Tuesday, 21 April 2020

messaggio da un sogno-13

La notte del 19 aprile ho sognato che stavo in ginocchi sul lato sinistro di una signora sdraiata a terra.
La signora era in un certo senso "malata" o imprigionata in una sorta di maledizione che aveva a che vedere con una parola (parola magica?). La signora stava in un certo senso cercando di ricordare la parola... e mentre non la trovava si trovava così... paralizzata...
Le accarezzavo il centro del petto dolcemente mentre mantenevo la mia postura dritta e ordinata, guardando davanti a me mentre le dicevo, con calma e ripetutamente: "torna... torna... torna..."

Ad un certo punto la signora si alza come se si fosse svegliata di soprassalto, quasi spaventata e respira forte con gli occhi sbarrati. Si è liberata dall'incantesimo!

Una voce dice: "a volte bisogna rompere la parola per liberare l'essenza"


el viaje hacia dentro


Sunday, 19 April 2020

consiglio onirico


In un sogno senza immagini qualcuno spiegava come prendere le cose nel caso di un errore commesso durante un lavoro. Un errore per il quale una persona si sentiva particolarmente stupida e ormai era troppo tardi. Non si poteva più far nulla per riparare la situazione. Un piccolo fallimento. Una stupida svista che aveva creato una situazione davvero imbarazzante...

La voce spiegava che c'erano come 3 passi da seguire, diciamo 3 stadi diversi di un punto di vista poco a poco più ampio e più efficace.

Il primo passo è quello di considerare l'evento fallimentare non tanto per i suoi effetti negativi, ma per le sue buone intenzioni. Anche se si trattava di un'azione poco attenta e basata su considerazioni sbagliate, bisogna considerare la buona volontà e le buone intenzioni che miravano a ottenere un buon risultato. Indipendentemente dal fatto che poi le cose siano finite in modo opposto.
In un determinato momento credevamo di fare il meglio. Questo è quello che conta, nel primo passo.

Il secondo passo è quello di non sentirsi solo. Ci sono molte persone attorno a noi disposte ad aiutarci. Dobbiamo sentirci appoggiati da questa rete di persone che, magari hanno già in mente delle buone soluzioni per riparare l'accaduto, soluzioni che noi adesso non riusciamo neanche a immaginare. Chiediamo aiuto a loro, sentiamoci parte di un gruppo con un obiettivo comune dove tutti possono contribuire a risolvere il problema.

Il terzo passo è quello di concentrarsi sulla soluzione. Adesso che il senso di colpa e vergogna o la sensazione di impotenza e di isolamento sono stati messi da parte, non siamo più paralizzati. Non siamo più negativi. Non abbiamo più il complesso della vittima che piange sul latte versato. Possiamo quindi occuparci di soluzioni costruttive, riparatorie, compensative.
Quindi concentriamoci sulla soluzione e soprattutto iniziamo ad agire per metterla in pratica.

Non male questo consiglio onirico, venuto da chissà dove...

l'origine del mondo


Vi presento la mia nuova invenzione geografica: la mappa spiraloide!
Si tratta di uno studio cartografico che ho elaborato espressamente per una commissione ricevuta qualche tempo fa. La fantastica viaggiatrice Francisca Bastos voleva un'opera originale che rappresentasse il mondo secondo una prospettiva nuova, come di solito gioco a fare io.
In questa rappresentazione cartografica i continenti si dispongono secondo una spirale che li fa scaturire da un festoso magma primordiale e li origina a partire dal loro centro (geografico? umano?): l'Africa.
(Francisca ha vissuto molti anni in Africa e continua a lavorarci spesso).


La decorazione artistica ricorda vagamente delle pitture aborigene, o se vogliamo polinesiane... oppure dei riferimenti a pitture rupestri preistoriche. Ad ogni modo la scelta cromatica poco convenzionale rende interessante artisticamente l'opera, aldilà dell'originalità della rappresentazione cartografica.
In un certo senso le decorazioni oceaniche e i nomi disposti secondo una ipotetica spirale che va aprendosi e sviluppandosi dà una specie di effetto tridimensionale all'insieme.


