
Il mare ha ovviamente delle maree molto piú grandi rispetto a quella piccola sacca di acqua bassa che è la laguna.
succede dunque che quando arriva la marea alta (anche quella normale, non dico l'acqua alta di Venezia), il mare spinge acqua dentro alla laguna perchè c'è un cambio di livello del mare, uno scompenso tra i due vasi comunicanti e per le bocche di porto si genera una forte corrente in un senso. poi con la marea bassa la corrente va al contrario.
insomma, normale.
ma quindi, pensavo, visto che del Mose non se ne fará nulla, credo, e visto che si sono giá cominciati cantieri titanici, perchè non collocare turbine su tratti delle bocche di porto (non serve chiuderele tutte, basta una parte) e con il flusso d'acqua che ogni 6 ore cambia e spinge, garantire a venezia e dintorni luce gratis tutto generato dalla gravitá lunare?

magari non tutte le bocche, bastano alcune, con delle linee alterne per catturare piu corrente possibile, le barche passano lo stesso, non quelle immense, ma basta lasciare una bocca di porto aperta, le altre invece cosi:

non che mi piaccia l'idea di chiudere le bocche di porto con barriere, ma visto che hanno giá spaccato tutto, almeno ricaviamoci un po' di energia gratis.


Wednesday, 29 December 2010

Miglioramenti per le Automobili

dei piccoli accorgimenti tecnologici possono migliorare le prestazioni delle automobili ottenendo dell'energia gratis senza nessuno sforzo.
1- prima di tutto ovviamente il pannello solare sopra la cappotta è evidente che immagazzinerebbe botte d'energia mentre la macchina se ne sta parcheggiata sotto il sole d'estate. (da quel che ne so, questa idea è vecchissima, oppure sicuramente applicata da qualcuno, già).
2- la seconda fonte di energia è utile soprattutto a macchine molto veloci che sfrecciano a 150 km per le autostrade e si tratta di ventole a turbina che, incanalando il vento, girano e producono energia. esisterà già questa semplice applicazione del mulino a vento alla veloce macchina?
3- la terza sarà utile specialmente a macchine che vanno per terreni accidentati e pieni di buche e non è altro che una dinamo che sfrutta il movimento degli ammortizzatori. a ogni buca una piccola scarica di elettricità.

e poi tanto per finire, un mio vecchio cavallo di battaglia, cambiare l'odiosa carrozzeria delle macchine! basta con queste leghe laccate di plastiche o metalli che come le tocchi si strisciano e costa un miliardo rimetterle a nuovo, facciamo le carrozzerie di GOMMA! o almeno rivestiamole di gomma! attutiscono gli impatti, se tocchi un'altra vettura non si strisciano così facilmente, non si rovinano e non hanno controindicazioni!

Tuesday, 31 August 2010

Lombadas rodoviárias energéticas


então, entre as várias coisas que gostaria de ver inventadas nos próximos dez anos, a parte da central a energia muscular conectada a muitos gimnásios (entrada aberta para todos) onde as pessoas fatigando produzem energia de graça, gostaria de ver aplicada outra tecnologia!


trata-se do siguente:
a Lombada rodoviária energética, também chamada de quebra-molas dinámicas ou ondulação eléctrica
(ver desenho, um pouco ruin, è verdade, mas com o tempo que tenho aqui no Angola é dificil mesmo fazer melhor...)
é um fácil e comum dispositivo dínamo que produz energia no momento que você pisa nele (do mesmo princípio daqueles chãos de discoteca que se iluminam, o daquelas pilhas que funcionam apertando com a mão) aplicado às lombadas ralentizantes que estão nas zonas urbanas para que os carros não corram muito rápido.
A lombada tá ligada à rede geral de energia da cidade e sobretudo aos lampiões que estão na frente dos carros.
todo carro que pasa nas lombadas produz energia.
um engarrafamento numa cidade como São Paulo, por exemplo, pode ser uma fantastica fonte de energia eléctrica pela cidade!!!!
lombadas energéticas para todooooooooooooooooooooooooooooooooos!!!!!
tchau

Friday, 25 December 2009

TRASPORTO SATELLITARE



ecco un sistema di trasporto che non consuma energia (a parte un piccolo investimento inizale)
si tratta di mandare in orbita un satellite che ruoti attorno alla terra, come fanno tutti i satelliti, bighellonando placidamente qua e là negli ultimi strati dell'atmosfera.

ora, il piano è il seguente: facciamo calare una corda dal satellite.
la corda ovviamente dovrà essere piuttosto lunga visto che dovrà arrivare fino a toccare quasi la superficie terrestre!
su questa corda appesa al cielo agganciamo una piattaforma ed ecco fatto: un servizio di trasporto gratuito, eterno e che non ha bisogno di nessun carburante!
c'è solo da spianare le montagne che si troveranno nel tragitto, ma nient'altro.

potremmo anche mettere una scala a pioli tra la terra e la luna, ma questa è un'altra storia.

viva la gravità.