Thursday, 14 May 2020
acabando un cuento...
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paradossi da virus covid-19
NON VIVERE
PER NON MORIRE
Qual è l'animale che esce dalla tana soltanto se ha la certezza assoluta di non essere sotto la minaccia di un pericolo invisibile? Uscire di casa è sempre stato, già di per sé, un assumersi il rischio di non rientrare. Ognuno si prende il rischio che considera giusto.
O almeno era così fino a poco tempo fa.
Adesso il rischio da correre è deciso dallo stato.
sasso toro
Wednesday, 13 May 2020
mondo nero
Si tratta soltanto del negativo del "mondo par roverso" di qualche giorno fa, con l'aggiunta di una piccola tonalità anticata, ma devo ammettere che questa versione mi piace molto!
Anche questa versione della mappa la puoi avere accedendo a questo link: The Black World.
In questa pagina dai un'occhiata a tutti i gadgets su cui puoi stampare questa cartina.
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do potaci
Co te resta un fiantin de cołor dopo ver piturà chelcossa de sòłito, par no butar via tuto, foo do spenełae inte un fojo, justo par xogar na scianta col penel.
Vien fora senpre chelcossa che, sol momento, el me par poco interessante: do spigassi cołorai, do potaci sensa nessun vałor.
Ma chealtro di go catà inte un libreto sti do dexegneti qua. No xe che i sie łe mejo ópere che gapie mai fato in vita mia, ma go da rivałutar tuti sti łavori fati in do segondi, parché, a distansa de tenpo, desementegàndome che i xe dexegni mii, go da ameta che i manifesta chelcossa de fortemente espressivo. I ga na forsa insoma.
Ve i meto qua soło par darghe un posto inte łe me esplorassion creative a 360 grai.
E vedemo cossa che ghe'n vegnarà fora pi vanti, da sti cołori.
Ciao
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Tuesday, 12 May 2020
messaggio onirico sistemico
Oggi ho sognato la seguente frase dalle implicazioni evidentemente sistemiche.
Ciò che riceviamo
è grazie alla Madre.
E ciò che scegliamo
è grazie al Padre.
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evolución vegetal-19
Questa grande pianta non si può classificare esattamente di "albero", anche se le sue proporzioni sono enormi. Si tratta di una grande unica radice che si sviluppa in lunghezza e in altezza, ma non in larghezza.
All'inizio si sviluppa dal seme una lunga radice filiforme che va estendendosi sinuosamente sotto la superficie del terreno. Poco a poco la pianta cresce e questa radice si allunga e si eleva in altezza, uscendo dal suolo. Crescendo ed elevandosi, questa pianta genera un vero e proprio muro ligneo resistente e sinuoso che può arrivare addirittura a misurare 4 o 5 metri di altezza e può estendersi fino a 60 metri di lunghezza!
È per questo che viene chiamato "Albero-Diga" dagli abitanti delle aride regioni montane dove crescono dei boschi di questa pianta. Questa pianta infatti sviluppa il muro in modo da creare delle sacche, dei bacini di raccolta per le acque piovane e genera delle vere e proprie dighe grazia alle quali la pianta conserva l'acqua di cui ha bisogno durante i periodi di siccità.
Quando piove la sommità della pianta si riempie di verdi foglioline che generano una sorta di "serpente verde" sulla sua cresta.
Nel primo punto originario di sviluppo, generalmente il punto più alto della pianta, nasce una volta all'anno un grande fiore che può raggiungere un metro e mezzo di diametro e da esso un grande bulbo che è un frutto molto succoso e delizioso. Questo frutto è simile a un cocomero, ma può superare in altezza una persona!
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Sunday, 10 May 2020
el mondo par roverso
Questa è una mappa del mondo fatta a mano e a memoria. Si tratta del "mondo par roverso" il mondo a testa in giù.
È una mappa piuttosto dettagliata per essere fatta a mente, me ne stupisco io stesso. Credo infatti che sia giunto il momento di rilanciare l'antico mestiere del cartografo, colui cioè che rappresenta su carta le proprie conoscenze geografiche dando un tocco artistico e di visione personale del mondo.
