Wednesday, 9 March 2022
Saturday, 17 April 2021
Tus sueños te hablan
No hace falta recordar los sueños, ni interpretarlos.
Cada noche los sueños trabajan en lo profundo de nuestra alma aunque por la mañana no recordemos nada.
Es útil recordarlos pues?
Sí.
Es útil para nuestro entendimiento consciente, porque los sueños nos van recordando incesantemente cual es la dirección de nuestro camino vital.
Y si los miramos con atención puede que pasemos de manera más tranquila por lo que toca vivir sin perdernos tanto en laberintos de dudas existenciales y de dilemas sin salida.
La mente se olvida muy pronto de los sueños.
Por eso una buena práctica es escribir los sueños (o por lo menos grabarlos o contárselos a alguien).
Lo bueno de contar un sueño es que estamos obligados a describir detalles.
Sin contarlo no le pondríamos atención a ciertos aspectos de objetos, lugares, personas, sensaciones soñadas.
Al describir el sueño inevitablemente tendremos que explicar a lo que se parecen nuestras visiones.
Estas comparaciones intuitivas desvelan el sentido metafórico del sueño.
Son informaciones preciosas que aclaran el mensaje oculto del sueño.
También es revelatorio cómo describimos ciertas situaciones: una persona al suelo puede estar descrita "como un muerto", "como herida", "como dormida", "inmóvil como una piedra", etc.
Esto nos da pistas importantes sobre el sentido metafórico de esta imagen.
Pero lo más importante del sueño es entender la emoción de fondo del viaje onírico.
El sueño es esencialmente emotividad visualizada y ésta es la base sobre la cual el resto de detalles adquiere un sentido ou otro.
No podemos aplicar reglas a los sueños: hay que dejarse inspirar intuitivamente por sus imágenes y sus atmosferas.
Por último es fundamental estar conscientes de que la mente no tiene la amplitud de entender la totalidad del mensaje onírico.
Tenemos que aceptar que los significados de cada sueño son múltiples y en muchos niveles.
Sólo podremos acceder a una parte del mensaje, con suerte la más relevante para nosotros en este momento, pero no a toda su totalidad, a su complejidad simbólica y a su profundidad inconsciente.
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Sunday, 24 January 2021
mapa arquetípico interno
Se trata, obviamente, de un esquema genérico, aproximado, parcial y teórico.
No todos tenemos el mismo desarrollo. Por ejemplo, para un gemelo el primer contacto es con "el otro", antes que con la madre, pero eso no quita que gran parte de este esquema se configure de la misma manera ya que el alimento, el territorio, el cuidado siempre van a ser asociado con la madre y no con el hermano gemelo.
Este esquema, si estuviera completado de una manera más detallada y "universal" podría ser muy útil para descubrir un posible trauma originario y la edad en la que posiblemente se haya desarrollado.
Mucha gente no está familiarizada con la profundidad de las proyecciones arquetípicas que dominan nuestro mundo y si tienen un problema con el dinero, con el trabajo y con la ciudad de origen, por ejemplo, no ven la misma matriz de complicación con la madre.
Sería muy útil marcar en el final de las ramificaciones las areas de complicaciones y de resistencia que marcan nuestra vida actual y remontar hasta un punto común donde, posiblemente, hayamos tenido un movimiento interrumpido o un evento traumático para el niño.
Os pongo aquí el ejemplo, rápido, que hice sobre mí mismo:
Saturday, 27 June 2020
mente e corpo, corpo e mente
La mente è un organo sensoriale che serve al corpo e non viceversa.
Se miliardi di anni di evoluzione della vita non fossero sufficienti a dimostrarlo, basta guardare al modo in cui la vita esiste attorno a noi, nel presente, per capirlo: le piante, le spugne, gli organismi monocellulari, i funghi, le meduse, i molluschi, etc etc...
Un corpo non ha bisogno di una mente,
ma una mente ha sempre bisogno di un corpo.
La gerarchia dunque è ovvia: la mente serve come strumento al corpo (uno dei tanti strumenti a sua disposizione per continuare a esistere, semplicemente) e non il contrario (come piace pensare al cervello, guarda caso) e cioè che il corpo è uno strumento a disposizione della mente per continuare a pensare...
