Sunday, 2 January 2022
Wednesday, 29 December 2021
parla come mangi
Dimmi come mangi e ti dirò chi sei!
A che servono mille terapie e analisi psicologiche, riflessologie, studi astrologici, etc... se poi per capire chi sei basta vedere come mangi?
Il cibo è il grande simbolo dell'amore con la madre e quindi della connessione con la vita e l'universo, per cui vedendo un po' come mangi si può capire tutto della tua psicologia!!!!
- preferisci mangiare da solo? quindi ti è difficile l'intimità con gli altri.
- mangi tanto? sei carente?
- mangi poco? non meriti abbondanza e amore?
- vuoi solo cibi sani? sei molto esigente e anche un po' arrogante, perché esigi solo il meglio della vita per te, non tolleri niente che stia sotto lo standard della perfezione. (inoltre se poi questa esigenza alimentare è diversa dal modo di fare di tua madre, questa è una critica indiretta a come tua madre di ha nutrito/amato).
- vuoi mangiare in compagnia? sei un tipo sociale e gioviale.
- mangi solo schifezze che fanno male al tuo corpo? è come dire che non vali, che non meriti il buono della vita (anche questa è una ripicca con la madre che ti ha dato un corpo e tu lo disprezzi).
- ti infastidisce che qualcuno mangi dal tuo piatto? non ti piace chi invade il tuo spazio e sicuramente hai lo stesso atteggiamento con soldi, luoghi e proprietà.
- dividi sempre tutto a metà? hai paura di essere abusivo.
- mangi sempre alla stessa ora precisa? sei un tipo strutturato, pianificatore e probabilmente un po' rigido.
- mangi a qualsiasi ora in modo disordinato? non hai struttura del tempo. sei impulsivo e individualista.
- in famiglia tutti mangiano cose diverse o in momenti diversi? la connessione con la famiglia è basata sull'indipendenza oppure è senza struttura o divisa.
- mangi in fretta? hai paura che qualcuno ti porti via l'amore che ti spetta? sei geloso, sei insicuro?
- mangi lento? vorresti trattenere tua madre con te?
- non fai attenzione al gusto del cibo? mangi qualsiasi cosa? forse non sai mettere limiti agli altri o non hai chiaro cosa vuoi nella vita.
- stai attento a tutti i veleni che ci possono essere nei cibi? forse ritieni che i tuoi genitori sono un po' manipolatori e ogni cosa buona che ti danno ha un fine occulto che ti può vincolare o nuocere?
- mangi sempre le stesse cose? hai paura di ciò che è diverso o degli sconosciuti.
- il cibo è un concetto importante nella tua vita? è tua madre che è importante per te.
- non ti preoccupi del cibo, non è assolutamente una tua priorità. Allora svaluti l'importanza di tua madre.
- stai attento ai sapori e agli abbinamenti degli alimenti? hai cura della tua vita e sei sensibile all'arte e alla bellezza.
- ti piace sperimentare cibi nuovi? sei aperto al mondo.
- devi sempre provare dal piatto di chi mangia con te? se lo fai sempre, allora sei un po' invidioso e insicuro, ti confronti con gli altri e hai paura di essere inferiore.
- compri sempre il cibo più caro? pensi di valere molto allora (ma forse lo fai perché dentro non ne sei così sicuro).
- curi moltissimo l'estetica di ciò che ti prepari o posti il tuo cibo in instagram? potrebbe voler dire che ti interessa più l'apparenza che l'essenza.
- dividi il tuo cibo con gli altri o offri spesso agli altri di provare? sei generoso.
- lasci sempre ciò che ti piace di più come ultimo boccone? ti piace l'idea del piacere più che il piacere stesso. Sei idealista e forse anche pianificatore.
- ti sporchi spesso mangiando? fingi di essere ancora un bambino.
eccetera eccetera eccetera
questi esempi sono solo per dare l'idea di come funziona l'idea. Quindi osservate bene come mangiate perché ci sono interessantissimi insight che arrivano da una semplice osservazione.
- compri sempre ciò che costa meno? allora pensi che non vali tanto
hypnotic map
This is the Hypnotic Map of the world: try to do a zoom into it and you'll understand why it's called like this.