L'origine (magmatica) del mondo può espandersi verso l'esterno oppure... può anche rappresentare un vortice che va trascinando verso una rossa voragine tutti i continenti. Ogni fine comunque non è altro che un inizio e quindi la fine equivale all'origine...
Dipende dalla sezione di mappa si scelga di vedere, si vedono pezzi di proiezioni del pianeti riconoscibili, anche se non le più convenzionali, l'effetto geografico finale è una visione "policentrica" del pianeta, in cui a tratti si vedono relazioni spesso poco popolari delle relazioni dei continenti rispetto al polo sud o rispetto al polo nord.
Secondo altri punti di vista invece riconosciamo proporzioni più familiari...


Tutti gli stati, tutte le capitali sono comunque accuratamente segnate e hanno una coerenza geografica piuttosto rigorosa.
Il colore notturno delle terre (o forse... carbonizzato, se vogliamo) crea comunque un contrasto con la vitalità calda degli oceani (la vera origine della vita). I continenti invece sono come finestre verso un vuoto cosmico, spazi di infinite vastità e opportunità.

Ecco quindi la mia nuova realizzazione geografica alternativa.
Spero vi piaccia!




Friday, 17 April 2020

a-simmetrie


Ecco una mia foto di qualche mese fa. Chi mi conosce sa che sono proprio io! hehe
Il gioco, stavolta consiste nel vedere quanto è simmetrica la mia faccia e, inoltre, vedere che espressione nasconde la mia faccia, normalmente, se tutta fosse assolutamente simmetrica.
Quindi applichiamo una simmetria una volta a destra e una volta a sinistra.

Questa prima foto è ottenuta duplicando il mio lato sinistro (la foto originale è una selfie specchiata per cui sembrerebbe essere la mia destra, ma invece è la mia sinistra).
Il mio lato destro rappresenterebbe istintivamente al lato della madre, al lato intuitivo e creativo, in termini ideali e archetipi.


Questo invece è la mia faccia da lato destro, lato del padre, lato materiale e razionale secondo i valori simbolici inconsci.


Beh, che ve ne pare? piuttosto diversi no?

Ovviamente la foto non è frontale al 100% (non sono un fotografo professionista) per cui l'ampiezza della testa risulta diversa da un lato che dall'altro. Almeno spero che questa sia la spiegazione...
Anche l'effetto di luce ed ombra risulta un po' falsato e vagamente irreale, sarebbe bello provare con la perfezione di un fotografo di professione. Forse un giorno lo farò. Per ora mi accontento di questo risultato.

LA·MAISON·DIEV


ARCANO XVI
LA MAISON DIEU

Questa carta, popolarmente chiamata La Torre, è spesso letta nel suo significato superficiale di crollo, separazione, disastro, terremoto che distrugge ogni stabilità e sicurezza.
Una metafora della Torre di Babele, spazzata via dalla fiamma dell'ira divina che disperde le genti e le divide creando lingue diverse che non permettono agli uomini di capirsi tra di loro.
Questo significato può essere corretto: un progetto che fallisce, un lavoro comune di costruire un qualcosa insieme che di colpo vien giù e va abbandonato, due persone che si separano... addirittura difficoltà a venire al mondo, un parto difficile eccetera... ma questo non è l'unico significato. C'è molto di più.

Questa carta rappresenta il livello 6 nel Tarocco evolutivo ed è un 6 che viene da dentro, dal profondo, dall'inconscio. Ciò che avevamo costruito fino ad ora e che aveva un senso fino a prima, ormai non corrisponde più ai nostri desideri più autentici e si è trasformato di colpo in una prigione.
Il fatto che una fiammata divina, che viene dalla cielo a destra (il futuro), rappresenta che finalmente qualcosa di superiore scoperchia la corona a 4 punte (la razionalità, la chiusura mentale logica dell'Imperatore) e finalmente mettiamo da parte ciò che ha senso solo da un punto di vista puramente mentale e lasciamo invece uscire ciò che viene da dentro: la nostra vera essenza, la creatività multicolore!
Allora la fiamma può ben essere la coda di un uccello tropicale che esce dalla gabbia e le due persone là sotto sono degli uomini che escono dalla loro prigionia e finalmente scoprono il mondo da un altro punto di vista. Addirittura sembrano dei giocolieri, come se il mondo fosse un grande circo, un gioco infinito dove ogni pietra è un tesoro dorato.
Nel cielo, per aria, tutta una serie di luci festose! 
Una specie di discoteca dello spirito!