Il corpo è il maestro.
La mente deve solo ascoltare, osservare, accettare ed eseguire.
Come un qualsiasi muscolo o organo.
Thursday, 18 June 2020
il corpo sa. la mente impara.
Il corpo viene da un'evoluzione di miliardi di anni.
Il neocortex celebrale, l'area del pensiero logico del nostro cervello, da poche centinaia di migliaia di anni.
Il corpo ha esperienza, il corpo sa. La sua evoluzione ne è la prova vivente e perfetta.
La mente è giovane, dubita, prova, teorizza. La sua struttura ha molta meno esperienza del corpo.
Il corpo sa quando deve nascere, crescere, svilupparsi, ritirarsi, ammalarsi, morire.
Il corpo non pensa, il corpo sa.
La mente riflette, considera, dubita, ipotizza, suppone, ma la mente non sa. La mente prova e osserva.
Il corpo è in continuo dialogo con la realtà.
La mente è in contatto con il mondo solo attraverso ciò che le dice il corpo.
Il corpo insegna.
La mente impara.
Il linguaggio del corpo è il linguaggio della realtà.
Il linguaggio della mente è il linguaggio della teoria.
Il corpo parla attraverso i sensi: le sensazioni e i sentimenti.
La mente parla attraverso pensieri e idee.
Il corpo comunica ciò che è.
La mente dovrebbe solo ascoltare e imparare.
Se la mente non ascolta le sensazioni del corpo e non riconosce che è il corpo quello che sa e che insegna, allora la mente si discosta dalla realtà. Entra nel mondo delle idee.
La mente allora pretende di insegnare alla realtà come la realtà dovrebbe essere davvero.
Non accetta ciò che è. Classifica ciò che esiste di "ingiusto". E pensa di sapere come dovrebbe essere "giusto"... dice alla realtà come una "buona realtà" dovrebbe essere.
Ma la realtà non è interessata a ciò che opina la mente.
Ritenere la realtà ingiusta e sbagliata può sembrare corretto, teoricamente (e cioè nel mondo delle idee), ma risulta totalmente inutile e frustrante dal punto di vista pratico (e cioè nella realtà).
È la realtà che comanda.
Il pensiero deve solo ascoltare e imparare.
Non può far altro, d'altronde.
Una buona teoria deve sempre fondarsi sulla realtà dei fatti, altrimenti è solo una fantasia, un vaneggiamento senza applicazione.
Realtà.
Corpo.
Sentimenti.
Monday, 13 April 2020
mentalità diverse
La mentalità germanica in teoria:
- Le istituzioni garantiscono la libertà collettiva.
- L'individuo incorpora le regole.
La mentalità latina in generale:
- Le istituzioni impongono le regole.
- L'individuo si ritaglia la sua propria libertà personale (al di là delle regole).
Qual è dunque la mentalità più moralista?
La mentalità più ipocrita?
La mentalità più adulta?
La mentalità più individualista?
La mentalità più socialmente pericolosa?
La mentalità più socialmente manipolabile?
In fondo, se ci pensate, entrambe le mentalità sono moraliste, ipocrite, individualiste, pericolose e manipolabili allo stesso livello, ma in modo diverso. La storia lo dimostra.
A ciascuno la mentalità che gli tocca. Con i suoi limiti e le sue potenzialità.
Saturday, 12 October 2019
domande metafisiche
Sunday, 23 June 2019
messaggio da un sogno-11
[...]
"...Penso che dovrò uscire un po' dalla mia isola centrale..."
"Secondo me la metafora giusta è la seguente: nell'isola centrale c'è un faro. Il faro illumina con la sua luce ed è assolutamente utile, necessario. Ci sono però molte altre isole. E molte di queste isole restano al buio. L'oscurità in cui sono sommerse le rende invisibili, le fa sparire, ma non è che smettano per questo di esistere..."
[In questo sogno l'isola centrale era un modo poetico di esprimere un concetto che equivaleva all'idea della mente cosciente. Il faro era la razionalità. Le altre isole erano tutto ciò che esiste e che può essere percepito]
Thursday, 25 April 2019
corpus in mente
La relazione è evidentemente biunivoca...