Io mi proporrò come Antico Cartografo Veneziano e le mie iniziali, MAssimo Pietrobon, oltre a rappresentare la parola MAP, cioè mappa, sono anche le stesse del famoso esploratore MArco Polo, altro illustre Veneziano (che poi, come me, Veneziano in senso stretto non era).
Ecco dunque un primo esempio di un atlante che realizzerò un giorno di tutto il mondo, composto da tavole componibili che rappresenti a mano lo stato del mondo odierno.
E se ti piace questa mappa... Puoi comprarla in varie versioni!
Scegli il tuo gadget con questa mappa!
(girata però all'insù, come di solito si usa fare! hehe)
clicca su questo link: The White World e dai un'occhiata a tutti i gadget che potrebbero interessarti.
Massimo Pietrobon HP Magnets
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calamite globali
Queste mappe del pianeta Terra sono realizzate in modo piuttosto artigianale usando come base delle calamite da frigo di diametro di 15 cm. Su queste calamite ho disegnato a memoria la forma dei continenti visti da 3 punti di vista diversi che mostrano le principali terre abitate del pianeta.
Niente di nuovo per un fanatico della geografia come sono, però in questo blog mi ripropongo di lasciare un segno della maggior parte delle cose creative che faccio, quindi anche questi esperimenti hanno il diritto di trovare il loro spazio. Et voilà!
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Saturday, 9 May 2020
la vita perfetta
Il Corpo sa
La Mente osserva
L'Ego tace
Lo Spirito assente
Friday, 8 May 2020
i due gemelli
Frugando tra vecchie foto... ecco apparire la prima versione di un quadro, poi rimaneggiato fino a diventare, alla fine, un disegno di una divinità d'acqua...
La prima versione invece fa riferimento a due persone, un uomo e una donna, con lunghi mantelli azzurri che sembrano le onde del mare.
I volti dagli occhi chiusi e la pelle a tonalità fredde.
Dietro di loro un cielo che è metà un tramonto e metà una notte stellata.
Secondo le mie ultime scoperte onirico-inconsce questa sorprendente tematica ricorrente rappresenta due gemelli. Selene e Silo.
Ecco qua sotto il quadro che è stato pitturato sopra questo primo sbozzo fatto a caso, ma proprio per questo... assai evocativo e significativo di tematiche profonde.
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mad maps - the book
Coming from Germany, here you have this recent book called MAD MAPS.
This book shows a series of maps that changes your conventional idea of the world, and, of course, there are two maps that are mine!
1- the famous map of the Political Pangaea
2- and the Roman Empire and the USA
Another geographic success for MAssimoPietrobon
Wednesday, 6 May 2020
mappa tanto per gradire
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3 messaggi onirici
Una notte sogno questo messaggio:
"Io sono la Pioggia. ...e Io sono il Vento"
La notte dopo sogno quest'altro messaggio:
"[Nascono] i Fiori. Sotto la Pioggia"
La notte seguente, un'altra frase:
"I bambini non si nutrono di cibo. I bambini si nutrono di sguardi"
Wednesday, 29 April 2020
Tuesday, 28 April 2020
Esercizio di pensiero 4
Stai fermo, chiudi gli occhi e senti sotto di te il pianeta terra che gira sul suo asse. Lentamente. Inesorabilmente. Eternamente. Impercettilmente.
Sei trasportato dalla sua rotazione.
Stai sopra a un veicolo.
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Monday, 27 April 2020
Umiltà e arroganza
Sentirsi umile è segno di arroganza.
Sapersi arrogante è segno di umiltà.
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Friday, 24 April 2020
mappa a scotch
Questa mappa dei paesi del Sud del mondo potrebbe non essere la mappa più interessante dell'universo a prima vista, ma ha una particolarità: è realizzata a mente usando pezzi di scotch che, staccati dalla superficie della carta, si sono portati via il colore giallo del fondo uniforme del foglio.
Si tratta quindi di una mappa in negativo, realizzata con pezzi di scotch.