E che dire poi del fatto che il nome de La Torre sia in realtà La Casa-Dio? 
La casa che è anche un Dio è il nostro corpo, la nostra vita su questo piano terreno, corporale. 
In noi si manifesta il lato divino, ma si tratta della casa della nostra anima, dove abitiamo. È anche per questo che il colore della torre è color carne. 

Nei sogni poi l'immagine della casa, delle pareti domestiche e dei muri dove abitiamo, ha un chiaro significato psicologico archetipo.

Interessante poi anche il fatto che nei primi tarocchi antichi rinvenuti, invece di La Casa-Dio la carta era nominata come La Casa-Diavolo... davvero la nostra vita terrena e i nostri impulsi corporali sono istinti diabolici? O saranno invece parte del disegno divino?
(Non a caso questo arcano può suggerire anche delle questioni di sessualità maschile, l'orgasmo dell'uomo o anche l'eiaculazione precoce...)



Ma perchè mai parlarvi tanto di questa carta?
Perché in realtà questa carta è molto attuale!
E ultimamente osservandola ho potuto notare in lei una grande metafora dei nostri tempi: il corona-virus!
L'onnipresente virus di cui ormai tutti parlano ogni giorno ( anche io... e anche qua, nel blog!)
Questa carta, applicata a questo periodo rispecchia tutte le dinamiche e le incongruenze che stiamo vivendo:
La casa-prigione in cui le persone sono confinate e rinchiuse, separate tra loro.
L'isolamento sociale che stiamo sperimentando tutti. Persone che si amano o membri della stessa famiglia che sono obbligati a stare lontano una dall'altra.
Il fatto che la stabilità razionale e materiale del 4, l'Imperatore, attraverso la quale avevamo costruito la nostra stabile vita organizzata e sicura viene ora a crollare e di colpo non possiamo più decidere noi cosa fare: tutto dipende da una fiammata divina, più forte di noi. Tutto ciò che abbiamo costruito è fragile di fronte ai capricci del destino.
Ed ecco che, addirittura, appaiono i pallini del corona virus nell'aria, dappertutto, fluttuanti nel vento!
E in tutto questa situazione che è un terremoto sociale, economico, emotivo, siamo costretti a vedere le cose da un'altro punto di vista.
La rinascita, inoltre, potrà essere un processo difficile... Immense quantità di oro e soldi sono state buttate per strada e perse.
L'incertezza ci fa mettere in dubbio tutto il nostro sistema sociale e di valori.
Addirittura il progetto europeo sembra vacillare di fronte a tutti questi minuscoli pallini colorati che fluttuano nell'aria dappertutto.

Questa carta insomma rappresenta la situazione, la sfida che dobbiamo affrontare e anche le opportunità che ci apre questa nuova esperienza collettiva: La Maison Dieu è una fiammata divina. Certe cose non corrispondono più alle nostre esigenze, alle nostre possibilità. Stavamo ormai vivendo in un'illusione di un modello che viene dal passato e che non va più bene nel nostro mondo reale.
Dobbiamo abbandonare e lasciar crollare certe strutture che ci facevano comodo, ma che ci imprigionavano in un sistema rigido e limitato.
Dobbiamo entrare in contatto con le cose irrisolte che ci bruciano dentro e che cercavamo di rinchiudere nel profondo di noi e che volevamo dimenticare per sempre.
Dobbiamo far uscire il nostro lato creativo, aprirci a un nuovo sogno, nuovi ideali, nuove idee. Vedere tutto da un nuovo punto di vista.