Saturday, 12 September 2015
Thursday, 20 August 2015
le parole creano il mondo
il linguaggio forma e definisce il nostro modo di percepire la realtà.
è come se solo verbalizzando riuscissimo a dare dei confini a dei concetti, altrimenti indefiniti e vaghi, oppure in modo opposto è attraverso la parola che rimaniamo stregati dalla sua magia, illudendoci a credere che attraverso di essa possiamo afferrare una realtà che in fondo non è divisibile né categorizzabile... un'illusione... un miraggio.
sia come sia la parola ha un potere immenso nella nostra lettura della realtà e ogni linguaggio definisce un modo di pensare.
un solo esempio per capire il potere della parola:
immaginate un linguaggio dove non esista la parola "provare".
non esiste provare. esiste solo fare o non fare.
se fai puoi fallire o riuscire, ad ogni modo ci si penserà, decidere di fare non è diverso dal "provare". in realtà non c'è nessuna necessità di un verbo "provare".
è però chiaro che possedere un verbo provare apre la strada a un atteggiamento che essendo verbalizzabile è assolutamente accettabile e non si mette più in dubbio: il fatto di fare senza voglia o senza convinzione, con un'alta probabilità di fallire.
il verbo "provare" garantisce una comoda nicchia di azione a responsabilità limitata dove ci si può rifugiare senza necessità di dover spiegare tutto con lunghi giri di parole.
il fatto che esista una parola rende di per sé legittima un concetto.
possedere una parola "provare" probabilmente apre il campo a una mentalità di locutori dubbiosi e possibilisti.
una lingua che non contempli questa parola e che bensì solo possieda le parola fare o non fare determinerà probabilmente una mentalità di gente più determinata.
e se abolissimo la parola "provare", "intentar", "try", "esseyer"...?
Saturday, 20 June 2015
progetto di cartografia attuale
potrebbe sembrare una scemenza, ma in realtà è molto interessante, secondo me.
sarebbe anche interessante mettere a confronto varie mappe di questo tipo realizzate da persone diverse.
non so se mi spiego, realizzare una mappa di questo tipo è una sfida incredibile: per farla non dovrò aiutarmi guardando nessuna cartina, ma oltretutto non si tratta solo di disegnare le coste dei paesi e alcune città, alcuni fiumi, alcuni nomi di certe regioni; bisognerà inserire tutte le località conosciute, con la grafia che mi sembra essere quella corretta, ogni posto ubicato necessariamente dove mi sembra più probabile che debba stare.
in un paio di aree (tipo l'area Treviso-Venezia e l'aera di Barcellona) dovrò necessariamente omettere micro paesini infinitesimi di pochissime migliaia di abitanti, ma fuori dall'interland dei luoghi da me abitati per più di un'anno di fila le cose non saranno poi così semplici: ricordare i luoghi, l'ubicazione relativa, la grafia... anche solo ricordarli non sarà semplice.
certe parti saranno fitte di nomi e informazioni, ma altre invece saranno davvero difficili da riempire, per esempio, quanti nomi riuscireste a mettere in Cina o in Australia, a parte qualche città sporadica, un paio di regioni... un fiume...
la mappa generale però dovrebbe cercare di essere proporzionata e, magari, in aree dove non c'è informazione oggettiva da dare, si potrebbero inserire i commenti (come si faceva un tempo nelle antiche mappe) del tipo "hic sunt leones" o qualsiasi informazione geografica o etnografica di rilevanza.
tutto però rigorosamente senza aiuto di libri, atlanti, google, mappe, cartine, etc... solo e unicamente a memoria! secondo ciò che uno si ricorda. solo e soltanto le informazioni ritenute nel cervello.
una cartina del mondo reale che conosco. le vere informazioni che so riguardo alla geografia del nostro pianeta.
una persona come me, appassionata di geografia, potrebbe pensare di sapere un sacco di informazioni, perché guardando un atlante o una mappa in internet riconosco un sacco di nomi e posti, ma una cosa è leggerli e vederli e una cosa è saperli rievocare, scrivere e ubicare davvero.