Non sarà la più bella del mondo, ma questa mappa quindi è comunque originale nel processo di realizzazione.
chica del picaflor
La tercera versión de la idea para el dibujo para la portada del libro de poesía de Inés Cañal y Cañal
Las otra versiones: Corazón de Nectar y Ragazza del Colibrì.
Thursday, 23 April 2020
Wednesday, 22 April 2020
etimologia-49
CORAZÓN
En los tiempos pasados la gente solía ser muy dura y muy cerrada. Siempre incumbían guerras, hambrunas, inquisiciones, pestilencias, saqueos, etc y lo mejor en estas circunstancias era lo de desconfiar en los desconocidos. De una manera o de otra acabó siendo normal cerrarse en sí mismos y aparentar dureza y frialdad. Fue en esta época que se convirtió en algo común pensar que nuestros sentimientos y nuestro lado sentimental y emotivo eran algo que había que cerrar en un caparazón para protegerlo y defenderlo del mundo exterior. Es así que lo que necesitaba la "coraza más grande" era nuestro centro emocional, o sea el "corazón". Literalmente la palabra "corazón" viene de "gran coraza" y expresa claramente la voluntad de los individuos de defender sus vulnerabilidades desde los ataques de las demás personas.
En los tiempos pasados la gente solía ser muy dura y muy cerrada. Siempre incumbían guerras, hambrunas, inquisiciones, pestilencias, saqueos, etc y lo mejor en estas circunstancias era lo de desconfiar en los desconocidos. De una manera o de otra acabó siendo normal cerrarse en sí mismos y aparentar dureza y frialdad. Fue en esta época que se convirtió en algo común pensar que nuestros sentimientos y nuestro lado sentimental y emotivo eran algo que había que cerrar en un caparazón para protegerlo y defenderlo del mundo exterior. Es así que lo que necesitaba la "coraza más grande" era nuestro centro emocional, o sea el "corazón". Literalmente la palabra "corazón" viene de "gran coraza" y expresa claramente la voluntad de los individuos de defender sus vulnerabilidades desde los ataques de las demás personas.
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historia V
“Sabías que
las rosas de los vientos son diferentes cada día?” dijo el viejo marinero al
joven que lo observaba perplejo sin entender bien la pregunta…
“las rosas
de los vientos… Sabes de lo que te hablo?”
El joven
dijo que sí con la cabeza pero estaba claro por su mirada que no entendía bien
de lo que iba todo aquel asunto…
El viejo lo
miró con sus ojos penetrantes y luego bajó la mirada y volvió a concentrarse en
su trabajo: sus manos expertas estaban anudando una cuerda gruesa y rígida.
Después de un
rato de nuevo el viejo quebró el silencio:
“la gente ve
la rosa de los vientos y cree que siempre te enseña lo mismo: Norte, Sur, Este…
Tramontana, Gregal, Mistral… pero no es así.
Un día el
Oeste es fuerte, el día siguiente es minúsculo, insignificante, casi no se ve
más.
Un día el Sur-Oeste
se convierte en el nuevo Norte, pero un momento después ya se transforma en su
opuesto. El opuesto del Norte!
Y cuál crees
tú que sea el opuesto del Norte?
El Sur,
dirás.
Pues… la
verdad es que… depende!
Depende del
día…
Un momento
es el Este, otro momento es el Sur-Este.
Hay veces incluso
que el opuesto del Norte es el Norte mismo!”
El joven
miraba con los ojos abiertos y sin palabras al viejo marinero que seguía serio
y concentrado en su cuerda…
no podía creerse
lo que estaba escuchando… ¿quizás aquel hombre estaba loco?
De repente le
joven dijo: “abuelo, pero qué me estás contando! El Norte es el Norte y el Sur
es el Sur, siempre fue así. Es así que los marineros se guían, desde siempre…
no entiendo cómo puedes decir que todo cambia a cada segundo…”
Y el viejo,
sin levantar la mirada de su labor manual, pero quizás con una pequeña sonrisa
dibujada entre las arrugas, le contestó, tranquilo:
“Claro que todo
cambia!
Todo cambia,
como las olas del mar.
Cómo no van
a cambiar los puntos cardinales?