Se non accettiamo questa sfida inevitabilmente questa carta si presenterà soltanto come una distruzione. Se invece accettiamo di far questo passo, questa esperienza ci dà la possibilità di liberarci e di entrare in un mondo più autentico e più libero.


tecnica onironautica domestica


Come ottenere i sogni lucidi? 
Ci sono mille modi e tutti validi. Molti libri parlano soltanto di questo.
Ad ogni modo, dopo un piccolo corso virtuale con il mio maestro Vicente Méndez sui sogni in generale, mi è venuta un'idea che ho subito messo in pratica! Ve la spiego.
Per ottenere la lucidità cosciente dentro a un sogno bisogna abituarsi a mettere in dubbio la realtà della... realtà. Dobbiamo quindi dubitare che ciò che percepiamo come "reale" sia davvero tale e chiederci in ogni momento se magari non siamo dentro a una proiezione psichica "irreale"... dentro a un sogno, praticamente.
Per riuscire a ricordarsi di una cosa del genere dentro al sogno è molto più facile abituarsi a dubitare della realtà quando siamo svegli. 
Se davvero ci abituiamo a mettere in questione il fatto che la nostra percezione sia reale o no da svegli, inevitabilmente prima o dopo metteremo in questione e in dubbio la nostra percezione anche dentro al sogno. E quando questo succede dentro al sogno, la risposta è chiara e immediata: sì, sto sognando!
A partir da lì possiamo avere un sogno lucido.
Io i sogni lucidi li ho spontaneamente una volta ogni tanto, ma non mi dispiacerebbe averne più frequentemente. È per questo che ho sparso per casa una serie di bigliettini con scritto:
"e se questo adesso fosse un sogno?"
e anche 
"parla con questo oggetto"
ogni volta che io e Ubi scopriamo uno di questi bigliettini nascosto in qualche parta inaspettata, dobbiamo questionarci la realtà. Dobbiamo dare una chance all'impossibile di manifestarsi fuori dalla nostra logica "realista". Se facciamo questo nel sogno, la realtà ci sorprenderà di colpo e ci renderemo conto che stiamo sognando.
Da svegli invece constatiamo solo che abbiamo dato soltanto una chance assurda all'irrazionale di apparire davanti ai nostri occhi, ma che nulla è successo. Allora prendiamo il bigliettino e lo nascondiamo subito da qualche altra parte. Così l'altro/a lo troverà a sorpresa in un posto che non immaginava o che ci eravamo dimenticati...
A quel punto ricomincia il processo di dubitare della realtà.
Se ci si abitua a trovare un bigliettino così, prima o dopo potremo sperimentare il sogno lucido.



janela na lua


La finestra di Selene

Thursday, 16 April 2020

2 minute painting


when you have still some left over of acrylic colors and you already finished what you wanted to do, don't waste this material: grab another paper and draw the first painting that comes out of your imagination. 
Sometimes in 2 minutes something interesting can arise!


Wednesday, 15 April 2020

aborigenal islands

Hace unos días hice el mapa del archipiélago lingüístico de los idiomas nativos de México a partir de un detallado mapa de idiomas de la página muturzikin y aislando tan sólo las lenguas que no son de los colonizadores.
Salió un mapa de islas lingüísticas. Cómo un archipiélago de verdad.
Lo mismo ahora hago por Australia con los idiomas aborígenes.
Ese es el resultado


etimologia-48

INTERPRETE

Nel medioevo la maggior parte della gente poteva soltanto occuparsi di lavorare come servi della gleba, partire per le crociate, nascondersi da razzie e saccheggi, cercare di essere risparmiati dalla peste ed evitare di essere messi al rogo per eresia. C'era in somma poco spazio per il divertimento. L'unico svago era quello di andare a messa e vedere il prete che gesticolava e che parlava in una lingua sconosciuta, tutto convinto e infervorato. Questo momento di pausa e relax era vissuto dalla gente del tempo come l'atto di una commedia o comunque come una rappresentazione teatrale, in genere. Quando un prete veniva a mancare se ne doveva trovare subito un altro, ma a volte si tardavano giorni, anche settimane per riuscire a decidere chi sarebbe stato il nuovo prete. Era in quei momenti in cui si rimaneva tra un prete e l'altro che una persona veniva eletta a turno tra il popolo per celebrare comunque la messa. Questa persona non sapeva una parola di latino e doveva soltanto imitare i gesti e i modi del prete, in modo teatrale, fingendo di celebrare la messa.
È a partire da questa usanza che chi recita una parte in un teatro viene definita "interprete" e cioè "inter-prete", ovvero "quello che sta tra un prete e l'altro", visto che per il popolo l'unico esempio di imitazione teatrale era questa figura.
Da notare che, proprio perché questa stessa persona era quella che fingeva che parlava e traduceva fluentemente da una lingua sconosciuta a un'altra, la parola "interprete" è stata poi associata anche al traduttore simultaneo.