questa cartina oggettiva della moderna geografia del pianeta secondo le mie conoscenze personali potrebbe essere davvero interessante!
sarebbe la vera visione del mondo che ho.
sarebbe molto interessante per visualizzare quanto poco conosco in realtà del pianeta o delle genti che vivono nelle varie regioni e quanto invece il resto del pianeta sia tutto un sentito dire o un vedere passivo senza in realtà afferrare i veri contorni delle cose.
questa opera, oltre ad essere interessante da un punto di vista personale, potrebbe rappresentare l'ultima grande mappa amanuense dai tempi degli esploratori: e sostanzialmente renderebbe manifesto l'incredibile lavoro dei cartografi antichi! gente che doveva ricompilare e riorganizzare tutta una serie di informazioni diverse relative a aree del mondo ancora sconosciute o poco chiare, senza poter basarsi su materiale precedentemente creato (come una mappa del mondo di un atlante geografico universale oppure una cartina cercata su google!!).
il lavoro di mappare il mondo era un lavoro colossale di raccolta di informazioni e di riorganizzazione coerente di nomi, descrizioni, miti e probabilità poco chiare.
sarebbe interessante rivivere questo tipo di esperienza e di difficoltà: ridisegnare il mondo raccogliendo tutte le moderne informazioni a disposizione... nella mia testa!
(o in quella di qualcun altro, anche)
in un'epoca di eccesso di oggettività e di surplus di informazione, il fascino dell'interpretazione personale e del misterioso spazio potenzialmente favoloso lasciato dalla mancanza di dati è una cosa fantastica!
che vale la pena di mettere in pratica.
Tuesday, 14 April 2015
Thursday, 2 April 2015
i mostri della mente
el dibujo completo se puede encontrar aquí: Mostri della Mente - completo
avete notato che c'è un gigantesco pesce nel centro del disegno?
Tuesday, 13 January 2015
Saturday, 1 February 2014
il linguaggio del corpo
se ne potrebbe parlare molto, ma adesso vorrei concentrarmi su una questione: e cioè il fatto che le tensioni e le emozioni vengono caricate soprattutto in certi punti del corpo.
procedendo con la continua scansione del proprio corpo, centimetro per centimetro, si trovano punti carichi di ansia, altri carichi di stress, altri di piacevoli sensazioni, altri carichi di tristezza e così via.
concentrarsi ed entrare in questi punti risveglia quelle sensazioni e fa scaturire quasi incontrollabilmente pensieri, paure, angoscia, memorie, impressioni piacevoli, e così via.
è una specie di processo inverso a quello abituale: invece di sentire un tipo di sensazione e tramutarla in una tensione caricata in uno specifico punto del corpo, concentrandosi sul punto del corpo dove si sente la tensione si richiamano le sensazioni che si è abituati a caricare in quella zona.
è quasi come premere un bottone che fa scaturire ciò che ho immagazzinato in un punto del mio corpo.
tutto ciò è abbastanza ovvio: se certe emozioni mi fanno reagire in modo non ordinario (anche fisicamente) è normale che certi muscoli si tendano o che certe aree si preparino al movimento, allo scatto, alla partenza, eccetera.
ad esempio è ovvio che sensazioni di paura o terrore preparino certe parti del corpo all'azione e mettano su un secondo piano altre parti, cosi come una grande risata distende certe altre zone del fisico, ma ne attiva di nuove.
insomma, se dico che le nostre emozioni vengono immagazzinate in specifiche aree del nostro corpo con una specie di schema di percorsi ben precisi non dico nulla di nuovo, è quello che si definisce come un'effetto psicosomatico che ha a che vedere con l'associazione tra mente e corpo.
per esempio se mi stresso e mi si blocca la schiena ciò potrebbe essere per un eccesso di tensioni nei muscoli della schiena dovuto a un caricare troppo e in modo costante certe aree del dorso, però l'origine di questo squilibrio muscolare sarebbe da cercarsi nel nostro stato d'animo.
se di notte soffro di bruxismo non è certo per ragioni fisiche, ma per tensioni emotive. il fatto di digrignare i denti nel sonno provoca dolori, squilibri, conseguenze fisiche insomma che derivano da un malessere nello stato d'animo. ovvio, no? cose psicosomatiche. normale.