El marinero
se lanza a la mar sin saber nada y luego verá como seguir su rumbo…
Se trata de
hecho de una apuesta, de un arriesgo, de un atrevimiento: empieza con un rumbo pero
luego se da cuenta que ya se ha transformado en otro, así que tiene que ajustar
su viaje y reinventarlo para seguir buscando lo que busca.
Y lo más
divertido: sabe él lo que busca? Sabe él cual es su verdadero norte?
Al final, te
darás cuenta, todas las direcciones no so rectas rectas son como serpientes
marinas que van deslizando sinuosamente. Tentáculos imprevisibles. Vivos.
Y hay
infinitas direcciones en continuo movimiento. Encontrar el Norte verdadero, el
Norte exacto, dentro de esta fluida infinidad, es imposible.”
Ahora el
joven estaba confundido de verdad… no entendía de qué estaba hablando este
señor. Seguramente estaba loco!
O peor aún,
se estaba mofando de él!
Ah, claro: seguro
que le estaba tomando el pelo! Lo estaba tratando de estúpido!
En seguida
el joven se irritó terriblemente.
Se levantó
de repente, miró el viejo con resentimiento y, ofendido, sin saludarlo se giró
para marcharse de allí, lo más lejos posible.
Ya estaba a
unos cuantos pasos de distancia cuando escuchó de nuevo la voz segura y
tranquila de aquel viejo y no pudo evitar de ponerle atención:
“Mi querido
joven, de qué sirve alejarse tanto?
No ves que
todos tus pasos que te alejan de mí, si los sigues hasta el final, acabarían
trayéndote aquí de nuevo? Esto se llama circunnavegación! Cuanto más rápido te
alejas, más rápido acabarás volviendo aquí a este pobre viejo.
Cada
dirección parece que se aleja de las otras, pero en realidad, lo que hace es
irse a la búsqueda de su opuesto para volver al centro.
Todos los Nortes
están atraídos por sus Sures”.
De repente la
irritación del joven se esfumó en un instante: ahora entendía que aquel viejo hablaba
de algo más interesante de una simple rosa de los vientos… algo que quería
decir algo más de lo que parecía al principio…
El viejo
levantó los ojos profundos cuanto el mar para ver si ahora de verdad el joven
escuchaba atentamente y con su voz lejana como el viento del Sur dijo una
última cosa:
“Cuando sale
del centro toda dirección se aleja de las otras simplemente para volver a abrazarse
de nuevo con ellas en el mismo centro, al final del viaje. Pero antes de poder
volver, ha de pasar por sus antípodas que es su centro opuesto, su centro
oculto, el más difícil de alcanzar!”
Y al cerrar
la boca, como si se tratara de un fantasma, el viejo despareció de repente y la
cuerda que sujetaba en sus manos cayó al suelo…
Ya no había
nadie allí!
El joven,
asustado, abrió los ojos de repente! Se había dormido un segundo, mientras
trabajaba sentado sobre las cuerdas junto con el viejo marinero!
Qué susto! Seguro
que había soñado todo… todo aquello fue tan sólo una loca imaginación.
Respiró
profundo, se tranquilizó y volvió a la realidad.
Pero aquel
sueño aún le parecía tan real…
Se miró alrededor
y todo estaba normal.
El viejo,
concentrado en su trabajo, en silencio seguía anudando su cuerda gruesa y
rígida con sus manos expertas.
Tan sólo una
pequeña sonrisa, quizás, estaba dibujada en su cara, entre sus arrugas
misteriosas…
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Tuesday, 21 April 2020
historia XII
Hace muchos
días que salimos hacia mares desconocidos. Ya pasamos por tormentas y por días
sin un mínimo soplo de viento. En todo caso la tripulación siempre estaba en
movimiento, trabajando aquí y allá, a veces gritando, a veces riéndose y a
veces insultándose uno con otro.
Pero en todo
ese tiempo nadie, pero nadie me dio la más mínima atención…
Todo el
mundo me ignoró, como si fuera invisible… inútil.
Me quedé en
mi rincón, en silencio. Observando todo aquel movimiento de hormigas
enloquecidas y yo me quedé inmóvil. A la espera.