Tuesday, 14 April 2020

Ma.P.


Ecco la mia carta da visita come cartografo!
Grazie alla generosità di Deborah, adesso ho anche un pacchetto di Business Cards relative a una delle mie grandi passioni: la cartografia!
Ma.P. ---> Ma(ssimo) P(ietrobon)



constelaciones individuales


Para los que quieran hacer una constelación familiar tengo una buena noticia si no lo saben: las constelaciones familiares pueden ser individuales y sobretodo se pueden hacer por video-llamada.
Se trata del mismo principio, proyectamos en los objetos nuestras emociones y las geometrías que componemos representan nuestra visión de una situación que estamos viviendo.
A partir de allí se pueden trabajar, exactamente como una constelación sistémica grupal.
Si os interesa, poneros en contacto conmigo:
(34) 626651196 - whatsapp
mas.pietrobon@gmail.com
La constelación puede ser en Inglés, Francés, Español, Portugués o Italiano, sin problemas.

...en un sueño...


muñequitos decorados

Mis maestras de constelaciones familiares, que también admiran muchos mis inventos artísticos, me pidieron de decorarles los muñequitos que usan para hacer sus constelaciones individuales.
Fue divertido crear una serie de piezas únicas con colores y símbolos abstractos y diferentes.
Cada composición va a atraer de alguna manera el inconsciente de los que la elija y va a dar muchas ideas para interpretar lo que representa cada pieza.
Os pongo aquí unas fotos de muestra de este nuevo experimento.






un mediterraneo

Un altro modo di fare una mappa del mediterraneo.
Il mediterraneo occidentale in un cerchio e il mediterraneo orientale nell'altro cerchio.
Se fatto con un incisione, stile timbro, potrebbe uscirne una cosa piuttosto carina!


Monday, 13 April 2020

a me fameja

un tributo aa me fameja pien de amor e riconossensa


siamo ciò che mangiamo...

Si sa: siamo ciò che mangiamo.
La cosa interessante però è che in società diverse dalla nostra, quelle che sono più connesse ai cicli e ai ritmi della natura, in generale si onorano e si rispettano gli animali che vengono sacrificati per essere poi mangiati.
Un esempio qualsiasi: se arrivano mandrie di bufali, ciò è un dono divino di abbondanza. Ammazzando un animale, questa divina manifestazione della natura, lo si onora e lo si ringrazia in un certo modo. Tanta è la felicità per avere cibo e abbondanza che questo animale già di per sé diviene l'idea stessa di vita, di allegria, di generosità e di connessione con una provvidenza superiore.
In poco parole gli animali che ci servono per nutrirci hanno un che di sacro, una dignità mistica che incorporiamo mangiandone le carni.
Questa idea vale anche per i riti cannibali dove cibarsi del guerriero nemico rappresenta incorporarne la forza il coraggio. Ci nutriamo dunque delle caratteristiche che proiettiamo su chi si è sacrificato per essere il nostro cibo.
E ciò non ci deve stupire se poi, nella nostra cultura, per esempio, a messa simbolicamente mangiamo il corpo di Cristo e beviamo il sangue di Cristo! Anche in questo caso cibarsi di qualcuno, incorporarlo, rappresenta integrare le sue caratteristiche, onorare il suo sacrificio e diventare come ciò che mangiamo.