Wednesday, 1 December 2021
tecnica psico-onirica 5
Quando ti risvegli da un brutto sogno dove ti senti minacciato da un assassino o inseguito da qualcuno di pericoloso, quando senti qualcosa di spaventoso in casa, oppure c'è un animale feroce che ti vuole attaccare, o un mostro, o qualcosa di altamente inquietante: un cadavere, uno spirito soprannaturale, una qualsiasi cosa che ti faccia sentire minacciato da una forza maligna o da un pericolo imminente... ecco! questa è l'occasione ideale per mettere in atto la tecnica psico-onirica numero 5:
Quando sognamo questi elementi minacciosi che mettono in subbuglio la nostra sicurezza e rendono insicuri i nostri luoghi di rifugio (la nostra casa, per esempio, è un classico), si tratta spessissimo di un ottimo segnale, anche se non necessariamente gradevole: un elemento nuovo, già presente nel nostro inconscio, si sta manifestando alla nostra coscienza in modo ormai imminente e deciso. Anche se la ragione percepisce come una minaccia alla sua stabilità ogni novità che viene dall'oscurità emozionale delle nostre profondità illogiche, si tratta probabilmente di una nuova presa di coscienza che amplierà la nostra visione del nostro mondo, senza nessun dramma e nessun cataclisma mentale.
Spessissimo questi sogni sono soltanto l'annuncio dell'arrivo di una novità che abbatterà la nostra visione chiusa del mondo e di noi stessi. In un certo senso tutti questi elementi minacciosi sono nostri alleati che vengono come ambasciatori a dirci che, volenti o nolenti, le porte della coscienza si stanno aprendo a qualcosa di nuovo.
La trasformazione ha sempre un sapore archetipo di morte e di distruzione di ciò che c'era prima, ma non per questo si tratta di un passaggio traumatico. La cosa più probabile è che semplicemente ci sveglieremo nei prossimi giorni con più capacità di accettare cose nuove della nostra vita.
Considerando quindi che questi "nemici" sono in realtà "alleati" che vengono ad annunciarci qualcosa, che si travestono con l'immagine metaforica esatta che ci spaventa, solo per essere visti e trasformarsi in immagini più serene e pacifiche, la tecnica psico-onirica che propongo adesso è la seguente:
Siccome l'obiettivo di questi personaggi onirici è quello di annunciarsi, di farsi vedere, di mostrarsi, ritornate nel mood della fine del sogno, quando vi siete svegliati spaventati e date un finale nuovo al sogno: invece di sentirvi minacciati da quel personaggio, immaginate che riuscite a girarvi con calma verso di lui.
Il personaggio si ferma e semplicemente finalmente si sente riconosciuto.
Tu continui ad osservarlo con attenzione e tranquillità per capire quale è il suo messaggio e mentre lo immagini (senza dover necessariamente capire niente a livello razionale, semplicemente vivi l'esperienza), senti le tue sensazioni e le tue emozioni... qualcosa cambia? Qualche emozione si scatena?
La coscienza finalmente entra in contatto, pacificamente, con l'inconscio; riconoscendo e rispettando il suo linguaggio.
Monday, 29 November 2021
Monday, 15 November 2021
ara ti ah!
Monday, 1 November 2021
burocrazia dal primo giorno
Sunday, 17 October 2021
le avventure di Fabio
Qua invece si sta cimentando con arco e freccia immaginari per scoccare un dardo verso il suo bersaglio!
Thursday, 2 September 2021
new handmade worldmap
Wednesday, 1 September 2021
Wednesday, 25 August 2021
Wednesday, 18 August 2021
Wednesday, 11 August 2021
orizzonti genealogici
- Pietro Florian (nato prima del 1851) a Monastier
Tuesday, 10 August 2021
dall'unico all'universale
Monday, 9 August 2021
lingua-madre e lingua-padre
Friday, 6 August 2021
sora la létera Ç
Thursday, 5 August 2021
buscando ser feliz...
Qué buscas en la vida?
Muchos dirían: “ser feliz”.
Pero será que buscar la felicidad hace más feliz?
O no será que sólo mantiene en la frustración?
Querer ser feliz suena normalmente a algo como no pedir mucho o pedir sólo lo esencial.
Es como decir: renuncio a muchas otras cosas pero me quedo con lo mínimo, pero con lo importante.
En realidad buscar la felicidad es algo enorme, desmesurado!
Algo prácticamente inalcanzable que, además, es imposible de reconocer.
Es algo que nunca tiene fin.
Es más fácil buscar algo más pequeño, algo concreto, existente, algo normal y no algo tan ambicioso e etéreo como la felicidad.