Pasaron más
horas y más días.
Me
preguntaba por qué me habían traído allí con ellos si al final no les servía de
nada y nadie ni siquiera me miraba.
Pero no
tenía nada mejor que hacer, así que esperé, esperé y esperé.
No sé el
qué, pero sí que esperé.
Un día como
tantos otros un hombre grita más alto, más fuerte, más agitado. Todo el mundo
se agita como contagiado…
Una tensión
nueva se respira entre la tripulación y, ahora sí, desde lejos, por primera
vez, por breves segundos, alguien me mira de vez en cuanto, con una sonrisa
extraña que no consigo interpretar.
Al cabo de
unas pocas horas un grupo de marineros se me acerca… me miran fijos… sonríen
como enloquecidos… sin decir nada me agarran y me levantan trabajando como un
solo cuerpo…
Qué os pasa?
Qué hacéis?
En un
segundo me hacen balancear y gritando y riéndose me lanzan fuera de la
balaustrada, directo a la mar…
Caigo de
cabeza en el agua y comienzo a bajar y a bajar… Sólo ahora me doy cuenta que me
habían atado una cuerda a mis pies. No puedo moverme. Sólo puedo bajar.
El silencio
submarino me invade con su paz azul, infinita como todos los azules.
Veo todo
cabeza abajo. El mundo parece el reflejo de este otro mundo más armonioso, más
profundo y oculto. El barco allí arriba (…o abajo?...) parece una pequeña
concha que flota en la superficie del mar.
Será que son
ellos los que se han quedado debajo del mar? Y yo… no estaré volando hacia
arriba?
Después de
un minuto mi cabeza choca con la tierra. El fondo del mar.
Todo es tan
pacífico… tan coloreado, tan mágico…
Los peces
juegan entre los corales, un pulpo se esconde detrás de unas algas y cambia de
color de repente, casi no se puede más reconocerlo… los rayos del sol, azules y
vivos, juegan danzando al ritmo de las ondas superficiales.
Estoy aquí,
inmóvil como una piedra antigua y la verdad es que todo esto comienza a
gustarme. Prefiero estar en la profundidad, este es mi lugar! No estoy echando
de menos ni un poquito la superficie… la superficialidad… todos aquellos movimientos
y aquel ruido del cual no me sentía participe. Aquí sí que me quedo y veo la
majestuosidad y la amplitud de este mundo debajo del mundo… de este mundo antes del mundo de arriba…
Un mundo
antiguo, un mundo silencioso, un mundo que se mueve con elegancia y con
lentitud, un mundo sabio, profundo, un mundo eterno.
Este el
lugar por el cual nací!
Yo soy el
ancla del barco!
Es normal
que me sienta útil aquí: es aquí, en lo profundo, en lo invisible, en lo oscuro
que cumplo con mi vocación!
Veo la cuerda
que sube desde mis pies hasta la superficie al lado del barco. Sin mi peso, sin
mi fuerza, sin mi firmeza en quedarme aquí, todos allí arriba estarían perdidos
en el mar, arrastrados de un lado al otro por las ondas superficiales y las
corrientes. Es gracias a mi labor inamovible y profunda que ellos encuentran la
paz y su lugar.
El barco
tiene que estar cerca de una isla o a un puerto, ahora bajarán a visitarla y a
descubrirla, pero lo que no podrán nunca descubrir es este mundo submarino en
él que estoy.
Ese fondo
que un día ya fue un valle de una linda isla del pasado, inundado para siempre
y ya olvidado por el mundo.
Ese fundo
que un día será empujado hasta arriba otra vez y será la montaña de una nueva
isla del futuro.
Aquí yo lo
veo todo. En todas las direcciones, del tiempo y del espacio.
Cuando la
exploración, allí arriba, haya acabado, volverán a levantarme y a ponerme
dentro del barco. Volveré a viajar a otros mares.
Pero siempre
llegará de nuevo el momento de zambullirme en las profundidades para
redescubrirme otra vez en mis profundidades queridas.
Mi
exploración profunda.
Es aquí el
lugar del ancla y de toda su firmeza.
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