consideriamo adesso una cosa: e cioè che visto che siamo noi stessi a caricare questa o quell'area del nostro corpo in risposta a certi stimoli emotivi, non c'è dubbio che noi sappiamo benissimo quali sono questi percorsi sensazioni-tensioni-parti del corpo, cioè che noi conosciamo perfettamente, anche se in modo forse non del tutto cosciente, quali zone di noi sono associate ai nostri stati d'animo e alle nostre emotività.
ci sono associazioni innate tra emozioni e parti del corpo ed è per questo che il linguaggio simbolico del nostro corpo è valido per tutti noi.
questo perché ciò che sentiamo è registrato e immagazzinato in aree specifiche e noi siamo abituati ad associare istintivamente queste parti a quello stimolo emotivo.
ma se adesso parlo di linguaggio simbolico non intendo i simboli tipo il cuore per dire "ti amo" (anche se, in realtà anche questo simbolo viene da un discorso simile: se amo batte il cuore, quindi il cuore è il termometro dell'amore. allo stesso modo gli egizi scrivevano "bellezza" rappresentando nel loro geroglifico il disegno di uno stomaco perché sentivano la sensazione di bellezza prendere allo stomaco).
il linguaggio simbolico di cui parlo è un linguaggio dei simboli subliminali, dei simboli inconsci.
il linguaggio usato dall'occulto, dalla magia, dalla psicoanalisi, dalla saggezza popolare e dal lessico tradizionale.
anche la tradizione linguistica rispecchia questi simboli perché spesso capita che manca una parola specifica per descrivere qualcosa che si sente dentro e quindi si ricorre a una descrizione fisica.
per parlare di cose che proviamo finiamo per descrivere delle cose fisiche: "quella persona non mi va giù, non la digerisco". "stai sopportando troppo". "mi sto facendo venire la bile per questa cosa". "ho un cerchio alla testa". "lo dico con tutto il cuore". "cuore in gola". eccetera eccetera.
queste associazioni logiche di sensazioni emotive a parti del corpo sono assodate e i termini usati per descriverle sono essi stessi una prova di questa connessione evidente e universale.
noi tutti abbiamo un linguaggio simbolico tra mente e corpo e questo vocabolario fisico è lo stesso linguaggio che usano i sogni.
i sogni si esprimono e si sviluppano attraverso una successione di sensazioni corporee e di visioni che non hanno spesso un significato logico bensì hanno un valore subliminale, inconscio.
sognare che cadono i denti o che le mani toccano la terra, nei sogni significa qualcosa di specifico che richiama la sensazione che è associata a quell'esperienza.
il sogno ha sempre un messaggio profondo celato dietro alla successione di sensazioni ed immagini, ma il modo di inscenare questo messaggio è attraverso una serie di situazioni che richiamano stati d'animo che sono la chiave di lettura del significato che ci viene presentato.
ma cos'è il subconscio? cos'è il messaggio del sogno? da dove viene? chi è che manda messaggi con i sogni? chi è che usa questo linguaggio del corpo?
in fondo mica stiamo parlando di individui diversi, no? signor Corpo che si dedica a risvegliare sensazione per mandar messaggi a signor Mente e mr. Mente che di notte si diverte a guardare il cinema dei sogni fatto da mr. Corpo. stiamo sempre parlando di un solo individuo. ma quindi chi comunica con "noi" attraverso messaggi profondi provenienti dal subconscio che si sviluppano in sensazioni e emozioni?
ebbene io dico che, siccome questo subconscio parla con messaggi di sensazioni e visioni di emozioni corporee, il subconscio altro non è che il nostro corpo.
il nostro corpo sa quali tensioni sconquassano la nostra esistenza perché le riceve tutte e le raccoglie in punti specifici. il corpo risente dei nostri stati d'animo e l'associazione sensazione-tensione di un'area non è un meccanismo a una sola direzione bensì può essere ripercorso al contrario. ed è quindi quando la mente si spegne, nel sonno, che il nostro corpo parla il linguaggio profondo del nostro essere, il linguaggio delle sensazioni e delle emozioni, fatte scattare in modo inverso per mandare un messaggio alla nostra mente.