Es menos glamuroso, pero si deseas una casa o un trabajo o una pareja o cualquier otra cosa práctica, éstas cosas, si aparecen, se reconocen. Y puedes estar feliz por ello.
Quien busca ser feliz, busca un ideal inalcanzable. Quien se alegra de lo que realmente pasa en la vida, acaba siendo más feliz, aunque su vida no sea perfecta.
Se trata de una actitud mucho más realista porque todo tiene su vinculación en la vida.
Él que tiene mucho va a estar más vinculado. Y él que tiene poco estará en la escasez y en la carencia.
Todo tiene su precio y nada es perfecto al 100%.
Es fácil fijarse sólo en que lo que falta. Y buscando llegar a un ideal infinito uno podría no darse cuenta de las pequeñas cosas que sí están en su vida y que sí pueden generar alegría.
Normalmente quien se alegra de las pequeñas cosas concretas suele ser más feliz que los que buscan “sólo” la felicidad.
Una buena pregunta sobre la cual reflexionar podría ser:
Cuáles pequeñas cosas concretas podrían hacerte más feliz en tu vida?
Tabele Riasuntive GVU
Dopo 'ver' tanto tanbarà co sta storia de la GVU co tuta na serie de post che i spiega ben in detalio ogni una de le sielte che go fato par zernir' tra na grafìa e chealtra, ve meto qua soto, finalmente, la version final che la riasume tute le règole de scritura e letura.
Come che vedaré, xe fàzile riconóser' le létere che le se pronunçia cusita come in Italian e le létere che le xe difarenti e che ghe xe da tegner' de ocio par scrìver' coretamente in Grafìa Vèneta Ùnica.
Qua gavé la version GVU senplificada (quela che son drio doparar' mi deso e che, personalmente, la me piaxe de pi):
political himalaya
idrografia politica del Po
(Visto da un punto di vista dialettale, il bacino del Po è quasi esattamente l'area dei dialetti Gallo-Italici. Le due aree sono praticamente sormontabili... la Padania è solo per i Gallo-Italici, se la vogliono...)
Tuesday, 3 August 2021
political map of the nile
i nizioleti in GVU
ve ricordo che go scrito xa na serie de post so la grafìa vèneta ùnica.
el primo, el bloco prinzipal, el xe sto qua: grafìa vèneta ùnica.
el secondo, che'l trata de zerti caxi speziali, el xe staltro: xonta a la GVU.
par ùltimo inveze, naltro caxo particolar' e un pâr de note in djeneral so come doparar' la grafìa. staltro post el xe sto qua: nova xonta a la GVU.
inte sto post qua inveze vojo mostrarve i nizioleti de venezia come che i sarìa se la grafìa doparada la fuse la GVU inveze de la tradisional del venezian clàsico del Boerio.
eco qua alcuni exenpi sielti a caxo.
par far sto post go evità de meter' le lètere "L" e le "D" con la sbareta, par mostrar' inveze come che la sarìa la scritura del GVU co no se le mete (opzion conpletamente posìbile senza nesun problema de letura o de scritura)
ve dirò de pi: la scritura senza la "Ł" e senza la "Ð" la me par' diritura pi bela e pi elegante che la version che la uxa ste lètere speziali. e no sol' che questo, la sarìa anca pi asimilàbile par un vèneto medio, bituà a la scritura italiana (quindi la tranxision a la GVU la sarìa pi realìstica), ma anca pi sìmile e in linea co la tradision clàsica de le grafìe stòriche xa existenti in vèneto e anca pi vizina a le grafìe de vèneto oltra-ozeano (come el talian braxilian o el chipileño mesican).
sò ben che la "Ł" particolarmente la xe deventada squasi un sìnbolo de la lèngua vèneta, ma par mi inveze no xe necesario tegnerla par forza, ansi...
conservo comunque la opzion de mantegner' tute do le grafìe come vàlide e co-existenti. conservarle tute do e uxarle in baxe al contesto, secondo i gusti personali, no sarìa propio gnente de asurdo o de stran: sarìa un fià come che i fa i franzexi co'l sìnbolo spezial che'l unise "OE", i todeschi co i uxa la scharfes inveze de na dopia "S" o i spagnoli co i cava via tuti i acenti se el testo el xe scrito in majùscola. le do version le pol co-exìster'.