Questo dovrebbe farci riflettere, perché da quando le religioni monoteistiche ci hanno voluto collocare al centro della natura come padroni (e non come parte), non onoriamo più l'animale che ci nutre come un divino dono carico di dignità. Semplicemente consideriamo gli animali che mangiamo come inferiori esseri di cui disponiamo a nostro piacimento, perché noi possiamo farlo.
Tornando all'esempio precedente, per dire, notate che differenza tra un nativo americano che incorpora in sé la sacra forza del bufalo divino che lo sostenta e qualcuno della nostra civiltà che si nutre di animali considerati stupidi e vili!
Porco!
Vacca!
Gallina!
Capra!
Pollo!
Sono la nostra base alimentare carnivora e anche degli insulti per svilire le persone.
Be', capirete bene che se ci nutriamo di cose che consideriamo indegne, incorporiamo questa energia in noi, metaforicamente.
Sarà un caso che ci sentiamo una razza parassita della Terra e che merita di estinguersi?
Siamo ciò che mangiamo...

Consiglio di onorare e ringraziare gli animali morti per fornire la carne di cui ci cibiamo ogni volta che possiamo. E di cominciare a considerare come degni i maiali, le vacche, le pecore, le galline. Vite sacre. Vite nobili.

Ma certo fate come volete.
Cibatevi pure del concetto che più vi va di incorporare....

Archipiélago lingüístico

Este es el comienzo de un mapa más grande! Se trata de un proyecto lingüístico-geográfico para evidenciar los idiomas nativos sobrevivientes de todas las Américas!
Siendo que históricamente (e incluso actualmente) estos idiomas siempre fueron inferiorizados por las culturas dominantes a partir de la invasión europea, su distribución es esparcida e irregular. De hecho se parecen a muchas pequeñas islas en un mar de idiomas oficiales de origen europeo.
Si quitamos todos los territorios donde se habla la lengua de los colonizadores, tenemos una idea de cual es la real distribución de los idiomas nativos resistentes, resilientes.
No todos son tan pequeños y tan en peligro de extinción pero ningún de ellos es un idioma realmente oficial del estado en que se encuentran...
Como os decía la idea es de hacer el archipiélago de las lenguas nativas de toda América, pero de momento comenzamos con el caso de México!
Aquí lo tenéis:


La zanzara ci venera!

Se pensiamo per un secondo a come instintivamente certi animali più forti di noi ci ispirano una venerazione mistica, possiamo renderci conto di come la forza e la maestosità incorporate in esseri diversi da noi ci affascina e ci ispira adorazione.
Ma non gli solo animali grandi e forti, come gli elefanti e le balene, anche gli animali più forti di noi, cioè quelli che possono ucciderci, cacciarci e mangiarci: il leone, la tigre, il lupo.
In generale possiamo dire che tutte le forze che rappresentano una forza, anche distruttiva o inarrestabile (e cioè superiore alla nostra) ci suscitano una venerazione quasi mistica.
Aggiungiamo adesso un altro fattore: in ogni società che abbia un minimo di spiritualità gli animali che ci forniscono l'alimento grazie al quale possiamo sopravvivere sono considerati sacri: il bisonte, il toro, etc. In generale, poi, tutti gli animali che ci permettono di sopravvivere grazie al loro sacrificio e al loro sforzo hanno il nostro rispetto e la nostra riconoscenza spirituale: i cammelli, i cavalli e via dicendo.
Quindi diciamo che tutto ciò che ci permette di continuare a vivere e tutto ciò che è più grande e più forte di noi è fonte di ammirazione istintiva.

Dunque immaginate adesso come deve adorarci una zanzara!

Per la zanzara siamo giganteschi tanto quanto un grattacielo!
Per la zanzara siamo così forti e potenti che possiamo ammazzarla con un solo dito!
Per la zanzara siamo il nutrimento generoso che permette la sopravvivenza!
Per la zanzara il sacrificio del nostro sangue è un aiuto indispensabile per continuare ad esistere.

È dunque evidente che, se le zanzare si dedicassero a costruire templi agli dei, i più magnifici sarebbero dedicati a noi: i temibili e onnipotenti dei umani che, quando non puniscono, permettono alle zanzare di vivere e prosperare!

uno sguardo


mentalità diverse

Generalizzando fino all'estremo:

La mentalità germanica in teoria:
- Le istituzioni garantiscono la libertà collettiva.
- L'individuo incorpora le regole.