il linguaggio subliminale e il linguaggio dei sogni quindi altro non sono che lo sviluppo dell'intelligenza corporea che è in noi. quei desideri fisici, profondi, quelle paure represse, quelle memorie caricate dentro tensioni che la mente non riesce a sciogliere, tutte queste cose che il corpo sa vengono poi rappresentate alla mente attraverso il processo associativo inverso tensione corporea-sensazione emotiva.
il corpo nel sogno si attiva e la testa riceve messaggi profondi, fisici.
i messaggi dei sogni sarebbero il linguaggio del corpo, il nostro subconscio sarebbe la volontà del nostro fisico, l'istinto è l'azione memorizzata nel nostro corpo e il linguaggio comune tra mente e corpo è il linguaggio simbolico perché è il processo di connessione normale tra emozioni processate dalla mente e associate a situazioni concrete e le sensazioni registrate e immagazzinate nel corpo.
e infondo, anche se può sembrare strano immaginarsi una intelligenza corporea come un tipo di coscienza (o subconscienza... subconscio...) perché no, in fondo? i neuroni sono cellule derivate da cellule come tutte le altre e ok, si, hanno le sinapsi eccetera eccetera, ma fondamentalmente sono tipi di cellule come le altre. e se quindi queste cellule, i neuroni, sono potenziate per collegare messaggi e generare processi logici, perché non può essere che in un modo meno strutturato, più rudimentale, le altre cellule del corpo non possano fare lo stesso?
i nervi, le connessioni neuronali non sono solo celebrali, forse tutti i gruppi di cellule possono sviluppare un tipo di memoria, di processo mentale anche se non logico.
forse l'istinto, il subconscio, i sogni non sono altro che il pensiero del nostro corpo.
il corpo ci parla per simboli
è il suo lessico.
ascoltiamolo.
Friday, 17 January 2014
¿qué es un perro?
eso en general... pero los perros???
¿qué es lo que se define un perro?
es facil reconocer a un animal como a un perro cuando vemos uno, pero si os fijáis hay perros de todas las dimensiones de todos los colores, de todas las proporciones, con orejas largas y cortas, pelo liso o rizado, largo o corto, cabeza alargada o chafada, patas largas o cortas, delgados o gordos, con rabo de un tipo o de otro... en fin... hay literalmente de todo!
pero lo sorprendente no es que haya tantas modificaciones de formas de la raza "perro" lo increíble es que sea tan fácil reconocer a un animal como a un "perro" cuando variaciones mínimas de otros animales ya nos hacen pensar que se trate de animales distintos.
los perros para mi son un misterio de las categorías de pensamiento!
Tuesday, 13 January 2009
pensiero cristallizzato
sono Massimo Pietrobon
queste lettere nere su sfondo chiaro nel tuo schermo, sono io!
Non sono la versione fisica di me, ma piuttosto sono una essenza eterea, una presenza virtuale che sfiora la tua mente.
grazie a sottili scariche elettriche e a un complesso codice binario, le nostre essenze si sono qui contaminate ...e ora aleggio nella tua aria!
io (sogno evanescente di me stesso, effimera realtà virtuale) attraverso queste parole volanti, rendo tangibile la mia presenza!
Io adesso sono qui in ufficio, oppure un'altra volta sarò a casa mia...
ma cos'è "adesso"? cos'è "qui"? in questa mail che si dilata nel tempo da quando io l'ho concepita a quanto tu l'hai letta e nello spazio da dove la scrivo a dove tu la leggi?
dilatato in uno spazio-tempo intermedio, ibernato, il mio pensiero cristallizzato in parole e lettere aspetta di parlare a te.
e parlare con la mia voce, che adesso tu stai immaginando nella tua testa associandola a questi segni neri che i tuoi occhi sanno decifrare.
Io, testo in rete, pensiero lasciato a fermentare, monologo per qualche casuale lettore, sono solo un’idea, un rilfesso, un'eco, un sogno di un Massimo che un giorno volle sognare una immagine da confezionare e regalare a te, mio futuro lettore, pur ignorando chi tu sia...
da un testo del 2000...