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ùltima nota: pi che ghe penso e pi me piaxe l'idea de uxar' le lètere "Zj" inveze de le lètere "Ðj" par cheli caxi spiegadi inte la "xonta a la GVU" e cioè chele parole che le sona pronunziade de le volte come "Gi" de le volte come "X" e de le volte come "J": come par exenpio la parola "zjeneral" (o đjeneral) che la se pol pronunziarla general, xeneral o jeneral; o el vocàbolo "razjon" (o rađjon) che'l se pol lèxer' come ragion, raxon o rajon; o anca el nome Zjani (o Ðjani): che el pol eser' dito "Giani", "Xani" o "Jani" (va ben, Jani de sólito el se dixe Joani, ma me gavé capido, no?).
Monday, 2 August 2021
Sunday, 1 August 2021
nova xonta a la GVU
inte'l post Grafìa Vèneta Ùnica ghemo visto na posibiłità de raprexentar' praticamente tute łe difarenti parlate vènete łocałi co na soła maniera de scrìver', sensa priviłejarne una in particołar'. xe sta sufiziente considerar' 18 ponti de grafìa bastanza intuitivi e no masa dironpenti rispeto a łe abitùdini de scritura che gavemo.
inte'l post đopo, xonta a ła GVU, gavemo apronfondiđo un caxo speział de parołe che łe se pronunzia de modi difarenti in diverse xone del vèneto e ghemo proposto do sołuzion posìbiłi, priviłejàndoghene una.
inte sto post qua inveze trataremo de naltra pronunzia diferenziađa che existe inte'l vèneto e che ła xe davero tanto ricorente, par questo che credo che ła mèrita na règoła aposta: se trata de chełe parołe che łe finise in "-ER" in serte xone e in "-ARO" in altre.
ghe xe mił exenpi che se poł far', tipo "pomer", "puner", "murer", "buxier", "forner" che in altre àree del vèneto łe se dixe inte ła forma "pomaro", "punaro", "muraro", "buxiaro", "fornaro". par sti caxi qua no xe posìbiłe xontar' soł' un apòstrofo đopo de ła "R" parché sto sistema el gavemo xa utiłixà par i verbi che i finise par exenpio in "-ar" o in "-are". inte sto caxo ełora propongo naltra sołuzion e cioè queła de scrìver' ste parołe co un acento zircunfleso (cusita: "-ÂR") e che quindi sti vocàbołi łi sie scriti cusita: "pomâr", "punâr", "murâr", "buxiâr" e "fornâr".
de sta maniera se veđemo scrito -stropar'- e -stropâr- savaremo che'l primo el xe el verbo e se pođarà pronunziarlo "stropar" o "stropare" a seconda de nđovhe che vien uno; el secondo vocàboło inveze el xe el nome del àlbaro (chel tipo de salgâr che'l se dopara par far' łe strope), inte sto secondo caxo łe pronunzie łe sarà o "stroper" o "stroparo", senza crear' nesuna confuxion.
sta grafìa de l'"-ÂR" ła mantien na forma ìbrida che no ła favorise nesuna de łe version łocałi, al steso tenpo che ła xe bastanza intuitiva e ogni uno poł bituarse łèxer' sti vocàbołi inte ła maniera che ła ghe xe pi naturał.
co sta ùltima nota cređo che go considerà tuti i caxi prinzipałi de difarenze intra łe parlate vènete pi uxađe, risolvendo co na sołuzion plauxìbiłe ogni ponto tratà. el resto xe question de modi de parlar' personałi, praticamente, o de variazion łocałi de łe parołe stese.
vorìa anca xontar, come ùltimo apunto, che łe łétere "Ł" e "Ð" no łe ga bixogno de èser' senpre scrite co ła sbara insima. no łe xe par forza necesarie. łe poł èser' soł' na opzion de grafìa pi "formał" o pi "definiđa", ma łe pođarìa in alternativa èser' raprexentađe scrite anca in maniera normał (sensa ła sbara): no ghe sarìa problemi. i do sistemi łi pođarìa co-exìster' sensa preocupazion, parché sia che ste łétere łe ghe sie o no, co uno el xe bituà łèxer' e scrìver' ła "L" e ła "D" de ła so maniera, déboła o forte, no ghe xe confuxion o dubi de pronunzia. xe soł' na convenzion de łetura. na opzion de definizion fonètica un peł' pi exata o un peł' manco exata, ma i do sistemi łi funziona ben insteso e łi xe totalmente coerenti e incluxivi in tuti do i caxi.






