La mentalità latina in generale:
- Le istituzioni impongono le regole.
- L'individuo si ritaglia la sua propria libertà personale (al di là delle regole).

Qual è dunque la mentalità più moralista?
La mentalità più ipocrita?
La mentalità più adulta?
La mentalità più individualista?
La mentalità più socialmente pericolosa?
La mentalità più socialmente manipolabile?
In fondo, se ci pensate, entrambe le mentalità sono moraliste, ipocrite, individualiste, pericolose e manipolabili allo stesso livello, ma in modo diverso. La storia lo dimostra.
A ciascuno la mentalità che gli tocca. Con i suoi limiti e le sue potenzialità.


Saturday, 11 April 2020

un tipo di firma


Questo simbolo equivale al mio nome: Massimo Pietrobon


eolic-city


Perché riempire le nostre campagne di pale eoliche quando è la città che ha principalmente bisogno dell'energia prodotta da queste eliche?
Non si potrebbe direttamente innestare questa tecnologia pulita sulle alte strutture dei grattacieli presenti ormai in tutte le principali città del mondo?
Ve la immaginate una città piena di pale eoliche, come se ogni edificio alto fosse una specie di gigantesco mulino a vento. Parte del fabbisogno energetico degli stessi edifici sarebbe fornito da questa tecnologia incorporata negli stessi grattacieli.
Ve lo immaginate poi uno di quei grattacieli stile Dubai o Kuala Lumpur con una serie di 10 o 15 pale eoliche una sopra l'altra?
Un giorno Eolic-City nascerà! Ne sono sicuro.


Saturday, 4 April 2020

swimming


near the wood


sul matrimonio

Avete notato che molti di coloro che non si sposano dicono: "perché per me il sposarsi non ha nessuna importanza..."
In realtà è evidente che chi non si sposa è chi dà più importanza di tutti al rito del matrimonio! Così tanta importanza gli dà che ha paura di fare questo passo di fronte a tutti.
Mi spiego, non è che tutti debbano sposarsi, ovviamente, ma se uno ha una relazione stabile, figli, la legge agevola spesso due persone unite di fatto, essere uniti di fatto o sposati (via amministrativa) non è molto diverso in termini di burocrazia e sbattimenti e inoltre la società (e probabilmente i nostri genitori e/o nonni) sarebbero più contenti se si seguisse la tradizione del matrimonio (religioso o no, fa lo stesso. con festone o senza). Tutto dovrebbe spingere a far questo piccolo gesto formale per far tutti contenti e per ufficializzare davanti alla legge un unione.
Se uno è anticlericale o non è religioso, può farlo legalmente. Se uno non ha soldi per la festa, lo fa senza ricevimento e cerimonia.
In fondo se davvero "non importasse" sposarsi, uno probabilmente lo farebbe. Sarebbe poco più difficile che andare a una cena di lavoro a cui non vorremmo andare, ma ci tocca, oppure come fare una dichiarazione dei redditi che non è che ci piace proprio tanto, ma vabbè, si fa.
Tipo, se uno non fa un figlio è perché lo ritiene una cosa importante e non si sente pronto, non perché "fa lo stesso averlo oppure no". È più probabile che se a uno davvero facesse lo stesso, finirebbe per farne di bambini... lo stesso vale per il matrimonio. Ma non come atto formale (come spesso si dice, per giustificare la posizione ideologica) ciò che spaventa è il rituale, il valore simbolico, il rito di passaggio. Ufficializzare al mondo una scelta, un compromesso. fare un passo in cui ci si vincola di fronte al mondo, al nostro partner e a noi stessi. E se non ci va di fare questo passo è perché lo riteniamo una cosa grande. Una cosa che cambia le nostre dinamiche sociali, emotive, sentimentali e interne.
Non si rifiuta a priori il matrimonio per essere una sciocchezza.
Lo si rifiuta perché si fiuta nell'aria che ha un'importanza simbolica fortissima.
Si diventa grandi.